c'è una bella differenza tra un'inetto e un depresso... nell'inetto zeniano ci vedo di più quello che oggi chiamiamo "l'antisociale". mentre tutti aspirano a diventare il palestrato, laccato, pieno di gnocca coi vestiti belli e l'auto fiù fica (il quarterback del liceo nei telefilm americani /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />)...altri si chiudono in casa leggendo un libro, lasciandosi affascinare dalla storia piuttosto che dalla politica...quelli che poi passan epr secchioni o "sfigati". A questo tipo di "inetto" il mondo pare tanto distante e tetro perchè di fatto non trova una collocazione al suo interno /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Cio' puo' portare ad una sorta di depressione/delusione...è personale. Io so che non mi è mai piaciuto niente tanto quanto la mia inettitudine Fiero di esser rimasto a casa a leggere, fare politica ecc...contentissimo di non aver trovato una collocazione in quel mondo che tanto poco mi dava... ...piccolisssimo OT /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Bisogna sempre essere fieri quando si è se stessi no? Meglio esprimere la propria personalità correndo il rischio di essere "impopolari" che fingere, soprattutto per uniformarsi alla moltitudine. :wink:
Certo..ma saprai come funziona...molti subiscon osopprusi e molestie non da poco, se rifiutano la massa. Grazie al fato la natura m'ha donato una mole non indifferente e un caratterino coi quali potevo permettermi di mantenere la mia strada /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> in prima itis mi presero per il culo perchè leggevo Manzoni mentre loro sfogliavano PlayBoy...beh, oltre a sfogliarlo l'hanno anche mangiato pagina per pagina quindi....soldi spesi benoooone /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Non va bene....ho detto essere se stessi, così e troppo, no?:wink: Mostrati sempre superiore, essere noncuranti è un arma molto più affilata e premiante di un pugno, anche se spesso l'istinto ti dice il contrario.
se io mi comportassi come tu mi dici, non sarei me stesso /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> il mio me stesso E' quello gli ha fatto mangiare il giornale...lo stesso che ha spaccato la testa a chi tiranneggiava un handicappato. certo...le istituzioni hanno punito me e non loro...fa parte del mio me stesso /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
nah se mi arrabbio al massimo sbraito /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> se uno (non unA /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ) mancha di rispetto a un debole o gioca su cose sulle quali non si scherza (valori, memoria, rispetto..) ...
Non pensavo, sinceramente, di arrivare adesso a diciassette anni a fare questi pensieri e a dovermi confrontare con la domanda del cosa fare ma soprattutto del cosa essere. Io cerco di essere sempre me stesso, ma mi sto accorgendo che l'essere "me stesso" si sta evolvendo, nel senso che sta cambiando quello che faccio e quello che provo mentre lo faccio, e sta soprattutto cambiando molto, troppo in fretta. Me ne sto accorgendo, e un pò ne ho paura. Pensate ad un elemento chimico che pian piano decade in un altro elemento. Ora pensate a questo elemento chimico che si accorge che sta decandendo, che sta cambiando, e sente tutto scivolare dai propri piedi (se mai un elemento li abbia ...) e non può far nulla, però sa solo che è diverso da come era prima, e cerca di vivere istante per istante, anzi giorno per giorno, perseguendo i suoi obiettivi materiali. Ho voluto mettere le cose per corsivo perchè intendo "giorno per giorno" non come un vivi e fuggi, ma vivi con attenzione, impegno. Inoltre ho parlato di "obiettivi materiali" perchè sinceramente per il momento sono le mie uniche certezze, mentre la mia parte spirituale - per fortuna eccetto quella religiosa, che mi sembra sia stata messa in ordine in questi ultimissimi mesi - è completamente allo sbando. Non ho nè punti di riferimento nè delle immagini che mi possano aiutare. Ho delle persone, per fortuna, e questo mi basta, ma come detto, la mia anima mi guida in maniera turbolenta ovunque nelle scelte della mia vita sentimentale (cioè da intendersi tutte quelle cose non materiali, non solo l'amore) e questo per il momento, mi fa sentire estremamente instabile. Grazie Lamia, anche se credo che quello che mi sta intorno può avere una sua resposabilità ed una sua "consistenza" fino ad un certo punto, ma poi sono io che devo inquadrare le cose, far prendere "forma" a ciò che vedo e capire cosa vedo. Insomma, per fare un esempio, se c'è un ragazzo ed una ragazza e l'una ama l'altro, vi è poi bisogno di un intervento concreto da parte di uno dei due, per ottenere dei risultati. Quindi, forse nella società ci sarà qualcosa di inetto, intorno a me, ma penso che probabilmente sia proprio io il primo ad assumere l'atteggiamento di inetto, anzi direi quasi complesso e troppo sofisticato. Non sto dicendo di voler essere superficiale ... è una cosa che sta nascendo da qualche giorno nella mia testa, ed ancora non mi è ben definita. antiniska, come sempre grazie. Devo dire che riflettendo sulle tue parole, "molto giovane", mi sento di sottolineare fermissimamente un'immagine che ho in testa da due-tre giorni per spiegare questa brusca tempestella che mi sta colpendo: credo che, a differenza di quanto (almeno è ciò che mi dicono) dicano su di me riguardo la mia maturità, io penso proprio di non essere maturo. Anzi, credo che sto facendo le esperienze con anni di ritardo rispetto ad altre persone di mia conoscenza (non parlo di esperienza carnali o materiali, ma parlo proprio di stati di turbolenza che vive il nostro cuore), e questo mi sta facendo illuminare gli occhi con una forza e con una luminosità che non posso nemmeno provare a spiegare ... Mi sento come una città sotterranea che è stata riportata alla luce. Il_Bardo_di_Monaco, io credo che invece l'essere inetti non sia solo confrontarsi con la società (come ho ripetuto più sopra), ma anzi sia proprio l'essere diversi in sé e per sé: nel senso che ci possono essere inetti che aspirano a diventare i "quarterback" e poi (come dovrei chiamarli ... persone forti, cioè non inette) persone "forti" che invece possono essere quelle che se ne stanno a leggere libri, che si interessano di politica, di storia, che insomma prediligono il lato culturale dell'uomo.
Sto imparando ad amare le cose equilibrate, sto imparando a discernere le due lettere, semplici semplici, q.b. Credo proprio che queste due letterine, q e b, "quanto basta", insomma, spieghino tutto quello che c'è da spiegare. Tutto. Sto imparando, ed imparo velocemente. Q.B.
quanto è piacevole leggere questo 3d :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" /> è il destino di chi ha una sensibilità già un po' superiore alla media (la media è vicina allo zero /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" />) si e no... quando te stesso non ti piace, e cmq non ti va di interpretare un altro... il sentimento predominante non è certo la fierezza... certo che farsi le pippe leggendo manzoni... oppure mostrati differente, a me per esempio non interessa sapere di essere superiore chessò a chi sfotte uno sfortunato o a chi semplicemente si infila in una coda o mi passa in seconda fila, a me basta di sapere di non essere come lui /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />. si, capita... credi che sia un problema? i punti fissi hanno dato sicurezza a chi viaggiava per mare, ma poi? se vuoi andare oltre, se cerchi altro, i punti fissi diventano ancore, zavorre. createlo tu un riferimento a tua immagine e consumo, sincretizzane più di uno, e rendilo deformabile, non rigido. ah... non ci sei passato solo tu /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> e ci ripasserai, più volte
erezioni artistico-intellettuali /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
molto bene. il manicheismo si addice alle persone poco intelligenti, e solitamente le spinge ad atteggiarsi a "depositari di verità assolute". costoro sono inevitabilmente giratori professionisti di @@ altrui. viceversa, il saper cogliere le infinite scale di grigio, identificandosi non necessariamente nello stesso ral in situazioni e periodi similari, è sintomatico di persona intelligente e sensibile. tali individui, non avendo la pelle di somaro (con tutto il rispetto per i somari ) a proteggerle, sono condannate ad una vita piena di dubbi ed incertezze. ma è grazie a loro se si va avanti :wink:
Sono le 5 di notte di una domenica mattina. Alessandro sta ancora dormendo ... Per la verità ha anche dormito molto, perchè è andato a dormire non troppo tardi la sera precedente: alle 5.00 precise vibra il cellulare che Alessandro aveva messo sotto il cuscino, come sveglia, perchè la sentisse solo lui. Si sveglia, si alza, e silenziosamente esce dalle coperte e si avvia, senza nemmeno accendere le luci, in bagno per sciacquarsi e poi vestirsi di corsa, sempre facendo attenzione a non svegliare gli altri in casa. Velocemente infila un pantalone ed una camicia, poi prende il portafogli e l'orologio più bello. Arriva in salone dove dal portachiavi prende le chiavi dell'auto del padre, le mette in tasca, e poi, silenzioso, raggiunge la porta d'ingresso dove esce. Scende in garage, sale in auto, la mette in moto, ed esce dal box. Un kilometro e mezzo di paura, ansia e forse anche eccitazione sta lì davanti a lui. Percorre questa benedetta strada, fino ad arrivare sotto una palazzina. Prende il cellulare dalla tasca e fa uno squillo, poi un secondo, poi invia un messaggio. Dieci minuti ed entra in auto una seconda persona, una persona femmina. "Alessandro ... - lei, assonnata - perchè mi hai fatto scendere a quest'ora ... ?" "Volevo farti vedere ... l'alba ! E' una giornata bellissima, e penso sarà una cosa spettacolare. Vieni, dai" "Come vieni ... mi hai detto di fare attenzione a non svegliare nessuno mentre uscivo ma se ne accorgeranno che non ci sono, a quest'ora ... io torno su" "No, ... io sono venuto da te perchè voglio vedere te, e dell'alba non me ne frega niente. Un giro solo, ti prometto che ti piacerà tantissimo!" "Ma tu non hai la patente !" "Lo so" Lei salì. Salirono entrambi una piccola collina della città, dalla quale si vedeva un panorama spettacolare, e quello che avrebbero visto in quei minuti sarebbe stato meraviglioso, ancor di più ... Si fermano sulla cima della collina, guardano il Sole nascente ... poi scendono dall'auto, mentre sembrava che il Sole li stesse avvolgendo in quel momento. Un bacio, lunghissimo, poi un secondo, poi un altro ... poi quel prato ben fatto, che sembrava fosse morbido come il velluto, li accoglie ... Un'ora più tardi lei scende a casa sua, lui a casa sua. Q.B.
Sono un folle, eppure mi va bene. Sto in una stanza che di per sè, quando c'è il sole, mi fa sembrare di stare in chissà quale bellissimo posto estivo, fresco, luminoso, naturale, bello. Quando piove, invece, come sta accadendo in questi istanti, sembra di starei ai confini di quelle giungle alla "Jurassic Park", dove vi sono tanti e tante forme di vita nascoste sotto il fogliame e i grandi alberi. Così è la mia anima, quando piove ... silenziosa, ma in realtà vi sono migliaia di piccoli esserini che stanno al di sotto della foresta e del groviglio dei miei pensieri. Questi esserini sembra quasi che riesca ad ascoltarli quando piove ... la pioggia cade fresca sull'asfalto, lasciando quell'odore che io amo, e più cade, più io rifletto e guardo dentro di me. Ma com'è bello quando piove ...
Chiara e Lara, il tempo dei melograni. E' il tempo dei ricordi. Tutto nasce in un pomeriggio di lavoro, un appuntamento presso una Comunità Montana, a Chiara avevano regalato 3 melograni ed aveva chiesto al suo amico di poggiarli nella sua auto. Col caldo si spaccano e macchiano di rosso il suo giubottino bianco, e quel rosso si imprime in maniera indelebile nel tessuto e non va più via. Chiara gli dice di buttarlo via, ma lui le risponde: "No, lo conserverò per quando avrò bisogno di ricordi". I ricordi sono come quei chicchi rossi, all'apparenza dolci e succosi, dal sapore e dall'aspetto gradevole....ma nel momento in cui li mastichi e arrivi al loro cuore duri, amari, indigesti, dal sapore sgradevole. Lara sarà ormai solo un ricordo dolce e amaro allo stesso tempo....per Lei e Chiara è il loro tempo dei melograni. A luglio di 9 anni fa arrivava in una scatola un batuffolo di pelo, le dissero che in quel batuffolo c'era un ROTWEILER..... " Ma sei matto? Io ho paura dei cani, non se ne parla!! "...... e poi Chiara è la cosiddetta "schifettina", sente i cattivi odori da un miglio, odia i peli, gli insetti, la polvere e qualunque essere vivente al quale è costretta a stringere la mano, viaggia con salviettine e disinfettanti, non ha voluto prendere lezioni di equitazione perchè il cavallo aveva un odore tremendo..... " E poi stiamo per partire per il week-end, è venerdi, che ne facciamo di questa "cosa"? " Complice la sorellina, il batuffolo resta con noi, affidato a lei che rimaneva. " Ok, ci provo, per amore tuo proverò a convivere con un ROTWEILER!?!!? Vado a prenderla a casa dai miei "....... Allucinante, Chiara non credeva alle sue parole mentre lo diceva e non credeva che stava per accettare nella sua casa, in giardino, un "animale". Raccontare cosa Lara è stata per Chiara è impossibile. Dicono che gli animali risvegliano il nostro lato emotivo, Lei in Chiara li aveva risvegliati tutti.... Vivevano in simbiosi, sempre insieme, l'una in funzione dell'altra, definite una coppia pericolosa: feroci all'apparenza, ma dolci in realtà, e per chiunque si soffermasse a guardarle negli occhi, a non fermarsi all'involucro. Non ci sono parole per descrivere l'amore incondizionato, la gioia, l'allegria, il conforto, la completa dedizione che quel batuffolo è stato capace di darle..... Chiunque volesse Chiara doveva accettare Lara, le feste, i pranzi, le cene.....mai senza Lara; le vacanze....in funzione di Lara. E Lei li ha sempre conquistati tutti, anche chi la chiamava " mostro " per sottolineare la paura che incuteva.... alla fine tutti coloro che l'hanno conosciuta l'hanno amata, grandi e piccoli..... Ma anche tra mille persone, anche se coinvolta in giochi e in coccole il suo sguardo, anche se per una frazione di secondo, si posava inevitabilmente sulla sua Chiara in continuazione come se potesse perderla da un momento all'altro....lo sguardo più dolce e colmo d'amore che si sia mai posato su di lei e che la accompagnerà per sempre. 25.05.2010..... Addio Lara e un grazie speciale a mio marito per averla portata nella mia vita.
che bella storia... tenera e dolce anche se il finale purtroppo intristisce... è verissimo però che un animale che condivide un pezzo della nostra vita, non ci fa solo compagnia, ma decisamente ci migliora...
ci sono momenti in cui non si riescono a trovare le parole. forse è perchè, in quei momenti, la comunicazione dovrebbe avvenire solo sul piano emozionale, basterebbe uno sguardo per capirsi... immagina che ci siamo scambiati uno sguardo :wink: