L'Amaro Braulio nasce a Bormio, in Valtellina. Questa terra non offre grande ospitalità alle vigne, ma è ricca di erbe e fiori. E' da questi che nel 1875 nasce l'Amaro Braulio. La ricetta originale contempla la mescolanza di assenzio, achillea moscata, genziana e ginepro, una fase di essiccazione, una di macerazione nello zucchero e nell'alcool per un mese e due anni di invecchiamento in botti di rovere. Bottiglia da: 70 cl Prezzo: 14.12 euro Il nome di questo amaro deriva dal Monte Braulio, uno dei più bei monti del Parco Nazionale dello Stelvio. Sulle pendici di questo monte si raccolgono le piante, le radici, i fiori e le bacche utilizzate per la sua preparazione. L'amaro Braulio va servito freddo, liscio o con ghiaccio, oppure allungato con acqua e seltz. Può essere anche riscaldato, senza fargli raggiungere l'ebollizione, poi lasciato raffreddare leggermente e servito ancora caldo in tazze da grog.
cinar e acqua gasata lo bevono i vecchi dalle mie parti come intervallo tra una dozzina di ombre e l'altra..
vogliamo parlare del Brancamenta e/o del Biancosarti "mio drink vigoroso" come diceva Telly Savalas/Kojak?
bhe il brancamenta è buono...parola di uno che non regge l'alcool... o se no "agitato non mescolato!"...hehehehe (007)
e dell' "anima nera" che mi dite?? che buona...ne posso bere solo un goccio se no mi ubriaco subito...hehehehe
