Quanto è bella ancora oggi la E46?

Grazie, troppo buono /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

Grazie ancora /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Grazie

Gentilissimo:wink:

 

Nivola, le donne e la Route Napoleon. Elogio della “E46” bis.

Salve a tutti. Recentemente ho partecipato ad un raduno In Francia con altri amici di un altro forum Bmw. tutta la trasferta è stata lunga 2410 km e la mia E46 se l'è cavata alla grandissima. Il contakm segna quasi 190.000 km e non vi è stato un attimo di "trasalimento" nè di esitazione. Poichè, con voi, sfondo una porta aperta, ho pensato di postarvi qui, un mio pensiero in merito a quella esperienza, dato che, ancora una volta, la E46 ha fatto vedere di che psta è fatta. Riporto lo scritto così come l'ho postato sull'altro forum.

Come promesso, eccomi qui con i dettagli…o per lo meno con alcuni di essi….forse i più significativi.

Sappiamo tutti la disavventura capitata al povero Diver e consorte che si son trovati appiedati per un guasto banale alla frizione della loro M3…sorvolo sulla pessima figura fatta dal concessionario Bmw della zona che non ha voluto prendere in carico l’auto costringendo Diver e Claudio a non poter godere di parte del raduno (sicuramente la parte più bella) e sorvolo sull’arroganza e la maleducazione dello stesso ma tant’è…i francesi son francesi..non tutti, ovvio, ma, del resto, è così.

Con Diver e Claudio “fuori gioco” proprio prima della partenza per le gole del Verdon e la Route Napoleon, viaggiando solo ed avendo una vettura decisamente più comoda delle altre presenti, ho fatto da autista alle signore che, sventuratamente, si erano trovate senza più “carrozze” (la M3 E36 di Diver e la mitica 2002 tij di Claudio).

Naturalmente ho riempito il baule anche con i loro bagagli (quelli che non ci son entrati, son stati presi in carico da Gigi/Sankunen) e ci siamo avviati verso la nostra meta.

Le strade che costeggiano le gole del Verdon e la vicina N85 conosciuta come la Route Napoleon sono, a mio avviso, alcune delle strade migliori al mondo sulle quali poter guidare: sono strade di montagna ampie, con un asfalto liscissimo e senza buche, si ha sempre un’ottima visibilità e i panorami sono davvero magnifici. Avevo avuto modo di apprezzarle gia una volta in uno dei miei tipici viaggi in solitudine (ma questa, come direbbe uno più famoso di me “….è un’altra storia” che forse, un giorno vi racconterò) e dunque le conoscevo già, ma tornare a guidarci su, è sempre un piacere, per lo meno per me.

Tornando a noi ed al nostro viaggio specifico che il terzetto era così composto: Mich e Barbara sulla Porche 924 che faceva da apripista, io, Marina (moglie di Claudio), Paola (la “famosa” “Chi è Paola”? Di alcuni post indietro) e Roberta (moglie di Diver/Alberto) sulla mia 330 Cd e a chiudere Gigi e Caterina sulla 320is.

La mattina, prima che partissero per recuperare la M3, Diver e Claudio mi hanno “raccomandato” le loro mogli ed io li ho rassicurati dicendo che sarebbe stata una gita tranquilla e avrei fatto il bravo (anche perché, conoscendo le strade, sapevo che una caratteristica delle stesse è che se da un lato c’è la roccia a fare da barriera, dall’altro lato le protezioni sono un eufemismo ed il precipizio è sempre in agguato!!).

La salita inizia con un ritmo abbastanza tranquillo e le vetture non hanno particolari problemi né di grip né di ripresa…si sale facile, insomma.

L’atmosfera nella mia Bmw è ancora un po’ freddina in quanto le signore (come tutti, del resto…ma loro, giustamente, di più..) sono contrariate per questo contrattempo ma, tant’è non possiamo farci nulla e allora, si cerca di parlare del più e del meno…di approfondire anche la nostra conoscenza.

Cerco di guidare più “morbido” possibile evitando frenate e manovre brusche che potrebbero infastidire le mie passeggere e, dove posso, taglio le curve per avere una guida più rettilinea possibile. Non so come sono abituate a viaggiare con i loro mariti e poi…ho ancora in mente le parole di Diver e Claudio. J

L’atmosfera, a bordo inizia a scaldarsi in quanto le compagne di viaggio iniziano a disquisire di cucina, di abiti e anche di vino…solo Roberta è ancora un po’ meno loquace ma si “ridesta” immediatamente quando, impegnato in una serie di sorpassi di veicoli lenti, arrivo letteralmente al culo della Porsche di Mich e commento: “ La scritta “Porsche” l’abbiamo letta…” “Anche molto bene”, commenta lei J

Le vetture proseguono nel loro viaggio “danzando” tra le curve ed ogni tanto ci si ferma per ammirare il fantastico paesaggio che ci circonda: una gola profondissima che ricorda il Grand Canyon degli Stati Uniti.. davvero affascinante.

Su queste strade è facile fare degli incontri interessanti: da una recente Mercedes Sls ad una più old “Pagoda” ma quella che riscuote sempre un gran fascino è la 320is di Gigi: dopo una delle ultime soste, vedendo che la mia velocità relativamente tranquilla, lo frena un po’, gli lascio strada e provo a seguirlo… si muove tra le curve con una assoluta padronanza e il sound, quando apre il gas, è davvero entusiasmante.

La mattinata trascorre veloce, tra le curve, le rocce e le cascate di acqua che ogni tanto ci si parano davanti ed anche le mie passeggere, sono tranquille…le sto conducendo come delle “spose”…certo, mi piacerebbe, ogni tanto poter fare una bella tiratina delle mie, ma il benessere dei miei passeggeri, questa volta, ha la priorità. Nonostante tutto questo, però, ho sempre modo e gioia di apprezzare le doti telaistiche e di motore della mia amata E46: nonostante il carico il più delle volte non ho bisogno di “scostarmi” dalla 4° marcia e solo nelle curve più impegnative scalo in 3°…la notevole coppia mi toglie d’impaccio in ogni situazione ed anche le gomme, che hanno raggiunto, ormai, quasi quota 50.000 km (e Mich può confermarlo!!! J) resistono ancora ad una vettura super carica e a delle frenate, a volte, un po’ più impegnative.

Verso ora di pranzo, un piacevole incontro: ci ha raggiunto Gianmaria con la sua splendida M3 E46 cabriolet. Una breve sosta per i saluti di rito e la marcia riprende. Sono sempre io a chiudere l’attuale quartetto ed ho davanti, appunto, Gianmaria e la sua M3 che viaggia rigorosamente scappottato. La giornata è davvero meravigliosa ed il clima è a noi congeniale.

Una sosta per il pranzo in un bellissimo borgo medievale con tanto di cascate e autobus di turisti “obbligatorio” ci permette di sgranchirci un po’ le gambe e, appunto, di fare rifornimento…alle nostre “panze” J ed è già pomeriggio.

Riprendiamo le auto e ci dirigiamo verso Castellane per poi ridiscendere in direzione Grasse dove pernotteremo; percorriamo il versante opposto del canyon del Verdon ed il tratto iniziale è un bel “misto veloce” con delle curve a raggio medio. Guida sempre il quartetto Mich, poi Gigi/Sankunen, Gianmaria e la sua M3 ed infine io…cerco di muovere lo sterzo a destra e sinistra il meno possibile per evitare che le signore possano sentirsi male dopo il pranzo e, devo dire, che la cosa mi riesce abbastanza bene in quanto, ad un tratto non sento più nulla. Si sono addormentate tutte e tre!! Beh, questo è uno dei “complimenti” che amo di più: chi è al tuo fianco e si addormenta o è cotto definitivamente (ma non è questo il caso…spero) oppure si fida a tal punto da rilassarsi a tal punto da assopirsi, fidandoti di te e della tua guida.

Arriviamo, infine, a Castellane famosa località sita sulla Route Napoleon, conosciuta, ai più, come ritrovo/tappa per i giornalisti di EVO o altre riviste similari che sono soliti percorrere questo tratto di strada durante le prove di alcuni modelli di auto che sono soliti testare.

Una breve sosta in una brasserie locale e tra una chiacchiera e un’altra si fa il punto della situazione del viaggio, delle relative impressioni sulla strada che fin’ora che abbiamo percorso e ne approfittiamo per sentire al telefono anche Diver e Claudio: il primo è in viaggio verso l’Italia a bordo di un carro attrezzi affittato per riportare sul suolo patrio (W l’Italia!!! :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ) la sua M3, il secondo, dopo aver aiutato Diver nelle operazioni di carico, si sta portando verso Grasse e ci aspetterà in albergo.

Ci rimettiamo in marcia per l’ultimo tratto della strada montana, forse il più bello, che ci porterà verso la tappa serale. Davanti sempre Mich, poi Gigi, Gianmaria ed io. E’ davvero un piacere vedere questo quartetto che si muove rapido tra le curve, in uno scenario fantastico e su di una strada dove il traffico è ancora scarso, per i periodo. Si sale fino a quote abbastanza elevate per poi ridiscendere, in alcuni tratti, a livello del fiume attraversando, sovente, piccoli paesini buttati lì, in un ambiente quasi “fiabesco”. La visuale è ottima e non è difficile, in questo modo, aumentare anche il ritmo della nostra andatura. Il clima, a bordo, è sereno e rilassato e le signore, dopo il pisolino di cui sopra, conversano amabilmente di tutto un po’…

(continua)

 

Tutto procede abbastanza bene fino a che, negli specchietti, mi appare una Peugeot station wagon color ocra (non chiedetemi il modello, ma abbastanza recente) guidata da una donna che presumo sia autoctona in quanto viaggia abbastanza rapida e, dunque, dovrebbe conoscere le strade e la zona. In un attimo mi arriva al culo e, complice la mia velocità non elevata, il rettilineo davanti e la distanza tra me e la M3 di Gianmaria, in un attimo affonda e mi passa con semplicità. Mi compiaccio del fatto che sia un appartenete al “gentil sesso” (in realtà sono sempre stato affascinato ed ho sempre rispettato e rispetto le donne che amano guidare veloci e bene le auto) e mi appresto a gustarmi la scena su come proseguirà nel suo viaggio.

Tuttavia, non so ancora se per effettiva imperizia o per timore reverenziale nei confronti della M3 E46, la Peugeot, una volta sorpassato il sottoscritto, si assesta dietro al terzetto e non avanza più alcuna pretesa di sopravanzare chi la precede. Questa situazione va avanti per un po’ di km con mi massima disapprovazione.

“Ma come?” Mi dico, “essere sorpassato da uno che va più veloce, va bene, che questa sia una donna, va bene…che la vettura sia una Peugeot mi andrebbe anche bene, ma che io sia l’unico strunz (come direbbe un mio amico napoletano) ad essere oltraggiato così, no!” Urge rapida una riscossa e lavare l’onta non col sangue, ma con una sana e doverosa lezione di guida.

Passo rapidamente dalla 4° alla 3° marcia e mi avvicino al quartetto che mi precede. Hanno un’andatura abbastanza spedita ma li raggiungo in un attimo. Ripasso in 4° e mi accodo. Dopo aver guidato per circa un centinaio di km su queste strade e, soprattutto, con la vettura carica ho imparato fino a dove posso tirare per potermi fermare con una certa sicurezza e fino a quanto posso spingere sulle gomme per non rischiare nulla.

Oramai è una questione di principio: la Peugeot deve essere mia!! Stiamo percorrendo un tratto in salita con curve abbastanza ampie ed alcuni tornanti da 3° (per lo meno io li affronto così…con la coppia che mi ritrovo non occorre la 2° marcia..). Mich, davanti, si sta divertendo un mondo ed ha aumentato l’andatura seguito da Gigi e Gianmaria che si esalta alla guida della sua M3…quando apre, è una goduria sentire il sound del suo 6 cilindri. La Peugeot cerca di restare attaccato al culo di Gianmaria e, così facendo, non lascia molta strada dove potersi infilare in sicurezza.

In auto si parla di figlie che pescano dal guardaroba delle mamme e, dunque, deduco che non sono molto attente a quello che capita davanti…meglio così.

Il ritmo, ormai, è abbastanza veloce…non velocissimo, ma tale da far sì che il gruppo sia abbastanza compatto…sto studiando le mosse di chi mi precede per cercare un punto dove poter portare il mio attacco. Viaggio tra la 3° e la 4° ed il fischio della turbina fa da sottofondo alla mia salita. Le gomme sono ben calde ed hanno ancora un ottimo mordente complici, anche, il peso della vettura e l’ottimo grip dell’asfalto francese. Lo sterzo scivola rapido tra le mani nei tornanti più stretti ed il cambio innesta le marce con una assoluta precisione e senza incertezza alcuna, grazie anche, ad una perfetta manovra di punta e tacco, (divenuta obbligatoria per un guidatore di “cinquini” come sono io) che sono solito effettuare sovente anche con la mia E46.

Usciamo da una curva a destra e ci si para davanti una splendida “S” in salita. La pendenza è discreta ma quello che è spettacolare è la vista: a sinistra un muro di roccia e a destra degli alti abeti a formare un delizioso bosco, ma quello che è ancora più esaltante è che ho strada libera davanti a me.

Mich, uscito rapidamente dalla curva guadagna un certo distacco da Gigi/Sankunen e lo spazio che si crea tra le due auto cade a fagiolo…devo solo arrivarci. Ora o mai più, mi dico, e del resto gli “inseguitori” sono ancora abbastanza vicini tra loro e quella mi sembra l’unica possibilità per riprendermi il maltolto.

Una veloce scalata in 3°, occhio allo specchietto ed esco: il 6 cilindri trasmette tutta la sua potenza elle ruote posteriori ed il turbo soffia che pare un toro infuriato. La manovra coglie tutti di sorpresa e in un attimo sono di fianco la Peugeot e, nello stesso attimo, è dietro di me. I giri motore salgono vertiginosamente ed in un baleno sono quasi al limitatore e non appena mi accorgo che la potenza inizia a scemare, con una fulminea operazione di piede sinistro, piede destro e mano destra, passo in 4° e riaffondo il gas. Sfruttando la coppia e lo spazio a sinistra riesco a sopravanzare anche Gianmaria. La 330 sembra non curarsi affatto del peso che deve portarsi addosso, sembra leggera come una piuma e non un filo di fumo nero fuoriesce dagli scarichi. Continua la progressione e mi affianco a Gigi che con la sua 320is sta colmando la distanza tra lui e Mich, lì davanti. La curva a sinistra si avvicina rapidamente ed urge rientrare..non posso mollare ora e non lo faccio…anche se lo spazio è ridotto, posso infilarci la Bmw ma devo essere rapido e deciso: Mich potrebbe anticipare la frenata ma so che non lo farà, in primis per come è solito guidare e poi, guardando negli specchi retrovisori il muso di un 330 “affamato” di strada, dubito che voglia ritrovarselo nel baule. Stacco al limite della curva ma riesco nella manovra: affondo sui freni e le pinze mordono ferocemente i dischi. L’auto non si scompone minimamente e guadagno la 2a posizione.

“Signore, scusate per questa improvvisa manovra ma per oggi abbiamo finito (credo)..potete continuare con le maglie”.

Nel momento in cui ho dato inizio alla manovra, nella macchina è caduto il silenzio: Marina e Paola che sedute dietro parlavano amabilmente si sono ammutolite in un colpo. Roberta, di fianco a me, si è irrigidita ed ha puntato i piedi visibilmente terrorizzata. Tutte e tre avran pensato :”Questo si è ammattito di botto!! E’ stato tranquillo tutto il giorno ed ora sembra davvero impazzito” In tutta la fase del sorpasso non è volata una mosca e le parole sono ricominciate a fluire solo dopo essere rientrato nella mia carreggiata, alla fine della manovra.

Naturalmente la Peugeot e la sua conduttrice sono rimaste tranquille a loro posto e non si sono più mosse dalla loro posizione fino alla svolta che le ha viste abbandonare la N85, poco prima di Grasse.

Guidare la mia 330 è sempre un’esperienza avvincente ma oggi, lo è stata ancor di più, sicuramente.

Un saluto a tutti!!

 

Grazie, grazie a tutti /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

E' vero...nel Club delle "vecchiette" non c'è raduno nel quale, almeno una, è presente.

Quella che ci ha fatto compagnia in quest'ultimo, mamma come andava!!!

Ricordo alcune curve in salita la domenica mattina a Grasse...mi son dovuto impegnare per star dietro a Claudio...ed erano in 3 + i bagagli!!!

Spettacolare, davvero!! /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />