Mi riferisco al 12 giugno 1946, quando un allora giovane De Gasperi, Presidente del Consiglio, prima della pubblicazione dei risultati definitivi del referendum, avocò a sè i poteri di governo, avendo il Consiglio dei Ministri del tutto arbitrariamente ritenuto in vigore un "regime transitorio", sulla base dei risultati provvisori della consultazione popolare. Indipendentemente dalle considerazioni di opportunità, necessità e senza addentrarsi in analisi sulla statura morale e politica dei protagonisti di quei giorni, fu un atto compiuto in dispregio della legge e, quindi, un golpe.
Fini ha dichiarato di avere qualche dubbio, ma di ritenere la legge necessaria. E' una questione di metodo (Fini parlava di utilizzare il fioretto piuttosto della scimitarra), non di opportunità. Per lo scontro istituzionale c'è tempo -anche perchè il Cavaliere ha fatto un ulteriore balzo avanti nei sondaggi, quindi Gianfranco non si può permettere la resa dei conti oggi-.
Ridi, ridi, ma i dati Ispos ed Eurispes lo dicono chiaramente:wink:. Paradossalmente Berlusconi risulta avere un consenso tra oltre il 50 ed il 60%. Non male direi e, comunque, sintomo di appoggio degli elettori al Governo. Sullo scontro istituzionale, aggiungo che è curioso il tempismo di Fini nel rilasciare le proprie dichiarazioni proprio mentre il provvedimento è al voto del Senato. Su una cosa Schifani ha ragione: il Presidente di una Camera deve essere garante, ma terzo.
Ragazzi dovrebbero assumervi alla corte del re per tirargli su il morale (in questi giorni non ci riesce nessuno), se volete vi introduco volentieri Comunque sui sondaggi non discuto, solo uno stupido lo farebbe. Per quanto riguarda Fini concordo sul fatto che il tempismo non è il suo forte. :wink: Ciò detto mi fa ridere chi lo invita a tacere per garantire terzietà; dovrebbe tornare a studiare :wink:
Capisco che solo nominare il Cavaliere ti irriti, però dai...:wink: Su Schifani non concordo: il Presidente della Camera deve essere terzo ed imparziale e il suo ruolo è quello di garante dello svolgimento regolare e democratico delle attività dei Deputati. Ciò impone, necessariamente, l'astensione da attività politica nello svolgimento delle suddette funzioni. Fini, che ha all'evidenza una concezione del tutto personale del proprio ruolo, preferisce continuare a rilasciare dichiarazioni con evidente contenuto politico -cosa che, tolto l'isolato caso di Nilde Iotti, non ha precedenti nel nostro Paese- il che, senz'altro, non è il massimo quanto a garanzie.
Leggi (o rileggi) il capitolo su "La responsabilità politica dei presidenti delle Camere" del libro "Il diritto parlamentare nella teoria e nella pratica" di Ciaurro e Di Ciolo (Giuffrè, 2003) PS. Avete un non so che di ostelliniano tu e Luccicanza
Me lo leggerò, grazie per la segnalazione, che un punto di vista in più fa sempre comodo -sai, diritto pubblico l'ho studiato su Caretti-De Siervo e su Barile-. Ciò non toglie che la Presidenza delle Camere nasca come garante dello svolgimento dell'attività parlamentare e che il Gianfranco nazionale stia facendo una sorta di opposizione dallo scranno più alto di Montecitorio. Quanto al non so che di ostelliniano, accolgo con piacere il complimento
Una delle presidenze della camere, prima dell'arrivo dei politici pigliatutto, veniva data all'opposizione. Essere presidente non impedisce di esprimere opionioni politiche.
Tutti abbiamo studiato sul Barile, ma siamo tutti coscienti che non basta :wink: Sul fatto che "ostelliniano" l'avresti considerato un complimento ne ero certo (e sono certo che lo sarebbe per molti). Una cosa è il ruolo di Presidente della Camera che nessun giurista oramai considera un mero notaio, un'altra è il ruolo di coscienza critica del Governo che Fini si è voluto ritagliare. Un'altra ancora, in verità, è l'interpretazione del ruolo di Presidente della Camera che ne da Fini (come hai giustamente detto sopra). Se mi chiedi un giudizio su quanto ha fatto l'ex leader AN nelle scorse ore ti rispondo che è assolutamente negativo perchè la sua competenza inizia e finisce in un solo ramo del Parlamento e non può permettersi di esprimere giudizi mentre il testo è in discussione altrove. Come vedi, se abbandoniamo l'ostellinismo e parliamo dei fatti senza confornderli ed intrecciarli malamente, troviamo molti più punti su cui siamo d'accordo.
Una delle presidenze della camere, prima dell'arrivo dei politici pigliatutto, veniva data all'opposizione. Appunto perchè di garanzia... Essere presidente non impedisce di esprimere opionioni politiche Non lo impedisce, ma bisogna fare IMHO due distinguo. Primo: tra opinione politica in generale e critica ad un provvedimento in fase di voto all'altra Camera in particolare ve ne corre, e parecchio. Si potrebbe sostenere che si delegittimi il voto dei Deputati e dei Senatori; si potrebbe sostenere che una volta che la Camera ha approvato non si vede perchè il Presidente debba parlare, dopo, criticando un provvedimento regolarmente votato; si potrebbe sostenere che tali dichiarazioni sarebbe opportuno renderle non come Presidente della Camera, ma a titolo personale, in qualità di Parlamentare Pdl. Secondo: non è un caso isolato e va IMHO letto alla luce degli ultimi mesi in cui Fini, tra attacchi, retromarce clamorose e sparate varie, ha di fatto utilizzato lo scudo della Presidenza per non dover affrontare la realtà emersa dalla direzionale del Pdl. Non ritengo, cioè, che sia utile alla carica che rappresenta, nè rituale, ciò che si legge. Ritengo, al contrario, più corretta l'impostazione di Schifani; insomma: il Presidente "facesse" il Presidente. Poi, che parte delle dichiarazioni sia largamente condivisibile e, comunque, non contraria alla regolamentazione della materia IMHO poco conta.
Certamente che il Barile non basta; ha però il pregio di fornire un quadro da cui partire per formarsi un'opinione. Comunque appena letto Ciaurro e Di Ciolo ti racconto che ne penso -a studio non lo trovo, mi fai anche spendere 40 Euri...- Su Ostellino abbiamo all'evidenza opinioni diverse. La mia deriva dalla lettura occasionale dei suoi pezzi sul corriere e di parte de "Lo Stato canaglia" -prima o poi lo finirò- che non mi sono parsi poi malvagi -anche se, indubitabilmente, di parte-. Non ha nemmeno la mia visione delle cose, ma ho sempre creduto che sia prima bene leggere tutto per, poi, farsene una propria, anche monocolore, purchè però derivi dall'unione di idee anche divergenti. Su Fini Presidente vedo con piacere che concordiamo.
IMHO l'unico intervento che Fini ha fatto in qualità di Parlamentare Pdl è stato il discorso alla direzionale. In tutte le altre sedi non si è, al contrario, peritato di rivendicare una pretesa prerogativa della carica che ricopre nel rilasciare dichiarazioni politiche. Di fatto, quando il Presidente della Camera in carica parla all'aula, rilascia interviste o si rivolge ad un'altra istituzione, parla in quanto tale e non a titolo personale. Ritengo, infatti, sostanzialmente impossibile distinguere, senza opportune premesse da farsi caso per caso e, comunque, lontano dallo svolgimento dell'attività di Presidenza, tra Presidente della Camera e Parlamentare. Di più: credo anche che un buon Presidente della Camera non dovrebbe abusare della propria posizione per entrare nel merito politico di delibere della Camera di appartenenza ovvero dell'altra.
C'è a chi piace la fi.ga e a chi piace il cu.lo maschile, non è detto che ciò che piace a te possa piacere ad altri. Detto ciò la Lega rappresenta una "grossa" piccola minoranza e non vedo nulla di male se manifestano il loro dissenso su alcune questioni. Pare stia facendo piu danni le dichiarazioni della Lega che il devasto di Genova durante il G8!! Su daiii, come diceva qualcuno qui sul forum tempo fà, ognuno ha le sue idee come ognuno ha le sue palle!