Mi sa che siamo nel mezzo di un nuovo 1929..

Speri o stai facendo qualcosa per evitare che accadano?

Io ci provo, almeno. Certo non aspetto.

Se poi capitera', certo non cerchero' la via del suicidio (che non mi permetto dire essere facile o estremamente difficile).

Le persone che mi vogliono bene non se lo meritano.

 

Non aspetti.

Se l'azienda in cui lavori (magari da umile operaio o commesso) ti fa trovare il lunedì mattina le sarrande abbassate o il capannone chiuso senza nessun avvertimento cosa puoi fare?? Magari hai mutuo figli piccoli da mantenere?? Cosa fai??? Non è che con gli stipendi che girano qui ti puoi permettere di metter via delle somme in modo da ammortizzare eventuali "sfighe"...E guardarsi attorno quando hai il deserto attorno non è che ti lasci grandi spazi di ottimismo.

Ripeto, non è il mio caso, ma non c'è da stare allegri, anzi le terga vanno opprtunamente tenute strette, molto strette.

Ritengo che comunque togliersi la vita sia l'ultimo dei gesti forti che affossa profondamente la dignità di una persona.

 

Rischio di essere impopolare, ma esprimo il mio pensiero.

Lavoro da quasi 8 anni, il primo giorno di lavoro 10gg dopo la tesi di laurea. Beh, nella mia (piccola) realtà aziendale, ogni giorno mi rimetto in discussione, cerco di fare ogni cosa e cerco di imparare qualsiasi mansione. Purtroppo ormai evito l'officina ed il montaggio (attivamente!!) per non prendere sgridate da chi ha il nome della ditta e manda avanti la baracca (ha perso le speranze quando mi vide spalare neve in mezzo al cortile o riparare una fotocellula strappata da un autotrasportatore). Però mi sbatto e mi risbatto per saperne il più possibile ed avere la certezza di poter essere impiegato in qualsiasi mansione, dalla più "semplice" alla più "complicata". Insomma, faccio di tutto per essere sempre utile, prestandomi a qualsiasi (nel caso serva!) mansione.

Eppure nella stessa piccola realtà vedo chi da lustri, decenni al massimo sa tirare (male!) un bullone, non vuole prendersi mezza responsabilità in più, non fa più di quel che gli conviene eppure ha un'età "a rischio" ma vivo tranquillo e sereno.

Perdonatemi, ma in quel caso ho la sensazione molti tra loro sarebbero in mezzo ad una strada a chiedere aiuto e si lamenterebbero per essere senza un posto.

 

Posto che sono d'accordo con te per quanto non quotato, ma permettimi, anch'io voglio essere impopolare per il modo di pensare che si avvicina comunque al tuo. Non siamo tutti uguali. C'è chi sa tirare solo un bullone e si limita a quello. Non mi sentirei di colpevolizzarlo. E' chiaro che poi se viene messo alla strada e non trova aziende ove poter tirare bulloni rimarrà un disadattato/disoccupato, ma non mi sento di colpevolizzarlo fino in fondo.

 

Tobia, hai ragione. Però noto tristemente che c'è molta gente che non ci mette nemmeno la buona volontà nell'imparare a fare qualcos'altro. C'è di più: vedo regolarmente persone che avrebbero tutte le capacità, ma si "risparmiano" nuove mansioni perchè pensano che verrebbe loro richiesto di fare poi "anche quello". Ed allora rimangono lì nel suo piccolo, fanno quel poco e tirano avanti.

C'è gente che alla quale, quando chiedi "perchè non è stata fatta una certa cosa", ti rispondono in modo strafottente che non è un compito loro.

Triste, perchè in una piccola realtà tutti possono fare (quasi) tutto. Quindi noto proprio tutta la malizia nel non imparare qualcosa di più.

Il mio pensiero è sempre stato diametralmente opposto: ho voluto imparare di tutto: dalle macchine utensili al controllo, dal montaggio alle prove. E tutto ciò "extra" a quelle che sono le mie strette mansioni; tutto ciò con l'obiettivo di non rimanere mai a casa senza far nulla ma nel caso di adattarmi a fare qualsiasi cosa.

Spero di essermi spiegato meglio! :wink:

Ti cito un episodio "a caso" per avere certezza di non essere frainteso.

Qualche anno fa, a seguito di un acquazzone violentissimo, la nostra sala server finì "sott'acqua" ma, essendo andata in tilt la rete fognaria, non sono acqua ma... acque nere per intenderci.

Bene, ciò detto, l'EDP quel giorno era in permesso ed io accorgendomi che qualcosa andava storto, corsi giù a salvare i server. Nella cacca fino alle caviglie. Altri scesero la rampa di scale ma scapparono sù dicendo che c'era troppa puzza e paura di sporcarsi. Arrivò l'omino delle pulizie per aspirare la cacca che copriva il pavimento e mi guardò sbalordito sporco mentre pulivo con lo straccio e spostavo mobili. Beh, la soddisfazione che da quel giorno quando mi vede mi copre di gentilezze.

Dove voglio arrivare? Al fatto che, crescendo con i nonni contadini, ho imparato che bisogna imparare a far tutto, partendo dalle cose più semplici ed umili. E se "vien la guerra", a mungere le mucche, tagliare con la ranza e spaccare la legna usando il falcetto me la cavo!

 

Limpidissimo.

Ohhh...sisi...ne conosco, almeno tre o quattro qui da me. Diciamo che qui farei una distinzione tra chi "non ci arriva" e chi "non vuole" o "non gl'interessa minimamente arrivarci". A questi ultimi va tutto il mio fastidio.

 

Insomma , c'è sempre una giustificazione per quello che succede. Le disgrazie capitano, non ci sono dubbi. È di certo non si possono prevedere. Però secondo me si possono sempre limitare i danni e/o rinunciare alle proprie comoditàe fare come i nostri nonni che erano disposti a non vedere le proprie famiglie per decenni pur di potergli fare da mangiare.

Personalmente trovo che il suicidio non sia una soluzione, ma neanche mi sento di condannare chi ci si rifugia.

La mia estetista, quando ha chiuso il negozio dove lavorava (da un giorno all'altro e con tre mesi di salario non pagato), ha tirato fuori quei quattro soldi che si era messa da parte, ha aperto una partita IVA e si è messa a lavorare in proprio. Facile? No. Comodo? Nemmeno, visto che non esistono WE o feste, ma si fa.

Dopo due anni a tirare la cinghia adesso inizia a respirare.

 

Credo la tua estetista ( ) Non abbia sessantotto anni o giù di lì...

Anch'io mi ritrovassi col c.ulo per terra dalla sera alla mattina cercherei senz'altro di arabattare, sono relativemente giovane e so fare moltissime cose, dalle manuali semplici e quelle con un pelo di tecnologia in più. I miei suoceri che vogliono lasciare a me e mia moglie una casetta nelle prealpi carniche a 50km da casa: mal che vada, quattro vacche quattro capre, ed un pò di patate riesco a campare di sicuro /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Scusate ma avete letto la notizia postata da Pietro?e l'eta' del suicidato.

Perche' a 30/40 anni pur nella difficilissima situazione del mercato del lavoro attuale si possono fare dei ragionamenti,ma dopo i 50 anni mi spiegate quale azienda e' disposta ad investire su un lavoratore?(a meno di particolarissime professionalita' di nicchia).

Io stesso a 52 anni se perdessi la mia attuale occupazione avrei dei serissimi problemi a ricollocarmi. [MENTION=23496]Ubriacone[/MENTION],ho fatto l'operaio di cantiere (edilizia speciale)fino a 30 anni,ma ti garantisco che oggi non sarei in grado di ritornare a quella professione x evidenti difficolta' fisiche.

E' giusto dire che esista poca voglia di mettersi in discussione,ma va ricordato che le recenti riforme del mercato del lavoro partono dal presupposto che in Italia esista un mercato del lavoro,esistono un sacco di norme nella realta' disattese....(anzi la cosiddetta riforma Fornero ha complicato ulteriormente le cose sia al lavoratore che alle imprese,vedi impossibilita' di rinnovo contratti a termine senza un periodo di fermo di tre mesi)

 

Lungi da me voler esprimere un parere sugli "attori" della vicenda (tristissima!) riportata. Ecco perchè invece ho fatto un'analisi del mio "micro-cosmo" ovvero la piccola azienda ove lavoro, dove le realtà che ho esposto sono tanto deprimenti dal rendere facile l'esercizio: "ma quella gente lì, se si trovasse a casa a 50 anni, cosa potrebbe dire di aver fatto per rimettersi in gioco ed essere comunque appetibile sul mercato del lavoro"??

 

be in Italia c'e' gente che campando con 1200 euro al mese, avendo moglie disoccupata e figli, difficilmente e' in grado di mettere soldi da parte, quindi se perde il lavoro sono caxxi e c'e' qualcuno piu' debole psicologicamente di altri che reagisce, sbagliando, anche con il suicidio.........

 

si e' lo stesso per un trentenne e per un sessantenne , ma dai siate realisti.........

 

... cosa vuol dire che non è "più" strabica ? modifica ?

PS : battute a parte, la spiegazione te l'avevo anche data, per di più con una rep ... si vede che con il forum hai la dimestichezza che hai con l'italia

PPS : per l'estetista mettersi in proprio era in fondo uno sbocco abbastanza naturale ...

 

Scelte e responsabilità. Io fino a 35 anni non ho voluto figli perché non mi sentivo in grado di garantire loro una stabilità famigliare ed economica. Non dico che sia sbagliato fare figli ogni qualvolta si senta quella necessità, ma poi ci si prende le responsabilità del caso.

 

e soprattutto sarebbe il caso di commisurare lo stile di vita alle proprie entrate/possibilità patrimoniali.

 

chiaro ma a volte più che fare il passo più lungo della gamba, è la tentazione di rimandare gli accantonamenti per toglierti gli sfizietti del tipo "vabbé li spendo tutti tanto li riprendo il mese prossimo".

cadere in tentazione è davvero facile, ma reiterando questo comportamento puoi trovarti nella cacca nel momento in cui "non li riprendi il mese prossimo".

 

Leggendo si ha la sensazione che la discussione sulla "oculatezza economica" si sia avviata su binari paralleli, ma diversi ...

... che vanno in progressione da chi pensa che non bisogna sputtan4rsi tutto lo stipendio entro il 23 del mese a chi pensa che è bene accantonare per i tempi di carestia qualche "centinaiotto" e qualche appartamentino ...