Perchè in parlamento, quelli che lo formarono, credevano di fare una cosa grossa...invece si son ritrovati al minimo sindacale...e ora tornano dove si mangia di più. IMHO, se andassimo alle elezioni, la cosa sarebbe diversa...l'elettorato PDL che ora voterebbe FLI è di un entità superiore rispetto alla sua rappresentanza attuale in aula.
Perchè non sono riusciti a darsi un'identità politica certa. In quanto a Fini, che accusa (in qualità di Presidente della Camera) il potere economico del Presidente del Consiglio per la perdita di senatori e parlamentari, le cose a mio modo di vedere sono due: O sono vere e le dimostri in sede istituzionale O sono false e non potendolo dimostrare ti dimetti
Ho usato il "tu" ma il ragionamento non era certo rivolto a te, ma alla maggioranza degli italiani. Invece, ne approfitto per rivolgerti una domanda: in base alla tua opinione l'attuale governo sta operando bene?
No. Nel modo più assoluto siamo alla deriva in un mare in tempesta. Se non riesci a dimostrarle non sono vere. Io cittadino comune devo dimostrare il danno subìto in modo netto, inequivocabile e dimostrabile attraverso documentazioni chiare, se voglio iniziare un'azione di risarcimento. Se pratichiamo la via che nessuno si colloca al di sopra della legge, Anche Fini lo deve dimostrare, pena lo stare zitto. :wink:
Se hai tanti soldi non hai grandi difficoltà a insabbiare la verità. Aldilà di quello che dice Fini, condivisibile o meno, i cittadini devono saper leggere fra le righe per formarsi la propria opinione, altrimenti sono condannati a vivere nella menzogna.
Una cosa è vera quando è dimostrabile, confessata o giudicata (e può capitare che per le ultime, due finiscano in carcere innocenti).
alziamo i toni... L'ambasciatore americano al Dipartimento di Stato: «I leader italiani non vogliono e non sanno affrontare i problemi che affliggono la loro società, dal debito pubblico alla corruzione. Il governo è inefficiente e debole. Le continue gaffe e la povertà di linguaggio del premier hanno offeso gran parte del popolo italiano e molti leader europei. E' chiara la sua volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli dello Stato e ha una reputazione disgraziatamente comica». Ma che bello!!
wikileaks.... DALL’AMBASCIATORE AL SEGRETARIO DI STATO E.O. 12958: DECL: 02/10/2019 TAGS: PREL, PGOV, NATO, IT SOGGETTO: RIFLESSIONI CONCLUSIVE SUL RAPPORTO ITALIA-USA; COSA CI POSSIAMO ASPETTARE DA UN FORTE ALLEATO 1. (C/NF) Gentile Segretario, mentre lascio Roma dopo una permanenza di tre anni e mezzo, mi conceda il privilegio di condividere con lei le mie riflessioni sullo stato dei rapporti USA-Italia. Lungo tutto il periodo del dopoguerra, in particolare dalla fine della guerra fredda, l’Italia ha dimostrato di essere un partner solido, serio e affidabile per la politica USA, soprattutto verso le questioni internazionali a cui teniamo di più. In fin dei conti, l’Italia ha sempre contribuito in modo sostanziale, sia operativamente sia politicamente, alla realizzazione degli obiettivi condivisi, sebbene non sia stato sempre riconosciuto al governo italiano lo stesso grado di legittimazione riservato ad altri alleati. Considerati i compiti strategici che si profilano in futuro, e le richieste che faremo a breve, su questioni che vanno dall’Afghanistan alla chiusura di Guantanamo, varrebbe la pena di fare un piccolo investimento iniziale per spianarci la strada. 2. (C/NF) L’Italia è uno dei pilastri fondamentali del nostro rapporto con l’Europa ed è indispensabile in qualsiasi sforzo volto a incanalare le risorse europee per affrontare i nostri interessi globali. Come membro della Nato, dell’Unione Europea e del G8, l’Italia ha partecipato ai pesanti sforzi internazionali per sconfiggere i talebani e stablire un governo democratico in Afghanistan; per porre fine allo spargimento di sangue e per portare stabilità nella penisola balcanica; per proteggere Israele dagli attacchi terroristici degli estremisti; mantenere la stabilità in Libia; nell’aiuto dato all’Iraq a ritrovare un equilibrio dopo anni di repressione politica, grazie all’assistenza nello sviluppo politico ed economico del Paese, in particolare in tema sicurezza. Per le forze USA, l’Italia rappresenta una piattaforma geostrategica unica in Europa, e consente di raggiungere facilmente zone a rischio in tutto il Medio Oriente, l’Africa e l’Europa. E, a causa di questa posizione, l’Italia è la sede del più completo arsenale militare – dal 173 brigata aerotrasportata e i Global Hawks – di cui noi disponiamo al di fuori del territorio degli Stati Uniti. Cosa ancor più importante, l’Italia ha dimostrato la volontà, e anche l’entusiasmo, di affiancare gli Stati Uniti nell’affrontare molte delle più pressanti questioni della nostra epoca. 3. (C/NF) Questo non significa che l’Italia rappresenti sempre il partner ideale per sostenere gli sforzi degli Usa. Il lento ma sostanziale declino economico del Paese minaccia la sua capacità di avere un peso sulla scena internazionale. E la sua classe dirigente dimostra spesso di non avere una visione strategica – caratteristica sviluppatasi attraverso decenni di coalizioni di governo instabili e di breve durata. Le istituzioni italiane non sono sviluppate come sarebbe opportuno aspettarsi da un moderno Paese europeo. La mancanza di volontà e l’incapacità dei leader italiani di affrontare i problemi strutturali che affliggono la loro società – un assetto economico non competitivo, la decadenza delle infrastrutture, il debito pubblico che aumenta, la corruzione endemica – continuano a essere fonte di preoccupazione per i suoi partner, e danno l’impressione di un governo inefficiente e debole. Il primo ministro Silvio Berlusconi è involontariamente diventato il simbolo di questo processo. Le sue continue gaffe e la sua povertà di linguaggio hanno più di una volta offeso gran parte del popolo italiano e molti leader europei. La sua chiara volontà di anteporre i propri interessi personali a quelli dello stato, il suo privilegiare le soluzioni a breve termine a discapito di investimenti lungimiranti, il suo frequente utilizzo delle istituzioni e delle risorse pubbliche per ottenere benefici elettorali sui suoi avversari politici hanno danneggiato l’immagine dell'Italia in Europa, creato un tono disgraziatamente comico alla reputazione dell'Italia in molti settori del governo statunitense. 4. (C/NF) Detto questo, in politica estera, l’Italia ha fatto molti sforzi – alcuni più seri, altri meno – per mantenere una posizione d’influenza e rilevanza internazionale. In molti casi, l’Italia non ha allocato le risorse militari, economiche o diplomatiche necessarie a condurre, o anche solo a partecipare, ad alcune delle questioni affrontate dalla comunità internazionale. Ma quando le è stato richiesto, è sempre riuscita a supportare la nostra leadership: in Iraq, in Afghanistan o in Medio Oriente. Mentre una crescita stagnante ha prodotto maggiori pressioni sul bilancio, desta ulteriore preoccupazione la mancanza di volontà del governo italiano nel prendere decisioni rapide in supporto alle esigenze dell’alleanza. In molti casi, l’Italia ha cercato di compensare la mancata allocazione di risorse, proponendosi come grande mediatore mondiale, un ruolo autoconferitosi che i politici (e in particolare Silvio Berlusconi) credono dia grande visibilità e virtualmente nessun costo. Senza alcun tipo di coordinamento esterno, i leader italiani hanno cercato di mediare nei rapporto dell’Occidente con la Russia, nell’impegno verso Hamas e Hizballah, nello stabilire nuovi canali di negoziazione con l’Iran ed espandendo l’agenda e il mandato del G8. 5. (C/NF) La combinazione tra declino economico e idiosincrasie politiche ha spinto molti leader europei a denigrare i contributi italiani, e di Berlusconi. Noi non dobbiamo farlo. Dobbiamo riconoscere che un impegno di lunga durata con l’Italia e i suoi leader ci procurerà importanti dividendi strategici, ora e in futuro. L’influenza italiana nei balcani ci aiuterà a consolidare gli obiettivi faticosamente raggiunti negli ultimi vent’anni. Le truppe italiane continueranno ad avere un ruolo determinante al mantenimento della pace in Libano e Afghanistan. Con la creazione di AFRICOM, l’Italia è diventata un partner ancor più significativo per il progetto energetico. Guardando al futuro, dobbiamo riconoscere che gli investimenti italiani saranno decisivi per ogni comune politica di sicurezza energetica UE-USA che voglia contenere l’incremento dell’utilizzo impudente e aggressivo di Putin dell’energia come strumento di estensione dell’influenza Russa (una strategia attuata dal Cremlino che i player italiani del settore energetico purtroppo hanno supportato). La pressione economica italiana, se vi daremo una seria spinta, potrebbe rivelarsi cruciale nell’inviare un messaggio chiaro e potente a Theran nell’ottica di risoluzione della questione nucleare, e la voce italiana può rivelarsi molto importante, per trasformare in nazioni stabili, prosperose e democratiche quei paesi che aspirano all'ingresso nella Nato e nella UE. Gli italiani si stanno già preparando a quella che ritengono sarà la prima tra le richieste USA – l’insediamento dei detenuti di Guantanamo e un più ampio e approfondito impegno in Afghanistan. 6. (C/NF) ll primo ministro Silvio Berlusconi enfatizza continuamente il significato del legame USA-Italia. Benché in realtà non sia sintonizzato con i nostri ritmi politici quanto ritiene di essere, è genuinamente e profondamente devoto al rapporto con gli USA. Il suo ritorno in politica la scorsa primavera ha portato un tangibile e pressoché immediato miglioramento nella nostra capacità di conseguire risultati da un punto di vista operativo. E il ministro degli esteri Frattini è uno statista di comprovata esperienza. Man mano che Berlusconi si dovrà sempre più occupare di politica interna (in particolar modo delle questioni economiche), Frattini avrà maggior peso nel determinare quella estera. Entrambi desiderano confrontarsi con lei e cercano una guida che li aiuti ad affrontare gli urgenti problemi del mondo. Al loro fianco troverà politici e rappresentanti istituzionali che ritengono fondamentale la relazione e il coordinamento con la classe dirigente e i rappresentanti istituzionali americani per forgiare il percorso politico dell’Italia nel mondo, e anche in Europa. Sono convinto che, nella misura in cui lei e i suoi più stretti collaboratori resterete in contatto e vi coordinerete con i leader italiani, avremo risultati soddisfacenti. Allo stesso modo, se troveremo il modo di includere l’Italia nel gruppo di nazioni con cui lavoriamo a più stretto contatto sui temi chiave – come il Medio Oriente, l’Iran e l’Afghanistan – lei e il presidente troverete moltissimi modi per incanalare il grande potenziale italiano in supporto agli obiettivi strategici statunitensi. Ancor più importante, dall’osservatorio privilegiato di chi conosce l’Italia e la sua popolazione da più di quarant’anni, nonostante gli insuccessi e le incapacità dei suoi rappresentanti istituzionali, bisogna riconoscere nell’Italia un alleato sincero e affidabile, effettivamente capace di rinnovare con entusiasmo una rapporto di stretta collaborazione. 7. (C/NF) Per me è stato un enorme privilegio servire il popolo americano qui. Mi auguro che lei e il presidente otteniate il più grande successo dalla collaborazione con questo grande alleato.
C O N F I D E N T I A L ROME 005149 SOGGETTO: ITALIA/BIOTECH: BERLUSCONI RASSICURA SULLA PROPOSTA DI DECRETO LEGGE SULLA COESISTENZA DELLE COLTURE REF: A. ROME 5127 B. ROME 5093 Classified By: CHARGE D'AFFAIRES EMIL SKODON, FOR REASONS 1.5(B)(D) 1. © Riassunto: Il resoconto A descrive il recente tentativo del ministro italiano per le politiche agricole Gianni Alemanno di vietare la produzione di coltivazioni biotech in Italia attraverso l’approvazione di un decreto legge che limita la coesistenza (tra colture). Date le probabili conseguenze negative di questa proposta, quantomeno rispetto all’esportazione di sementi statunitensi in Italia, l’ambasciatore Sembler ha opposto forti obiezioni all’approccio del Ministro in alcuni colloqui separati, che si sono tenuti questo weekend: con il ministro degli Esteri Frattini (in data 10 novembre); con il consigliere di fiducia del primo ministro Silvio Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta; e con il Primo Ministro stesso, in una telefonata che ha avuto luogo nell’ufficio di Letta (l’11 novembre). Il sottosegretario e il Primo Ministro hanno assicurato all’Ambasciatore che, sia a livello tecnico sia politico, la proposta di decreto legge del Ministro Alemanno sarà bloccata. Fine del riassunto. Incontro con Frattini --------------------- 2. © Come riportato dal resoconto B, l’ambasciatore, in occasione di un colloquio con il ministro degli esteri italiano Frattini, ha sollevato alcune obiezioni sulla proposta di coesistenza delle colture fatta dal ministro Alemanno. Frattini ha detto che Alemanno aveva preferito assumere una posizione più restrittiva sul biotech rispetto ai regolamenti europei. E in quanto ministro degli esteri – dal momento che le proposte di Alemanno superavano quanto approvato dall’UE – si è offerto di spiegare al Consiglio dei ministri che la politica italiana dovrebbe essere in linea con le normative europee. Colloquio con Letta e con Berlusconi, al telefono ------------------------------ 3. © L’11 novembre, l’Ambasciatore, accompagnato da AgAtt e Ecmin ha discusso per 30 minuti con il sottosegretario Letta, il più fidato consigliere del primo ministro Silvio Berlusconi, circa le preoccupazioni statunitensi in merito alla proposta di decreto legge. Anche se la proposta di legge circolava ormai da diversi giorni tra i ministeri italiani, Letta è ci apparso realmente all'oscuro della sua esistenza. Nondimeno, ne ha immediatamente colto il significato. Letta ha spiegato che Alemanno ha subito pesanti pressioni dalla Commissione europea per abolire il cosiddetto Decreto Amato (che vietava la vendita di quattro varietà di mais geneticamente modificato, invece approvate dall’Europa). «Ma sembra che lo stia facendo aumentando le restrizioni invece di diminuirle», ha aggiunto. L’ambasciatore ha pienamente concordato. In seguito ad alcune telefonate, Letta ha spiegato all’Ambasciatore che il decreto legge non era inserito nell’agenda settimanale del Consiglio dei ministri, e che quindi non era prevista nessuna azione imminente. 4. © Quindi Letta ha preso il ricevitore per fare un’altra telefonata, stavolta chiamando direttamente il primo ministro Berlusconi. Letta ha brevemente fatto il punto della situazione e dopo aver messo il telefono in modalità viva-voce ha passato la cornetta all’Ambasciatore Sembler. Dopo aver ribadito il suo continuo supporto al presidente Bush negli sforzi per la diffusione della democrazia nel mondo ed essersi augurato che l’Ambasciatore sia stato bene nel suo viaggio a Washington durante la visita del presidente Ciampi, Berlusconi ha quindi promesso che non avrebbe lasciato passare al consiglio dei ministri la proposta di decreto legge del ministro Alemanno per come gli era stata appena descritta. L'ambasciatore ha sinceramente ringraziato. 5. © In conclusione, Letta ha annunciato che sarebbero stati trovati meccanismi «tecnici o di procedura» per far non far passare la proposta Alemanno. Ma ha ripetuto che, se necessario, il procedimento poteva e sarebbe stato bloccato politicamente. Commento ------- 6. © Siamo molto incoraggiati dalla rapida e apparentemente decisa risposta di Berlusconi e Letta alla manovra dell’ambasciatore. Noi crediamo che loro assicurino un’alta percentuale di probabilità che il decreto Alemanno sia messo da parte. Tuttavia, ci aspettiamo anche che il ministro delle politiche agricole cerchi in altri modi di realizzare la propria visione di un’Italia libera dal biotech. Alemanno è in procinto di emettere la circolare ministeriale 2004 sulla produzione di semi dove si dichiara tolleranza zero agli Ogm nelle sementi convenzionali. Il protocollo di test sulla produzione di semi si pensa che stabilirà allo 0,1% la soglia massima di biotech nelle sementi convenzionali. SKODON
Se vogliamo sentire qualche insulto all'Italia e alla sua classe politica, ci basta chiedere a qualche italiano eh... :wink:
mi piace leggere come da fuori Italia la situazione sia oggi cosi' chiara e leggibile mentre per tanti dall'interno non lo e'.
Posto anche questo spunto..... Silvio in pratica ha avuto bisogno di legittimarsi facendosi vedere amico dagli Usa che sono stati al gioco pur ritenendolo un diseredato. Lo hanno visto in posizione di bisogno e hanno chiesto in cambio qualcosa.....che cosa? Cosa gli abbiamo dato in cambio Più truppe in Afghanistan. Il completamento della base militare Usa a Vicenza. Gli aerei spia americani a Sigonella. E l'ospitalità per gli ex detenuti di Guantanamo. Per ottenere l'appoggio di Obama, il nostro governo ha accettato di tutto (18 febbraio 2011) Afghanistan Aumento stabile del contingente militare italiano da 2.600 a 4.200 soldati. Potenziamento dei mezzi da combattimento, degli aerei (altri 3) e degli elicotteri (altri 9). Abolizione dei caveat che impedivano l'impiego delle truppe italiane al fianco dei marines anche nella regione di Helmand. Impegno a condurre operazioni offensive contro i talebani. Condivisione delle informazioni di intelligence. Fine dei pagamenti in denaro a talebani e capitribù per evitare attentati contro i soldati italiani. Iran Impegno delle aziende italiane, garantito dal governo, a non accettare nuovi contratti. Scambio di informazioni di intelligence. Cooperazione attiva e personale dei ministri nel dissuadere istituzioni finanziarie operanti in Italia dalla collaborazione con le istituzioni del regime e in particolare con i Guardiani della rivoluzione. Libano Impegno del governo a mantenere un contingente militare consistente anche dopo la fine del comando italiano della missione Onu. La richiesta caldeggiata soprattutto da Israele, viene sostenuta da Washington con una campagna di lobbying mondiale. Israele Miglioramento globale delle relazioni, scambio di informazioni di intelligence anche a favore di singoli ministri italiani. Paracadutisti Interventi del governo per garantire il completamento rapido della nuova base di Vicenza per la 173ma brigata americana, il reparto di punta per le operazioni nella guerra al terrorismo. Impegno del governo a non ostacolare interventi in azione delle forze americane. Africom Installazione a Vicenza del nuovo comando americano che gestirà tutte le operazioni militari in Africa. Impegno a non ostacolare interventi diretti in azione delle forze americane. Aerei spia Installazione a Sigonella della nuova base americana per gli aerei da ricognizione strategica a lungo raggio Global Hawk che spieranno il Medio Oriente e l'Africa OAS_RICH('Middle');
Eh no, un momento: qui stiamo parlando delle dichiarazioni e dei pensieri di una persona, pur se lustra e illustrata (cit ), ma sempre una! Se gli USA, quindi i rappresentanti di trecento milioni di persone, quindi le istituzioni statunitensi, avessero voluto esprimere qualche pensiero a loro nome (e allora varrebbe ciò che dici riguardo appunto il pensiero dell'esterno), avrebbero dovuto farlo col carattere dell'ufficialità. Se il Parlamento si esprime a favore di una legge sull'alcool, vorrà dire che la metà degli italiani si sarà espressa chiaramente su questo punto. Se lo fa un solo parlamentare, è solo una persona. Tra l'altro, questo è un documento segreto, che non ha nemmeno il carattere dell'ufficialità... PERO', si può cominciare a pensare su quello che dicono gli altri, come se una persona mi facesse notare così, tra due chiacchiere, che Berlusconi sta facendo una brutta figura. Allora, io comincerei a ragionarci su, a motivare le mie spiegazioni, e magari sentire le sue, e creare dibattito.
Perchè esasperi un concetto fino a dimostrare che la mia affermazione è sbagliata? In Piazza della Loggia si è purtroppo compiuto un tremendo attentato terroristico.Paragonarlo a delle dichiarazioni di un politico mi sembra una vigliaccata intellettuale.
Gia..ma processualmente non si ha un colpevole. Quindi non è successo? era questo il senso...che paragoni d'egitto?
Io mi limito ad osservare che lui, in qualità di Presidente della Camera deve porre molta attenzione in ciò che dice. Semplicemente questo. Altrimenti corriamo il rischio di applicare davvero due pesi e due misure, alla faccia della libertà.
Vabbè, a mio parere fingi di non capire il senso del mio post. Non ne capisco il motivo (o forse lo capisco troppo bene), ma a questo punto evidentemente non passa nemmeno un concetto facile facile, per chi osserva realisticamente la situazione politica italiana. Un reato privo di colpevoli è una blasfemia. Un colpevole privo di reato lo è però altrettanto e lo affermo in senso generale, come punto cardine che vale per chiunque.