tutte le accise sui carburanti..................

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da pietro-bmw, 22 Marzo 2008.

  1. pietro-bmw

    pietro-bmw Presidente Onorario BMW

    20.343
    1.290
    17 Febbraio 2007
    Reputazione:
    22.748.875
    BMW serie 4 G22 420d Msport
    Accise sui carburanti

    Iniziò Mussolini a introdurre 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia nel 1935. Ma poi tutti i governi che si sono succeduti, indipendentemente dal colore politico, hanno proseguito nell’opera del finanziamento facile, prelevando all’occorrenza il necessario direttamente dalle tasche degli automobilisti. Basti ricordare il «contributo» imposto nel 1956 per compensare la crisi economica derivante dalla chiusura del canale di Suez. E poi il disastro del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966), il terremoto del Belice nel ’68, quello del Friuli nel ’76 e quello dell’Irpinia nell’80; ma anche le missioni militari in Libano (1983) e in Bosnia (1996); per finire - si fa per dire, perché il tema è sempre aperto - con il rinnovo del contratto degli autisti di tram e autobus del 2004. Non più tardi di qualche mese fa questo argomento è tornato d’attualità, con il ministro dell’Ambiente Matteoli che è andato alla carica, proponendo un decreto per aumentare le accise su benzina e gasolio (rispettivamente 0,1 e 0,05 euro al litro). Obiettivo: ottenere 350 milioni per finanziare la sostituzione degli autobus inquinanti. Sarebbe stata l’undicesima accisa.
    Prese singolarmente si tratta di cifre minime, nell’ordine del millesimo di euro o di 10 centesimi, eppure messe in fila una dopo l’altra, queste dieci una tantum sono diventate col passare degli anni una massa che determina un gravame complessivo di quasi 25 centesimi, un quarto di euro, o se si preferisce 485,90 vecchie lire, che ancora oggi pesano sul prezzo finale di ogni litro di benzina. Non basta però: c’è anche la «tassa sulla tassa». Vale a dire che su questi 25 centesimi di euro, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva del 20%. Risultato: essendo questo tipo di imposta in percentuale sull’ammontare complessivo di tasse e costo del prodotto industriale, e utilizzando gli aumenti di prezzo del carburante dovuti alle variazioni internazionali, il governo può disporre di introiti certi e crescenti. In soldoni: ogni centesimo di aumento sul carburante comporta un maggiore introito di circa 20 milioni di euro al mese per le casse dello Stato. E’ appena il caso di ricordare che, comunque, ogni 3 centesimi di aumento del carburante determinano una ricaduta negativa sull’inflazione, con un incremento dello 0,1%. Complessivamente, l’ordine di grandezza delle entrate fiscali alimentate dai prodotti petroliferi è stato lo scorso anno, secondo i dati dell’Unione petrolifera, superiore ai 35 miliardi (24,7 derivanti dalle accise e 10,5 dall’Iva).
    Nel territorio italiano, sull’acquisto dei carburanti gravano un insieme di accise, istituite nel corso degli anni allo scopo di finanziare diverse emergenze. Alcune di esse, però, risultano talmente anacronistiche (la meno recente prevede tuttora il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935) da suscitare non poche polemiche a riguardo.


    L’elenco completo comprende le seguenti accise:


    1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935;
    14 lire per il finaziamento della crisi di Suez del 1956;
    10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
    10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966;
    10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
    99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
    75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980;
    205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
    22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
    39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
    La somma di tali accise evidenzia, pertanto, una tassazione di 485,90 lire (ossia 25 centesimi di euro) per ogni litro di carburante acquistato.
    Oltre ovviamente a questa tassa ci si deve calcolare l’iva, e arriviamo cosi a 53 centesimi di euro su 1.40 centesimi al litro che vanno a finire nelle tasche dello stato.
    viva l'italia................................
     
  2. mama76

    mama76 Kartista

    241
    8
    2 Febbraio 2007
    Reputazione:
    7.403
    bmw serie5 touring
    Che vergogna
     
  3. *Piero*

    *Piero* Amministratore Delegato BMW

    3.062
    390
    6 Dicembre 2007
    Reputazione:
    207.395
    Clubman Cooper D / tr7
    ..............](*,)
     
  4. BRIAN

    BRIAN Direttore Corse

    1.578
    67
    27 Maggio 2004
    Reputazione:
    3.020
    SUBARU
    anzitutto grazie per le informazioni. Forse nn sono dati certificati, ma credo sia possibile molto avvicinarsi alla realtà.

    Sulla base di questa descrizione io credo ci si possa perfino rendere utili con dei consigli o valutazioni. I pro? a nostro vantaggio senz'altro. Non esclderei infatti la possibilità che qualcuno tra noi, possa magari essere in contatto con qualcuno del governo, magari solo per la passione bmw.

    Dunque i dati relativi ci dicono vi sia un apparente sopruso. Senz'altro giustificato da costi che sono subentrati alle urgenze ma di fatto, nn più ricollegabili alle stesse. Oltretutto vi è un ingiustizia, relativa la tassazione su accise destinate ad investimenti da considerarsi straordinari, e come appena detto, nn più riconducibili a urgenze ormai estinte.

    Ora io penso che per valutare serva sapere qualcosa in più:
    Tipo sullo stock volumi totali carburanti UTILIZZATI dal 99 ad oggi.
    Potrebbero esserci state certe variazioni, e non solo a livello di innalzamento del prezzo. O meglio lquesto innalzamento del 40% circa segue un incremento proprozionale del prezzo del greggio stesso? E un equilibrio proprozionale Utilizzo/aumento?

    L'obiettivo primario dovrebbe essere il poter determinare dove finisce cosa in cent e perchè.. attraverso una congettura che potrà o dovrà essere di natura
    analitica (cosa cambia nello scenario persone-aziende produttrici-per chi gestisce/sfrutta le entrate-e per l'economia italia?)
    e sintetica:
    quale obiettivo ci si prefigge, nel dettaglio di ogni prospettiva, eliminando cosa?

    Un esempio: immaginando che i 53 centesimi di accise ivate, finiscano in un conto unico per semplicità, su chi o cosa graverebbe l'ammanco totale? E poi quale giovamento/peggioramento ne avrebbero sia i cittadini le categorie in questione?
    Un ammanco di tale abolizione (10mld circa anno) su governanti, lavoranti e terrotorio è gestibile con diversivi? Quali?

    Allora ci si potrebbe accorgere che il conto nn fosse unico ma ramificato un abbattimento parziale di ogni voce, che potrebbe per contro essere destinata a più soluzioni, potrebbe essere solutivo, se accompagnato ad una riduzione dell'iva, e da un abbassamento dei valori di aumento generico del prezzo del greggio etc....
    A questo punto si cita una voce: Greggio che, ipotizzato da qualcuno, potrebbe perfino diminuire a causa di una remota possibilità d'esaurimento scorte, prevista già anni fà da qualche ipotetico grafico a proiezione.

    In quel caso qualcuno scriveva che tale abbassamento sarebbe dovuto ad una qualità presumibilmente più scarsa. Che per contro avrebbe compensato la diminuzione, attraverso l'aggiunta di un innalzamento del prezzo a causa di un maggior costo...La raffinazione.

    Il modellino di lettura parrebbe un cane che si morde la coda. Abbiamo ipoteticamente tagliato costi ingiustificati, a copertura di salari (ipotesi) non più sostenibili ma recuperabili. Ti tolgo la giacca da portaborse, e ti metto il cappellino da raffinatore.:lol:

    Ogni cosa serve capirla. Come io credo che i nostri governanti dovrebbero smettere di guadagnare cifre apparentemente assurde. 5000-7000 euro mese oltre senz'altro dei benefit di stato, concederebbero maggior investimenti per l'italia, minor tasse per tutti, minor corruzione data dal potere di poter scegliere chi intorno a noi far star bene, magari a scapito di altri. E senz'altro tolgiere anche solo l'idea che la politica sia un posto divino rispetto l'apparente lavoro statale, perchè rispetto a quest'ultimo si potrebbero avere vantaggi collettivi anche a favore di parenti ed amici.
    BASTA CON QUESTE PALGLIACCIATE DI CHI NN HA VOGLIA DI LAVORARE ma gradisce guadagnare.
    queste cose le si risolve in 1 mese al governo, con 3 persone organizzate, 1 pianificatore, un analizzatore, ed un coordinatore che lavorano in team. Tutti e tre da 3000-4mila euro mese.

    Un protaborse guadagna 5000 euro mese? Ma vai a lavorare al bar 1 settimana 10 ore AL GIORNO sempre in piedi e per 1300, poi vedi come diviene divino il tuo stipendio da autista anche se ti pago la metà...Sti parentini dell'ozio.:mrgreen:
     
  5. mauro.76

    mauro.76 Secondo Pilota

    600
    9
    7 Agosto 2007
    Reputazione:
    557
    330i touring, ex 318i touring
    Vota Brian!!! Vota Brian!!!

    Se ti presenti alle elezioni il mio voto ce l'hai assicurato!!
    Stamattina sono andato a fare il pieno di benzina (solo 76 euro!) e ho visto che la differenza tra benzina e diesel è di pochi centesimi!
     

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