Storia Del Diesel Bmw

confermo, versione americana.

 

caro bat, poiché non c'è mai un fondo, se si continua a scavare (abbiamo scavtoun sacco tra Tagora e Galant), torniamo in superficie.

Questa era una bella autovettura all'epoca, il primo turbodiesel italiano, prodotto dalla VM di Cento (ferrara, dove sta il nostro bmw530d), che grazie ai suoi 82CV erogati a 4200rpm la psingeva sulla soglia dei 160km/h. Io la ricordo bene perché tra l'82 e l'89 l'ha avuta, grigio metallizato, mio zio: in autostrada coem sulle strade statali, tra potenza ed eccellente tenuta di strada della vettura, non ce n'era per nessuno (o per pochissimi)

 

sì tra i diesel ma anche i benzina dell'epoca, intendo i 1600-1800, qualche 2.000, la maggior parte non è che fossero tanto meglio e soffrivano molto di più le salite...:wink:

giusta considerazione per l'Alfa6, che però a mio avviso scontava una linea troppo massiccia rispetto all'eleganza naturale e pulita dell'Alfetta.

POi l'Alfa 90, che doveva essere l'erede dell'Alfetta, non seppe conservarne quella pulizia formale che era stata la fortuna dell'Alfetta.
Però sulla 90 debuttò nell'84 il 2.4td intercooler VM con 110Cv, e quelle correvano, te le riordi?

 

eh be', il 524td è il 524td...poi, ricordi il rumore dei 4 cilindri VM? il BMW non si sentiva a confronto.

E, a proposito di testate, sapessi come saltavano quelle dei VM...
Anche perché avevano procedure di montaggio e serraggio particolari: era importantissimo il corretto spessoramento delle canne cilindri e poi la serie di passaggi per il serraggio delle teste. Molti meccanici trascuravano questi aspetti e i motori rompevano.

 

Quella era presente su quel tipo di motori, anche alfetta, 90 e 75. E non solo: quei motori avevano i supporti di banco particolarissimi: erano dei grossi emidischi che andavano ad alloggiarsi nel basamento. Cioè, non c'era il classico supporto di banco metà ricavato nel basamento e metà nel rispettivo cappello.
insomma, l'albero si "sfilava" orizzontalmente dal basamento completo dei suoi supporti.

 

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fortissimo, no? tutta tecnologia italiana...in realtà parte di quella tecnologia obsoleta: la cascata di ingranaggi è rumorosa e dispendiosa energeticamente, così come l'albero a camme laterale, le aste, i bilancieri. Ma rimaneva un ottimo propulsore, potente e, sulla 164, aerodinamica e relativamente leggera, anche economico. Glifaceva difetto, purtroppo, l'affidabilità.

 

pare anche a me, sì...