Un'eterna diatriba questa, è rilevante la quantità di tempo dedicato alle persone oppure la qualità? una madre o un padre molto impegnati dal lavoro, non sanno nulla dei figli ? non parlano con loro ? non li amano e li curano ? Fiumi di parole si sono detti su quest'argomento, i giudizi rimarranno personali :wink: E perchè dai per scontato che i figli di persone abbienti ricevono molte cose materiali e per questo, e solo per questo apprezzino, i genitori ? Il lavoro deve passare in secondo piano quando c'è la necessità oggettiva che questo accada, quando i bimbi crescono sereni, felici ed hanno tutti ottimo sulle pagelle :wink:, si può anche lavorare con soddisfazione
non sono i voti scolastici goldie... cmq ho scritto che spesso il mitico o meno dipende da quello ma non sempre.. il fatto è che i figli spesso vanno interpretati e capiti...non stanno li sempre a dirti tutto..se una mamma li vede dalle 19 alle 22, magari mentre si guarda un film nn riusciranno sicuramente a cogliere quelle sfumature di una mamma che li vede tutto il pomeriggio... quando c'è qualcosa che non va a mia sorella(ora è grande studia a Bologna) mia madre se ne accorge anche solo dalla voce... poi chiaramente ogni caso è a se..magari un bambino è piu maturo di un altro..nel mondo d'oggi è troppo facile deviarsi... goldie io ho sempre avuto tutti ottimo...al biennio la media dell'8 allo scientifico sperimentale..ma in quegli anni non stavo prendendo la strada migliore...paradossalmente quando mi sono accorto degli errori ho iniziato a perdere anche qualche punto a scuola.. Mio padre inizialmente era sempre impegnato, aveva una profumeria, è stato sindaco e vicesindaco...lo vedevamo solo di sera...con 3 figli ha deciso di vendere tutto, trovare un lavoro che lo occupasse meno e starci dietro.. in un paese di ragazzi ubriaconi e drogati, quelli sani si contano sulla punta delle dita. hai ragione sulla qualità e la quantità del tempo.....imho meglio qualità 70 tempo 70 e non qualita 100 tempo 20
Boh, guarda che non sempre la presenza di anche solo uno dei genitori al 100% migliora la crescita dei figli. E ti parlo con cognizione di causa. Mi prendo come esmpio Mio padre ha sempre lavorato dalle 8 della mattina fino alle 9 di sera, certe volte lavorava/lavora anche al sabato e la domenica, Mia madre ha avuto mio fratello a 21 anni, io sono arrivata a 22, a 23 ha iniziato a fare l'università... Quando ero piccina di giorno me ne stavo a scuola fino alle 4 tranquilla e beata, mia madre andava in università fino a Brescia e poi la sera stava con noi... Poi quando siamo cresciuti tutti e 2 i genitori lavoravano noi stavamo con le baby sitter a volte o con i nonni... Morale della favola, io non mi drogo, non sono un alcolizzata, i miei 30 all'università me li porto tranquillamente a casa (soddisfazioni personali eh), non credo di essere una "cattiva ragazza", non sono mai stata viziata con beni materiali, le mie atroci cavolate nella vita le ho fatte, e forse è giusto così. Invece vedo tanti, ma tanti ma tanti miei amici che pur avendo la madre che sta ed è sempre stata con loro 24h su 24, stanno prendendo strade davvero pessime, buttano via la loro vita in droghe e feste ecc ecc...
Prendi ad esempio la condizione economica di molte famiglie italiane al giorno d'oggi. Non a tutte le madri è possibile rimanere a casa e crescere i figli! Molte preferiscono affidarli, per esempio, ai nonni, per andare a lavorare, e garantire loro un futuro, ma soprattutto tranquillità economica! Non in tutte le famiglie il solo stipendio di un genitore può bastare!
quoto preferisco trascorrere "poco tempo" ma di ottima qualita' con i miei figli anziche passarci giornate intere insieme ma senza occuparmi effettivamente di loro sai quanti geneitori vedo in giro cosi
posso essere "cattivo"? leggo un mare di luoghi comuni.. credo che scegliere tra matrimonio, convivenza, o giudicare "col cronometro" il tempo dedicato ai figli e farne parametro assoluto, sia un discorso di Beverly Hills 90210, od OC... troppi i fattori, sociali, economici, culturali che portano a fare delle scelte su come gestire la vita. Se diversi approcci nn ci piacciono, invece di dare x matti chi li intraprende, prendiamo coscienza che nn fanno x noi ed attrezziamoci a vivere diversamente, ma nulla più. Penso che il dire "questo è giusto, quello sbagliato" sia un grandissimo peccato di presunzione. Questa, si, è una cosa che vorrei far capire ad un figlio :wink:
anche mia madre lavora ed ha sempre lavorato...omar ha ragione va tutto valutato relativamente... tanto fa anche il carattere della persona... lizzy non so se te lo sia guadagnato tu il 120i ma io per prendere la mia 320d a 20anni ho passato le precedenti 5/6 estati a lavorare e il resto l'hanno aggiunto i miei...non so chi ti da i soldi per uscire ma io da prima della maggiore età mi pagavo tutto (ad eccezioni di spese importanti) cn i soldi che guadagnavo lavorando... dentro casa mio fratello d'estate fa il bagnino 4 ore al giorno, usa i suoi soldi(che finiscono prima che prenda l'ultimo stipendio) solo per i vestiti...per il resto ci pensano i miei...ora deve scegliere l'università e prima vuole decidere la città perche a Chieti(vorrebbe fare qualcosa nell'ambito della medicina) che è una delle migliori facoltà, non ci si diverte... ok siamo diversi, io ho sempre avuto quell'occhio in piu sulle spese...ma magari il fatto di avermi fatto vedere realmente come andavano le cose e il vietarmene alcune mi ha sicuramente aiutato p.s. sicuramente prima ho travisato, non è solo droga, alcool ecc ecc...è anche avere quei valori che ormai vanno via via scemando
la differenza tra te e tuo fratello è la conferma che nn esiste "famgilia univoca", ed "esperienza univoca" :wink:
il metodo di educazione è stato completamente diverso...molto piu permissivi con mio fratello...non gli hanno mai parlato dei problemi, mai fatto fare i conti... i miei amici veri(5 o 6) conoscevano i miei e spesso si stava anche tutti insieme...la miriade di conoscenza non l'ho mai considerata piu di tanto.. tanti amici di mio fratello non si neanche come si chiamino, chi siano, cosa facciano...figurati che i miei non conoscono neanche le sua ragazza..e sono gia 2 anni.. dico sempre a loro che con mio fratello hanno sbagliato...ora hanno paura a dirgli di no perche fa il ribelle, si arrabbia, si altera...che ne sai che non fa una stupidaggine? queste le parole di mia madre
ma infatti nn esistono cattivi o buoni genitori in assoluto...varia tutto in base al loro comportamento mio fratello vive sopra le nostre possibilità e ora che si faranno i conti con le vere spese (3 figli all'uni a studiare) vedremo come reagirà
E' una cosa soggettiva. IMHO è meglio la convivenza, che presuppone la scelta quotidiana del partner. Il matrimonio è un contratto, e come tale non ha alcun rapporto con i sentimenti: ci può essere amore o meno, sposarsi non muta di una virgola i sentimenti, è solo un'aggiunta di sovrastrutture :wink:
No, la serie 1 non me la sono pagata io, nemmeno un pochino. Mio padre ha deciso (anche perchè lui per primo appasionato di macchine) di farmi questo regalo a 18 anni. discutibile o meno, i soldi se li è guadagnati lui...e lui ha deciso così. io lo rignrazio e continuo a fare quello che dice lui: "il tuo lavoro è studiare ed avere il massimo dall'università" ...so di essere molto fortunata perchè economicamente parlando ho lui alle spalle, e per questo lo rignrazierò credo per il resto della mia vita:wink: Questo non vuol dire che io non sappia cosa siano quei "valori" che tu dici... a Chieti l università l ha fatta mio cugino, 110e lode:wink: so che non ci si diverte...ma non credo che in nessuna università se fatta con cervello ci si diverta...
sto cercando di fargli capire questo... non dico che tu non abbia certi valori, non ti conosco non mi permetterei mai
Il mio discorso esulava dalla religione, se lo vivi come un sacramento è un altro discorso, sul quale non volevo entrare :wink:
... e tua madre, infatti, è l'esempio di come si possa lavorare e curarsi dei figli nel migliore dei modi. Vedo, poi, che hai una sorella che studia a Bologna: anche la mia si è appena laureata al Dams. Penso, quindi, che anche la tua (così come la mia) non stia sprecando sudore e fondi per prepararsi a diventare una casalinga pronta a rinunciare alle sue GIUSTE ambizioni per dedicarsi completamente alla prole... Un'altra cosa: hai scritto, imho peccando di troppo di ottimismo, che una madre dovrebbe rinuciare al suo lavoro per allevare al meglio i figli fino all'età (diciamo) della pubertà, per poi poter tornare al suo lavoro... Ma tu ti rendi conto che con i tempi che corrono, a meno che non si abbia un'attività di famiglia, è IMPOSSIBILE uscire dal mondo del lavoro (AMMESSO CHE CI SI RIESCA AD ENTRARE!!!) e poi tornarci?!? ciao Emidio