@TheD Buona analisi quella sul prodotto di lusso ma non applicabile su vasta scala. Se hai la ricetta per rivoluzionare 300 e passa anni di teorie micro-economiche faccene partecipi. Sarà una discussione molto interessante :wink:
Esattamente. Per l'appunto quei 1.500 euro di differenza che hai speso in più, altro non sono che un investimento che ti ripaga anche nelle piccole cose, come giustamente dici. Per i concessionari il discorso è esattamente così.
assolutamente, infatti avevo scritto in premessa che la chiave per una comparazione fra produttori e distributori è rappresentata dai volumi. All'aumentare dei volumi (a costi sostenibili) le differenze di politica di marketing tendono ad essere da un punto di vista sostanziale, non formale, trascurabili. enrico si scherza
Il principio su cui mi baso è molto semplice........io contesto il COME si sia arrivati alla produzione su larga scala. Io contesto il concetto della guerra dei prezzi, della concorrenza allo strozzo, della perdita di qualita'. Il sistema di Goldie ha bisogno di due componenti fondamentali per resistere: 1) produzioni elevatissime 2) un mercato emergente sempre pronto ad assorbire la tua produzione. Appunto su questo ultimo punto, vogliamo parlare di come siamo stati costretti a fotterci con le nostre mani andando in Cina a pregarli di comprare i nostri prodotti che, altrimenti invenduti, avrebbero portato al collasso l'intero sistema industriale che lavora e vive solo di mercati ormai saturi? In questo l'industria non si è rinnovata, ha preferito mantenere il solito sciocco modello andando a leccare il culo agli altri, piuttosto che rinnovarsi sulle modificate esigenze dei mercati nei quali era, ed è, fortemente radicata. Potremmo anche parlare, sempre in ottica di ottimizzazione dei costi fissi, dello SCEMPIO SOCIALE, della delocalizzazione delle unita' produttive? No, dico, vogliamo davvero parlarne? Co sta storia del taglia qui e taglia li, il nostro strato sociale medio è sparito. Stanno chiudendo le aziende e stanno riaprendo in posti in cui il costo del lavoro sia 10 volte inferiore al nostro. E poi che succede? Bhe è semplice, succede che poi le persone che perdono posti di lavoro dobbiamo camparle noi con la cassa integrazione. ......e così via........è una catena. Però c'è da dirlo, eh............nel mondo che va avanti, invece, è tutta una figata.
Beh tanto per farti un esempio, sono stato un pò sfigato perchè ho forato la gomma posteriore e l'ho cambiata al concessionario... monto cerchio 18" barra 255 e ho cambiato le gomme dietro dopo soli 10.000 km (non potevo certo cambiarne una)... 1200 euro.... al gommista avrei pagato meno sicuramente...ma sai che vi dico? sticavoli... se volevo risparmiare avrei optato per una SEAT... mi trovo bene, mi trattano come io voglio e li pago come vogliono loro...stop! La guerra dei prezzi ha portato la fiat a fare 25 auto con lo stesso pianale, sembrano le macchinine che avevo da piccolo (dove cambiavi solo la scocca).... La strada della qualità, immagine, professionalità ha portato la bmw a fare un pianale specifico per la coupè...perchè "teoricamente" i suoi clienti non badano a spese.....
risposta rapidissima su quanto evidenziato in neretto, sarò più esaustivo più tardi:wink: purtroppo non siamo noi in condizione di vendere alla Cina e agli altri EM, semmai accade il contrario :wink:
ti pare che me la sia presa ? continuo comunque a non essere d'accordo con le tue affermazioni. La strategia di mktg di una impresa commerciale piccola, come una concessionaria d'auto, rispetto a una impresa industriale è e deve essere necessariamente diversa. Il marketing mix è profondamente diverso. La concessionaria di affida a un marketing business to consumer, l'impresa industriale a un marketing business to business. La copertura del mercato e i canali di vendita sono profondamente diversi. Come è possibile affermare che le differenze sono trascurabili?
Quello che dici è vero, ma personalmente la vedo più come una conseguenza che come un fenomeno a se stante. Infatti in prima battuta siamo stati noi ad andare da loro nella convinzione di aprire nuovi appetibili mercati, mentre viceversa ci siamo trovati noi ad essere acquirenti dei loro prodotti low cost. E qui torniamo a bomba, perchè è accaduto questo? Per le logiche di vendita basate sul low cost, che richiedono un continuo abbattimento dei costi di produzione e dell'ottimizzazione dei margini di guadagno in funzione dell'abbattimento del costo di vendita al pubblico. Ti dirò di più, fino ad oggi il loro low cost ha sempre avuto un livello qualitativo molto scadente. Nei prossimi anni, essendosi gia' innescato un fenomeno di miglioramento (sulla base delle nostre indicazioni e delle nostre specifiche di produzione), dipenderemo da loro sempre di più. L'abbigliamento è stato un settore precursore di questo fenomeno gia' dal 2005/2006. Neanche a farlo apposta, il settore che più di tutti vende all'estero è quello del lusso.
ideaaa potremmo chiudere tutte le aziende che fanno prodotti low cost, vedi Fiat, e produrre solo M3 che peraltro non si svalutano mai
Tho..........mi mancava del sano sarcasmo. Devo essermi perso il pezzo in cui dico che le M3 non svalutano. Ricordo invece molto bene il pezzo in cui dico che non svalutano come gli sciacalli vorrebbero........... .....e qui ce ne sono parecchi. Ciò detto mi interessa poco l'M3 in questo discorso, mi divertiva più parlare in termini generali, soprattutto alla luce della tua ultima affermazione. Ti ricordo infatti che tu non hai parlato di aziende low cost, bensì hai generalizzato un modello industriale spacciandolo come unica strada per il successo commerciale........ .......e la cosa non è soltanto diversa.........è proprio un pianetino parallelo.
Io penso che bisogna decidere se si parla di un periodo n di anni (10/30/50) o se si parla di oggi! Se si parla di oggi penso che basarsi sul vendere un buon prodotto a un buon prezzo (nel senso che ci guadagno il giusto o anche poco) sia la politica migliore per fare numeri e quindi clienti nuovi che,quando passerà questo periodo di paura e di crisi,torneranno da te a comprare il tuo buon prodotto,anche se il prezzo sarà salito,perchè saranno saliti anche quelli dei concorrenti,con la differenza che il cliente è tuo e l'hai già trattato bene una volta,mentre i competitors hanno tutto da dimostrare. Se invece si parla di lungo periodo a prescindere dal momento attuale allora la tua politica potrebbe avere più punti a favore. Poi come dici tu in un futuro potrò alzare il prezzo magari con lo specchietto di un corso di guida omaggio,un tagliando gratuito o iniziative simile,che costeranno relativamente poco al venditore ma faranno felice il cliente che a sua volta farà da passaparola con amici e conoscenti :wink:.
attirare clienti con offerte vantagiose in questo periodo, sperando che un giorno diventeranno spendaccioni.... non la vedo una buona strategia commerciale.... Ogni prodotto ha il suo target di clientela (ieri, oggi e domani) e bisogna rispettarlo comunque, ogni cosa ha il suo prezzo e va rispettata anche la sua svalutazione... E mentre noi discutiamo..la bmw ha lanciato la notizia della nuova 760i a settembre...alla faccia della svalutazione e periodo di crisi.... credo che alla bmw qualcuno, meglio di noi, conosce il mercato per il quale vende e cosa vogliono.... e non mi sembra che abbia commesso tutti questi floop aziendali come la thesis italiana....(altro che svalutazione...rapina a mano armata...)
Quali sono le variabili che influenzano il B2B? Pricing, specifiche tecniche del prodotto, qualità e tempestività dei servizi accessori. Quali sono invece le variabili che influenzano oggi le scelte dei consumatori? Pricing, specifiche tecniche del prodotto, qualità e tempestività dei servizi accessori, capillarità della distribuzione. Le differenze delle strategie di marketing fra grande distribuzione e industria sono imho minime nella sostanza, apprezzabili nella forma. Dobbiamo innanzitutto precisare di quale classe di prodotti intendiamo parlare. Se parliamo di prodotti di consumo (convenience e shopping) non esiste alternativa alla logica dei volumi. L'offerta deve necessariamente incontrare la domanda e questo avviene lungo una curva che tiene conto dei prezzi. Semplificando, ci saranno n acquirenti disposti a spendere 1Euro per acquistare un pacco di pasta e ce ne saranno n+x disposti a spendere 50 cent per la stessa quantità di pasta con caratteristiche equivalenti. Il punto di pareggio per il produttore sarà necessariamente raggiunto quando il costo per unità di prodotto si sarà abbassato. Per i prodotti di lusso, certi tipi di auto ad esempio, la logica potrebbe ribaltarsi, ad esempio credo che se la Ferrari producesse uno spider da vendere a 50.000,00 nessuno l'acquisterebbe.
è proprio qui secondo me il limite: non puoi parlare di una concessionaria come un'azienda commerciale facente parte della grande distribuzione :wink:
No, hai ragione:wink: sono intervenuto nella discussione quando i temi trattati erano quelli generici del marketing e della microeconomia. Nella fattispecie non possiamo che essere d'accordo:wink:
infatti la discussione si è spostata...e di molto... inizialmente si parlava di una presunta quotazione di una M3 usata :)
La discussione l'avevo sottoscritta per curiosità Sono intervenuto quando ho pensato di poter dare un contributo :wink: