quando assisto a certe cose penso che proprio ci considerano un popolo di cretini..... montare un caso mediatico per una sciarpa cashmere indossata da un ex comunista mentre passeggia.. premesso che non ho mai pensato che il comunismo italiano fosse come quello russo...tutti in dacia e tanti saluti........ solo il pensiero di rievocare lo stereotipo..che un ex comunista non possa indossare un paio di scarpe costose o una sciarpa(solo sandali e tonaca) .....con tanto di spettacolino da Signorini con telefonata a doc da parte del presidente del consiglio...che ci ride su.......la trovo proprio una cosa di pessimo gusto.....
Inguardabile per eccesso di leccaculaggine l'uno e paraculaggine l'altro. O si dice leccaculismo e paraculismo? Non l'ho mai capito...
ho visto il disgustoso siparietto ieri sera, riportato da Ballarò (che di solito abbandono subito dopo Crozza, ma ieri dovevo finire di cenare ) che dire, fortuna che non mi trovassi troppo distante dal bagno una versione ancor più deprecabile del racconto epico "pro B vs comunisti" tra l'altro, mi chiedevo: ma Signorini è gay? e se è gay come può appoggiare il CDX, visto che la destra non accetta l'omosessualità? e come può B parlarci al telefono tranquillamente, visto che "meglio andare a meretrici che essere gay"? forse è gay a sua insaputa
Domanda: Per quale motivo se c'è di fatto (cosi come c'è)la convinzione che l'Italia sia in una condicio indecente e se c'è una convinzione ancora più forte,che la politica non mirerà mai all'interesse collettivo....siamo ancora qui senza aver messo a ferro e fuoco il nostro bel paese? Si intenda,non sono pro-anarchia o robe simili (le combatto con tutto me stesso piuttosto)....ma quello che voglio sostenere,assecondando le idee di chi parla dell'Italia come un popolo di cretini,è come ci sia di fatto una passiva accettazione generalizzata....di cosa si ha realmente paura? O forse non siamo ancora arrivati al massimo limite di sopportazione?
La gente si è convinta di essere impotente, di non poter far nulla, di non contare niente. Hanno alzato volutamente il tono dello scontro, della contrapposizione, e questo ha diviso ancora di più la gente. Solo se fosse unito il popolo potrebbe contare, e invece è diviso, sfibrato, stanco e inerme. In questo modo non è un grande problema controllarlo.
l'80% degli italiani si forma un'opinione seguendo i tg, questo significa che mediamente ogni sera, di ogni giorno, di ogni mese circa 30 milioni di italiani si abbeverano all'informazione dei vari tg1, tg2, tg5, tg4, studio aperto (ed altri milioni ma molti meno a tg3 e tg7). ora senza entrare nell'opinione che si puo' avere di tali tg perche' non provate a fare una full immersion per qualche sera nel loro racconto di come vanno le cose in Italia? come minimo vi sembrera' di vivere nel migliore dei paesi possibili. e se poi aprite il frigo e lo trovate desolatamente vuoto anziche' incazzarvi probabilmente penserete di essere l'unico sfigato e vi vergognerete. tutti a dire che la tv non forma le opnioni. forse la tv no, ma i tg si, e guarda caso tutti li vogliono controllare.
Io i tg non li seguo proprio. Quindi su un campione di dieci ne manca ancora uno come me, mentre gli altri sono tutti condizionati?
Beh oddio, oggi c'erano gli operai FIAT che si scannavano tra loro, non è andata come in nordafrica per la recentissima "guerra degli affamati" ma di sicuro la "guerra dei poveri" qui da noi è iniziata. Il problema, grosso come una casa, è che mancando il senso del sociale come manca in Italia finchè la "guerra dei poveri" non tocca in senso vero e proprio tizio anzichè caio o sempronio questi ultimi tre continueranno a fregarsene allegramente e le cose continueranno a peggiorare altrettanto in fretta
esatto, in Italia abbiamo il brutto vizio di non occuparci di niente finche' non ci tocca e cosi' facendo di norma si arriva sempre tardi....
mi fa piacere per te ma comunque io non ho detto tutti, ho detto la maggioranza, e fra questi non tutti si fanno abindolare. ad esempio sono sicuro che quasi tutti coloro che scrivono su questo forum per il solo fatto di farlo sicuramente attingono da piu' fonti di informazione, a prescindere poi da come la pensano. in ogni caso l'osservazione che in questo paese finche' non si viene toccati da vicino da un problema lo si ignora mi sembra corretta.
Lessi in un libro di massime quando ero in UK: L'Italia?Un paese povero pieno di gente ricca...." Questa affermazione implica moooooolte osservazioni,e fa riferimenti più o meno impliciti,alla reale condizione socio economica del nostro paese.... Di fatto,il binomio ricchezza-status,e il conseguente,ricchezza-potere,costituiscono in questo caso,una conferma di quella enorme frammentazione di ordine socio-culturale che ha portato alla mancanza di senso unitario nazionale,la solidarietà è solo un'illusione..... La chiave di lettura è più complicata che nel passato...gli ordini di interesse sono cresciuti in maniera esponenziale.....lo status quo attuale prevede il rafforzamento di un ordine che da storicamente determinato si sta trasformando inevitabilmente in naturale....
In parole molto povere,capacita' di lamentarsi e incapacita di lottare x l'affermazione delle proprie idee
questa affermazione mi sembra corretta. pero' dipende anche da come si misura la ricchezza. se si misura solo in termini di soldi, proprieta', cellulari, vestiti, auto e chi piu' ne ha piu' ne metta siamo ancora un paese ricco. se si misura in termini di qualita' della vita, solidarieta', fiducia, coesione, prospettive di lungo termine, ne dubito.
Esatto:wink: Infatti,io almeno,l'ho tradotta proprio in questi termini....ricchezza apparente,futile e svuotata di ideali,principi e contestualizzazioni solidali:wink: E' l'antitesi di questi due fronti....la ricchezza a mò di ologramma,e ancor più,il fatto che ci sia un individualismo profondo e autodeterminato.... E' secondo me un'osservazione meritevole di diverse letture comunque:wink: