in linea generale tu hai ragione, ma nel caso specifico i paletti imposti sono talmente alti che non ci sono margini di manovra. le linee di intervento sono gia' scritte. si tratta solo di applicarle.
curioso... stavo leggendo la pagina di Wikipedia, dalla quale ho tratto alcuni dati che mancavano al mio ragionamento... http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_Stato-Chiesa ebbene : tutti gli Stati che sono al collasso finanziario, attualmente, sono quelli che più concedono alle Chiese di ogni ordine e grado... Grecia, Irlanda, Portogallo, Italia... meno lo Stato concede alle varie Chiese, più appare stabile e solido nel suo impianto economico-sociale... coincidenze ...
Un paio di spunti... (i) succede solo in Italia, perché l'Italia è stata l'unica ad invadere e dissolvere lo Stato Pontificio per acquisirne il patrimonio; ricordarlo non fa male; (ii) i Patti Lateranensi non sono più in vigore, abrogati sostituiti dal Concordato del 1984; (iii) no, una legge ordinaria non basta: esiste una procedura da rispettare
tesi originale, ma altrettanto bislacca viste le conseguenze... la procedura da rispettare sarebbe quella di convocare il Reggente dello stato Teocratico ospitato all' interno della nostra Capitale, e dichiarare decaduto qualsiasi concordato ( con la c minuscola).
Ora verra fuori che confischiamo anche le ambasciate e i consolati. E buttiamo fuori gli americani dalle loro basi sul suolo italiano.. Siamo seri..
vabbè...ma da che pulpito... studenti in classe, e professoroni di economia ad insegnare l'impossibile scienza della materia più imprevedibile... ma và, và... e poi questa storia dell'euro, raccontata dagli "economisti" conservatori americani...
Anche no... Se uno si da la pena di informarsi di cosa si sta parlando, può facilmente ricavare che la revisione del concordato del 1984 richiede legge ordinaria solo se le modifiche sono accettate da ambo le parti. Diversamente è necessario il procedimento di revisione costituzionale. Vediamo se così si capisce...:wink: Già che ci siamo, in quanto trattato internazionale, il Concordato non è assoggettabile a referendum.
Capisco che chi è abituato a ragionare con la testa degli altri abbia difficoltà ad ascoltare le opinioni di chi ragiona con la propria, e capisco anche che faccia comodo dare sempre la colpa alla storia giustificando l'inazione nel presente.
Fortuna che c'è il mio corregionale che sposa quanto detto da me in precedenza /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Chi è parziale è ben disposto ad accondiscendere ogni tipo di opinione che provenga dalla propria fazione.
Per quanto riguarda Monti, ieri sera guardavo Ballarò e notavo un profondo mutamento dell'atteggiamento da parte di tutte le forze politiche nei talk show rispetto al passato recente: tutti pacati, tutti rispettosi, tutti pronti a dialogare. Sembra quasi un altro paese. E questo, comunque la si voglia vedere, è una cosa positiva, la conflittualità esasperata non è mai positiva ma rischia di essere deleteria in momenti critici come questo. In questo contesto è possibile che un governo tecnico riesca a prendere quelle decisioni che un governo politico, costretto a inseguire la rielezione, non potrebbe prendere. Sto pensando all'abolizione delle pensioni di anzianità, alla riintroduzione dell'ICI, alla riduzione dei privilegi della classe politica (non solo a Roma, l'effetto sulla casse sarebbe molto più grande di quanto non si pensi), alla riduzione dei dipendenti pubblici nelle regioni dove sono stati assunti solo per clientelismo, ecc. ecc.