Evidentemente è una soluzione ma non quella giusta, altrimenti non staremmo qui a parlarne e noi agenti non ci chiederemmo ogni giorno come arrivare a pagare gli stipendi alle impiegate (che sono in aumento perché gli oneri amministrativi sono sempre più pesanti), o a respingere i clienti che presentano attestati di rischio falsi e/o di compagnie non autorizzate. Sulla seconda parte, quella relativa al premio, mi tocca ahimè ancora smentirti; perché le compagnie hanno l'obbligo di pubblicizzare le tariffe e l'obbligo di inserire un preventivatore sul sito internet. Per cui l'artificio di aumentare i costi per scoraggiare l'assicurato non funziona. Ho assistito personalmente a scene in cui l'assicurato, persona nota alle forze dell'ordine, chiedeva la polizza a prescindere dal premio richiesto, e una settimana dopo faceva arrivare una denuncia di sinistro, ovviamente facendosi patrocinare, in cui erano presenti non meno di 5 soggetti con lesioni.
no forse mi sono spiegato male, non è che aumentano i premi solo con chi dicono loro. li aumentano con tutti perchè vogliono fare tabula rasa è molto semplice il sistema e, per la cronaca, non temo smentite sulle cose che affermo
Dissento a voce alta a quanto scritto!!! Tu impresa non vuoi accollarti l'assicurato senno io stato devo compartecipare? Ma stiamo scherzando? Ogni volta che c'è di mezzo una perdita chiamiamo in causa lo stato? E xche non può farlo il bar sotto casa che sta x chiudere? Ok legalmente hai l'obbligo di assicurare, ma deve esserci una soluzione diversa. Basta con sto stato (che siamo noi quindi pagheremmo cmq noi) che deve intervenire con i soldoni! Immagino che se così diventasse lo stato non comparteciperebbe agli utili vero? Come giaa accade in certe realtà...Ma solo alle perdite. Questo si che è imprenditoria statale all'italiana...
Non ti stavo contraddicendo, aggiungevo un elemento...riservato /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Tu apriresti un bar, investendo capitale, risorse umane, tecnologia, in un posto in cui sai che le poche persone che verranno ad ordinare un caffè probabilmente tenteranno una rapina? Ancora...lo faresti sapendo che chi ti ha obbligato ad aprire pretende un pizzo del 12,5%?.
Qua mi sembra che si stia cercando di far passare il fatto che le truffe ai danni della assicurazioni siano una cosa normale e quasi lecita, invece di un cancro insito in molte zone del sud Italia. Poi arrivare a chiedere degli aiuti statali (quindi derivanti dalle tasse dei contribuenti onesti) per coprire tali truffe invece di ribellarsi con tutte le forze a questo sistema, mi sembra proprio il colmo. D'altronde è facile pretendere l'aiuto dello stato quando i fondi arrivano da altre parti, è da quando sono nato che sento parlare di aiuti al mezzogiorno........ non è forse ora di arrangiarsi con le prorpie forze?????
mica sarebbero aiuti al mezzogiorno...sarebbero, così come prospettati, aiuti a imprese private operanti NEL mezzogiorno...è un po' differente ehehehe
No non ci siamo capiti, forse sono stato poco chiaro anche se trovo bizzarro che dalle mie parole sia sembrato che giustifico le truffe. Il caro assicurazioni dipende da molti fattori (ne elenco qualcuno): obbligo a contrarre; scarsa concorrenza; imposte e oneri accessori; aumento costante dei costi di riparazione; contenzioso; spese peritali; orientamenti giurisprudenziali; sanzioni Isvap; meccanismi di compensazione previsti dalla procedura di indennizzo diretto 1. l'obbligo a contrarre contravviene al principio di sana gestione del rischio d'impresa; vi basti sapere che per il problema determinato dalla fuga di molte compagnie-anche primarie-da certe aree d'Italia, si sta pensando alla creazione di una Bad Company partecipata dallo Stato (quindi l'obiezione sullo scaricare le passività sull'amministrazione centrale è priva di fondamento); 2. attualmente la concorrenza è fatta solo sul premio perché è limitata la libertà delle compagnie di modificare le condizioni contrattuali; diamo maggiore libertà contrattuale e ne avremo tutti giovamento; 3. lo Stato incassa dai premi il 12,5% sulla componente Rca e il 13,5% sulle garanzie accessorie; se l'Rca è obbligatoria per legge, tanto da essere percepita come una tassa, perché questa componente non deve essere evidenziata alla clientela (mentre le provvigioni sono esposte) e perché deve essere pagata? 4. in aumento costante di pari passo all'incremento di tecnologia e di componenti nobili nelle auto; 5. si è cercato di porre un freno agli interventi legali ma come diceva anche CICLOPE lo scopo non è stato raggiunto. In compenso si è determinata una distorsione di cui parlerò a breve; 6. I periti devono essere professionisti iscritti all'albo ed esterni alla compagnia; fatta salva la serietà e la professionalità di molti, è ovvio che in alcuni casi ci sia connivenza fra danneggiato e perito. In tutti i casi quello che era uno stipendio, è diventato una prestazione professionale con aumento conseguenziale delle spese; 7. I GdP fanno spesso soccombere le compagnie, specie in caso di lesioni alla persona; sapete tutti, immagino, cos'è un colpo di frusta (alias rachide cervicale): una lesione non oggettivamente riscontrabile per la quale, ai fini dell'indennizzo, basta un certificato medico; 8. i tempi di liquidazione devono essere giustamente certi. Tuttavia i carichi di lavoro in capo ai liquidatori sono enormi, per cui, per non incorrere nelle sanzioni, spesso il liquidatore preferisce pagare il danno invece di approfondirne la indennizzabilità. 9. la procedura CARD ha generato un assurdo: meglio pagare ( e in fretta, prima della controparte) perché nella stanza di compensazione l'indennizzo forfettario sarà superiore all'esborso. In questo modo i furbi, e le piccole compagnie che vivono di espedienti e non durano più di qualche anno, ne hanno tratto beneficio. Come vedete ho evitato di parlare di truffe!
Non so molto; è una notizia che circola da alcuni mesi nei corridoi dell'Ania. Se ne era già parlato a proposito dell'assorbimento dei portafogli delle compagnie fallite. Poiché in una situazione di conti quale quella attuale non c'è Società disposta a rilevare passività, pensa alla recente liquidazione della EIG, l'associazione delle imprese ha proposto una ripartizione delle attività e una sorta di assicurazione di stato per le situazioni più scabrose. A proposito, integro il mio precedente intervento con un dato e con una esperienza: la mia (piccola) agenzia versa ogni anno all'erario ca. 300.000 euro quale sostituto sui premi rca incassati; ieri un assicurato EIG, in possesso di attestato probabilmente falso e sicuramente non attendibile, ha minacciato fisicamente le mie impiegate. Le conclusioni traetele voi.
/emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Comunque secondo me una strada per ridurre i premi ci sarebbe portando fino alle estreme conseguenze lo spirito del decreto Bersani e rivoluzionando tutto il sistema. p.s. ci sono giorni in cui mi sento infallibile....mi sento...Berlusconi /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />