Intanto Maroni da Fazio ha dichiarato che la maggioranza non c'è più, forse stavolta è finita sul serio...
Veramente Alex la norma sull'adeguamento annuale dei pedaggi,è stata introdotta dal governo Berlusconi nel 2008,per fare un favore al capitano coraggioso dell'affare Alitalia..
Eccola La convenzione tra ANAS SpA e Autostrade per l’Italia SpA, approvata dalla legge 101/2008, prevede una formula di revisione delle tariffe per tutta la durata della convenzione (periodo dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2038) in ragione del 70% del tasso di inflazione effettiva rilevato dall'Istat sui prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale nel periodo 1° luglio - 31 giugno antecedente l'adeguamento delle tariffe4. La formula differisce profondamente dalla formula di adeguamento finora vigente per il comparto autostradale5, la quale prevedeva un incremento delle tariffe in ragione del tasso di inflazione programmato, cui si sottraeva il tasso di incremento della produttività attesa, denominato parametro X, e a cui si sommava un indicatore della variazione della qualità del servizio6.
No il Price Cap c'è dal 1992. Il Governo Berlusconi nel 2008 mi risulta solo che lo abbia modificato in maniera più sfavorevole per i cittadini (consentendo aumenti maggiori).
....E che prove ne hai? Tu sei convinto di una cosa, gli altri di un'altra. Chi ha ragione? ....E poi, senza prenderci in giro, quello che le promesse non le mantiene da una vita è il duce, quello è provato appurato e limpido. Adesso, solo perchè LUI fa quello che gli pare non vuol dire che tutti siano come lui, e se anche lo fossero, PRIMA li vediamo come si comportano in caso di maggioranza, POI in caso gli diamo dei bugiardi. Altrimenti sono solo congetture, ovverosia chiacchiere, ciaccole.
Riporto un passaggio di un interessante articolo tecnico reperito per puro caso: Nel periodo 1997-2002 era stato impostato dal Nars (Nucleo di consulenza per l'Attuazione e la Regolazione dei Servizi di pubblica utilità, organismo tecnico di consulenza del Cipe, NdA) e dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, NdA) il price-cap (...) con il price-cap Nars si era cominciato allora a introdurre in questo settore una forma di regolazione tariffaria che aveva una sua logica. Nel 2004, c’è stata la messa in mora del ruolo del Cipe con il varo per legge dell’atto aggiuntivo siglato tra Anas e Autostrade per l’Italia contenente una dinamica tariffaria completamente implausibile, su cui il parere del Nars era stato nettamente contrario. Nell’autunno 2006, arriva il decreto Di Pietro, che poi diventa Finanziaria 2007, iperpunitivo nei confronti dell’azienda (...) Dal punto di vista tariffario, peraltro, il decreto Di Pietro conteneva regole di tariffazione sostanzialmente corrette e in linea con il price-cap Nars. Nel 2007 però l’Anas stipula con Autostrade per l’Italia una convenzione che contraddice sia la Finanziaria 2007 sia la successiva delibera applicativa Cipe. E il ministero delle Infrastrutture approva questa convenzione! Anzi, spinge perché venga approvata in sede Cipe e poi in sede Presidenza del Consiglio. Il Nars si oppone in quanto è una convenzione contraria alla legge e che sradica il price-cap predeterminando per tutta la durata della concessione (altri 30 anni!) una dinamica tariffaria molto favorevole ad Autostrade (...); in più, Autostrade per l’Italia viene ipergarantita al punto che ha diritto persino al lucro cessante nel caso in cui la concessione venga interrotta per sua inadempienza. (...) Fonte: Nel Merito (http://www.nelmerito.com/index.php?option=com_content&task=view&id=570&Itemid=143)
La base normativa del settore è rappresentata dall’art. 11 della legge n. 498 del 1992. Tale disposizione, al comma 1, prevede che il CIPE eserciti competenze, attraverso l’emanazione di specifiche direttive, su due fronti: il metodo di regolazione tariffaria del sistema di rete autostradale e la revisione delle tariffe autostradali. Con la delibera 20 dicembre 1996 recante “Direttive per la revisione delle tariffe autostradali”, il CIPE ha stabilito il meccanismo di adeguamento annuale delle tariffe autostradali mediante la formula del price-cap[1]. Ha inoltre previsto che la convenzione che regola la concessione debba fissare in un quinquennio l’intervallo temporale per la revisione tariffaria e la possibilità di individuare le cause e le modalità per eventuali revisioni straordinarie della formula del price-cap. Prima non fa la regola aumente ogni anno..
Anche la Carlucci passa all'UDC, quando la nave affonda.............. Nessuno che vada avanti al grido di "vittoria o morte" a parte il presidente.
Chiudendo il discorso autostrade: Il price cap andrebbe fatto risalire a Di Pietro per la sua introduzione ed anche per la sua abolizione, avendo firmato il 12/10/2007 la convenzione fra Anas ed Autostrade, che di fatto lo eliminava, in qualità di Ministro e membro del Cipe, privando il Ministero (quindi sé stesso) della funzione di controllo sulla gestione delle autostrade, e privando quindi dello stesso l'utente (noi cittadini). La conversione del Dl 59/2008 del governo Berlusconi si basa su quella convenzione, che porta ai Benetton la cancellazione dei parametri di qualità del servizio legati agli aumenti tariffari (base del price cap) e il privilegio di un adeguamento automatico annuale delle tariffe per 30 anni (fino al 2038) al 70% dell'inflazione reale, lasciando invariati gli aumenti legati ai miglioramenti del servizio (in pratica: Se ti va, puoi anche tenere bene l'autostrada e farci la manutenzione, ed in quel caso oltre all'adeguamento sull'inflazione puoi chiedere altri ulteriori aumenti; vedi te che lusso). Naturalmente il contratto non è rescindibile da parte dello Stato: su questa materia grande attenzione fu data al capitolo sanzioni, anche sul piano penale. Conclusione: Sono colpevoli entrambi i governi in egual misura, forse Prodi/Di Pietro 40% e Berlusconi 60% (per aver introdotto nuove e vantaggiose misure per i Benetton), ma sempre lì siamo.
Se almeno qualcuno avesse previsto gli aumenti commisurati agli investimenti effettuati.... almeno la possibilità d'aumento non sarebbe stata negata, ma vincolata. Dunque o investivano o nada mass.... è una vergogna la rete autostradale italiana, anche se il tratto che frequento più spesso è uno dei migliori italiani, ma basta spostarsi di pochi km per piombare nel baratro.... /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20">
Erano previsti, col price cap. Il price cap quello era. Tolto quello, gli aumenti vengono legati alla sola inflazione, e nel caso di investimenti viene data la facoltà di prevederne degli altri. E la responsabilità di averlo soppresso, come sopra commentato, è riconducibile ad entrambi gli schieramenti politici. Sì, perché col price cap non era previsto un rapporto stretto con l'inflazione, e gli investimenti venivano valutati da organismi dipendenti dal Cipe ogni 5 anni.
con Di Pietro, Benetton, voleva vendere..poi venne la cordata dei capitani coraggiosi per rilevare Alitalia...e ecco il contentino che gli è stato reso..
Di Pietro però, come chiarito sopra, aveva già fatto il grosso, ed aveva messo nero su bianco le basi su cui progettare e regolare quei contentini.
aaah ! ora ho capito... sarebbe da aprire anche il discorso "Alitalia", allora... e la tenace affermazione dell'"italianità" del vettore... uahuahuahuauhhauuahhhhhhh ..... com'è che sta finendo....? e Malpensa,Malpensa... come è messa...? c'è da piangere...
la propaganda ha vietato che se ne sapesse l'esito.... ps l'altra sera ho visto draquila...le cose che sono accadute solo un anno e mezzo fa sembravano quasi lontano anni luce,questo sistema ci ha reso impermeabili a tutto...
...L'avevo detto io che arrivati a un certo punto non gli sarebbero bastati neanche gli assegni... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> ...Ovviamente dopo averla fatta fallire....