OT: che nuove ci sono in merito alla pubblicazione? Fine OT /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
ehm... no. aspè che ti mando in pm una mail sicura /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Poesia di inizio anno . E' una strana sensazione, l'aver visto un anno salutarne un secondo, velocemente, e con molti pensieri alle proprie ... spalle E il nuovo comincia, carico di speranze e pensieri nuovi, migliori, molti anch'essi.
mi permetto di inserire il racconto breve di un fratello endurista che non conosco personalmente. retorica spicciola, direte, e qualche rozzo divertissement con la prosa di g.g.marquez. sbagliato. è che noi abbiamo vissuto, e ve lo potranno cofermare alcuni altri sopravvissuti (oggi ghettizzati in cricche con nomi strani, tipo "associazione sportiva resti umani" o "over 40+")... .....L'Enduro ai Tempi del Colera “E fino a quando crede che possiamo continuare con questo andirivieni del caxxo?” gli domandò la guardia dentro l’uniforme. Filipino aveva la risposta pronta da tretantatré anni sette mesi e undici giorni, notti comprese: “Per tutta la vita” disse. Guardia a puntate, ufficiale ad ore, non ci fermare. Cosa potevamo fare ? Fermi in fondo ad una discesa. Con quei due tizi che avevano ancora addosso l’odore del negozio di divani in cui passavano la loro vita, ma saldi nelle loro diritto di eroe locale, fortificati dalla loro fede e dallo stile “giusto”. Hanno occhi implacabili aperti verso l’ordine cosmico, il bene universale. Ma noi volevamo solo fare un giro, come randagi con motociclette sudice e ruote che accelerano lungo sentieri che paiono bisce d’acqua. Guidiamo inseguendo un miraggio. Cerchiamo di sembrare ancora ragazzi: ma siamo eroi oramai vinti con una marcia dimenticata ingranata. Guardia a puntate, ufficiale ad ore, non ci fermare. Dove può stare della gente come noi ? Un solo amore eterno. Per del metallo e plastica. Con cui fendiamo mari verdi e fiumi pietrosi. Un mondo che voi volete spolverare e spazzare. Perfetto come nelle favole. Che noi sentiamo invece dentro come se fossimo fatti di fango e ossa. Guardia a puntate, ufficiale ad ore, non ci fermare. Ed è buffo pensare a quanto tempo ho passato sempre con le stesse persone. Noi cinque, anzi sei, non avevamo stile. Per quelli del centro, le strade finivano in atti senza seguito. Per noi la strada non finiva, ma semplicemente continuava su un sentiero. Non era cosa da poco. Perché non c’erano mai ragazze carine che guardavano verso di noi. Così oggi attraversiamo queste frazioni agricole un po’ troppo in fretta, per capire che non abbiamo rinunciato a vivere. E invece tu credi sia una battaglia della nostra piccola guerra. Assolutamente certo su chi ha ragione e su chi ha torto. Guardia a puntate, ufficiale ad ore, non ci fermare. Fermi in un campo in un giorno di Ottobre capiamo di essere oramai in ritardo per il nuovo mondo, quello tutto uguale con il certificato ed il bollo. Quello per cui avete già fatto un accordo: tutta quella bellezza verrà da voi sterilizzata, per avere Dio i Santi e i Ministri dalla vostra parte. E quella libertà che cercavamo scivola come un fantasma fra gli alberi. A te, ufficiale a singhiozzo, vorremmo spiegarti che abbiamo case e mogli e debiti e vite storte e diritte. Che i nostri figli ci tollerano come si fa con gli idioti, mentre noi siamo semplicemente contenti di lasciarglielo fare. E, in fondo, siamo qui per poter sentire lei, quando torniamo a casa, che ci dice:-è andato tutto bene?- Guardia a puntate, ufficiale ad ore, non ci fermare. Perché il vero lavoro degli enduristi è di esplorare l’anima.
Ode ad un sogno che non sparisce all'alba! Questa è una storia che inizia una sera di dicembre del 2010. Il luogo è un parcheggio di una concessionaria nel milanese, il buio ed il freddo a farmi compagnia. Ma accanto a me un super-eroe, quelli d'altri tempi, quelli che arrivano sempre al momento giusto, quelli che non ti abbandonano mai: papà. Di "lei" vidi le foto in un sito internet... come l'annuncio di una bella ragazza, era ritratta nelle sue pose migliori, ma come nelle migliori storie avevo semplicemente paura che ci fosse troppo trucco. La vidi, era nel mezzo del parcheggio. C'era poco luce lì attorno, ma brillava come una piccola stella. Non ebbi nemmeno il coraggio di aprire la porta, lasciai al venditore questo compito. Mi sedetti, impugnai per un istante la leva corta con le tre bande colorate, un fremito... Appoggiai le mani sulla corona del volante, una scossa al cuore. Basta, avevo già osato troppo, un giro ancora attorno per rimanere senza fiato. "La voglio, papà, è davvero fantastica! E' la macchina dei miei sogni!!" gli dissi. Un sospiro di rassegnazione dall'altra parte, di chi sa che avrei dormito in quel parcheggio pur di averla. Passai una settimana a sognare, una settimana a chiedermi se era vero. Ma la sera del ritiro venne e finalmente giunse il momento fatidico, quello di premere il pulsante magico. Uno scossone ed il 4L si avviò calmo, tranquillo. C'era la neve, tanta, c'era la bufera. Ma quella sera non esisteva più nulla che avesse importanza. Mi ricordo la mattina seguente... scesi di corsa fino al garage, poi mi arrestai prima di aprire la porta. E se fosse stato solo un sogno? Trattenni il respiro e dietro la porta c'era davvero lei. Ed era mia. Non era la macchina del papà, era davvero la mia prima Bmw. Era un sogno così bello che trascorsi i primi tempi quasi a "vergognarmi" per aver avuto una simile fortuna. Ma ogni scusa era buona per fare chilometri. L'acceleratore, sempre usato come un pulsante a due posizioni, di colpo divenne come un gatto da accarezzare. Le curve una sensazione da far durare, come un tenero bacio sotto le stelle. Passano i mesi, diventano ormai 13. La spio spesso, dietro un vetro, sotto il sole caldo, mentre la pioggia la accarezza. La spio con ogni scusa e mi rendo conto che ancora oggi la guardo con la stessa espressione di chi si interroga su "cosa farei se fosse la mia". Mi emoziono perchè la casa dell'elica riesce a costruire ancora qualcosa che ha un anima. Mi emoziono perchè non la vorrei diversa da ciò che è, ma perfetttamente uguale. E' una Bmw, è il mio sogno. Tanto mi basta.
NORD E SUD. Ci sono due fratelli: Nino e Salvatore. I genitori di Nino e di Salvatore sono due nutrizionisti di grande fama, e, per portare avanti un esperimento, un lavoro così grosso ed importante, nella loro vita, per la scienza e soprattutto per i loro figli, hanno deciso di testare le loro conoscenze su loro stessi, e poi sui loro figli, per poterli migliorare, renderli dei superuomini, forti, con fisici possenti e ben allenati. Detto ciò, i quattro vivono in un brutto periodo, caratterizzato da carestie e guerre. I genitori, tuttavia, riescono a sopravvivere e si rifugiano. I figli, invece, vengono richiamati alle armi. Nino e Salvatore, solo dopo dieci anni, ritornano in famiglia, e riprendono la loro normale vita. Nino e Salvatore sono però cambiati. Sono deperiti, magrissimi, quasi rachitici; sembrano dei morti viventi. Salvatore, inoltre, ha anche sviluppato una gravissima forma di intolleranza al cibo, per la quale necessiterebbe un invasivo intervento con strumenti adatti, e soprattutto fatto da persone competenti, che si interessino più di lui, che della loro reputazione. I genitori cercano di farli riprendere, facendoli mangiare tantissimo. Nino si riprende in poco tempo; Salvatore, complice la sua intolleranza, a tratti cresce, a tratti perde quel poco che ha messo su, e il cibo non fa altro che sviluppare malattie contratte a causa del cibo ingerito, per colpa della sua intolleranza. I genitori, però, continuano a dare più cibo a Salvatore; addirittura, Nino, trovato un lavoro, divide il suo stipendio per pagare gli alimenti a Salvatore. Nino, inoltre, paga anche dei curatori e dei maestri che badino a lui; questi tizi, però, invece che utilizzare i soldi per le cure, o magari consigliare bene i genitori e Nino, usano i loro soldi per mantenere quel tanto che basta Salvatore in vita, e gli altri li sprecano per loro. Come finisce la storia? Salvatore trova una donna che lo farò curare, che lo amerà. Salvatore guarirà, le malattie spariranno, potrà finalmente cominciare a lavorare, e non avrà più bisogno di cibo in quantità industriale. I "maestri e curatori" spariranno, e tutto prenderà la giusta piega. I due genitori, invece, verranno messi nella storia, con le loro colpe; ma anche i loro meriti.
Oggi pensavo a una cosa... C'è una frase molto bella, a mio avviso: 'Dagli amici che hai, si capisce che persona sei' E oggi, invece, nella mia mente, questa frase è diventata: 'Dagli amici che hai, si capisce che cosa fai' Che cosa fai nella vita, di cosa parli, che cosa ti piace, perchè vivi in un modo certe cose, perchè fai un lavoro o prendi una decisione, piuttosto che un'altra. E' banale, certo, è ovvio, scontato. Però, ho provato a pensare che cosa sarebbe la vita senza gli amici, e, pur levando questa grossa parola 'amici', e mettendo quella più vasta e leggera dei 'conoscenti', la vita diventa molto diversa. Invece di uscire e stare con gli amici, la sera, quindi farsi trasportare (così come si trasporta loro) dalla loro anima, dal loro modo di fare, saremmo costretti a vivere noi stessi, senza nessun trasporto esterno, aiuto, suggerimento, consiglio, cattiveria, comprensione, umiliazione... senza insomma essere xxx da qualcuno, ma solo xxx a tutti. Agire e basta. Insomma, fare qualcosa, pensare a qualcosa, dire qualcosa, ma che tutto debba partire da noi stessi. Eh... ogni tanto ci penso.
Fa freddo. Fuori è freddissimo; eppure, il termometro segna solo 9 gradi! E' freddo, ma non dovrebbe esserlo così come lo senti. E invece, a causa del vento, questi nove gradi diventano prima sette, poi sembrano tre, la faccia, a contatto con l'aria, pare di stare in un congelatore, e se si comincia a pensare, se si comincia ad estraniarsi dalla realtà, si va direttamente nel freddo più totale, quello assoluto, quello dove ogni corpo vivente, finisce per morire. Fuori strada ghiacciata, asfalto ruvido, pare cemento. Le auto emettono rumori più forti del solito, perchè i motori sono tutti freddi; il cielo appare terso, appare come se fosse un vecchio seduto su una poltrona, a leggere il giornale, non preoccupandosi di niente e nessuno, quasi come se le protesi non gli funzionassero. Le mura dei palazzi sono ghiacciate, fanno delle occhiatacce a chiunque giri il viso per trovare riparo dall'aria che taglia la pelle, arriva in profondita, e distrugge. TUTTO sembra lontano, apatico, silenzioso, e pronto a chiuderci dentro una bara, a bloccarci, e noi, senza forze, stiamo al suo gioco. Ci sale l'ansia, ci sale quel menefreghismo, quel nonmenefreganiente che raffredda, rende gelidi, privi di vita.
io generalmente scrivo quando sono incazzato, è il mio sfogo. ciò che scrivo è facilmente censurabile...faccio un bel copia/incolla sperando che le parti scurrili vengano censurate in automatico, moderatori non me ne vogliate /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> questa è una delle più easy, scritta a febbraio...non era un periodo di stress estremo...se piace questa, passo a quelle un po più "toste", non ci sono rose e fiori nella roba che scrivo. ore 7:15, Batcaves dei Kap Bambino. La prima bestemmia, Marlboro, accendino, fissi il soffitto. Doccia, denti, capelli. Cassetto, felpa Adidas, Cheap Monday, Converse distrutte...no, è troppo punk. Monocolore Ralph Lauren, camicia D&G, jeans C'N'C', sneakers Nike. Garage, saluti la bimba, ufficio. Telefonate, email, bestemmie, Facebook, "che bel culo 'sta consulente", dirigenti incompetenti, clienti amebe, bestemmie. Casa, cena, letto. *rewind* ore 7:15, Batcaves dei Kap Bambino...punto e a capo. Secondo chi crede all'amico immaginario che dovrebbe guardarci da lassù, Adamo si spippettava tutto solo nell'Eden, regalò una costola all'amico immaginario e arrivò Eva. Chi l'avrebbe mai detto che i nostri guai sarebbero iniziati con una mela, per poi continuare all'infinito con le pere? Tornando con i piedi per terra, a quei tempi le scimmie mica se la passavano male...mangiare, dormire, chiavare, spulciarsi...cosa potevano volere di più dalla vita? La rovina è stata la voglia di Amaro Lucano...il progresso che ci fa regredire, un ***** di ossimoro...ma quanto è vero? Insomma, anche lo scimmone per piacere alla scimmotta faceva la danza dell'amore, una roba più o meno ragionata, le nuove generazioni (e parte della mia) invece che fanno? Cambiano la profile pic su Facebook, comprano la macchina potente, vestiti firmati (ok, nelle ultime 2 mi ci riconosco anch'io ma è soddisfazione personale) il massimo del ragionamento è passare 3 ore davanti ad uno specchio o fissare il monitor completamente rincretiniti a pensare cosa rispondere ad una domanda (altrettanto cretina) in chat. Se l'evoluzione è questa...voglio tornare scimmia, a fare la danza dell'amore alla scimmiotta, spulciarmi, mangiare, chiavare e dormire: niente nodi alla cravatta, niente iPhone che suona ogni ***** di mattina alla stessa ora, niente BMW ke t'attende in garage, niente dirigenti con un sorriso falso ke ti prorogano un contratto del ***** per secoli...solo bunga bunga, ykeeeeeeees...gnam. Dicembre 2012, aiutaci tu.
bello bella questa! se cito l'autore la posso riciclare? /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
fai pure chent, sono contento che piaccia, in questi giorni ve ne incollo un altra...un pò più tosta...
questa è una di quelle pesantucce, dimenticavo di dire che il titolo unico di tutto ciò che scrivo è "pensieri sconnessi buttati alla caxxo in un notepad", così ha più senso leggerle /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> 19.04.2011 Hai presente quelle giornate del *****? Quelle in cui ti svegli in ritardo, metti la prima siga in bocca e l'accendino non funziona, esce acqua fredda di colpo dalla doccia, ti scotti col caffè, ti passa il tram davanti e ti si chiudono le porte della metro in faccia? Ecco, oggi è uno di quei giorni...ovviamente la giornata in ufficio non può che proseguire peggio! Ma io mi chiedo: ci sarà mai un motivo per il quale quest'ondata di sfiga si concentri tutta in un unica giornata? Una ***** di concentrazione astrale di Venere che si incrocia con Plutone sull'asse di stagranminchia fritta? Non che gli altri giorni non vengano abbondantemente conditi da momenti del genere, su questo non c'è dubbio, ma come quando metti troppo sale nella pasta, tutta questa concentrazione ti porta alla nausea. Generalmente si dice che a momenti di felicità iniettata endovena, tipo quando hai gli occhi a cuoricino e saltelli per i campi dell'Olimpo manco fossi Pollon strafatta di bamba, si alternano questi periodi di pura misantropia e negativismo cosmico col bicchiere ne mezzo pieno, ne mezzo vuoto...ma in frantumi! Dopo 24 anni posso saltellare nei campi dopo aver tirato 30 kili di talco insieme a Pollon? Sono dall'iphone, *******, non ho voglia di rileggere e ho un rumeno puzzolente e ubriaco affianco a me in metro. P.s. Se scrivo è uno sfogo e il mio ottimismo, come ben sanno tutti quelli che mi conoscono, profuma di *****.