Non sopporto 3.0

Lo prendo per un si? Allora vado.

La società che seguivo si occupava di riqualificazioni idrauliche di aste fognarie civile e industriali attraverso l'utilizzo di sistemi "no-dig" (senza scavo): nel nostro caso si introduceva una guaina impregnata di resine vinilestere termoindurente e una delle prime commesse anzi, la prima in assoluto che riuscii a prendere fu con la Petrolquimica de Bahia Blanca. Caso volle che quello stabilimento fu privatizzato ed aquistato dalla Dow Chemicals Latino America che, venuta a sapere del mio contratto e consapevole che a livello mondiale la nostra tecnologia era quella che consumava milioni di barili della loro resina, volle dare vita ad una cena-incontro alla presenza del loro tecnico migliore, tale Sidney Morgado e del loro Presidente, entrambi di San Paolo.

Alla cena furono inviatate altre due aziende, con due rappresentanti ciascuno, per un totale di otto commensali e ebbe luogo in uno dei migliori ristoranti di Buenos Aires (a loro spese, ovviamente). Dopo una breve presentazione, lingua ufficiale lo spagnolo di cui stavo apprendendo da tempo i primi rudimenti, il presidente della Dow decise che ogni azienda si sarebbe dovuta presentare, anche in virtù dei campi d'utilizzo della loro resina. Fortuna volle che io sedetti al suo fianco, precisamente alla sua destra e il giro delle presentazioni iniziò a sinistra.

La prima, azienda cilena (partecipata Dow), presentò i propri utilizzi, in genere accessori e supporti in resina da utilizzare in ambienti altamente corrosivi, elencò volumi d'affari, clientela, referenze. E io cominciai a preoccuparmi perchè al momento la mia produzione argentina era ZERO, tanto da confrontarmi con figlio del nostro presidente con frasi del tipo "E noi che caz.zo gli raccontiamo?" La risposta fu desolante: " Claudio no tengo idea, inventàte algo y hablà vos" (Non ne ho idea Claudio, inventati qualcosa e parla tu).

La seconda azienda era una joint venture italo argentina (come la nostra) e si occupava di pipelines in PRFV (quei grossi tubi in resina traslucida, per intenderci), avevano fornito centinaia di migliaia ti metri, fatturati enormi, referenze incredibili, eccetera. Come potete immaginare, con tutti questi discorsi tecnici l'atmosfera della cena era molto formale, poco empatica, noiosa e credo ciascuno di noi avrebbe voluto stare da altre parti; soprattutto io, perchè ora toccava a noi e non sapevo ancora che carajo dire!

Il mio accompagnatore glissa, sarebbe toccato a lui, dicendo che avrebbe ceduto la parola a me: non avevo scampo, toccava a me, respirai profondamente e dissi, testuali parole:

"Buenas noches, mi nombre es Claudio XXXX, soy vice presidente de la firma XXXX, pido disculpa por mi itañol y les hablarè de la cosa que mas conozco en mi vida: la concha...!"

(Buona sera, mi chiamo claudio XXXX, sono il vicepresidente della società XXXX, chiedo scusa per il mio itagnolo e vi parlerò della cosa che più conosco: la figa...!)

Ci furono venti, forse trenta secondi di assoluto e sbigottito silenzio, con tutti che guardavano il presidente DOW per intuire la sua reazione: non appena realizzò quello che avevo appena finito di dire, scoppiò in una fragorosa e interminabile risata - a cui fecero seguito tutti gli altri - e mi guadagnai un estimatore che mi chiamava ogni qualvolta veniva a Buenos Aires. Ovviamente il climax cambiò, la cena divenne molto divertente e io non raccontai mai che non avevo nemmeno un metro di lavoro da presentare.

Il nostro presidente, messo a conoscenza della cosa, uscì con questo commento: "Geniàl!"

 

Si, riuscii a mantenere sia il contratto in essere sia a siglarne di nuovi nei tre anni successivi; il presidente mi chiamava ogni volta che veniva a Buenos Aires, ci invitò a San Paolo suoi ospiti e mi concesse delle ottime scontistiche sulla fornitura di resine /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Esatto. /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

In seguito organizzò anche un convegno presso l'Università di Bahia Blanca (che è - o all'epoca era - il più importante polo petrolchimico argentino) a cui dovetti partecipare quale relatore, di fronte a tutti i tecnici e ai responsabili degli stabilimenti chimici e petroliferi del Polo. Ovviamente lì parlai (più) seriamente... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Ho giocato il tutto per tutto...

 

Non lo dirò mai /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Sbagliato. Il bunga bunga esiste, soltanto che non è ritenuto probabilmente un reato.

 

Facciamolo aprire un topic specifico: "Raduno del bunga bunga Passion: chi partecipa?"

Vedremmo in assoluto il raduno con il maggior numero di partecipanti di sempre! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />