Che imho lascia il tempo che trova, in quanto decisamente parziale -e lo scrive anche l'autore a chiare lettere-. Non ci scordiamo, infatti, che Monti è strettamente connesso alle istituzioni UE, che non perde occasione di difendere, oltre che di scuola decisamente americana quanto a concezione economica. Nè è trascurabile la "sciocchezuola" che lavora per Goldman Saschs... Sarebbe stato impossibile pretendere qualcosa di diverso, ovvero non finalizzato a difendere un punto di vista decisamente di parte. A mio modesto avviso, il discorso difetta di ampiezza di visione... la colpa della crisi tutta della politica italiana, troppo intenta a difendere i confini nazionali, la necessità di adeguarsi all'europa, il governo che verrebbe esercitato di fatto dai mercati... E l'attore principale, ovvero l'Euro, applicazione pratica di questa "necessità" (?) di europa che è avvertita solo da chi siede a Bruxelles -peraltro in assoluto deficit democratico-, dove la mettiamo? Non è che, forse forse, la situazione attuale è anche un po' una conseguenza della moneta unica?
Mi pare sia un forum pubblico con post aperti e visibili a tutti, mi pare di aver solo corretto una visione imho sbagliata ma chiedo scusa lo stesso, ti lascio alla tua disquisizione senza problemi.
Massimo Gramellini (da La Stampa): Ho implorato un amico della redazione economica di spiegarmi che cosa sta succedendo. «Hai presente Wile Coyote sull’orlo del precipizio, quando si aggrappa a una roccia che fra un attimo si sgretolerà? Ecco, Wile Coyote siamo noi». Non ho avuto il coraggio di chiedergli chi è Beep Beep. Mi sono invece tuffato fra le agenzie di stampa, alla ricerca di qualcuno che mi rassicurasse sulla solidità della roccia. 1. L’ufficio banalità della Casa Bianca: «I mercati salgono e scendono». 2. L’euro-banchiere Trichet, quello col carisma di una gelatina alla frutta: «In Europa non c’è la decrescita, ma la decelerazione della crescita». 3. Il presidente del Consiglio, in conferenza stampa: «Le azioni Mediaset sono solide, se avessi dei risparmi li investirei lì». 4. Il presidente di un ente pubblico (il governo) invita i suoi associati (gli italiani) a comprare azioni di un’azienda privata di sua proprietà (mi scuso per la ripetizione, ma è come con l’ipnosi: la prima volta uno non riesce a crederci). 5. Il ministro della Chiarezza, Sacconi: «Di fronte a una giornata di tempesta dei mercati finanziari e mobiliari, l’Italia nella sua convergente dimensione istituzionale, economica e sociale vuole rispondere all’instabilità globale accompagnando il percorso di disciplina di bilancio già delineato con la maggiore crescita». 6. La vicepresidente della Compagnia di San Paolo, suor Giuliana: «A questo punto non ci resta che pregare». L’unica ad avere una strategia mi sembra suor Giuliana.
Piaccia o meno, le regole, se esistono, vanno rispettate. Altrimenti ci si omologa alle posizioni estremiste della lega...
hai ragione, ma in Italia le regole (leggisi leggi) si applicano per i nemici e si interpretano per gli amici, e questo da sempre non solo da ora. quindi o le regole si applicano sempre e a tutti o non valgono nulla.
Ma che tutti gli italiani, europei, americani che lavorano, si fanno il sedere da mattina a sera, debbano subire gli umori della borsa e della finanza? E' normale? Bisognerebbe fare dieci passi indietro e il redditto farlo derivare esclusivamente dal sudore della fronte.
Merito anche. Io dico seminare il grano e raccoglierlo, comprare un pezzo di legno e farci un tavolo, vendere qualcosa, progettare qualcosa, ecc.
Seppur con una provocazione, credo tu abbia centrato il nocciolo del problema: si è perso il controllo di mercati che, ormai, esprimono solo grandezze del tutto virtuali. Ne parlavo ieri con un amico che ha qualche soldo investito in un fondo nemmeno troppo speculativo: in pochi giorni è passato da un -50% ad un +20%. Imho il problema va affrontato dalle fondamenta: rivediamo in maniera seria la base, ovvero le regole di tenuta dei bilanci delle società, affinché inizino ad esprimere un valore anche vagamente reale, poi che si passi all'abolizione di strumenti ancorati all'aria pura...
Esatto, non può essere che a seconda dell'umore di qualche bischero che si occupa di rating milioni di persone debbano vivere con la spada di Damocle. Che poi pigliano certe cantonate! Ricordiamoci Leman AAA. Ma se uno vuole guadagnare qualcosina extra che faccia un secondo lavoro, no? Parlo dell'uomo comune che si fa estorcere i soldi da dirottare in obbligazioni, fondi, ecc. Qualcuno nel XX° secolo aveva capito che non si poteva fondare l'economia sulla strozzinaggio.
i tuoi concetti caro ragazzo...sono molto simili a quelli di un certo personaggio che fini la sua storia in un piazzale.... tuttavia...io li condivido...e ritengo giusto che sia ora di finirla con questi giri di soldi fasulli...che oggi ti rendono ricchissimo...e domani pronto a dichiarare fallimento senza che tu possa anche solo aver schioccato un dito ci vorrebbe un mercato reale....fatto di gente che investe in una attività per produrre e vendere....ottenendo profitto su qualcosa di reale
quello che mi lascia sconcertato e' che ora che la borsa perde tra il 5% ed il 10% al giorno tutti a stupirsi, e si parla di centinaia di miliardi di euro bruciati, ma quando saliva con stesse percentuali tutti a gridare al miracolo, alla nuova eta' dell'oro, e nessuno a chiedersi come potessero essere create tali ricchezze dal nulla. e' anomalo oggi come era anomalo ieri. qualcuno mi dovrebbe spiegare come una societa' come facebook possa essere valutata oltre 100 miliardi di dollari, piu' di ibm, ma che produce, se non illusioni?
dati importanti per governi e multinazionali /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> è il miglior database per usi e costumi della società....senza che questi si accorgano anche minimamente di essere spiati /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Un'azienda che tratto e che è quotata al NASDAQ mi pare che nel 2010 abbia fatto un +140%. E non era certo di quelle che avevano perso metà valore nel 2008.
ho l'mpressione, come qualcuno ha gia' detto, che oramai non cia piu' legame fra la finanza e la realta'. e quando cio' succede prima o poi la realta' si prende la rivincita.