Concordo sia sulla questione territoriale che su quella storica. La SADE divenne ENEL prima del disastro, ma la realizzazione fu totalmente privata.
...una manovra del genere in italia fatta (esclusivamente) dai privati ??? Allora i coccodrilli volano. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
La S.A.D.E. era privata sul serio, anche perchè fondata nel 1906, e non esisteva la Repubblica. Ricorda inoltre che parliamo essenzialmente di anni '50 per la costruzione della diga. Tanto più che passò all'ENEL perchè NAZIONALIZZATA, assieme alle altre società private del settore, e non per assorbimenti, fusioni, vendite o altre stupidate. E' provato che la S.A.D.E. ignorò e non riportò agli organi di controllo (la diga era ancora in collaudo, al momento dell'esondazione; al passaggio all'ENEL era in già in abbassamento il livello dal massimo livello di invaso di quello che doveva essere l'ultmo invaso e svaso per diventare operativa, ma non era completato al momento della frana) tutti i dati negativi sui movimenti della paleofrana. Ai tempi i controlli geologici di legge, e di prassi, si concentravano sulla capacità di tenuta delle "spalle", e praticamente null'altro. E da quel punto di vista penso che la struttura sia oltre ogni ragionevole robustezza, vista che ha resistito alla frana...
Scusatemi, ma credete che a quei tempi, ne più ne meno come oggi (leggi MOSE), si potesse fare qualcosa di tale portata economica SENZA l'avvallo della classe Politica ??? Capisco essere ingenui ma vivadio allora è possibile credere che Hitler fosse un santo....
La politica degli anni 50 non ha nulla a che fare con la politica attuale, ma sei perfettamente libero di non crederlo. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Certamente diversa ma non per questo migliore nella sostanza. Ricordiamoci sempre dei democratici e cristiani che hanno costruito il consenso sul debito lasciato ai figli e nipoti con il bene placito dei comunisti e socialisti, altro che storie. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Vorrei riuscire a capire il tuo punto di vista sulla "sostanza" e come la posizioni nella storia italiana dal dopoguerra a Tangentopoli. Partirei, se sei d'accordo, con "Siamo usciti sconfitti dal secondo conflitto Mondiale". Questa sera leggerò con molto interersse /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Ti rivelo una verità scomoda: pre-ventennio (e l'avvento stesso del fascismo) l'intera classe politica era decisa a tavolino dalla monarchia prima, e dall'alta borghesia dopo (che ha di fatto insediato Mussolini per la paura del "pericolo rosso" che arrivava dall'Est...) e i politici erano servi assoluti e completamente privi del sostegno popolare, che è oggi la loro forza... anche perchè il suffragio non era universale...
Se fossero stati quelle persone eccelse di cui si narra, sapete dirmi come mai siamo arrivati ai giorni nostri con un debito di dimensioni astronomiche ? In fin dei conti hanno eseguito quanto gli è stato ordinato dagli USA (persa la guerra e piano Marshal docet) per fermare l'avanzata del comunismo, ma sicuramente si poteva fare meglio altrimenti come mai ci sono i baby pensionati ed i laureati che lavorano al call center per 2 giorni alla settimana ? I fenomeni hanno vissuto bene alle spalle di chi sarebbe venuto dopo di loro dimenticando che queste persone altro non sono che i loro figli e nipoti. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> ps: tutti, si dovrebbero vergognare, indistintamente, destra, sinistra, centro, alto e basso.
Esatto, come i mafiosi che si sono seppelliti i rifiuti tossici a due passi da casa, se non è un popolo di me.r.d.a. questo ditemi voi.
L'implosione del centro destra...e dopo? Originariamente Scritto da redi-one Abbiamo fatto crescere esponenzialmente il nostro pil, propinando a noi stessi un modello di consumismo fuori da ogni schema,cito solo alcuni esempi,costruire case anche per i nostri futuri nipoti, macchina nuova ogni 2/3 anni scooter idem,cellulare ogni 6 mesi, tv ogni anno, ecc ecc.. Ma quando si dice che prima si stava meglio..si viveva in questo modo ??? Ora ci rendiamo conto che abbiamo gonfiato un pil,con una crescita che non potevamo sostenere, ma l'unica ricetta che sento proporre è che lo spettacolo deve continuare,il pil deve crescere costi quel che costi, perchè meno pil! meno posti i lavoro, quindi avanti così.. @gnappus2002 ti ricordo di questo messaggio nel tuo 3D Nell'articolo in basso sembra quasi che in America abbiano ascoltato le mie fantasie /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20"> Il paradosso del Pil: in Usa sta frenando ma il benessere cresce con la sanità meno cara Il calo delle tariffe assicurative deprime il Prodotto interno americano: meno 2,9%. È uno degli effetti della riforma di Obama ma né la stampa né i mercati drammatizzano TAG Pil, indice dello sviluppo umano NEW YORK - "Perché il Pil puzza e perché nessuno ci fa attenzione": con questo titolo colorito il Wall Street Journal riassume le reazioni delle Borse alla notizia di una presunta "frenataccia" dell'economia americana. Meno 2,9%, il Pil nel primo trimestre di quest'anno. Un dato pessimo, mette l'America "in rosso" dopo cinque anni di ripresa, la sbatte dietro ai malati cronici dell'eurozona. É il peggiore dato dal primo trimestre del 2009, quando gli Stati Uniti erano ancora nel mezzo della recessione. Ma questa revisione del Pil ha lasciato indifferenti i mercati e gli esperti. L'unica vittima? La credibilità stessa del Prodotto interno lordo come indicatore sullo stato di salute dell'economia. Un tempo a contestare il Pil erano soprattutto economisti di sinistra, come i premi Nobel Amartya Sen e Joseph Stiglitz, ambedue autori di statistiche "alternative". Oppure, ancora più radicali, c'erano le critiche dei teorici della decrescita come Serge Latouche, per i quali l'aumento del Pil è sinonimo di sviluppo insostenibile, distruzione di risorse naturali. La novità: adesso agli attacchi contro il Pil si uniscono l'establishment, i mercati, gli organi del neoliberismo. "L'incidente del primo trimestre 2014", come si può intitolare la vicenda dello scivolone in negativo, è davvero esemplare. Tra i fattori che hanno frenato la crescita Usa, il più potente è la riforma sanitaria di Barack Obama. A gennaio di quest'anno entrava in vigore il nuovo sistema assicurativo. La sua prima conseguenza è stata un calo delle tariffe sulle polizze sanitarie. E qui si tocca l'incongruenza dell'indicatore Pil: se gli americani hanno finalmente speso un po' meno per le assicurazioni mediche questa è un'ottima notizia, ma riduce il Pil che è un aggregato di tutte le spese. Il Pil non dice se stia migliorando la qualità delle cure mediche e quindi la salute, misura solo la spesa nominale. Una sanità inefficiente e costosa "fa bene" alla crescita, se invece si riducono sprechi e rendite parassitarie delle compagnie assicurative, l'economia apparentemente ne soffre. L'attacco al Pil trova concorde il Financial Times. "Come il Pil è diventato un'ossessione globale", è il tema di un'inchiesta del quotidiano inglese. Che parte da alcune sconcertanti revisioni nella contabilità nazionale che hanno fatto notizia. La Cina, secondo uno studio recente della Banca mondiale, è molto più ricca di quanto credevamo: sta per sorpassare gli Stati Uniti, da un mese all'altro. Anche l'Inghilterra ha un'economia più prospera di quanto si pensava. Perché? Il "riesame" del Pil cinese, è stato deciso per correggere errori del passato. Sopravvalutando il costo reale di alcuni generi di prima necessità come gli spaghetti, si era simmetricamente "impoverito" (nelle statistiche) il potere d'acquisto dei consumatori. Errore corretto, e oplà, di colpo la Cina nel suo nuovo Pil misurato "a parità di potere d'acquisto" diventa quasi eguale all'America. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, il suo "arricchimento" improvviso (+5%) nasce dall'inclusione nel Pil di attività illecite e sommerse come la prostituzione e il traffico di droga. Nel caso cinese come in quello inglese è evidente che siamo di fronte a operazioni contabili del tutto discrezionali, arbitrarie. Non è cambiato nulla per il cittadino, il lavoratore, l'imprenditore di quei paesi. É cambiato solo un numero, deciso dagli economisti. Per la Gran Bretagna, poi, è evidente l'aspetto paradossale di questo massaggio delle statistiche: siamo proprio sicuri che l'inclusione della droga nel Pil sia un indicatore fedele del benessere nazionale? L'economista Diane Coyle, che è stata consigliera del ministero del Tesoro britannico, ha pubblicato un libro sulla storia del Pil: "Gdp: A Brief But Affectionate History". Documentato, erudito, ironico, ma anche sferzante. La Coyle ci ricorda che "non esiste una cosa reale che gli economisti misurano e chiamano Pil". Quell'indicatore statistico è un'astrazione, un aggregato di spese dove entra di tutto: dai manicure alla produzione di trattori ai corsi di yoga. Primo consiglio della Coyle: liberiamoci dall'idea che la rilevazione del Pil sia come la misurazione del perimetro terrestre, un'operazione complessa ma scientificamente rigorosa. Del resto il Pil è un'invenzione recente, e strumentale. Il primo a lavorarci fu l'economista americano di origine bielorussa Simon Kuznets, negli anni Trenta. La missione gli era stata affidata dal presidente Franklin Delano Roosevelt. Nel bel mezzo della Grande Depressione, Roosevelt aveva bisogno di una misura dello stato di salute dell'economia, che non fosse di tipo settoriale o aneddotico come quelle usate fino ad allora. Ma lo stesso Kuznets dopo avere "inventato" il Pil cominciò a esprimere serie riserve sulla sua validità. Nella maggior parte dei paesi sviluppati bisogna attendere gli anni Cinquanta perché il Pil entri nelle consuetudini. Un indicatore ben più completo e utile è quello elaborato per le Nazioni Unite da Amartya Sen ed altri, lo Human Development Index (indice dello sviluppo umano): misura per esempio la qualità della salute e dell'istruzione. Perché non riesce a spodestare il Pil nel dibattito pubblico? La spiegazione che dà Sen è disarmante, o inquietante: "Il Pil misura un tipo di crescita quantitativa che ha coinciso con l'arricchimento di minoranze privilegiate. L'indice dello sviluppo umano sposterebbe l'attenzione verso attività e settori che vanno a beneficio degli altri".
L'implosione del centro destra...e dopo? Condivisibile e credibile, ma come facciamo a farglielo capire a quei geni che lo considerano verità assoluta sulla base della quale poterci vessare allegramente?
L'implosione del centro destra...e dopo? La vedo dura Luca, ricordo che anche tra gli utenti esperti di economia,la cosa venne presa come una pazzia...
L'implosione del centro destra...e dopo? Io non sono un esperto di economia ma se mi dimostri che un paese è oggettivamente in crescita a fronte di un indicatore che dice il contrario, io sono per la pratica e non per la teoria. Pazzia? Se sto bene, pazzamente bene.....non mi interessa come mi definiscono.
L'implosione del centro destra...e dopo? Ci raccontano tante bugie.. Un Esempio su tutti è la delocalizzazione; Ricordo che nel 1998 le Nike silver prodotte in Vietnam, costavano 300.000 lire. E se le avessero fatte in America o in Europa quanto sarebbe costate ??? La stessa cosa vale anche per i marchi Italiani.
Prometto che nella mia prossima vita studierò di più per essere meno ignorante /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
Il capitalismo etico è una gran bufala,se vogliamo sentirci a posto con la coscienza mi sta bene ma se si vuole far credere che con il capitalismo si può stare bene tutti dico convinto una sola cosa.. è una balla colossale