No. Non c'è bisogno di leggere ogni volta gli stessi commenti, visto che perdipiù apre ogni volta gli stessi topic per ripetere le stesse cose. Riporto quanto da me detto, quando Giacomo aprì un topic (sempre lo stesso) per sfogare la sua frustrazione anti-Marchionne e dirci (come sempre) che siamo fan del maglioncino, in occasione del declassamento di Fiat da S&P: "Siccome S&P declassa Fiat, Fiat non deve farsi pubblicità oppure non ricordare che Chrysler ha fatto un +81% (più OTTANTUNO percento!) a gennaio rispetto a gennaio 2011 (pur avendo chiuso il 2011 come anno record, con il primo utile dopo 15 anni) e Fiat Group ha fatto +45%? Mi sembrano risultati straordinari, altro che declassamento. E poi, Standard & Poor's non è quella che: - 18/7/2008, S&P giudica A Lehman Borthers. Due mesi esatti dopo, Lehman fallisce; - 15/9/2008, S&P abbassa la AIG da AA- ad A-. Due giorni (due giorni!) dopo, la Federal Reserve stanzia un prestito all'AIG per 85 miliardi di $ (ottantacinquemiliardi!); - Novembre 2003; S&P da BBB a Parmalat. La vigilia di Natale, un mese dopo, Parmalat va in bancarotta; - 1994; S&P valuta AA l'Orange County, con rendimenti annui di oltre il 10% per oltre 15 anni. 6/12/1994, Orange County fa il fallimento municipale più grande della storia degli USA. Non era Standard & Poor's? Direi che il declassamento da parte di Standard & Poor's è meno rilevante del declassamento da parte del mio salumiere. I risultati eccezionali di Fiat Group, invece, sono incontestabili. " I profitti e la liquidità sono dell'azienda, non dei dipendenti. I dipendenti dipendono e basta. Purtroppo, Stalin è morto qualche anno fa. Mica mi riferivo al superbollo, è lapalissiano. La gente non compra più nemmeno la carne. Anche l'alimentare è in perdita, figurarsi se si comprano le macchine. I concorrenti, infatti, vivono la medesima sorte di Fiat. VAG (fino a qualche anno fa, colosso inarrivabile dal quintuplo della produzione, adesso competitor) fa +17% in Cina e +30% in USA, ma perde circa 300.000 vetture in Europa. Renault-Nissan si mantiene solo grazie alla divisione Nissan in oriente e USA e a Dacia, PSA non c'è bisogno che ve lo dica, SAAB è fallita e GM vorrebbe dismettere Oel (4 miliardi di perdita all'anno da 4 anni!) regalandola addirittura a Fiat (proprio come fece con Chrysler). Intanto, Fiat fa utile, in Brasile vende in un mese quanto in 3 mesi in Europa e da essere completamente spacciata, in 8 anni è passata da 2 milioni di veicoli ad oltre 4 con una liquidità record del settore. Non capisci come mai applaudo Marchionne? Ferma, a me di Marchionne non frega niente. Non sono io quello che ha il dente avvelenato ed ogni 2x3 apre un topic dedicatogli per parlarne come avrebbe fatto Togliatti. Ma quando continuo a leggere sempre le stesse cose, mi chiedo se ci sia bisogno di ripetere come - fra una vecchietta scippata ed un cane randagio investito - Marchionne abbia salvato Fiat e come quegli stessi operai che si lamentano insieme a voi, senza Marchionne, sarebbero a casa a fare la calza da un pezzo, mentre voi lo criticate; come quelli Saab? Mi dispiace per Giacomo, ma dovrà sfogare la propria rabbia repressa contro qualcuno più attaccabile sul piano professionale di Marchionne (del quale io bla bla bla sono tifoso e bla bla bla sudditanza e bla bla bla sono prezzolato da Fiat) o attaccarlo circa lo stile o il look, in caso.
Marchionne: sindacati e mondo del lavoro Comunque a prescindere da marchionne, non so voi, ma io noto ogni giorno un parco circolante che invecchia...composto quasi completamente da auto ante-crisi....il mercato italiano non è fermo adesso ma da almeno un paio di anni... Mi domando solo, chi riuscirà ad aggiornare un parco circolante che cobtinuerà ad invecchiare a discapito di inquinamento e costi sanitari.,, Sent from my iPhone using Tapatalk
poi ci si lamenta che i dipendenti tirano in fuori... per forza, di tutto il successo a loro non tocca niente e rischiano continuamente di rimanere per strada impossibile pretendere che siano attaccati all'azienda, al di là del vizio della contestazione a prescindere che hanno in tanti ingrandirsi ha sempre portato a successiva disfatta, guarda le 3 sorelle di Detroit, una peggio dell'altra: Chrysler presa per i capelli grazie ad aiuti statali, Ford e GM hanno distrutto marchi gloriosi per poi abbandonarli a se stessi pieni di debiti e Toyota, da quando diventò primo costruttore al mondo, ha inanellato una serie di cappelle che non finiscono più, campagne di richiamo da milioni di veicoli, macchine nuove orribili e insensate numeri numeri numeri e la gente finisce per strada, la gloria non si mangia mah è inutile giovarsi della presunta salute di Fiat, se tutto il guadagno rimane fuori dall'Italia e non vedo come un operaio possa essere lieto di rinunciare ai suoi diritti acquisiti per salvarsi temporaneamente il posto, magari a scapito del suo collega decennale
E chi lo pretende? Tu e Giacomo? A me non importa un tubo. Si, e masturbandosi si diventa ciechi; ed Elvis Presley è ancora vivo e se mia nonna avesse le ruote, sarebbe una carriola. Ora - per incaponirsi contro Marchionne - ci si incaponisce anche contro i risultati e diventa negativo avere successo e fare profitti! Ma Santo Cielo! Ma 4 mld di utili e 18 mld di liquidità, si. E chi se ne giova? Qui si sta parlando dei risultati, fingendo di riconoscere (o non volendolo riconoscere) che non ci siano. E che quando ci sono, sia male averli raggiunti.
improvvisamente la levata di scudi e le raccolte firme contro il superbollo appaiono un po' ridicole a fronte delle poche Pande nuove in giro, eh?... (dico Panda per raccogliere tutte le macchine popolari) mah, il grosso del rinnovamento c'è stato con le numerose e brutte campagne di rottamazione...e poi visto il prezzo della benzina l'uso crollerà ancora, e una macchina ferma, vecchia o nuova, non inquina il grosso dell'inquinamento non viene intaccato perché: -è in mano a qualche intoccabile; -sarebbe economicamente svantaggioso elimarlo o ridurlo; -è troppo economicamente vantaggioso mantenerlo, a medio e lungo termine; -è già il miglior compromesso per questo status quo
è una delle patetiche scuse con cui si giustifica la scarsa produttività va bene allora viva marchionne che fa quattrini, non importa come, non importa dove! a parte che 'sti numeri mi sembrano mostruosamente eccessivi...ma se non si riversano in qualche modo nel mondo, che senso hanno? bisogna applaudirne l'accumulo? si sta parlando che, risultati o no, l'operaio che potrebbe essere il mio vicino di casa presto si ritroverà a spasso perché per fare 4 mld anziché 3,9 lui e altri rimangono fuori e siccome più un'azienda è grande e più ha responsabilità sociale, non lo trovo accettabile ma questo vale per fiat come per qualsiasi altro produttore di qualsiasi cosa
La scarsa produttività è data dalle condizioni del lavoro italiane e dalla politica. Se io do X ad un operaio e gli devo versare Y contributi, Z (dove Z minoreuguale a 1/2 X, in Italia) e costruire le vetture mi costa il doppio che in un altro paese emergente, la produttività sarà dimezzata. Dell'attaccamento al lavoro frega poco a tutti, in realtà così ampiamente industializzate e poco artigianali. Gli operai avvitano bulloni, non coccolano lamiere. E sono pagati per quello. Un CEO d'azienda questo deve fare. Anche fosse solo accumulo, si; bisognerebbe applaudirlo. Magari ricordando dov'era Fiat una manciata di anni fa e dov'è ora, malgrado la condizione economica MONDIALE. Peraltro, questi numeri sono destinati alle vetture da produrre in futuro, alle acquisizioni da fare per affermarsi nei cruciali mercati di India e Cina. E grazie a questa mostruosa liquidità accumulata da questa dirigenza, sono tutte cose alla portata dell'azienda. Chissà se l'operaio sarebbe stato più contento di andare a casa ben 8 anni fa, prima che arrivasse Marchionne a salvargli il cu*o e stipendiarlo per quasi un altro decennio, trasformando l'azienda in cui lavora da un colabrodo ad una multinazionale con miliardi in cassa e produzione più che raddoppiata. Un'azienda è un'azienda, il suo obiettivo è fare profitto. Una ONLUS o i preti fanno beneficenza.
Dalle norme euro 3 in poi, le auto hanno ridotto l'inquinamento a livelli trascurabili. E se si esegue l'ordinaria manutenzione e non si alterano le caratteristiche base (ad esempio con mappe o moduli) le emissioni rimangono trascurabili. Inoltre la crisi sta portando alcune persone a rottamanre una vecchia auto senza comprarne una nuova, e questo per l'ambiente non è affatto negativo, anzi.
quel che non è fatto con passione viene male. togliere l'umanità al lavoro è un errore, imho e un sicario deve uccidere senza rimorsi a me la giustificazione "è il mio lavoro" non è mai andata giù tutte cose di cui all'Italia non verrà in tasca niente la gestione pre-marchionne era demenziale soprattutto dal punto di vista del prodotto: la delocalizzazione era già avvenuta, così pure i piani di orientamento verso i mercati emergenti erano già stabiliti, magari non nei dettagli, ma già in stato avanzato (ero a Torino proprio in quegli anni, le voci, seppur vaghe, erano di prima mano) e poi, se al padrone non importa una sega di quel che fa l'operaio, che gliene dovrebbe importare all'operaio se la sua ex azienda fa i miliardi quando lui ormai è per strada con moglie e bambini? dovrebbe gioirne? io dovrei gioirne, pur non essendo direttamente coinvolto? ripeto, il ruolo sociale di un'azienda è sempre meno trascurabile al crescere della stessa non è ammissibile che per profitto di pochi (che comunque mica morivano di fame, prima) si creino dissesti sociali di portate immani anche in america le case automobilistiche sono state foraggiate a più riprese coi soldi dei contribuenti, perché, nonostante i licenziamenti di massa e le tutele dei lavoratori già ridicole, la baracca non andava avanti comunque (anche se almeno là i soldi li rivogliono indietro, i governi)
Vale se fai il poeta o lo scultore, non se avviti bulloni. Ma è così. Un comico dev'essere simpatico, non un CEO. Un CEO deve fare esattamente quello che ha fatto Marchionne (anche se difficilmente sa farlo così bene) come un atleta deve vincere la gara e si, un un sicario uccidere senza rimorsi. Sempre per l'antica storia che un'azienda privata non è un'ONLUS, nè un'azienda pubblica. Eh, si. Ma a casa mia si dice che "senza dinàri on si nda cantanu missi!". "Il padrone" è del cane. O era il dirigente d'azienda, ai tempi tuoi, di Giacomo e di Togliatti. Sempre il padrone, non è un prete e non fa la carità. Non lavora alla Caritas, non regala pasti. Deve fare profitti. Vale sempre il discorso della Caritas di cui sopra. E vale sempre che Marchionne spinge giù dalle scale qualche bambino sordomuto per divertimento, mica ha sganciato napalm sugli stabilimenti, sghignazzando. Veramente il Governo che aveva salvato Chrysler, per togliersela dai piedi l'ha regalata - con tutti gli asset - a Fiat. E chissà come mai, visto che punto cruciale della gestione Obama è stato proprio l'aiuto di stato a Chrysler e GM ed è continuamente criticato esattamente per aver sperperato miliardi pubblici per mantenere un'azienda tedesca che in 4 anni ha fatto 16 mld di perdita, adesso le pressioni esercitate sul Presidente affinchè si liberi di Opel (controllata GM, della quale gli USA sono proprietari) sono fortissime, specialmente all'indomani delle elezioni. E chissà perchè, si parla di dare anche Opel alla Fiat.
per esteso: se ti piace il lavoro che fai, ci tieni e hai un buon rapporto con i superiori, è difficile che fai passare in catena di montaggio pezzi difettati, o compili il formulario di controllo con tutte le spunte su "ok" quando effettivamente manco ti ricordi cosa ti è passato per la mano una delle differenza tra la Toyota di una volta e la Fiat di sempre, in cui la contrapposizione tra piani alti e fabbrica c'è sempre stata, con sdegno per lo più reciproco nel mondo delle macchine e dei numeri poi c'è il pilota che se ne strafotte della gara e si ferma per provare a tirar fuori un avversario dalla monoposto in fiamme c'è l'imprenditore che rinuncia all'M3 per vedere di tenere su la baracca c'è il dirigente che pensa di riversare parte dei profitti in premi produzione ai dipendenti anziché rifarci gli uffici questi "deve" sono imperativi solo per chi vuole che lo siano intendevo che si poteva migliorare il prodotto senza troncare ulteriormente la produzione in italia su, non facciamo i pedanti sui termini, non andiamo a cercar malizie inesistenti mah Chrysler andò sull'orlo del fallimento anche alla fine degli anni '70, e pure in quel caso ricorse agli aiuti di stato i tentativi di salvare le grosse aziende si rendono necessari per evitare le catastrofi sociali che ho detto, ma in un ambiente zotico come quello statunitense c'è una grande parte della popolazione che vede comunque l'uso di soldi pubblici in questa direzione uno spreco inaccettabile quindi, o lo stato lascia che le aziende falliscano, portando in strada migliaia e migliaia di lavoratori (facciamo finta che non vengano assimilati solo a voti, ma che la cosa dispiaccia anche umanamente) e lasciando i responsabili con le tasche strapiene, oppure si adopera alla svelta intervenendo il tempo necessario per tenere su la baracca finché qualcuno non se la piglia, con tutte le beghe ma anche i vantaggi di strumenti di risanamento straordinari in ogni caso, sostenere che queste politiche di inefficienza e perdita perpetua vadano corrette col metodo marchionne, implica l'automatica accettazione di un appiattimento inaudito della varietà dell'offerta a breve i modelli venduti da noi saranno quelli brasiliani un po' adattati, e anche i marchi top proporranno solo barconi immondi e suv del tutto privi di personalità e piacere di guida
Questa è la differenza fra un bravo operaio ed uno che va licenziato. Perchè si, anche se a te, a Giacomo, a Togliatti e ai sindacati non fa piacere ed in Italia quasi non lo si può fare, un operaio che compila il formulario di controllo con tutte le spunte su "ok" quando effettivamente manco si ricorda cosa gl'è passato per la mano, va LICENZIATO, non ringraziato e gli si danno 500€ in più di stipendio come vorreste. No. Un pilota che se ne strafotte della gara e si ferma per provare a tirar fuori un avversario dalla monoposto in fiamme è un brav'UOMO, non un bravo PILOTA. La vostra (credo vostra, di Giacomo sicuramente) antipatia umana verso l'UOMO Marchionne vi fa vedere (che poi non so come possiate vedere i numeri diversi) negativamente anche i risultati del CEO Marchionne. A me Schumacher stava antipatico come uomo, ma non nego sia stato un mito come pilota. Voi negate che Marchionne sia (come inoppugnabilmente è, alla luce dei numeri!) un dirigente stratosferico perchè vi sta antipatico. Veramente, nel caso di Chrysler, l'azienda è stata mantenuta viva finchè è stata data a Fiat ed è diventata parte integrante della nascita di un gruppo da 4 mld di veicoli l'anno e 4 mld di utile. E fino a prova contraria, lo sfacelo dell'azienda che fallisce e degli operai che vanno a passeggio è stato evitato proprio da Marchionne, sia per Fiat che per Chrysler, che ora fanno miliardi di utili! Ma davvero non riuscite a capacitarvene? Contando che fino a prima di Marchionne si faceva la Punto, la Stilo e la Ypsilon, si vendevano circa 2 mln di veicoli solo in Europa e tutte solo col 1.3 mJet e ora c'è la 500 successo mondiale, è rinata Abarth, ci sarà la 4C, finalmente una nuova Thema all'altezza del marchio, Ferrari va a gonfie vele e le Maserati sono micidiali, oltre a macchine nuove come la Freemont o il ritorno di Alfa alla TP, si hanno in casa basi nuove come quella della Viper, di tutte le berline sportive come la Challenger, per non parlare delle Jeep o dei comparti SRT e MoPar, mi sembra tutt'altro che appiattimento. Poi certo, se si preferisce dire come hai detto prima che "diventare leader porta alla sconfitta" o che "dobbiamo battere le mani perchè questo fa guadagnare una barca di soldi all'azienda che dirige?" fai pure. Pensate che quel manigoldo di Marchionne, la notte, si fa i giri dei reparti di neonatale per scambiare i bambini nelle termoculle!
le oche del Campidoglio L'avvenimento leggendario che vide come protagoniste le oche del Campidoglio fa parte della storia di Roma. Secondo la leggenda sarebbe avvenuto sul colle del Campidoglio I Galli di Brenno ( i cattivi antimarchionne) cercavano la maniera per penetrare nel colle. Qui si erano rifugiati i romani che non erano fuggiti a Veio all'arrivo degli assalitori.[/URL] Il condottiero romano Marco Furio Camillo ( alias marchionne) era in esilio ad Ardea a causa delle sue posizioni anti-plebee( anti-lavoratori). Un messaggero, mandato dai romani di Veio prima a Roma e poi ad Ardea per richiamare il generale, era riuscito ad entrare sul Campidoglio nonostante l'assedio. Avendolo seguito, i Galli stavano per riuscire, nottetempo, a entrare nel Campidoglio. La leggenda narra delle oche, unici animali superstiti alla fame degli assediati perché sacre a Giunone (I valenti paladini promarchionne), che cominciarono a starnazzare rumorosamente avvertendo del pericolo l'ex Console Marco Manlio e i romani assediati. Marco Manlio venne per questo episodio denominato Capitolino. dall'enciclopedia del web; consentitemi questo raccontino umoristico saluti
e pensi che tra quelli che vengono licenziati non ce ne siano di bravi? questa è l'idea che ti sei fatto te a me Marchionne sta abbastanza sulle palle per come si pone, e titubo sulle sue capacità manageriali perché non sono tanto sicuro di queste cifre megagalattiche (basterà aspettare e vedere che succede, non avrò problemi ad ammettere di essermi sbagliato) tuttavia, quel che era mia intenzione sin dall'inizio sottolineare, è che prima di tutto siamo tutti UOMINI, poi piloti, ceo, operai, ecc e dal punto di vista umano, queste strategie aziendali sono distruttive e si tira in ballo Marchionne perché è il topic ora e qui, ma vale grosso modo per la stragrande maggioranza degli industriali, che stanno tirando a creare disoccupazione (sempre vista da fuori del CdA, eh) se ancora non è chiaro, non sposo la visione del Principe di Machiavelli...il costo sociale di questi 4 mld di utili pare alto Panda, 16, Croma, 159, GT erano in dirittura d'arrivo, la 3+1 venne osannata alla presentazione e solo un imbecille ne avrebbe negato la produzione (oltretutto a costo ridicolo vista la base Panda bell'e fatta)...ma d'altra parte, nonostante la folla pronta a versare caparre, la Fulvia non la fecero, si vede che in fiat basta poco per spiccare ah, c'erano anche multipla, 147, Idea e Thesis ora abbiamo la gamma Alfa ai MINIMI storici con 2 modelli la gamma Lancia è un vergognoso accrocchio di cassoni rimarchiati la gamma fiat ha perso Croma e Multipla per l'immondo Freemont, che nuovo non è (è un Journey), c'è sempre la punto, la panda, la 500, una bravo lasciata a se stessa e senza una sw (che hanno TUTTE le concorrenti) con la novità consistente dell'improponibile 500L, frutto del marketing malato che tu stesso hai contestato in altre sedi se si parla di numeri, ci sta anche che tu abbia ragione se invece si cercano buoni prodotti, originali, e degni dei marchi storici che portano, mi pare proprio la tipica distruzione all'americana e piantala, dai
Fiat I dettagli del piano industriale Le slide più significative della presentazione del piano industriale. Nel pomeriggio di oggi Sergio Marchionne ha delineato i dettagli del piano industriale del Gruppo Fiat per i prossimi anni. Dopo la presentazione dei risultati finanziari, dunque, è arrivato il momento di parlare di marchi e prodotti. Le notizie sono tante e interessanti. Ecco i punti principali dei programmi del Lingotto, che ha innanzi tutto confermato l'intenzione di non chiudere fabbriche in Italia. Diciassette nuovi modelli. Il piano prodotto passa in particolare per il lancio di 17 nuovi modelli da oggi al 2016: tre verranno presentati l'anno prossimo, sei nel 2014, cinque nel 2015 e tre nel corso del 2016. La Fiat nei prossimi anni spingerà con più convinzione sui modelli di maggiore prestigio: è questa la chiave per incrementare i margini e scongiurare la chiusura di una o più fabbriche, che altrimenti sarebbe diventata una realtà. Quattro marchi globali. Dal quadro complessivo emerge con chiarezza come il piano di Marchionne passi per quattro punti cruciali, che corrispondono a quelli individiuati dalla dirigenza come i marchi dal respiro globale attualmente nelle mani del Gruppo: Alfa Romeo, Maserati, Jeep e 500, con quest'ultimo che darà vita a una vera e propria famiglia dalla specifica personalità, differenziata da quella del marchio Fiat. Ritorno al prestigio. Alfa Romeo e Maserati diventeranno il fulcro di un'operazione di recupero del prestigio avuto in passato, che porterà a un riposizionamento dei marchi tramite la spinta sui nuovi prodotti. "Non c'è solo la Ferrari", afferma Marchionne: "abbiamo almeno tre marchi in grado di competere nei segmenti più elevati del mercato, quelli in grado di garantire i margini più elevati. Il potenziale del Biscione. "A gennaio lanceremo la nuova Quattroporte, e poi tra il 2013 e il 2014 verranno presentate altre due novità di prodotto, che contribuiranno a ridare forza alla Maserati tra i più importanti Costruttori di auto sportive internazionali", ha affermato Marchionne, che ha poi parlato dell'Alfa Romeo nei termini del marchio "dal potenziale più elevato" in ottica futura. Produrre per esportare. Il rilancio dei due marchi italiani sarà reso possibile dalle decisioni prese nei primi tre anni del matrimonio tra Fiat e Chrysler, che hanno portato allo sviluppo delle piattaforme necessarie a dare vita ai nuovi modelli da un lato, e all'apertura di nuovi mercati dall'altro, per la precisione il Nord America e la regione Asia-Pacifico. Il futuro della Fiat. Ciò detto, va comunque chiarito che l'attenzione per i marchi e i prodotti generalisti non verrà meno: la Fiat si concentrerà sui suoi punti di forza, che di fatto oggi sono tutti concentrati nel segmento A. Tra le citycar, il marchio ha per le mani due veri e propri "sub-brand", dalle vocazioni molto diverse fra loro. Uno è quello della Panda, l'altro è quello della 500, che come detto darà vita a una vera e propria famiglia di prodotti destinata a essere commercializzata su molti mercati internazionali. Il destino incerto della Lancia. Le note dolenti sono quelle riservate al marchio Lancia, che vedrà significativamente ridotto il suo ruolo all'interno del Gruppo. Per il marchio torinese, Marchionne ha avuto parole di asciutto realismo: "La Lancia di un tempo non tornerà", ha affermato l'ad, che ha poi ribadito comunque l'importanza della Ypsilon. Oltre alla piccola, la Casa offrirà in gamma i modelli derivati dalla produzione Chrysler, laddove possano garantire un ritorno economico. Le piccole Jeep "europee". Venendo ai marchi americani, l'unico in grado di sostenere il ruolo di "global brand", nel piano di Marchionne, è la Jeep. La Casa vedrà crescere la propria offerta verso il basso, con prodotti pensati per il mercato europeo, che avranno un ruolo centrale nei piani di "saturazione" delle fabbriche europee, dalle quali usciranno molti dei prodotti dei quattro marchi globali. "Riempire" le fabbriche italiane. Con questa soluzione, la Fiat conta di risolvere da un lato la questione produttiva europea, e dall'altro di rispondere al problema diametralmente opposto degli stabilimenti nord- e sud-americani, che già viaggiano al massimo delle loro capacità e che sono chiamati ad assorbire la produzione dei nuovi modelli Chrysler attesi da qui al 2015. Il prestigio resta qui. Secondo le previsioni, almeno il 15% della produzione nelle fabbriche europee sarà destinata all'export, e proprio la piccola Suv della Jeep sarà centrale in questo senso. In sostanza, l'obiettivo è quello di tenere i modelli di maggior valore, compresi naturalmente quelli a marchio Alfa Romeo e Maserati, nelle fabbriche italiane, e portare fuori dai confini nazionali le linee dei modelli Fiat di normale produzione. Fabio Sciarra http://www.quattroruote.it/notizie/industria/fiat-i-dettagli-del-piano-industriale
personalmente non ritengo vincente l'idea di copiare la Mini facendo della 500 un marchio a se stante. A differenza della Mini, la 500 è sempre stata indissolubilmente legata al marchio Fiat. A mio avviso la cosa non funziona, ma forse sbaglio. L'altro dubbio che ho è legato all'aumentare i prezzi ed il posizionamento dell'Alfa. Per fare una simile operazione (e avere qualche minima speranza che funzioni) occorre anche innalzare la qualità, sia effettiva che (soprattutto) percepita, tema sul quale ad Arese stanno indietro anni luce rispetto ai concorrenti tedeschi. Se così non sarà, le già scarse vendite Alfa tenderanno verso lo zero.