Eh, se fosse davvero così la realtà avremmo una giustizia migliore... Concordo al 100%. E' il solito finto buonismo e l'ipocrisia all'italiana. E, permettetemi la nota politica, ma è tipico di una certa sinistra. On a friday, questa è un'opinione diffusa e non dico di esserne estraneo, ma vorrei vedere delle statistiche serie.:wink:
Naturalmente l'impatto mediatico di una sentenza di scarcerazione a fronte di delitti tanto odiosi è enorme. Non essendo più giovane ricordo il "rumore" che facevano le sentenze del giudice Carnevale nei confronti dei mafiosi. Sentenze, a detta di molti giuristi impeccabili sotto il profilo formale (e ricordiamo che in diritto la forma è sostanza), frutto dell'interpretazione univoca della legge secondo altri.
no comment........ viva l'italia.............. spero non mi succeda mai una cosa del genere sono certo che non avviserei nemmeno la forza pubblica ma comprerei una bella latta di benzina, il dopo potete immaginarlo da soli.........
Il giudice Carnevale è stato processato, condannato mediaticamente e anche dal Csm e poi quando si è scoperto che il fatto non sussisteva.. il Csm non l'ha reintegrato subito. I giudici sono esseri umani e come tutti possono sbagliare; purtroppo sono loro che si reputano infallibili. Alcuni giudici danno un'interpretazione "creativa" della legge e questo è sbagliato. Quanto alla tendenza a favorire l'imputato che prima dicevi.. non lo so, dovrei conoscere le statistiche; forse qualche sentenza a forte impatto mediatico rafforza quest'idea, ma non so se sia proprio una tendenza..
Quto quasi tutto, 993, siamo in sintonia su parecchio.:wink: Io ritengo che in uno stato di diritto ideale la giustizia debba applicare lo spirito della norma, la volontà del legislatore; nella realtà il potere di giudizio viene utilizzato, come detto da On a Friday, in modo creativo e senza l'attenuante della volontà artistica; non la volontà del legislatore, ma la volontà del singolo magistrato con tutta la propria storia personale e, ahimé più spesso, politica. In questo modo ogni processo diventa una sorta di correzione di compiti, in cui il docente-magistrato pervicacemente trova l'errore del legislatore-alunno, e lo rimanda a settembre senza 7 in condotta; macroscopicamente la giustiza, che è un organo dello stato, diventa conflittuale con il potere legislativo. (i puristiperdonino qualche errore di definizione, ma non è il mio campo, la giurisprudenza) Il quale 7 in condotta invece dovrebbe diventare strumento di controllo del potere giudicante: in base a quale barbara consuetudine di stampo confessionale, infatti, il magistrato non è passibile di punizioni che non siano comminate dallo stesso organo che li rappresenta e protegge? Eliminato lo stato religioso, abbattuta l'infallibilità del Papa, uno solo resta a testimonianza del potere dispotico e un po' teocratico, il magistrato. Il magistrato può fare ciò che crede senza pagare. Se io costruisco male una casa, non dico che vado in carcere ma comuque pago; idem per il medico, il funzionario, l'infermiere. Lui no. Il magistrato -e il crimine- non paga. Evviva l'Italia! assolutamente. Dicesi scuola buonista, IMHO. e qui torna la necessità di controllare l'operato del magistrato.
Ad li là delle statistiche cui fa giustamente riferimento Luccicanza, dobbiamo ricordare che il nostro legislatore ha voluto una giurisprudenza basata sull'applicazione delle norme e non sul giudizio del magistrato come nei paesi anglosassoni. Per questo motivo trovo le interpretazioni dei giudici, in ogni campo dal codice della strada al terrorismo, creative. Il nostro codice penale dovrebbe in teoria limitare le possibilità interpretative in funzione della certezza del diritto.
Le quali peraltro non paiono essere la materia di studio da parte di alcuni magistrati, visto che poi alcuni di essi pagano consulenze ad avvocati su interpretazioni delle stesse. Visto con i miei occhi!!!! E non ci posso ancora credere. Se mi si passa il paragone e un po' come se un ingegnere portasse la propria auto in assistenza ed il capofficina gli pagasse una consulenza per riparare la sua stessa auto....credo di aver reso l'idea, nonostante il nervoso
grazie davvero sgranfius, anche il tuo esempio qui sopra è molto pregnante.:wink: (rep per te appena posso pure io)
Mi autoquoto per chiarire che in realtà non pagano con soldi loro, ovviamente. In realtà ho una convinzione personale che provo a condividere: al giorno d'oggi le indagini hanno un costo esagerato tra intercettazioni, analisi, consulenze e perizie. Quindi prevale a mio giudizio l'aspetto economico anzichè quello legale, poichè si spera di trovare un colpevole che paghi tutto questo sperpero di denaro pubblico. I miei riferimenti, meglio chiarire, non valgono per i delitti contro la persona con fatti di sangue, dove generalmente ogni euro speso è oltremodo giustificato.
Il potere di luoghi come questo è la possibilità continua di crescere attraverso le conoscenze e le esperienze degli altri. Grazie a te e a tanti altri io sono migliorato molto in questi mesi (e questa volta l'OT è serio):wink: