Sulle c.d. leggi ad personam sai bene come la penso: poco mi importa delle conseguenze sui processi del Cav. se il principio portato dalla norma è utile alla collettività -sui perchè e per come ci ho provato tante volte a spiegarmi, ma è sempre finita in caciara, se vuoi se ne parla in mp-. Quanto al principio "partita chiusa", provo a rispiegarmi: un sistema penale accettabile deve prevedere che, decorso un certo lasso di tempo o giunti alla pronunzia del massimo grado giurisidizionale, sui fatti contestati e le condanne comminate non si possa più procedere o discutere. In questo senso non è ammissibile tenere eternamente sotto processo una persona, per cui se l'accusa non riesce ad arrivare alla condanna, fine, chiuso, game over. Figurati che io sono anche a favore dell'inappellabilità delle sentenze di primo grado assolutorie da parte dei pm.
veramente, non hai mai spiegato niente; hai sempre fatto discorsoni, girando attorno a delle semplici domande. provo a rifare una domanda (delle tante) alla quale non ho avuto mai risposta, forse è la volta buona: che cosa ci guadagna la collettività dalla depenalizzazione del falso in bilancio? eternamente mi sembra un'esagerazione, visto che c'è la prescrizione (il tuo ilvio ne sà qualcosa). se poi, per eternamente intendi che ci sono più processi, forse è perchè ne ha combinate più di una
Mai girato attorno a nulla, caro mio. Come tu ben sai è spesso impossibile affrontare argomenti legati a Ilvio mantenendo il minimo indispensabile di civiltà -e la discussione sui processi lo dimostra, chiusa per i "soliti"-. Cosa penso della depenalizzazione del falso in bilancio? Che è cosa buona e giusta perchè riequilibra un sistema sanzionatorio che crea paradossi imbarazzanti. In tutt'altra fattispecie, ma stesso "settore", i 18 anni a Tanzi ti sembrano equilibrati rispetto alla condanna della Franzoni? A me no. Sul secondo "quote" stavo esprimendo proprio il concetto retrostante a prescrizione e definitività delle sentenze, quindi credo che siam d'accordo.
il falso in bilancio è un furto tout court ai danni della pubblica amministrazione; la vicenda parmalat è un furto ai danni non solo della PA ma anche alla comunità finanziaria e a migliaia di risparmiatori. I 18 anni imho sono più che congrui.
Bene, il falso in bilancio è un furto. Il furto è punito, nel nostro sistema, da reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 a 516 Euro. Così, tanto per evidenziare la sproporzione. Oppure vogliamo dire che falso in bilancio ed omicidio hanno lo stesso disvalore?
Caspita hai una bella faccia tosta però, bisogna dartene atto. Cambiare le regole quando le si sono violate e si hanno imputazioni pendenti poi esula dal merito, è semplicemente scorretto e in malafede. La severità e i controlli sui bilanci delle società sono le fondamenta affinchè un sistema economico produttivo e finanziario possa raccogliere la fiducia degli investitori, sorpattutto quelli stranieri. Sono sempre di meno gli stranieri che decidono di investire in Italia, chissà come mai...
maledetti. Tutti http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/22/ipad-e-gioielli-a-spese-dello-statola-casta-si-fa-i-regali-di-natale/83240/
delego le maledizioni ad alex, ove al posto del motorino si consideri tutto ciò che ci estorcono... [YOUTUBE] http://www.youtube.com/watch?v=eXQrN6VKN54[/YOUTUBE]
A te invece bisogna dare atto di una certa tendenza a strumentalizzare i concetti espressi da terzi; però, dato che è Natale, e siamo tutti più buoni, preferisco pensare ad una svista involontaria:wink:. La mia, caro Alex, era la risposta a cosa penso della depenalizzazione del falso in bilancio, e mi pare che fili anche. Sul discorso di cambiare le regole dopo averle violate si potrebbe fare dell'accademia ma, per farlo, bisognerebbe conoscere le regole. Tu sai come è punito il falso in bilancio? Da quel che scrivi ho i miei dubbi...
Potrei risponderti citando come è stata modificata ad arte la norma per poter portare all'assoluzione di qualcuno al processo SME, e di come ciò abbia danneggiato l'intero sistema Italia, dal momento che sono state introdotte ad hoc delle cause di non punibilità, di estinzione del reato e di circostanze attenuanti, in un ambito delicatissimo come il diritto societario. Ma onestamente non trovo interessante fare i sottili di fronte a provvedimenti di tale gravità. Sotto questi presupposti come si possa anche solo immaginare che il fine delle modifiche fosse positivo per la collettività mi sfugge. E' evidente che abbiamo concetti di moralità, lealtà e bene comune diversi: detto questo, anche la mia era una risposta su cosa penso del falso in bilancio, e non è certo sufficiente a consolarci il fatto che in Italia anche un omicidio porti a pene ridicole: guardando a paesi più civili del nostro, l'anomalia è palese. Cosa vuoi che fili?
questo è il tuo (contorto) pensiero, ma ancora non hai detto cosa ci guadagna la collettività rep+ per l'impegno
Se l'impegno a leggere e capire lo mettessi anche tu, forse scorgeresti una risposta che è molto chiara:wink:
la collettivita' dalla depenalizzazione del falso in bilancio ci ottiene un bel pernacchione.....ovviamente ne godono i truffatoroni e basta che grazie alla depenalizzazione non rischiano di finire in galera con i delinquenti veri che rubano per fame...loro vanno casomai agli arresti domiciliari in una tenuta da 200 ettari con piscina etc.....poi appena passata la bufera si riciclano e rimettono su l'ennesima truffa assortita....
Massimino che casino!!! WikiLeaks "La giustizia, minaccia per l'Italia" nel cablo il giudizio di D'Alema sui pm Lo riferisce l'ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli, in un cablogramma del 2008 e pubblicato da El Pais. "Berlusconi affrronta turbolenze a causa di "almeno tre inchieste giudiziarie" ROMA - "Sebbene la magistratura italiana sia tradizionalmente considerata orientata a sinistra, l'ex premier ed ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha detto lo scorso hanno all'ambasciatore (Usa, ndr) che la magistratura è la più grande minaccia allo Stato italiano". Lo scrive l'ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli, in un cable del 2008 targato Wikileaks e pubblicato da El Pais. Nel dispaccio del 3 luglio 2008 intitolato "Berlusconi incontra forti turbolenze", nel paragrafo "La magistratura in Italia: per molti un sistema 'rotto'", l'ambasciatore americano argomenta che la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche relative alle inchieste giudiziarie da parte della stampa creano "imbarazzo a coloro che si battono per una riforma del sistema giudiziario e per la fine della pratica delle intercettazioni". I responsabili delle fughe di notizie "raramente vengono" individuati. "Sebbene la magistratura italiana sia tradizionalmente considerata orientata a sinistra, l'ex premier ed ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha detto lo scorso hanno all'ambasciatore (Usa, ndr) che la magistratura è la più grande minaccia allo Stato italiano", scrive ancora Spogli. "Nonostante 15 anni di dibattiti sulla necessità di una riforma del sistema, non sono stati fatti progressi significativi. Gli italiani considerato il loro sistema 'rotto' e hanno veramente poca fiducia sul fatto che garantisca giustizia", commenta ancora il diplomatico americano. Nello stesso dispaccio si parla del premier. Silvio Berlusconi "affronta turbolenze" a causa di "almeno tre inchieste giudiziarie", e nelle prossime settimane, "ha detto Gianni Letta che potrebbero essere pubblicate altre "imbarazzanti intercettazioni". Dopo la "luna di miele" nella prima fase del governo, il premier "è finito nelle turbolenze e non è chiaro se abbiano girato a suo vantaggio. Nel caso estremo ('in the extreme'), è possibile immaginare uno scenario nel quale Berlusconi potrebbe perdere considerevole popolarità e la sua abilità di portare aventi le riforme, o anche il suo potere di governare". (23 dicembre 2010) WIKILEAKS: D'Alema: "Mai giudicata magistratura all'epoca l'ambasciatore fraintese" Il presidente del Copasir smentisce il dispaccio del 3 luglio 2008, diffuso dal sito di Assange e pubblicato da El Pais, scritto dall'allora rappresentante Usa a Roma, David Spogli. Secondo questo per l'ex ministro degli esteri, i giudici sono la più "seria minaccia per lo Stato italiano" Il presidente del Copasir Massimo D'Alema ROMA - Sulla magistratura D'Alema 1 e Berlusconi condividono la stessa opinione: i giudici costituiscono la più seria minaccia per lo Stato italiano. Lo scrive in un dispaccio del 3 luglio 2008, diffuso da Wikileaks e pubblicato da El pais, l'allora ambasciatore Usa a Roma, David Spogli. Ma D'Alema smentisce categorico. "Accanto ad osservazioni ovvie su fughe di notizie e intercettazioni, viene riportato un giudizio abnorme sulla magistratura che non ho mai pronunciato, che non corrisponde al mio pensiero e che evidentemente all'epoca è stato frutto di un fraintendimento tra l'ambasciatore Spogli e me", così dice in una nota il presidente del Copasir. Nel dispaccio segreto si rivela che quando era ministro degli esteri, nel 2007, Massimo D'Alema disse a spogli una frase che avrebbe potuto essere tranquillamente attribuita a Silvio Berlusconi 2: "Sebbene la magistratura italiana sia tradizionalmente considerata orientata a sinistra, l'ex premier ed ex ministro degli esteri Massimo D'Alema ha detto lo scorso anno che la magistratura è la più grande minaccia allo stato italiano", scrive Spogli. "Nonostante anni di dibattiti sulla necessità di una riforma del sistema, non sono stati fatti progressi significativi. Gli italiani considerato il loro sistema 'rotto' e hanno veramente poca fiducia sul fatto che garantisca giustizia", commenta il diplomatico americano. (24 dicembre 2010)