Non sono d'accordo, e ti spiego perchè. Fini negli ultimi mesi ha distribuito attacchi al Governo su argomenti non solo abbastanza generali, astratti e adatti a catturare l'attenzione, ma anche su questioni che mai aveva trattato prima -nè dentro, nè fuori dal partito- e che in larga parte vanno contro la sua storia e alla filosofia di An. Solo alla assemblea direzionale del Pdl, conscio del fatto di essere stato abbandonato anche dai suoi pretoriani, ha fatto una clamorosa marcia indietro, proponendo istanze largamente condivisibili, sulle quali il Governo sta prendendo provvedimenti o sta provvedendo all'esame. Il punto è che Fini è sì caduto dal pero, ma solo perchè si è accorto che l'aver scelto la Presidenza della Camera, se da un lato ha, giustamente, appagato il suo orgoglio personale per l'ovvio traguardo che costituisce per un ex missino, dall'altro gli ha fatto perdere le redini di un partito di coalizione nato dalla fusione non paritetica di An e Forza Italia. In sostanza Gianfranco adesso, umanamente, protesta alla ricerca di un posto al sole ed adotta IMHO un comportamento irresponsabile, al limite del "tradimento". Infatti, fermo che le questioni su cui reclama attenzione -giustizia, magistratura, cittadinanza- solo recentemente sono state poste in termini non strumentali, c'è anche da dire che il Governo se ne sta occupando -bene, male, insomma è un altro discorso- e che, perciò, Fini avrebbe il dovere di intervenire dall'interno del Pdl e non con interviste sui giornali che destabilizzano la maggioranza. Insomma, o fai l'alleato, e ti regoli di conseguenza, o hai il coraggio di fare l'opposizione a viso aperto, col rischio di scomparire dalla scena politica. Il franco tiratore non è una soluzione, è solo IMHO il momento più basso della carriera di quello che è stato un grande uomo politico, con gli indiscutibili meriti che ha avuto.
Farefuturo contro La Russa: "Ma è un uomo di destra?" http://www.repubblica.it/politica/2010/05/18/news/farefuturo_contro_la_russa-4158188/
Le questioni politiche e le scelte di tempo IMHO interessano poco, quello che conta sono i contenuti. E i contenuti delle posizioni di Fini sono largamente condivisi dall'opinione pubblica; non vorrai mica credere anche tu alle percentuali bulgare che i telegiornali controllati dal governo diffondono (in sondaggi non controllati Fini è risultato più gradito di Berlusconi). Fini piace alla gente e fa paura alla maggioranza; la sua tattica di presentarsi costruttivo è vincente, considerato che tutta la maggiornaza adesso è costretta a inseguire le sue posizioni e a tenere conto della sua opinione.
A te interesseranno anche poco, a me danno la misura dell'uomo. Fini piace alla gente? Mah, dipende quale gente. Ai suoi elettori storici ho i miei dubbi, visto come ha rinnegato alcune colonne portanti della sua storia politica (e non mi riferisco alla questione del "male assoluto", tra l'altro erroneamente riportata da certi giornali come riferita al ventennio quando era, invece, diretta nei confronti dell'approvazione delle leggi razziali, besì alle posizioni sulle coppie di fatto, il voto agli immigrati, la cittadinanza) Tra l'altro alcune delle attuali posizioni di Fini -non quelle anteriori alla retromarcia- sono condivise da gran parte della maggioranza. Altre sono invise sia a questa che all'opinione pubblica (cittadinanza in primis, riportata da un Fini dimentico che una normativa c'è già ed è ben più permissiva di quella di altri Paesi). Ha fatto molto rumore per nulla, ove il nulla è rappresentato dal non scomparire dalla scena politica. Su un unico punto ha ragione da vendere, anche se lo estremizza troppo e farebbe meglio a lavare i panni sporchi in casa Pdl: la Lega e il rischio che prenda campo a discapito della componente moderata.
I panni sporchi ha provato per tanto tempo a lavarli in casa, ma quando in casa non ti ascoltano (perchè l'ascolto non fa parte della filosofia di quella casa) arriva il tempo di alzare il tiro.
Dai Alex, Fini non ha provato a risolvere le cose in casa e ne è prova la pressochè totale revisione della sua linea, che ho ben sentito durante la diretta della direzionale del partito. Se avesse detto le stesse cose mesi prima, invece di rilasciare interviste e lanciare frecciate da cane sciolto, del tutto incompatibili col ruolo super partes che dovrebbe avere come Presidente della Camera, sarebbe stato sostenibile, ma così... Poi, intendiamoci, pur sostenendolo non ritengo che il Pdl sia il massimo della democrazia, ma è troppo comodo allearsi prima e fare il cecchino poi. Quando si è in un sistema se ne seguono le regole, altrimenti se ne esce, con tutti i rischi del caso. Del resto, che questo comportamento paghi poco ne è prova lo scarso effetto delle sue uscite.
Può darsi benissimo, del resto in politica le unioni vincenti nascono spesso da dissidi o divorzi: vedi Pdl e Lega ad esempio, ma ce ne sono milioni di altri.
l'impressione che ho avuto io è che Fini si fosse rotto delle pagliacciate del premier ma soprattutto di certe sue intenzioni democraticide che trasparivano da alcune dichiarazioni nella mia ignoranza, vedo in Fini uno dei pochi politici degno di percepire uno stipendio, e anche se disprezzo il mestiere di politico in sé, la sua formazione e il modo di porsi non posso non coglierli positivamente (warning: RELATIVITY MODE ON; le considerazioni non hanno valore assoluto ma relativo al resto della marmaglia che bivacca in parlamento). vedo in lui una certa coerenza, rispetto per le istituzioni, rigore, discreta intelligenza. per questo credo che abbia sbottato, perché probabilmente riteneva che B avesse passato il segno e occorresse ridimensionarlo, ma forse immaginava anche di avere più seguito all'interno del partito
La politica è fatta di compromessi, senza i quali non si realizza nulla. La cosa curiosa è che un esponente del partito che si permette di dire quello che pensa viene considerato un cecchino, è questo che dovrebbe far riflettere chi non lo ha fatto ancora. Che le sue uscite abbiano avuto scarso effetto è una tua opinione personale, che non condivido e soprattutto smentita dalle evidenze (ovvero tutte le energie spese per cercare di isolare le sue posizioni, senza perlatro riuscirci)
La politica è fatta di compromessi, senza i quali non si realizza nulla. Verissimo. E qui il Pdl non ha molto da imparare: più compromessi di così! La cosa curiosa è che un esponente del partito che si permette di dire quello che pensa viene considerato un cecchino, è questo che dovrebbe far riflettere chi non lo ha fatto ancora. Io parlo per me: uno che spara a zero e poi ritratta tutto non vuole il confronto, vuole un posto al sole. Fini ha un comportamento inaudito. Che le sue uscite abbiano avuto scarso effetto è una tua opinione personale, che non condivido e soprattutto smentita dalle evidenze (ovvero tutte le energie spese per cercare di isolare le sue posizioni, senza perlatro riuscirci) Che sia un'opinione personale è fuor di dubbio (come la tua del resto), che sia "smentita dalle evidenze" invece qualche dubbio me lo da, non foss'altro perchè il documento che Fini ha presentato alla direzionale è stato firmato da pochi dei suoi. Poi, che siccome ha fatto retromarcia adesso quel che dice abbia un senso, ok, ma sono questioni già all'attenzione del Pdl.
quoto aggiungo: non solo dalle dichiarazioni, ma nei fatti, visto che ormai il Parlamento serve solo per votare decreti legge del governo e per i voti di fiducia
Guarda, sul resto ci si può anche stare, ma Fini e coerenza nella stessa frase sono un ossimoro alla luce degli ultimi mesi.
Certo il partito gli ha fatto il vuoto, perchè chi si schierava dalla sua parte veniva isolato con metodi intimidatori. Il problema è che ha fatto breccia nell'opinione pubblica, e in politica è quello che conta.
Punti di vista. Tu ritieni che sia una sorta di "messa alla gogna" del Pdl verso Fini, io credo che sia Gianfranco ad essersi calato nel ruolo del destabilizzatore e, scoperto, sia rimasto isolato anche, e sporattutto, dai suoi. Ma del resto le differenti opinioni sono il bello del dialogo, no? Quanto al fare breccia nell'opinione pubblica concordo, ma bisogna vedere quale opinione pubblica. Di sicuro fa presa sulla sinistra, sulla destra ho le mie perplessità.
Chi intende la destra in senso democratico e pluralista, dove la ricchezza è data dal contributo di tutti e non dall'imposizione della volontà di uno solo, non può che guardare con simpatia verso Gianfranco Fini.
Io la intendo così, ma non arrivo alle tue conclusioni, come ho scritto sopra. Il Fini che c'è in giro oggi non è nemmeno la pallida imitazione di quello di Fiuggi.
ho sottolineato "relativamente al resto della marmaglia", e comunque non l'ho certo eretto a esempio di coerenza :wink: provo a spiegare meglio il mio povero punto di vista: Fini è un politico nel vero (e squallido, imho) senso del termine, B no. Fini è "erede" di una classe dirigente di livello, i suoi colleghi da entrambe le parti non mi sembrano altrettanto formati, li trovo alcuni estremamente confusi (per non dire persi nel buio più completo), altri esaltati dal potere, altri ancora semplici mentecatti. B sappiamo tutti perché sia sceso in campo, anche chi lo sostiene (perché comunque qualcosa fa, e sarebbe impossibile che nessuno ne traesse benefici, quindi di sostenitori coscienti ne deve avere) potrà fare finta di niente discutendo con un comunista (termine ormai usato nell'accezione di avversario di B), ma in onestà non può ignorare tutta una serie di circostanze e coincidenze che attribuire al caso o alla buona fede sarebbe semplicemente folle. Ora, vista la potenza mediatica di B, chiunque avrebbe interesse ad allearvicisi, al costo di un compromesso con la propria coscienza (a meno che non abbia le stesse faccenduole di B da risolvere): fino a che punto può qualcuno anestetizzarsi e fingere di non vedere per avere quel tanto di potere che gli basta per governare secondo i suoi valori?
Il primo capoverso è largamente condivisibile: Fini è un politico, ha avuto una carriera importante, ha dimostrato carattere e tempra; il Cavaliere non lo è, viene da un altro mondo, quello imprenditoriale. Fin qui tutto bene. Si potrebbe proseguire dicendo che, alla fin fine, Berlusconi sta alla destra classica come un tupolev 144 sta ad un Antonov 225, nel senso che per indole, modi e vocazione tende ad adottare i tempi -rapidi- della gestione aziendale nell'attività politica, nella quale è, e resterà, un elemento geneticamente estraneo. Ora, sul bene o male della presenza di Berlusconi nella politica nostrana si potrebbe fare dell'accademia. C'è chi lo ritiene il diavolo in terra, c'è chi lo vede come il messia, c'è chi, più normalmente, gli riconosce grandi doti di comunicatore, il merito di aver rivoluzionato l'intera classe dirigente del Paese, il merito di "fare", pur con ciò vedendo i punti critici di certe scele di governo, che ci sono e non sono pochi. Però una situazione del genere richiede, per essere gestita al meglio, di poter contare sugli alleati; con Fini è ormai quasi impossibile. Non ci sbagliamo: Gianfranco ha abbassato le penne solo perchè il golpe non è riuscito, mica per altro. Peccato che, una persona responsabile, si dovrebbe comportare in modo ben diverso. Ne pagherà le conseguenze, ho idea.
Solo una precisazione sul tuo passaggio che ho evidenziato: la classe dirigente vecchia è stata sostituita con le seconde file; niente rivoluzione ma ricambio. Lo dico con cognizione di causa /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Sul resto non ho voglia di pronunciarmi.