Le apparenze ingannano: "Primo piano, in fondo a sinistra, la porta nera dove sta pure scritto "In Affitto"; poi quella scritta ce la levo via, non vi preoccupate". Il portiere del palazzo Vinna è in fin dei conti un bravo uomo ma ha un pò la lingua lunga e questo glielo ripetono sempre. Giancarlo, dopo aver ricevuto dal portiere le chiavi dell'appartamento affittato, si avviò seguendo le indicazioni prima ricevute, e arrivato in fondo, toccò il cartellino dove evidentemente c'era quella scritta, aprì, fece entrare il cane che stava sempre con lui e si riposò un pò dopo quel lungo viaggio da Milano. Fuori era una bella giornata, con sole fortissimo. Giancarlo ed il suo cane, Ayuda, trascorsero circa una settimana nella città frequentando, tra l'altro, anche luoghi pubblici frequentati dai tanti abitanti del palazzo Vinna. Passò la settimana, e, dopo neanche poche ore dalla partenza, nell'antrone del palazzo si formò una piccola folla di inquilini che parlavano e criticavano il signor Giancarlo. La signora Metilli diceva che quel signore andava col cane dappertutto senza nemmeno curarsi di lasciarlo fuori quando entrava nei negozi di moda, nelle farmacie; il signor Posse invece si lamentava del fatto che non salutasse nessuno nemmeno con un cenno; La signorina Isidora invece rideva del fatto che Giancarlo la fissava sempre guardandole il sedere. Poi, tra un riso ed uno scherno e tra una lamentela e quasi una denuncia, rimasero a parlare per più di un'ora. Poi se ne andarono. Intanto Giancarlo era arrivato a Bergamo, dove si doveva tenere proprio quei giorni una riunione dell'associazione ONLUS e alla quale avrebbe partecipato. Alessandro
Grazie. Non vi preoccupate per le rep... l'importante che vi sia piaciuto! :wink: Non credevo.... l'ho tirato giù ieri sera di botto. Poi mi son chiesto...."ma quanti c... di anni avrà oggi sto samurai ??? "
La Scommessa. è una serata uggiosa, a cagliari. esco dalla facoltà di ingegneria, oggi ho fatto più tardi del solito. queste accidenti di trasformate di laplace cominciano proprio a darmi sui nervi. ho un senso di oppressione... lo so, è facile cercare di attribuirlo al tempo, al lavoro o allo studio. la realtà è che con laura proprio non riusciamo ad uscirne, il suo lavoro in cardiochirurgia, gli orari assurdi... cosa è rimasto del nostro amore ? una passione travolgente, la decisione di sposarci contro tutto e contro tutti... è rimasto solo il sesso, viviamo ormai separati, gli unici incontri sfociano in liti violente ed in amplessi furiosi.. amore e guerra sono stanco anche stasera ci vedremo per l'ennesimo faccia a faccia, una doccia veloce e sono pronto. auto in riva al mare, come due diciottenni... ti ricordi come pioveva nel 1989 ? "sai robi, ci ho pensato tanto... secondo me se facciamo un figlio ci aiuta... vedrai che i problemi li superiamo. so che non sembra proprio il momento, sembra una scommessa ma... cosa ne pensi ?" chi è che suona, mica siamo fermi al semaforo... e insiste... lentamente, prendo coscienza del suono della sveglia. sono tutto sudato, gli occhi mi bruciano... devo aver pianto. allungo il braccio, c'è un'altra lei vicino a me... il suo calore, il suo odore è familiare. è un altro tempo, un altro luogo. vado in cucina, metto il caffè sul fuoco. mentre mi faccio la barba uscirà. un rumore sommesso dalla camera da letto "bobbino... ?" "buongiorno mari. controlla il caffè per piacere" ci sediamo a far colazione, vedo che è immersa nei suoi pensieri... "cosa c'è, stai premeditando qualcosa ai danni dei tuoi amici avvocati ?" scherzo tanto per dire qualcosa, tanto per scacciare il notturno nodo residuo che ancora mi serra la gola "no, no... è che volevo parlarti di una cosa... forse non è il momento, ma..." "ehi, parla... lo sai che sono un ansioso" "vorrei chiederti... stiamo insieme da diversi anni, ormai. mi piacerebbe molto avere un figlio da te" mi sento come se un muro di aria mi avesso centrato il viso, e contemporanemente un dolore sordo mi prende la bocca dello stomaco "ma... non ne avevamo mai parlato... io..." balbetto, vedo la sua faccia addolorata e mi si stringe il cuore "senti, facciamo così, ci penso e stasera quando rientro dal lavoro ne parliamo con calma" "va bene..." esco di casa quanto più in fretta posso, chiavi, garage, auto e via nel traffico. curioso, ad un tratto non mi sento più sconvolto, mi ritrovo a canticchiare that's amore... forse è arrivato il tempo di scommettere
Le parole e l'incanto Non posso credere che stanotte mi hai lasciata sola.... Era una notte magica...ti avrebbe portato in dono quanto di più dolce e languido tu potessi immaginare....sarei stata la creatura più generosa da te mai incontrata, ti avrei sommerso di dolcezze ovunque fin nel cuore pulsante del tuo piacere al quale mi sarei dedicata con premure a lui finora sconosciute... lo avrei protetto portandolo in un antro buio, ma morbido caldo e pieno di dolce nettare del quale nutrirsi, e sommergendolo di baci e carezze lo avrei delicatamente adagiato sul mio seno. lo avrei stregato accarezzandolo coi miei lunghi capelli morbidi e setosi e la mia bocca che come una caverna infuocata lo avrebbe arso d'amore.... Mille gemiti sarebbero usciti dalla tua bocca questa sera in un turbinio di sensazioni uniche e magiche che ti avrebbero travolto i sensi fino a farteli perdere.... Mi sembra di sentirti ansimare sopraffatto dalle mie labbra, dalla mia lingua che avrebbe cercato e baciato ogni anfratto, ogni lembo di pelle, di quella pelle che dentro il mio antro buio crea sensazioni infinite che volta per volta mutano, ma che rimangono l'esplosione massima del piacere.... Non riuscivo a credere a quello che stavo leggendo; portai il mouse sulla barra e ricominciai a leggere con calma avvicinando i miei occhi al monitor. Guardai l’indirizzo sulla barra del mittente: chiara.morelli@hotmail.it. Non avevo mai conosciuto una Chiara Morelli, non era fra i miei contatti facebook, non su quelli msn, non esisteva. Era evidente che si trattava di un errore. Già ma come aveva avuto il mio contatto? Come era potuta finire questa lettera nella mia casella e-mail? E ora, che fare? Risponderle e dirle del grossolano errore? Si sarebbe vergognata e mi avrebbe cancellato. Far finta di essere il suo distratto amante? In quanto tempo mi avrebbe scoperto? E che figura ci avrei fatto una volta rivelato l’ingannno? Ignorare il messaggio? In fondo nella rete ci sono tante esche lanciate da siti senza scrupoli; magari questa mail proveniva dal qualche lontano paese dell’est ed era solo il tipico stratagemma per rubarmi l’identità e i soldi. La lettura del messaggio però mi turbava e mi induceva a desiderare un contatto; sembravi così vera Chiara, le tue parole quasi materiali come se potessi toccarle. Possibile che bastava una mail sbagliata per cancellare tutte le mie sicurezze? Lasciai scorrere il tempo senza fare niente tornando ogni tanto a leggere di quell’amplesso sognato e che un uomo fortunato e sprovveduto aveva negato. Alla fine mi decisi e scrissi: Ciao Chiara, probabilmente non ci conosciamo o se ci conosciamo vuol dire che è uno sciocco che ora ti sta scrivendo. Ho ricevuto una mail probabilmente diretta all’uomo che ami. Scusami se ho letto quello che hai scritto, avrei dovuto cestinarla e rispettare la tua intimità. Non ne sono stato capace e, anche se mi vergogno, voglio dirti che invidio il destinatario delle tue parole. Addio. Cominciai ad aspettare nervosamente che arrivasse una risposta. Sapevo che era illusione ma non riuscivo a non alimentare il desiderio che Chiara mi desse un cenno, una parola, che si desse un volto. Andai a lavoro e aprii continuamente la casella di posta ansioso di novità. Le attività quotidiane, mangiare, lavorare, gli amici erano un fastidioso contrattempo al mio appuntamento con Chiara che non arrivava mai. Passarono 6 giorni e quando ormai tutto stava per diventare un ricordo un tintinnio proveniente dal pc risvegliò la mia attenzione: Ciao… sono io, non era uno sbaglio, le mie parole erano rivolte a te… Il cuore cominciò a battere velocemente, le mani sudate corsero sulla tastiera e cercai disperatamente qualcosa da scrivere fra i miei pensieri balbettanti. Scrissi poche confuse parole con le quali le chiedevo chi fosse e perché avesse osato una dedica tanto disturbante. Sono passati 2 anni; non ho mai conosciuto Chiara, non ha mai risposto alla mia mail, non mi ha mai più scritto, ma custodisco quella mail come rubini preziosi ricevuti in dono…
Ragazzi, ormai sarebbe quasi inutile lanciarsi ancora in lodi sperticate, ma il livello si sta alzando vieppiu'. Che dire? Grazie a tutti coloro che partecipano, è veramente una sensazione unica sentirsi un po' come Mecenate. Siete grandi, tutti Piu' tardi postero' qualcosa d'altro anch'io, forse un raccontino cyberpunk, vedro' cosa fuoriuscira' dalle mie arterosclerotiche meningi @ t.a.g ottimo come siempre! @ OAF ormai qui dentro sei una vera e propria istituzione. All'inizio non capivo la ragione della tua grande rep, ora è tutto chiarissimo. @ SenzaUnaBmw bravo Ale, buonissime speranze, certamente sembri piu' maturo dei tuoi anni
Holocaust 2012 Anno 2069 L'anziano Mike Random era solito starsene tutto solo a leggere brandelli di giornale, quantomai preziosi in quell'epoca di diseredati. Era riuscito a barattare qualche cencio, una coperta, un barile d'acqua putrida ed un sacco di farina di segale in cambio di qualche foglio di carta bianco. Dunque, agguanto' nervosamente quel pezzetto di carbone intagliato ed inizio' a scrivere, chissa' che i posteri un giorno avrebbero letto quel manoscritto: Capitolo I, la preparazione. ''Anno 2012 Ad un tratto una brezza lieve, connotata solo dall'effetto del fogliame in movimento se c'era, si diffuse ovunque. Dalle fredde steppe mongole agli aridi altipiani del Burkina Faso, dalle lande desolate dell'antartide sino ai vicoli piu' tortuosi di Roma. Era un afflato tenue, ma continuo, incessante, la cui direzione mutava di continuo, quasi provenisse dall'infinito. Leggero e piacevole come il Ponentino delle stanche serate d'Agosto. Nessuno ci fece caso. Nessuno tranne loro, GLI ANIMALI. Giacche' dal piu' elementare nanobatterio sino all'imponente Balenottera Azzurra del Sud Pacifico, tutti si fermarono, pareva stessero scaricando un file. Erano come in trance, in attesa che si completasse il download. L'uomo scopri' solo dopo la vera natura di quella brezza ''innocente'': era la Madre Terra che dava istruzioni ai propri figli prediletti, gli animali. In effetti l'organismo Terra entro' in protezione, i suoi sistemi d'allerta s'attivarono e conclusero che il cancro-uomo doveva essere estirpato. La Madre Terra era malata, il suo sangue, ovvero l'acqua, come affetta da un'immensa infezione, era irrimediabilmente inquinata. La sua carne, ovvero la terra e le rocce, erano state profanate da scorie nucleari e da rifiuti plastici. Le sue viscere private di nutrimento, poiche' le falde erano scomparse da tempo. Dunque parti' l'ordine sotto forma di impercettibili spostamenti d'aria. Ora il download era stato completato, gli animali tutti si preparavano all'attacco finale. Iniziarono i piu' piccoli ed insignificanti, a minare la salute dell'uomo dall'interno. I virus piu' innocenti iniziarono a mutare in forme sconosciute e pericolosissime, malattie scomparse da anni ritornarono a mietere vittime il cui numero non fu mai calcolato. Peste, tubercolosi, malaria, aids ed ebola la fecero da padrone. La specie umana risulto' cosi' indebolita che anche un raffreddore portava alla morte. Ma era solo l'inizio... I polli di batteria (ed erano miliardi) iniziarono a beccare cosi' forte sulle reti delle gabbie da distruggersi il becco. Ma come automi continuarono, sino a quando si aprirono dei varchi e gli altri poterono uscire. Come furie si lanciavano contro gli addetti, scarnificando ogni brandello, beccando ogni centimetro di pelle. Una volta liberi, proseguirono la loro opera di morte diffondendosi in ogni citta'. Non importa quanti ne uccidessero, si riproducevano a velocita' forsennate poiche' l'uomo li aveva modificati geneticamente per fruttare il piu' possibile. Tanto che la lotta fu vana. I conigli scavarono gallerie e si liberarono piu' facilmente, rosicchiando tutto il roisicchiabile e paralizzando di fatto l'intera rete elettrica mondiale,e cosi' fecero ratti, topi ed altri roditori. continua...
Holocaust 2012, cap II Se qualcuno è stato tanto improvvido () da leggere il primo, ora si becchi anche il secondo, di capitolo :wink: Capitolo II, l'autocoscienza di maiali, vitelli, manzi, agnelli, capretti ed altra carne da macello. ''...al comando imposto da Madre Terra, si aggiunse anche un'altra voce: ebbene si', una sorta d'autocoscienza collettiva regalo' agli animali la consapevolezza d'essere stati massacrati per vari fini si dalla notte dei tempi. Dunque i fatti che accaddero dopo furono implementati anche da una sorta di desiderio di vendetta, peraltro piu' che legittimo. Il maiale è un animale strano, estremamente intelligente e pulito, anche se è sempre stato costretto a vivere in un metro quadro di fango. Per poi farne salami e culatello. ''-Adesso basta-'' , pensarono all'unisono i 20 miliardi di maiali in prigionia. Tutti, o quasi, sanno che 3 o 4 maiali sono in grado di divorare la carcassa di un uomo in circa 7 minuti. Il problema fu che iniziarono a farlo su soggetti per cosi' dire, vivi!!! In ogni fattoria, in ciascuna azienda, in tutti i salumifici, in qualunque podere del globo i maiali si rivoltarono e l'uomo si trovo' a dover fronteggiare milioni e milioni di esseri da oltre 350 kg inferociti ed affamati, le cui zanne non erano mai sazie di carne umana. Volevano pareggiare i conti, e purtroppo tutto faceva pensare che ci sarebbero riusciti. Era come se sentissero le grida dei genitori, dei fratelli, degli antenati che si dimenavano appesi ad un gancio con la gola squarciata. E non ebbero pieta'. Per tanti che ne abbattessero, c'era sempre una scrofa gravida pronta a sfornare un certo numero piccoli assassini. I bovini attaccarono in gruppi di 2 o 3.000 capi, mandrie impazzite che spazzavano via ogni cosa sul loro cammino. Le bestie da corrida uscirono dalle arene, i tori di razza Chianina e Piemontese, esseri enormi dalla potenza eccezionale, si scagliavano contro treni ed autobus con la loro mole immensa, pronti anche a sacrificarsi. Fecero a pezzi stalle e staccionate, in Texas non vi era piu' un solo capo in recinto. Erano ormai giunti alle grandi citta'. E fu il pandemonio. Lo stesso accadde per gli ovini ed i caprini, che prendevano a cornate ogni cosa capitasse loro a tiro, mentre le femmine procreavano e procreavano, in modo da bilanciare le perdite. continua...
Sinceramente non so come continuerai la storia, ma penso che questa trama avrebbe avuto maggior successo di questa che (come ho sentito) hanno usato per il film 2012.
L'ultimo sole a Budelli il vecchio mise la mano davanti sulla fronte per proteggere gli occhi dal sole basso della sera. eccola là, la meravigliosa spiaggia rosa che sfilava lenta a babordo… quanto era diversa la sua vita da quella giovanile a chicago. da tanti anni aveva fatto la sua scelta di vita, anzi la sua vita era nettamente divisa in due parti: la prima nel tranquillo quartiere medio borghese americano nobilitato dalle opere di wright, la seconda in un’antica terra che ormai sentiva sua, fra i colori vividi e selvaggi ed opere della natura che, immote e maestose, evidenziavano la caducità dell’uomo. sorrise al suo riflesso sul pannello di comando… chi l’avrebbe detto che la classica vacanza europea di un ragazzo americano fra high school ed università, nel classico turbinio di alcool e donne, si sarebbe trasformato in un amore di quelli che durano tutta la vita ? dopo cinquant’anni ancora non si capacitava di come il figlio della società dell’apparenza si fosse trasformato nel vecchio canuto con il viso modellato dal sole, dal vento e dalla salsedine che, in quella bella serata di fine maggio, reggeva con mano sicura il timone. prendeva il mare un po’ formato al mascone, quel mare che gli aveva permesso di crescere sei figli e che se ne era ripreso uno, luigi, il campione di pesca subacquea… da troppo tempo aveva pianto le sue lacrime, ma il cuore gli si strinse nel ricordare il braccio alzato del figlio che lo salutava per quell’ultima battuta, fiero del suo seme che proseguiva la passione di famiglia per la pesca. ad un tratto, con la coda dell’occhio esperto vide la canna piegarsi su se stessa con violenza, accompagnata dal furibondo cicalio del mulinello. aveva lasciato a mare l’ultima traina di fondo quasi svogliatamente, e procedendo a tre-quattro nodi aveva avuto vagamente l’idea di incocciare in qualche ricciola o in qualche dentice in caccia. controllò l’ecoscandaglio per vedere se aveva agganciato il fondo, ma la sua esperta valutazione gli diede immediatamente una sferzata di adrenalina… era sicuramente un grosso pesce, probabilmente una ricciola da come tirava. afferrò la canna, e con uno sforzo riuscì a sfilarla dal supporto. per fortuna aveva ancora indosso la cintura da combattimento, e con gesti sicuri incoccò la base della canna, mentre con gesto ritmico e potente cominciava il recupero… forza vecchio, sei ancora vigoroso per la tua età… su la canna, giù la canna, recupera col mulinello, ancora, ancora… passavano i minuti, per ogni decina di metri che guadagnava, il pesce riusciva a riprendersene sette od otto con immani testate, non appena riusciva a girarsi dando le spalle alla lenza. “vincerò io, pesce, non ti odio e ti rispetto, ma stasera sarai invitato a cena” si diceva, per darsi forza. passò mezz’ora, poi un’ora… era riuscito freneticamente a bloccare la barra del timone per dirigere la barca verso acque fonde, in modo che il pesce non potesse liberarsi dalla lenza sfregandosi sul fondo. aveva il fiato corto, ma a mollare proprio non ci pensava… ridendo, con il cuore che pulsava forte pensò “proprio come questi diavoli di sardi, testardi e duri come il granito dell’orso di palau. porco cane, forse sono diventato sardo anch’io”. il piombo guardiano si avvicinava, bisognava sciogliere con un gesto rapido il nodo speciale che lo assicurava alla lenza. si concentrò, e con mano sicura lo sciolse, riprendendo veloce il controllo del mulinello… “strano, vedo un po’ annebbiato… questo ronzio… sono le onde o è nella mia testa ?” sentì che le gambe non lo sostenevano più, la destra era insensibile. crollò in ginocchio, ed infine sul fianco sinistro riuscendo con l’ultimo barlume di lucidità ad innestare il moschettone di sicurezza sulla canna. il pensiero andava e veniva, dalla moglie ninetta ai suoi figli, a luigi, anzi, gli sembrava di sentire la voce di luigi che lo chiamava, dal fondo del mare “babbo, lasciati andare, non aver paura, ci sono io qui…” la barca rollava e procedeva lenta verso il largo, il vecchio udiva negli istanti di lucidità la canna che batteva ritmicamente sulla murata e lo sciabordìo del mare. il sole ormai era al tramonto, e fra luci ed ombre gli sembrò di udire un richiamo lontano “ernesto, ernesto cos’hai ?” voci, voci sempre più concitate, qualcosa lo toccava sul fianco, o forse era il rollio che lo faceva urtare contro la barca… “buon Dio, lasciatemi andare… ninetta mia, non ci vuole poi tanto coraggio… non provo dolore… lasciatemi andare” all’improvviso capì. capì che quella lenza che tirava non doveva contrastarla, era la sua guida, la sua guida per ricongiungersi a luigi… le mani contratte cercavano disperatamente, ora, di afferrarla. finchè, finalmente, qualcuno lo lasciò andare…
mutatis mutandis, e fatte le dovute proporzioni (specialmente per quanto mi riguarda, moooolto grandi... :wink:) oaf: fra paul auster e charles bukowski davide73: fra arthur c. clarke e ray bradbury senzaunabmw: fra giorgio bassani e franz kafka bluemarine: fra eric van lustbader e james clavell t.a.g.: fra stefano benni ed ernst hemingway, ma molto più vicino ad un pasticcione ancora un plauso a davide73 per l'ideazione di questo 3d
Innanzitutto grazie per le tue gentili parole ed ovviamente per la rep+. Premesso che l'obiettivo (vivaddio!) è prendere decisioni giuste in questi 38 anni mi è capitato più volte di vedere come l'indecisione possa portare a compiere degli errori più gravi di quanto una decisione errata possa portare. Non è certo un invito alla fretta e/o all'impulsività bensì una volontà di detrimento dei cosiddetti "procrastinatori per partito preso". Ci son persone ahinoi tutti spesso in posizioni chiave che come politica hanno quella del "non prendere decisioni" perchè farlo significa innanzitutto esporsi e metterci la faccia, senza contare la possibilità di sbagliare o, anche peggio ai loro occhi, precludere che qualcosa o qualcuno levi loro le castagne dal fuoco. Se si pensa che la scienza a 360 gradi è proceduta per errori se siffatti personaggi che, forse si è intuito, non godono del mio favore, avessero avuto l'ultima parola quanto al "tentare" o meglio al "non tentare" la penicillina sarebbe ancora un rimedio fruibile quanto la proverbiale pietra filosofale o trovabile quanto il leggendario unicorno. Mi è capitato di sbagliare mentre gli altri procrastinavano. Mi son preso con anticipo una razione di biasimo che gli altri si son presi quintupla quando procrastinando han dato il la a sbagli ben più enormi del mio. La mia frustrazione nasce dal fatto che quando questo accade la collettività in genere tende a rammentarsi di chi è stato biasimato per primo, per cui se non si è proprio dei polli quando gli altri cascano come foglie d'autunno serve fare una lecita operazione autopromozionale per far notare la cosa. Tipo scrivere il mio umile epigramma su questo splendido 3D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Io ringrazio te che partecipi, e questo tuo ultimo post lo prendo come un contributo diretto al topic. Parole estremamente sagge ed intelligenti, le tue Hai delineato alla perfezione gli atteggiamenti tipici dell'uomo medio. Solo che non tutti sono cosi' sensibili da accorgesene, ed ancor meno sono quelli in grado di descriverle con tanta limpidezza. Un BRAVO da parte mia davvero sincero !!!