per fortuna non lo è. ma mi preoccupano moltissimo i modelli che quotidianamente vengono proposti dai media alle generazioni più giovani, oltretutto, in parte, prole di generazioni già "corrotte" dagli stessi media e quindi spesso non educate a dovere. c'è veramente da aver paura del futuro...
Mi hanno appena prosposto di andare a L'aquila la settimana prossima per fare il punto della situazione per studiare gli interventi di recupero. Io ed i miei 2 colleghi siamo pronti per partire e metterci tutta la nostra esperienza!!!!:wink:
ma e' una realta anche delle altre citta antiche come chieti, la cosa e' diversa solo per pescara che e' una citta' molto piu' recente.......
non so nulla, ma posso assicurarti che se succedesse a chieti una cosa del genere altro che 250 morti..............
all'aquila dove d'inverno si arriva anche a temperature inferiori a -20 gradi sarebbe veramente difficoltoso abitare in una tenda o un container..........speriamo bene e come dice l'amico daniele mi affido al cuore di noi gente comune e non ai politici e i cosi' detti vip.......
Purtroppo simao diventati tutti pecore che seguiamo la tv..se domani parleranno di un gatto morto perchè non riusciva a scendere dall'albero già la gran parte dei terremotati sarà dimenticata dalle persone imho fortunatamente esistono associazioni di volontari come la protezione civile (a cui mi sono untio oggi) che non dimenticherà mai quelle persone..io non lo farò mai perlomeno..imho
.......parlando di ciò, mi sono iscritto alla protzione civile e pure io parto la settimana prossima da quello che ho capito..semmai ci vediamo li....
Questo mi pare un discorso molto piú equilibrato e sensato, e quindi piú attinente alla realtà dei fatti. In concreto, la sismologia si sta orientando verso i seguenti precursori: - Radon. Non sempre le rocce si frantumano in un colpo solo; molto spesso, al raggiungimento di uno stato critico, esse cominciano un processo di rottura che precede la frattura vera e propria. Il gas intrappolato e compresso fra le rocce riesce a liberarsi ed emerge. Peccato però che: 1) ciò non avvenga sempre; 2) il gas segue percorsi che possono portarlo a emergere decine di chilometri piú in là del deposito d'origine, vanificando l'individuazione del luogo in cui avverrà la rottura. - Elettricità e magnetismo. Nelle zone dove le rocce sotterranee sono piezoelettriche (cioè si polarizzano elettricamente se compresse, come nel caso del quarzo), fenomeni di variazione di compressione, come quelli dovuti a microfessurazioni, sono accompagnati da correnti improvvise nel suolo, che a loro volta generano campi magnetici; elettricità e magnetismo possono essere misurati da strumenti (le bussole a volte impazziscono prima di terremoti e si verificano lampi o fulmini colorati a ciel sereno) e sono percepiti da animali come per esempio gatti (sensibili all'elettricità statica sul pelo) e colombi (in grado di orientarsi col campo magnetico). L'osservazione di animali ha già permesso in Cina di salvare la popolazione di un'intera città da un grave terremoto; peccato però che il terremoto successivo non sia stato accompagnato da nessun precursore... - Bradisismi. Le deformazioni del sottosuolo si rispecchiano in micromovimenti della crosta. Col GPS è oggi possibile monitorarli fino a qualche millimetro. Specie prima di un grande terremoto, il terreno tende a deformarsi in modo anomalo, date le forze in gioco. - Telerilevamento. Tramite reti di monitoraggio della risposta del terreno alle vibrazioni indotte (si scarica un peso di diverse tonnellate al suolo e si "ascoltano" gli echi), siamo oggi in grado di "scannerizzare" il sottosuolo alla ricerca di fratture e potenziali situazioni critiche. Ognuno di questi metodi, da sé, non porta a nulla; l'integrazione, invece, permette se non altro di localizzare spazialmente dove potrà avvenire il prossimo disastro. Sul quando, c'è ancora molto da fare, essendo il terremoto frutto di un fenomeno non lineare (cioè non si riesce a prevedere come si evolverà nel tempo e nello spazio, data la quantità enorme di variabili in gioco).
Nein purtroppo...ci sono anche stato a Bisaccia ed è anche di un famoso architetto. Google Earth a me...
Per ora credo che faremo solo dei sopralluoghi rapidi, ma non sono con la protezione civile io!!!!:wink: Comunque prima di metter mano a qualcosa ne dovrà passare di tempo. I vigili del fuoco dovranno procedere alla messa in sicurezza di tutti gli edifici pericolanti prima di poter effettivamente "scendere in campo" per il recupero!!!:wink: Comunque se e quando ci sarò ti chiamo!!!:wink:
Ieri ho visto tanti volontari che imbarcavano qua a Olbia per Civitavecchia per raggiungere poi raggiungere l' abruzzo. Sono contento che anche la mia regione nonostante la distanza e il mare che ci divide stia dando un aiuto
ragazzi. come potete immaginare non ho letto tutto il thread. qui a l'aquila è un disastro. centro distrutto, paesi dove tutte le case vecchie sono giù. stiamo dando tutti una mano a quelli che hanno perso la casa. un abbraccio a chi si è preoccupato per noi