Io voglio essere una cosa sola con quella bionda riccia alta che ho visto. "Dalla macchina alla tavola, i pensieri non cambiano"
''Vattene castoro, vattene stramaledettissimo castoro, pussa via, stupido roditore...urlava disperato il ladrone sul crocefisso...''
"Allora, ti sei divertita ?" "Ahaha, sì... molto!" "Quindi... tu..." "Sì.... ?" "... hai conosciuto qualcuno interessante ?" "Probabilmente... perchè mi domandi questo ?" "Perchè ho paura." "Oh... e.... ma ...." "Già. Forse, ora, è meglio che vada via. Sarai stanca" "Ciao" REWIND "Allora, ti sei divertita ?" "Ahaha, sì... molto!" "Quindi... tu..." "Sì.... ?" "... hai conosciuto qualcuno interessante ?" "Probabilmente... perchè mi domandi questo ?" "Perchè ho paura." "Oh... e.... ma ...." "Già. Forse, ora, è meglio che vada via. Sarai stanca" "Ciao" REWIND "Allora, ti sei divertita ?" "Ahaha, sì... molto!" "Quindi... tu..." "Sì.... ?" "... hai conosciuto qualcuno interessante ?" "Probabilmente... perchè mi domandi questo ?" "Perchè ho paura." "Oh... e.... ma ...." "Già. Forse, ora, è meglio che vada via. Sarai stanca" "Ciao" REWIND Poi tornò a casa, perchè alcune cose devono andare così. Forse.
Hai proprio l'anima dark, molto bello, minimalista, spero sia compreso P.S Non posso repparti per ora
"Marco, oggi vatti a tagliare i capelli!" "No mà, non ci voglio andare oggi..." "Devi andare" "Nono.... dai non da' fastidio!!!" Marco si alza dalla sedia nella sua cameretta, davanti al pc, e si butta sul divano in cucina, dove la mamma ha appena messo a tavola una piccola tovaglietta colorata con sopra del latte, dei biscotti e dello zucchero. Marco chiede alla madre di farsi dare la tazza, perchè non vuole alzarsi dal divano. La madre - poco accondiscendente - gli porge la tazza, mettendogli prima lo zucchero. Marco beve in tranquillità il suo latte, fissando lo sguardo nelle mattonelle della cucina, pensando a cosa avrebbe fatto in quella giornata estiva. Quindi finisce di bere, lascia la tazza sul tavolo, passa vicino al lavandino ed esce dalla cucina. In bagno si sciacqua velocemente, ed indossa una maglietta ed un pantaloncino corto. Per il troppo caldo, infatti, evita di indossare un pantalone lungo. "Mamma io esco....." La mamma grida dall'altra stanza, dove stava pulendo il pavimento con l'aspirapolvere: "DOVE VAI ?" "Non lo so... un giro... ciao" "DOVE ???" "UN GIRO.. CIA'" Marco esce e comincia a camminare per la strada di casa sua, pensando fra sé e sé e guardando da lontano le altre auto, le altre persone, come se stesse vedendo dei film (senza pensare al suo film, senza regista...). Poi arriva davanti al barbiere della zona, quello dove lui va spesso. "Buongiorno... posso farmi i capelli?" "Buongiorno..." "Buongiorno" "Ciao..." "Buongiorno Marco, sì vieni... ci sta da aspettare una mezz'oretta.." "Va bene"
Quell'amnima lontana Una piazza gremita, la folla arringa e vocifera. Mi guardo intorno tra passanti, rigattieri, venditori del niente e allibratori. Gente che passa, dame che sfilano, vite che annaspano. Lo sguardo volteggia e non trova compare alcuno a cui porgere un saluto; io fra questa gente non trovo fedeli, nemici o possibili interlocutori. Mi chiedo se sia io il problema, perché queste anime s’accozzano senza darmi segno d’intesa? Fuggo lontano, laddove i miei pensieri prendono forma, voce e colore; da solo all’ombra di un pino compongo canzoni, aspettando che una di esse mi dica che fare. Le querce, le fiere e le nubi mi ascoltano, impazziscono di vita nello scenario che tra la testa mia ed il cuore prende forma. Ad un tratto il lampo. Appoggio liuto e mantello su di una roccia, mi reco ai piedi dell’abete più alto ed inizio la scalata. Un’ascesa verso il cielo, una mano davanti all’altra, ramo per ramo…il cielo si fa vicino. Giunto sulla punta scruto l’orizzonte e, mentre i monti a nord sembrano spingermi benevoli a voltarmi, una brezza leggera obbliga il mio sguardo a girarsi. La pianura è immensa, colorata e senza confine alcuno; qua e la macchie rosso mattone indicano villaggi, strade grigie e vitrei canali contornano i campi all’infinito. La giornata è limpida e lo sguardo coglie terre lontane, lande profonde si uniscono col cielo in un miraggio di colori. Da la, da sud, un vento caldo e benevolo mi porta gli odori di luoghi sconfinati; come una mano morbida e delicata mi accarezza le gote, mi bacia il naso. Un sussulto rapido e artigli frenetici nella carne del cuore…il fiato mi viene a mancare. È lei, la sento, riconosco il suo richiamo: quell’anima lontana mi sta chiedendo d’ascoltarla. Ed io emozionato porgo l’orecchio a quel canto; c’è davvero un’essenza mia simile, una compagna di viaggio, da qualche parte la infondo! Lidi diversi, luoghi in antitesi…scenari opposti hanno partorito due forze che si attraggono, si comprendono e, forse, completano. L’idillio è breve, funesto e rinfrescante….mal digerisco il distacco, ben contento ne aspetto il ritorno. Salgo spesso sull’abete incantato ad aspettare il tocco di quel vento; a volte tarda, altre non si fa vivo, ma quando appare, portando con se la gioia di mille stelle in festa, mi investe come l’onda sugli scogli, e come quell’acqua la mia anima spuma accogliendone l’urto. È così, che fra la gente a me assai vicina scorgo solo animi lontani ed indifferenti, mentre all’altro capo del cielo, qualcuno inventa parole da porgermi come ancora di salvezza. Dedicato ad una persona che sta all'altro capo dello stivale /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
qualcosa del genere ...starnamente colorato e "dolce" per essere mio pero'... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
tu allora fare pezzo noi poi sentire !! bello bello! già piacere questo a noi (scusate mi sto rivedendo il ritorno dell jedi, yoda mi infetta l'idiom(t)a...)