Bisogna essere fieri di essere italiani, ma mettersi anche nei panni di chi ci vede dall'esterno è ci associa al terzo mondo. E non a torto.
ormai spero l'esasperazione della gente sia al limite e credo che lo spettacolo dei rifiuti lasciati dai napoletani sotto casa del dementone ne sia la prova.. altrimenti finisce che in qualche maniera si sgombra un po napoli, la camorra mangia tutto anche su questa emergenza e poi torna tutto come prima
Emiliano... ho letto i tuoi ultimi interventi e sono sconcertato...io avevo un'idea di Napoli molto negativa, ma tu la stai ancora peggiorando!(eh guarda che ce ne vuole!!) Secondo me siete senza via d'uscita solo la guerra (nel vero senso della parola) contro la camorra potrà salvarvi. Una cosa che non mi è molto chiara riguardo i manifestanti per esempio di Pianura. Tu dici che sono mandati dalla camorra, peò scusa, ma lì vicino c'è o no un sito del WWF? Se c'è, quelli che tu dici infiltrati della camorra hanno ragione, a non voler la discarica a cielo aperto. Se l'organizzazione mondiale della sanità ha notato da quelle parti un aumento delle malattie, compresi tumori o quant altro... come fanno quei manifestanti a non aver ragione seppur, qualora lo fossero,camorristi? Altra cosa... e qui sò che qualcuno si potrà scandalizzare, anche se non dovrebbe, ma quei carabinieri che manganellano i manifestanti, che vivono con la mondezza assieme ai manifestanti, e che possono anche essere parenti di quei manifestanti, mi sembrano schiavi del potere corrotto di Napoli.A me sarebbe piaciuto che fossero andati a manganellare i politici o far saltare in aria le case dei camorristi (che tanto tutti sapranno dove abitano.) e non a fare controlli davanti alla casa di bassolino. Ciclope dice che i magistrati non fanno niente, contro la camorra...forse non si è capito le camorra del nuovo millennio non è più ristretta alla famiglia che controlla il territorio, ma oramai a tutti i livelli dell'organizzazione statale nel teritorio.Da politici che stanno a roma al consigliere comunale del piccolo comune campano. Ad ogni modo le colpe di tutto questo, oltre che di Napoli e dei suoi cittadini sono anche dello Stato.Alcuni hanno citato il prefetto Mori, ma c'è poco da scherzare forse quella sarebbe l'unica cura per far guarire la zona. Buona fortuna!
RIFIUTI:CAMPANIA, PARTITO SCREENING SU TUMORI E ASMA A PIANURA- E' partito presso gli ambulatori del distretto sanitario 46 della Asl Napoli 1, lo screening di massa rivolto ai 110mila abitanti del quartiere di Pianura che potranno sottoporsi gratuitamente, senza prescrizione né ticket, a visite pneumologiche, allergologiche e oncologiche per il tumore della mammella e della cervice uterina, a cui si affiancherà a breve anche quello del colon. Il controllo sanitario, che comprende anche il monitoraggio della diossina, è stato deciso nei giorni scorsi dall'assessorato regionale alla Sanità che ha istituito una apposita commissione di esperti formata da Regione, Asl, Osservatorio Epidemiologico e Istituto dei tumori Pascale.
Poco tempo fa, nella mia firma c'era scritto: "La malavita regna e prolifica nelle nostre istituzioni" Mastella ne è l'esempio lampante!!!!
probabilmente non hai letto bene il mio intervento. mi chiedevo perchè i magistrati non fanno nulla contro i politici come Bassolino, Iervolino e Pecoraro che in tutti questi anni hanno solo fatto ostruzionismo e hanno fatto sparire nel nulla migliaia di miliardi stanziati dal governo e dalla UE per l'emergenza rifiuti. spero che adesso sia più chiaro.
Io onestamente è un pò che non sono fiero di essere italiano... Quando il popolo italiano inizierà ad alzare la voce contro LA CASTA di LADRI (vedi l'ultimo RECENTISSIMO aumento di stipendio che si sono concessi!!!!), ricomincerò ad essere fiero della cittadinanza che ho...
Per quanto mi riguarda se ne è occupata anche troppo e purtroppo continuerà ad occuparsene oltremisura, almeno per alcune generazioni: ad oggi non vedo infatti segnali molto rassicuranti di cambiamento di atteggiamento dei giovani nei confronti della mentalità della furbizia e del compromesso. Auguro all'Italia e alla Campania che accada qualcosa che possa dare inizio ad un processo di miglioramento nella testa dei più giovani, ma visto che gli italiani son troppo pigri per le rivoluzioni, temo che sarà lunga e durissima.
De Gennaro non ha capito un caxxo: A noi l'esercito serve per l'ordine pubblico, ad alzare l'immondizia da terra ci pensano gli spazzini. Stanotte due giornalisti (e la cosa mi brucia ancor di più perchè lo sono anch'io) stavano per essere ammazzati con l'unica colpa di voler filmare quello che accadeva. La polizia alle 22 se ne va lasciando tutto e tutti in balia di questi criminali, che mandano a casa la brava gente e comincia a sfasciare tutto.
era chiaro, forse sono io che mi sono espresso male... ...quei magistrati di cui tu chiedi l'intervento stanno sotto la stessa cupola dei politici che hai nominato. In tutto il sistema campano c'è la camorra anche nella magistratura. Ecco perchè non si smuove niente. Il caso De Magistris, che lavorava in Calabria, regione con il più alto tasso di corruzione d'Italia nelle istituzioni ne è l'esempio di come la malavita gestisce le istituzioni. Un magistrato che fà il suo dovere scava scava, fino ad arrivare ai politici di Roma. Ecco che il nostro Onorevole Ministro della Giustizia Mastella, lo trasferisce proprio quando sta scoprendo tante belle cose. Credete che la stessa cosa non avverrebbe ad un magistrato in Camapania o a Napoli?
sì infatti l'ho scritto, quei politici sono intoccabili perchè sono rossi come le toghe dei magistrati. P.S. Emi ma non ho capito bene che lavoro fai?
la soluzione ha molti anni Il 22 ottobre 1925 si insediò a Palermo il prefetto Cesare Mori, che sarebbe passato alla storia con il soprannome di "prefetto di ferro". I suoi metodi si rivelarono subito di estrema decisione e violenza. Leggiamone il resoconto dal volume di C. Duggan: ""L'assedio di Gangi" ebbe inizio la notte del 1 gennaio 1926 [...] Carabinieri e membri della Milizia occuparono come posti d'osservazione le cime delle colline. Nevicava abbondantemente. I banditi erano stati spinti dal freddo a tornare alle loro famiglie, e la polizia sapeva più o meno esattamente dove si trovavano. L'unico problema fu che Gangi era un paradiso per i banditi. La cittadina era costruita sul fianco di una collina ripida e molte case avevano due ingressi, uno al pianterreno e l'altro al primo piano. Vi erano anche nascondigli abilmente costruiti dietro muri, sotto i pavimenti o nei solai, ad opera di un certo "Tovanella". In queste condizioni, l'operazione ebbe un andamento più lento del previsto. Il primo bandito ad arrendersi fu Gaetano Ferrarello, un uomo alto, anziano, con una lunga barba, molto orgoglio e dotato di una certa nobiltà d'animo. Era stato latitante per trent'anni. Uscì dal nascondiglio la mattina del 2 gennaio, si avviò verso la casa del barone Li Destri, attigua alla piazza centrale, e si costituì al questore Crimi, l'uomo inviato da Mori a condurre l'operazione. [...] Ferrarello si sbagliava se pensava che a quel punto Mori avrebbe desistito. Scopo dell'azione non era semplicemente la resa dei banditi, ma anche la loro umiliazione: "Volevo dare alle popolazioni la tangibile prova della viltà della malvivenza", scrisse Mori nelle sue memorie. Non si doveva sparare: i banditi dovevano essere privati dell'onore di una resistenza armata. "La gente si aspettava che facessimo interrogatori - ingiuriassimo e agissimo con violenza - e ce ne andassimo senza aver ottenuto alcun risultato", disse Mori al diplomatico americano R. Washburn: "Ma io avevo un'idea diversa. Dissi ai miei uomini di entrare nelle case dei criminali, dormire nei loro letti, bere il loro vino, mangiarele loro galline, uccidere il loro bestiame e venderne la carne ai contadini della zona a prezzo ridotto". Fu dato ordine di prendere ostaggi: come per le operazioni successive, sembra che gli obiettivi principali siano stati donne e bambini. Che le donne siano state maltrattate, come affermarono in seguito critici di Mori, non è certo. Sarebbe stato indubbiamente conforme allo spirito, se non alla lettera dell'impresa, perché scopo della cattura di ostaggi era far leva sul senso dell'onore dell'uomo nei confronti della moglie e della famiglia: così un pizzico di durezza non sarebbe stato inopportuno".
Rispondo a Emiliano, Orloff ed altri che hanno citato il Prefetto Mori. Condivido pienamente la politica del Prefetto Mori i cui risultati parlano più di ogni altra considerazione di merito; bisogna però rilevare il fatto che il quadro istituzionale presso cui operava era molto differente da quello attuale: l'uso della tortura, della rappresaglia e dell'incarcerazione basata sul sospetto non rientrano nei principi Costituzionali oggi vigenti e, agli occhi dell'opinione pubblica, rappresenterebbe un abominio senza precedenti. Sebbene poco ortodossi, i metodi di Mori sono stati eccezionalmente efficaci e per un decennio hanno liberato la Sicilia dalla morsa della Mafia - le poche famiglie rimaste "In sonno" sono uscite allo scoperto solo con lo sbarco Alleato in Sicilia - ma non sono comunque applicabili al giorno d'oggi. Uno Stato Democratico - e io nutro forti dubbi sulla democraticità dell'Italia, ma è un'altra questione - deve riuscire a sconfiggere le organizzazioni criminali utilizzando gli strumenti tipici del suo ordinamento: ricorrere a mezzi non contemplati ex lege significherebbe che il sistema democratico è fallimentare e non riesce ad ottenere la sicurezza per i suoi cittadini. E'questo il vero problema. Siamo arrivati ad un tal punto di commistione tra la Mafia ed i Poteri Forti a tutti i livelli che l'impiego di un nuovo Prefetto Mori o dell'Esercito sono completamente inutili - soprattutto se militari non godono dello status di agenti di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza -. Presupposto fondamentale che permette la vita alle organizzazioni criminali è il fatto che le leggi statali possono essere eluse a differenza di quelle mafiose. La soluzione sarebbe quella di avviare una seria riforma dell'ordinamento legislativo e giudiziario che abroghi tutte le leggi garantiste in favore dei criminali - leggi Gozzini e Simeone in primis - introduca un equo concetto di proporzionalità tra reato e pena e garantisca l'assoluta certezza della pena. Quando lo Stato inizierà a "Fare paura" come le organizzazioni criminali, allora si potrà smuovere qualcosa. Però prima bisogna rifondare da capo il sistema penale. In secondo luogo bisogna smetterla con la politica terzomondista di fornire continui aiuti al mezzogiorno che nel giro di cinquant'anni non hanno prodotto alcun risultato se non quello di arricchire le stesse organizzazioni criminali. Con tutti i soldi che sono stati versati, avremmo potuto ricreare ex novo gli Stati Uniti d'America. Se poi si introducesse la possibilità di fallimento per gli Enti Pubblici - mettendo in galera i responsabili dei crack - si potrebbe completare il quadro fornendo tutti i presupposti per il successivo passo. Che sarebbe quello di prendere una nuova classe di Magistrati - un po' come fece Capolnetto a suo tempo - nei quali dare il controllo di tutto le indagini e iniziare a sgominare casa per casa le organizzazioni criminali salendo al vertice. Mi rendo conto che è pura utopia.
E' proprio per questo che insieme al prefetto Mori (i cui risultati in realtà furono alquanto discutibili, ma non sottilizziamo) invoco leggi speciali. RIcordiamoci che ad oggi, l'unica cosa che fa paura ai mafiosi è il 41 bis.
Le leggi speciali non servono a nulla se dietro non vi è un apparato efficiente che riesca a sostenerle.
Questo è sicuramente vero, ma il 41 bis, fino a prova del contrario, non ha sconfitto le organizzazioni criminali; nè tanto meno ne ha segnato una significativa - e sottolineo: "Significativa" - battuta d'arresto. I problemi continuano a permanere e le leggi speciali non possono fare altro che proporre delle "Soluzioni tampone" a difficoltà contingenti e temporanee, ma ciò che serve per sconfiggere le Mafie è una Strategia di ampio respiro che non preveda esclusivamente misure repressive del fenomeno. Questo perchè la criminalità organizzata opera su più fronti ed a tutti i livelli. Ecco perchè ciò che conta è la totale rieducazione dei cittadini su di una scala di valori che non può essere tracciata fino a che non si verifica una radicale riforma del sistema penale - ribadisco l'assoluta necessità di abrogare la Simeone e la Gozzini - e del Diritto Amministrativo e Societario che permetta anche agli enti pubblici di dichiarare fallimento - ovviamente secondo procedimenti speciali - condannando alla reclusione i dirigenti e responsabili. Fino a che si continueranno a buttare soldi in infruttuosi aiuti al mezzogiorno, continueremo ad alimentare più o meno direttamente le organizzazioni criminali e continueremo a lasciare il Meridione succube di una cultura della nullafacenza in cui "Tanto i soldi arrivano comunque".