Io non dico che funzioni così, critico gli affidamenti sul fatturato che nella pratica funzionano parecchio male. Anche io mi ritengo open minded, ma sostenere che il capitale sociale non esprima il valore dell'impresa, mentre immobili e garanzie personali sì, mi sembra che sposti troppo il rischio d'impresa.
Infatti io sono di destra, ma non sono affatto un liberista. Evidentemente Confindustria ha avuto dei buoni rappresentanti nei parlamenti e nei governi delle repubblica.
Anche il mio, e speriamo finisca qui. Un segno di maturità, sopratutto in discussioni come queste, è discutere dialetticamente senza provocare e/o offendere l'altro interlocutore.
Io non sostengo che il capitale sociale non esprima il valore di un'azienda, ma che non è l'unico dei valori da prendere in considerazione oltre ad essere utopistico pensare che le aziende possano incrementare il capitale sociale per essere considerate solvibili ed usufruire di eventuali crediti. Ma è altrettanto falso considerare poco solvibile un'azienda solo perchè ha il capitale sociale al limite dei parametri. Il discorso sarebbe molto più ampio ed articolato. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Torniamo al centro-destra ed alla sua implosione.
in effetti hai ragione, quindi mi interesserebbe il tuo giudizio sull'idea di questo governo di togliere alcune agevolazioni fiscali alle cooperative le quali per statuto (e legge) devono reinvestire i loro utili nella cooperativa stessa.
Ma all'azienda cosa conviene in termini di costi? Non certo alzare il capitale sociale ogni anno visto che così facendo deve sostenere dei costi (andare dal notaio, versare il 25% del denaro in c/c vincolato, etc.); quindi cosa fanno? La cosa che a loro provoca meno costi: riserve straordinarie, riserve statutarie, riserve legali, etc. Magari ti congeli quei soldi per un po', ma non sostieni costi, tieni quei soldi 'fermi' e quando ne hai un po', per cui vale la pena andare dal notaio, alzi il capitale sociale. Io sono favorevole all'autofinanziamento (al di fuori delle politiche di bilancio, che sono scorrette): alla fine gli utili dell'azienda, frutto di un anno (o più, in caso di costruzioni in economia/costruzioni in corso d'opera) di lavoro, devono essere 'usati' come meglio crede chi amministra l'azienda e ha potere decisionale. Anche perché il comune mortale che investe in una azienda deve ricevere interessi in ogni cedola o dividendi nel caso di partecipazioni. Certo, allo Stato rimane meno utile da tassare, ma allora che venga abolito anche il metodo della commessa in percentuale completata, almeno nell'anno di 'fine lavori' lo Stato prende una bella fetta di tasse non diluita nel tempo (alias commessa completata); che l'Erario adotti e renda univoco un metodo per il calcolo dell'utile (caso apocalittico: dal bilancio della mia azienda sono in perdita, l'Erario sostiene che ho superato un tetto massimo di costi (oltre il tetto diventano ricavi), l'Erario sostiene che ho rimanenze finali troppo basse (anche quelle si sommano ai ricavi), ho un fondo rischi su crediti/cambi pari al 2% del valore della fattura, ma per l'Erario è massimo 0,5% (quindi l'1,5% si somma ai ricavi), etc. Morale? Per lo stato ho un utile e su quello pago le tasse!) Sono istituti no-profit, secondo me è giusto che debbano re-investire i loro utili come utili a nuovo, senza distribuirne. Non sono d'accordo sul fatto che questa agevolazione debba essere rimossa. Io ho una domanda però: 2013 pareggio di bilancio ... ci sarà qualche trucco del buon Tremonti per farlo quadrare o ci sarà pareggio davvero?
secondo i maia nel 2012 il mondo finisce, quindi Tremonti non si pone problemi e gia' pregusta la fregatura che dara' alla BCE e la faccia che faranno gli speculatori dalla finanza creativa a quella profetica
Dipende di quali cooperative si parla, perché sappiamo tutti benissimo che dietro il paravento dello scopo mutualistico sono cresciute realtà imprenditoriali che poco ci hanno a che fare, come il fenomeno Unicoop, operante nella grande distribuzione.
non capisco la tua risposta. vuoi dire che se sono di cosiddetta matrice rossa giusto togliergli le agevolazioni, se invece sono di cosiddetta matrice bianca lasciamogliele pure perche' sono amici? se cosi' fosse il gioco sarebbe, oltre che ingiusto, anche pericoloso. perche allora i cosiddetti Rossi se dovessero tornare al governo si sentirebbero autorizzati a fare altrettanto con le aziende del premier o a quelle considerate a torto o a ragione vicine alla destra. e sfido chiunque a lamentarsi visto il precedente. sinceramente non mi sembra un buon modo di governare.
Anche le leggi ad personam non sono un buon modo di governare! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
Che non hai capito la mia risposta me ne sono accorto: la politica, una volta tanto, non c'entrava nulla. Ci riprovo: se costituisci una cooperativa e la fai operare nel settore grande distribuzione e, oltre a vendere generi da supermercato, fa anche da banca e da finanziaria, è evidente che non siamo di fronte all'applicazione dello scopo mutualistico, bensì dinanzi ad un'impresa pura, per cui via le agevolazioni fiscali. Poi, che spesso e volentieri le cooperative che lo sono solo di nome siano riconducibili ad una certa parte politica è vero, ma non è quello il motivo.
infatti nel dubbio avevo concluso la frase con il punto di domanda. comunque mi pare che la norma non preveda le distinzioni che tu fai e comunque una volta che togli le agevolazioni fiscali, e tutto sommato sulla base di cio' che affermi potrebbe anche essere giusto, allora pero' togli anche l'obbligo di reinvestire gli utili in azienda, perche' o si e' carne o si e' pesce e non si puo' finire per essere cornuti e mazziati (e magari saro' malpensante ma sicuramente il tuo e' un ragionamento economico ma permettimi di ritenere che chi ha deciso questa norma magari qualche pensierino di tipo strettamente elettorale forse lo ha fatto).
Condivido il tuo ragionamento e, in effetti, aspetto di leggere il testo definitivo per capire se e come i benefici fiscali verranno tagliati alle cooperative, se a tutte o solo ad alcune. Personalmente sono favorevole alla cooperazione perché porta benefici indiscutibili a chi ne fruisce -io stesso sono socio di una cooperativa agricola-, ma se si esce dallo scopo mutualistico beh, allora che siano assoggettate alle stesse -nè più aspre, nè più blande- regole delle imprese "normali".
ma porca miseria, siamo in un momento di crisi, le tasse aumentano e i servizi vengono tagliati a causa della riduzione della spesa, e allora qualcuno mi sa spiegare per in Italia (credo unico paese al mondo) i nuovi canali del digitale terrestre ottenuti con la riorganizzazione delle frequenze verranno assegnati gratuitamente? http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/05/finanziaria-la-maggioranza-taglia-tuttoma-regala-due-miliardi-a-rai-e-mediaset/155410/ a questo punto perche' non ne regalano uno anche a me?