disegnini o...tu direttamente in azione? /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> io mi candido per la prefazione /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Milano Terminal E saro' li in disparte ad aspettare il tuo ritorno, con tanta gioia nel cuore e pensieri d'amore. Tra la folla spunterai, e con la tua grinta i miei occhi cercherai Pronti ad amarti senza tempo perche' la mia vita senza te non ha alcun senso. Mille Abbracci intensi.. Interminabili Baci Tra i sorrisi dei nostri cuori saranno solo gioie e non dolori Sguardi profondi sommersi di lacrime Gocce preziose di inestimabile amore. Ovunque tu andrai saro' la tua scorta che sia all'inferno o in Paradiso poco importa. Milano terminal , gente che va , gente che viene. Stefano
archivio privato ma se vogliamo sperare di distribuire qualche copia è meglio che io non compaia /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Malinconia Sono un letto di fiume in secca.. Non ho pesci e piante.. Sono Arido... Aspetto le prime pioggie per ammorbidire un po' questo cuore che ormai vecchio e' pieno di crepe.. Bagnami , Inondami con il tuo Amore e io Tornero' in vita.. Stefano.
non ti preoccupare...domani posto qualcosa e rialzo il livello /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
io??? se rileggi quello che ho scritto è asssssssolutamente a senso unico e puro ognuno ci mette poi quell che ha
La pioggia e la luce Le gocce scorrevano lentamente sui vetri fino a formare dei piccoli rivoli che si spegnevano nello sgocciolatoio della finestra. Fuori il traffico scorreva lento e ovattato, con le sue luci rosse ed i riflessi abbaglianti che rimbalzavano dall’asfalto bagnato. La noia di quel pomeriggio grigio ed uggioso sembrava ritrarsi come una nebbia spazzata dal vento dalla scena concitata che si svolgeva nella sala rianimazione di quel pronto soccorso. Distolse gli occhi incantati dalla pioggia che guardava come l’avesse vista per la prima volta e li volse verso l’uomo steso sul lettino e sulle persone che si affaccendavano curve su di lui. Era un signore di mezz’età, leggermente brizzolato, ben curato nell’aspetto sebbene questo fosse sconvolto da un pallore mortale che aveva dipinto in viso e sul torace nudo cosparso di elettrodi. Intorno a lui si affannavano un medico e tre infermiere professionali, tutti in completo azzurro, pantaloni, casacca, cappellino e mascherina. L’uomo si avvicinò un po’ ed osservò con sguardo un po’ assente e disinteressato quel che stavano facendo su quel corpo. “Ago-cannula ? “ chiese il medico con voce roca . “Messa..” rispose una professionale. “Aggiungi Lidocaina al 2%, vai a pioggia !! Forza con quell’Ambu !! “ Un’altra professionale estrasse un oggetto metallico da una busta di plastica che lacerò con frenetica decisione, lo impugnò estraendone una parte metallica incurvata che infilò in bocca al poveretto, per poi farla seguire fino in laringe da un tubo di plastica arancione. “Intubato..” disse con voce atona. Poi cominciò a pompare con un pallone nero che aveva applicato al tubo. Il medico aveva fermato il massaggio cardiaco ed osservava l’infermiera mentre eseguiva ritmicamente l’operazione. Poi questa si fermò ed il medico ricominciò a premere sul torace. L’uomo si allontanò un po’ da queste sagome in completo azzurro che si agitavano forsennatamente sul paziente. Osservò l’ambiente circostante con i suoi macchinari complessi, i carrelli pieni di strumenti, siringhe e medicinali, il pavimento in linoleum tirato a lucido, lindo e asettico, il soffitto azzurro con un’enorme lampada circolare simile ad un sole che emetteva una luce intensissima. Lo sguardo dell’uomo si fermò sul vetro che separava la sala dal corridoio esterno. Al di là si stagliavano nette le sagome di tre persone. Una donna e due ragazzi adolescenti osservavano interessati ed ansiosi la scena che si svolgeva all’interno. La donna, una signora sicuramente più attraente in altre circostanze, era pallida, il volto teso era solcato da due lacrime che ormai erano un fiume in piena che si spegneva nel fazzoletto che stringeva nervosamente in mano appoggiato a coprire sulla bocca una smorfia di dolore e angoscia. Il ragazzo aveva il viso affilato e magro, i lineamenti tesi e negli occhi il dolore ma anche la paura di dover diventare uomo troppo presto . Stringeva la mano della sorella, una bella ragazzina bruna che invece piangeva senza ritegno. Una certa concitazione richiamò di nuovo l’attenzione dell’uomo a quanto stavano combinando i sanitari. “ Niente da fare! Dobbiamo defibrillare ! Comincio con 200 J... Libera !! “ La scarica fece sobbalzare il corpo ma non sortì effetto. “Carica a 250! Libera!! “ Altra possente scarica ma l’ECG rimaneva piatto sul monitor. Il medico riprovò altre due o tre volte, poi ripose gli elettrodi sul defribillatore. Restarono tutti in silenzio, in piedi di fronte al lettino con quel corpo inerte, con la sconfitta negli occhi. L’uomo rimase apparentemente impassibile, guardò di nuovo verso il vetro dove la donna aveva gli occhi chiusi ed era appoggiata al muro, il ragazzo era immobile con lo sguardo terreo fisso su quel corpo, la ragazza gli si affondava addosso singhiozzando. L’uomo si voltò dietro di sè. La luce abbagliante, bellissima e misteriosa che proveniva da un varco lo chiamava ed attirava irresistibilmente. Fra poco avrebbe saputo, avrebbe avuto la riposta ai quesiti che a volte si poneva nelle notti di insonnia o quando con lo sguardo perso nel vuoto osservava l’orizzonte dall’alto di una vetta alpina. Poi si voltò di nuovo verso il terzetto al di là del vetro. Li fissò per lunghi istanti durante i quali la sua mente rimase sospesa in un limbo fra terra e cielo.... Guardò di nuovo la luce dietro di sè e questa.... sembrò aver capito e lentamente si attenuò mentre il varco si richiuse fino a scomparire. Era ora di ritornare. Bip..bip..bip..bip... Il medico e le infermiere sobbalzarono e si voltarono come un sol uomo verso il monitor. Non credevano ai loro occhi....
con il vs permesso, io inizio a copiare/incollare i racconti in un file word. meglio tenere un file aggiornato periodicamente che eseguire un lavoraccio tra un annetto /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> vi aggiorno pure sul n. di pagine raggiunte di volta in volta, in modo da decidere quando fermarci e darlo alle stampe. per quanto riguarda le illustrazioni, oltre alle già citate immagini porno di friday , se qualcuno ha disegni (valutiamo magari anche foto, ma devono essere belle), anche ispirati da racconti letti qui di altri autori, postiamoli/mandatemeli, che secondo me esce un bel lavoro.
50 eypo a racconto...ti do il num di carta in PM /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> scherzo...bravo chent, è un bell'impegno...mi offro in caso servisse aiuto ma ti dico già che non sono ordinatissimo tianimi proprio come riserva ultima /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
un pezzo, estratto da una roba che ho scritto a novembre... Finir del pomeriggio, il sole carminio abbassa le armi e si depone dietro la bruna montagna…avanza un manto indaco, resta solo una linea arancio fra il cielo e la terra; e là, da dietro le spalle gonfie de’ monti avanzano lenti e fieri cumuli di grigio sperare. Nuvole. Cirri, cumulonembi e nembostrati intonano la cavalcata…avanza il plotone e imperioso si ferma a coprir le cime. Il colore è di un nero splendente, di un bianco cupo e selvaggio…tumulti. Niente scrosci o detonazioni…con aria leggera si accende la montagna, e languida resta sotto la nube trepidante e pulsante. Ora è sua, tra poco sarà bianca, il plotone porta neve. Solo in alto per ora, è lontano l’inverno…ma domani il vento calerà frettoloso sul fianco dei boschi portando a noi una fetta di quell’aria, un po’ di quel gelo che arriva diretto a tagliar la pelle, ad accendere il cuore. E con una lacrima mi torna la vita. S’avvicendano parole e opere nel grembo attorno a me…egli scorre e rallenta, ma il cuore mio è rinfrancato e per ora non posso che sperare nella durata di questo autunno. Quando finirà, sarò sempre sicuro del suo ritorno. È così che van le cose: infervorati e laidi, stanchi per l’insuccesso del quieto vivere, ci troviamo spaesati e commossi quando arriva la gioia…e ci troviamo ad elogiare ciò che qualcun altro odia.
tnx ma lamia è grafico e impaginatore /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> io metto tutto in ordine, faccio fare una rapida correzione al thesaurus e poi passo tutto a lei /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> cmq raccogliendo i racconti (comprese le foto ed i riferimenti ai video di youtube /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />) delle prime 5 pagg. di questo 3d, sono uscite già 26 pagg di documento word (arial 12 - interlinea singola - margini 2,5x2x2x2). ammazza quante cazzate che scrivete!!! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />