non e' vero. per stabilire il mio reddito che c'entra il deprezzamento dell'auto?? paradossalmente posso avere un auto che vale 10 mila euro ma che che mi costa 5 mila euro all'anno tra spese,benzina e manutenzioni varie e invece averne 1 da 60 mila che me ne costa 3 mila .... con il nuovo redditometro interessa solo quanto spendi per mantenerla,non il 'valore' dell'auto. giustamente.
Ah Calcateo, perché ritieni davvero che i kw di potenza servano solo a determinare la spesa per bollo e superbollo?? Il problema è che questo strumento applica dei coefficienti moltiplicativi (peraltro ignoti, a differenza del vecchio redditometro) alle spese sostenute (differenziati peraltro su base familiare e territoriale) del tutto arbitrari e convenzionali per determinare il reddito presunto. Oltretutto determinando incomprensibili disparità, dando, ad esempio, più peso a 8.000€ sostenere per utenze, palestra, elettronica, rispetto a € 8.000 spesi in gioielli, il che è assurdo e incomprensibile (secondo recenti simulazioni). Mi fermo qui perché il Redditometro/Redditest già me lo devo sorbire per ragioni lavorative ed è sufficiente /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Saluti Ps sulla mancata considerazione dell'anno di produzione non ritorno, perché mi pare palese che una vettura da 200kw del 1980 non possa costarmi come una vettura da 200kw del 2012, che magari uso tutti i giorni /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Assolutamente errato: quello che perde di valore di anni in anno è capitale ed ex reddito che polverizzo in nulla, ovvero un lusso notevole, che ad ogni cambio reintegro, ergo vera ricchezza sprecata, lusso da controllare se mi posso permetttere.
Gio tu non sei d'accordo che su questo redditometro(ok useranno dei coefficenti a noi sconosciuti) valutino le reali spese sostenute per l'auto? :wink: non e' infinatamente meglio che quello precedente,dove un 24 cv fiscali nuovo ti appioppava un bel 45 mila euro di reddito anche se ce l'avevi in box non assicurato e solo per bellezza? E' palese che una vettura da 200kw del 1980 non mi costa come una vettura da 200kw del 2012. infatti ti costaranno diversamente a seconda dei valori REALI che inserirai per assicurazione,manutenzioni ecc... insomma,e' il concetto di questo nuovo redditometro che mi piace. e sai bene che io ero uno tra i sostenitori dell'inutilita'/irrealta'/paradossi dell'uso di questo strumento. il concetto precedente era :il tuo reddito e' presunto in base a quello che hai. oggi e': il tuo reddito e' presunto in base a quello che spendi. nonostante ci saranno comunque delle discrepanze e casi limite,ma mi sembra piu' coerente non trovi?
???? scusa ma non lo capisco.. non facciamo analisi di alta finanza...c'e' un auto che nell'anno fiscale 2011 mi e' costata 1000 e un'altra 3000 indipendentemente dal loro deprezzamento. questo interessa al fisco. e ripeto:giustamente,perche' credo che il calcolo di quanto spendo nella realta' sia il modo piu' veritiero per presumere il mio reddito
Non potrei definirlo migliore di quello precedente; diciamo che fa meno schifo /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Un conto è quello che realmente spendo (e siamo nel comma 4 dell'art.38 DPR 600/73), che, salvo prova contraria sulla provenienza della provvista, non può che essere pari a quello che guadagno; un conto è utilizzare dei coefficienti moltiplicativi per determinare induttivamente il mio reddito partendo, ad esempio, dai kw di potenza della mia auto (comma 5 art.38)... È un sistema che non potrà che avere valenza solo indiziaria a livello di accertamento fiscale. Ps ho già scritto sopra che, purtroppo, il redditest "coefficienta" pressoché tutte le spese, determinando, a parità di esborso, redditi presunti diversi, spesso senza una logica comprensibile (come detto, stando alle prime simulazioni).
tu sei sicuro che coefficenta?? io credevo che 'sommasse' le spese,per questo continuo a sostenere che e' un sistema valido. ero convinto che,se alla fine delle 100 voci la somma degli importi era 30 mila ,questo valore veniva rapportato al tuo reddito e valeva la regola :non puoi spendere piu' di quanto guadagni.( a meno che come dici tu,salvo prova contraria sulla provenienza della provvista)
Ma invece di tutti questi strumenti sempre più astrusi per individuare il presunto reddito attribuibile ad una persona, perché il Fisco: a) non sfrutta al meglio le decine di banche dati a sua disposizione sulle nostre movimentazioni finanziarie (basti pensare che l'Ade avrà presto a disposizione TUTTE le nostre movimentazioni bancarie e operazioni fuori conto dal 1.1.2012 in poi...); b) perché non sfrutta le proprie risorse umane per perseguire con forza l'evasione TOTALE che si perpetra in diverse zone del nostro paese e che è sotto gli occhi di tutti? È necessario un servizio come quello di ieri di Luca Abete a Striscia La Notizia per scoprire che nella Chinatown napoletana NON ESISTONO registratori di cassa e se chiedi un qualsivoglia documento fiscale ti guardano come un extraterrestre?? Concludo con un "eccheccacchio" e scusate il turpiloquio!
Certo che ne sono sicuro /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Calcateo, perdonami, ma fa parte del mio mestiere... Un minimo ne capisco, pur non occupandomi di contenzioso /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Quello che intendi tu, come ho detto, è il sistema previsto dal comma 4 del citato art.38 (definito anche da qualcuno "spesometro"), mente il nuovo Redditometro - e la sua anticipazione ad uso e consumo personale Redditest - rappresenta l'esecuzione del comma 5 art.38 e, ahimè, coefficienta pressoché tutte le spese /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
mah e allora e' ancora peggio del precedente... il coefficente aveva un (pur paradossale) senso dove un bene veniva moltiplicato per Y in modo che dava un valore 'monetizzato' dello stesso. la barca di 20 metri per il coefficente Y = 50 mila euro. ma se ti dico che spendo 3 mila euro per le ferie e 2mila per la palestra...spendo 5 mila euro. punto. cosa significa coefficentarlo per farlo diventare 7.500??? spendo 5 mila non 7.500,i 2.500 in piu' perche' me li appioppi ???!! vabbe',cambio opinione allora. meglio quello di prima!
Hai toccato il punto. Come scrivevo prima, € 8.000 euro speso in utenze, abbonamento alla palestra, elettronica di consumo, ecc. non pesano come € 8.000 spese in gioielli (poniamo un bell'orologio), ma la cosa incredibile è che il secondo caso determina un livello di reddito inferiore!!! L'esempio è tratto da una simulazione ovviamente più completa effettuata da Eutekne.info in questi giorni. Aggiungo e ripeto che per il vecchio redditometro, almeno, erano ben noti i coefficienti (bastava un foglio Excel e un po' di pazienza per fare i conteggi), mentre per questo, al pari degli Studi di Settore, sono ignote (al momento) le formule sottostanti! Ti saluto, buonanotte e buon fine settimana /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
In realtà, Calcateo, un po' è diverso spendere una identica somma X per beni differenti. Qualche giorno fa, dopo essere usciti dalla boutique Hermès di Milano con un amico, ci trovavamo a discutere proprio di questo prendendo spunto da un giubbotto di pelliccia da 23.600€ (si, ventitremilaseicentoeuro per un giubbotto, si). Ebbene, un conto è inserire nel redditest la spesa di 23.600€ per un'Alfa MiTo, ben altra inserire la medesima per un giubbotto di Hermes! Il totale di spese è lo stesso, ma si presume che chi sborsa una cifra del genere per un bene disponibile a prezzi di un decimo (se non un centesimo), abbia - come minimo - le spalle ben coperte. Il problema di tutto quest'ambaradan (che sollevava in pratica anche Gio due commenti fa) è esattamente: è giusto presumere facendo anche di un'eccezione, la regola? Come ho detto prima, con un minimo di buonsenso si presume che 23.600€ buttati ad un giubbotto siano una goccia nel mare per chi si può permettere esibizioni simili, essendo una cifra astronomica per una cosa sideralmente voluttuaria, un capriccio davvero da milionari. Ma appunto, lo si presume. Chi l'ha detto che qualcuno, anche uno solo, non possa invaghirsi così follemente di quel gingillo da volersi addirittura aprire un finanziamento, pur di averlo? Questo lo rende di colpo milionario? Dubito. Certo, quel - concedetemelo - psicolabile che pur guadagnando 1.500€ al mese ne spende 23.600 per un giubbotto non può esser preso a paradigma ed utilizzato come standard, ma al contempo non può essere regola il contrario. E' inverosimile che una situazione del genere si verifichi e volutamente ho utilizzato questo caso estremo per significare un problema di principio, che già Giò si domandava e che tu hai individuato: il mio reddito è quello che spendo o quello che si presume possa spendere? (e in caso sia ciò che tu presumi io possa spendere, come fai a presumerlo? Secondo che regola presumi una cosa che non conosci?) Ecco, rispondendo a questa domanda (la cui risposta è "quello che spendo" per chiunque, "quello che presumo tu possa permetterti" solo per il fisco) si risponde subito a quelle due domande che si poneva Gio: perchè il fisco non fa cose davvero concrete per abbattere l'evasione (sempre se, rifacendoci al mio post d'esordio - che Stenmark mi ha segnalato è stato addirittura santificato sul forum di finanzaonline! - l'evasione è il vero nemico) invece di armare castelli di carta per il solo gusto di complicarci e rovinarci l'esistenza? La risposta che dò io e che penso non possa essere altra è: perchè evidentemente non interessa rintracciare davvero l'evasione, ma tacciare di tale oscura pratica più persone possibile, per indurle forzosamente a dichiarare di più e per raccogliere nel mucchio quanti più spicci ci riesce. Perchè se io ti costringo a dichiarare di più per poterti permettere un giocattolo che io ti dico deve per forza corrispondere ad un reddito in realtà più alto del tuo (che però te lo rende sostenibile comunque benissimo) allora tu dichiari di più per non figurare evasore e su quella dichiarazione ci paghi più tasse. E perchè se io ti dico che per mantenerti quella cosa (che in realtà tu ti mantieni benissimo) tu devi dichiarare di più di quanto dichiari e tu continui a non dichiararlo (semplicemente perchè non te lo guadagni e non vuoi - o non riesci - a dichiarare falsamente di più) tu tanto le tasse su quel non dichiarato di differenza ce le devi pagare lo stesso! Così, mettiamo un altro piccolo tassello al mosaico che ci dice che l'evasione è solo uno specchietto per le allodole e la polvere da sparo per accendere i focolai del popolino che domani voterà, non il vero problema. Altrimenti 'sti macchinari scovaevasori sarebbero elaborati da gente competente competentemente non - come invece è - da gente competente incompetentemente. Un tale, un certo Luigi Einaudi che un giorno - forse - passava di là, diceva: «la frode fiscale non potrà essere davvero considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno vessatorie e pesantissime e finché le sottili arti della frode rimarranno l’unica arma di difesa del contribuente contro le esorbitanze del fisco». ...e mamma quanto sono d'accordo con lui!
Beh, così dev poi giustificare in un solo anno tutta la spesa di acquisto però. E cmq dato che è tutto coefficentato, tutto, capisci che dato che per lor signori tutto si basa su auto nuove d zecca, come sempre se hai auto usate sei matematicamente fuori.
No, ogni voce ha un mltiplicatore, poi dei coefficenti che armonizzano e solo dopo chiudi con reddito presutno, ergo per 20k spesi te ne calcola 15 o 32, a seconda delle voci. Provate a mettere spese previdenziali folli, non vi mette luce rossa nemmeno se mettete il doppio del reddito, se invec emetti palestra e centr estetico ti blcca ben prima.
Il nuovo redditometro (così come il vecchio) evidenzia una pecca insuperabile che è quella di non contemplare la "passione". Infatti, si presume che, a parità di reddito, tutti i nuclei familiari (seppur con differenziazioni legate alla loro composizione e alla loro ubicazione territoriale) destinino sempre le stesse quote di reddito a determinate spese, quando in realtà ve n'è una tipologia che non può e non deve essere "ingabbiata" in valutazioni parametriche: mi riferisco appunto alla spesa "passionale", ovvero quell'esborso che molti di noi sono soliti sostenere per perseguire i propri hobbies, per soddisfare i propri desideri particolari, per auto-gratificarsi, in misure spesso di molto superiori rispetto a ciò che buon senso vorrebbe! Ecco, questa tipologia di spesa non può essere "coefficientata" in alcun modo, ma può essere valutata esclusivamente per quello che è: un esborso di X euro che deve presumere un guadagno di X euro, ovvero l'utilizzo di una disponibilità preesistente di X euro (oppure ancora un disinvestimento, una donazione, ecc. di pari ammontare). In questo può rientrare anche il caso - invero un po' folle - dell'acquisto del giubottino di Hermes citato da AleArturo (di cui condivido le osservazioni). Così come probabilmente rientrano le spese per la propria BMW di buona parte dei frequentatori di questo forum /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Buon we /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
...e secondo te come si potrebbe tener conto delle spese "passionali"? Cioè, come stabilire se la spesa legata al proprio hobbies non vada ad intaccare il proprio reddito? Ho letto che non può essere coefficientata, ma ci deve/dovrebbe essere un modo per metterla nel calderone per non rimanere non tracciabile..
Semplice: si abbandona finalmente ogni astruso sistema a coefficienti e ci si attesta al "tanto speso=tanto guadagnato", salvo dimostrare che la spesa in eccesso deriva da risparmi precedenti, disinvestimenti, donazioni, ecc. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Insomma, ci si limita al comma 4, art.38, DPR 600/73, abrogando il successivo comma 5.