Forse il "pesare" le facoltà era inteso non in termini di prestigio, ma piuttosto in termini di difficoltà di studio. Ed è indubbio che alcune facoltà siano più difficili e selettive di altre.
Questo è indubbio. Quando ero universitario la mia ragazza faceva lingue, penso che con la fatica che ho fatto a fare analisi 1 e 2, fisica 1 e 2, facevo tutti i suoi esami e la tesi..
No, ma ho avuto molti amici che hanno lasciato gli studi di Ingegneria perchè non riuscivano a superare un esame dopo 5 o 6 tentativi, e iscrivendosi alla nuova facoltà "miracolosamente" riuscivano a stare in corso... Il contrario non è mai successo. :wink:
Confermo sul fatto che non sia abnorme rifare certi esami anche 7/8 volte, ma non per voto alto, per farcela.. analisi2 l'ho rifatto 9 volte, e tutte le volte ero arrivato fuori dallo scritto con voto alto, ma poi l'orale era davvero duro.. E infatti odio nel profondo la matematica, da allora.
le attitudini personali non son da sottovalutare. motivo epr cui una facoltà semplicissima x molti sarebbe x me impossibile. anche io non avrei mai fatto ingegneria. ma perchè mi fa letteralmente gaxare :wink: cosi come infermieria. è più "facile" della tua, concordi? eppure, ci vuole predisposizione. io mi annoieri pure a decifrare testi antichi, imparare alfabeti morti... poi se pesiamo una facoltà tanto al chilo su "quanto sei cervellone", quanto sia difficile imparare un libro...allora avete ragione. Potete guardare tutti dall'alto in basso, siete "più bravi". Ma non è il mio termine di valutazione, nè tantomeno voglio essere minimamente incluso in tale statistica. In quella classifica voglio essere considerato al pari dell' ultimo assistente agli spurghi, ve la lascio tutta
Ma forse hai interpretato male quello che dicevo: non è mio interesse fare una classifica della facoltà più figa o degli alunni più bravi. E neppure negare le attitudini personali. Volevo solo dire che una selettività superiore di alcune facoltà rispetto ad altre è oggettiva, inutile negarlo. :wink:
dopo aver visto cosa "basta" o serve per passare test di ingresso, o quanti esami ho visto passare con "pappardelle imparate a memoria",dubito su quanto possa rendervi sereni o "fieri" tale cosa. :wink: Ma se ritenete che questo è il metro di paragone, o peggio che il "peso" di un appellativo lo decide la facoltà che scegli e non come la fai,prego accomodatevi. io vi lascio qui :wink:
Se vuoi lasciare la discussione libero di farlo, ovviamente. Però fai attenzione a non fare quello che critichi sempre negli altri utenti: generalizzare. Personalmente considero psicologia una delle facoltà più interessanti e impegnative, tanto che il mio dubbio all'uscita dalle superiori era: Ingegneria e Psicologia? :wink:
tutto ho fatto, tranne generalizzare. proprio perchè per me conta il "valore" del singolo. e le generalizzazioni sono e sono state la rovina dello studente italiano, grazie soprattutto a chi valore non ne ha.:wink:
Certo ma se rispondi a me quotando altri che fanno affermazioni che non condivido... Fra l'altro sono daccordissimo sul discorso del come si fa l'università; non essendo figlio di papà, per poter studiare e mantenere la casa dello studente ho dovuto farmi il mazzo alla grande, sia come tempo, sia come voti. :wink:
Concordo nel dire che alcune facoltà sono più selettive e dure di altre, però spesso non per "merito", ma per baronia e nomea, che fa sì che la facoltà "x" possa permettersi di trattare in un certo modo i suoi studenti "perchè è prestigiosa e ha una lunga storia". E noialtri andiamo dietro a ste robe. Però occhio a generalizzare in toto: se io vado ad economia e tento matematica 1, probabilmente non ci capisco nulla e mi segano varie volte, perchè non so la matematica...ma se uno che ha fatto l'itis o l'alberghiero o ragioneria e via discorrendo viene da me e tenta letteratura greca 1, dove devi portare due opere greche integrali con traduzione, commento grammaticale e spiegazioni del perchè in ogni punto è scritto così e non colà, probabilmente non cava nemmeno lui un ragno dal buco, non sapendo il greco.
Ragazzi, l'attitudine personale c'entra poco e nulla. Se sei intelligente e studi gli esami li superi, altrimenti ti bocciano. Solo che esistono materie e quindi facoltà oggettivamente più difficili di altre. Mai sentito dire di uno del DAMS in difficoltà con gli esami che si è iscritto a matematica e ha preso il volo. Ad essere sincero sto ridendo mentre lo scrivo per quanto è paradossale, ahah! Più facile che uno del DAMS prende il volo con l'acido lisergico (e qui torna la chimica!). Questo discorso dell'attitudine serve alle persone mediocri per giustificare un falimmento o potenziale tale in una materia più caxxuta. Io preferisco essere l'ultimo dei primi che il primo degli ultimi, nel senso che mi sono laureato con voto basso ma in una facoltà tosta piuttosto che con 110 e lode in una dove si pettinano le bambole da mattina a sera. Il discorso che facevo e secondo cui non tutti i dottori "pesano" allo stesso modo, non è per tirarsela. E' che mi stavano sui collioni quelli che davano 3 esami da 30 e lode ad ogni sessione e poi mi chiedevano con aria di sufficenza perchè io ne avessi dato uno solo da 20. Quella gente lì che faceva scienze politiche piuttosto che lettere, oggi striscia le tessere socio tutto il giorno seduta accanto ad una cassa dell'Ipercoop! Ma non era un genio allora! Ahahah! Oppure è un genio incooppreso!
Io non parlavo di facoltà intese come sede, intendevo facoltà nel senso di corso di studi. Intendo che matematica è difficile ovunque e scienze politiche è facile ovunque. Ci saranno differenze tra una città e l'altra, per carità, ma i valori in campo più o meno sono quelli.
L'ultima è da Rep ed applausi a scena aperta. Mi è uscita coca dal naso per le risate, anzi, Marco, mi devi un pc pieno di cocacola hahahahha Comunque al Dams, come pure a sociologia a Tn (dove ho avuto amici che la facevano), io sarei stato da 0 esami in 5 anni, il mio modo di vedere le cose, la vita, e la lingua lunga afare battute su certe teorie che avrei dovuto studiare e fare mie, sarebbero stati ostacoli insormontabili sia all'apprendimento che alla resa in sede d'esame. in sintesi a dire puttantate totali io non ci sono tagliato, e le avrei commentate a modo, beccandomi 2 calci ad esame dai prof....
Sai quanti ne conosco che poi hanno fatto questa fine? Molti. Erano tutti quelli che dicevano che la facoltà dovvesse essere scelta col cuore e non con la ragione. Ma tanto la Coop sei tu, chi può darti di più?
hehehe Dipende dal punto di pareggio di soddisfazioni nella vita. A me piace lavorare in modo dinamico, sulla mia persona, e crearmi una serie di clienti felici, di girarmi i pollici in un ufficio pubblico o di fare l'insegnante sfavato non mi va..
La soddisfazione professionale passa attraverso più aspetti. Quello economico è inutile girarci intorno ma è il principale. Però ci sono tante altre cose che fanno piacere: la soddisfazione del cliente, instaurare un rapporto di reciproca fiducia che va oltre a quello meramente lavorativo, il saper stare dentro un team o gestirlo, l'essere apprezzato da altri colleghi, cimentarsi in altri ambiti e riuscire ad adattarsi.
tu probabilmente nemmeno quelle strisceresti se non avessi il babbo con la farmacia di proprietà alle spalle :wink:
Farmaco, sono d'accordo sull'aspetto economico, ma in questi momenti di crisi, specie per l'edilizia, la soddisfazione è non chiedere soldi in banca, e al momento sono l'unico agente che io conosca che non ha chiesto fidi/castelletti o altro. Comunque guadagnare tanto con un rapporto orrendo con i clienti e colleghi non fa per me, a me piace avere clienti soddisfatti e ben seguiti, anche ascapito del portafoglio, sapere che dovunque vado trovo solo dei "grazie" e non altri commenti meno "belli" per me vale una M3 nuova ogni anno.