Se è vero che “ogni drago genera un San Giorgio che lo uccide”, è plausibile attendersi un “killer” anche per i draghi creati dalla storica Casa italiana, la Lamborghini. Miura, Diablo, Gallardo, Murciélago sono nomi che incutono paura, tra il mitologico e il soprannaturale, draghi ruggenti su quattro ruote che sputano fuoco da scarichi cromati e tagliano l’aria scotendola con brusche sferzate. Chi mai potrebbe abbatterli? Per esempio mani inesperte… Affidare queste creature a preparatori mediocri è come arruolare un San Giorgio furente, che con la sua lancia le “batte” e le addomestica per la principessa di turno (un qualunque milionario privo di gusto, scegliete voi). Ecco perché ogni qualvolta veniamo a conoscenza di una versione tunizzata di un capolavoro come una Lamborghini, le nostre antenne si rizzano, il nostro spirito critico si acuisce, nella redazione di Infomotori iniziano i mugugni, qualcuno scuote il capo, qualcun altro si copre gli occhi… Hamann è una “vecchia” conoscenza, sappiamo che c’è del talento nei preparatori tedeschi, perciò gli abbiamo concesso il beneficio del dubbio e tutto sommato dobbiamo dire che, anche questa volta, il risultato non è negativo. Piccoli accorgimenti Quando si lavora su un’opera d’arte, il rischio è quello di imbruttirla invece che abbellirla, ma le sapienti mani dei tecnici Hamann hanno saputo aggiungere qualche dettaglio qui e là utile a rendere ancor più aggressivo il “pipistrello” della Lamborghini. La scelta quindi è stata quella di apportare dei piccoli e saggi accorgimenti che non stravolgono l’estetica della splendida Lamborghini Murciélago Roadster, già di per sé estremamente appagante alla vista. All’anteriore, le “nari del drago” nel fascione basso vengono mantenute uguali al modello originale, così come gli “occhi”; leggermente più sporgente risulta la profilatura del fascione basso, ad aggiungere un appena percettibile maggior radicamento al suolo e un cenno in più di aggressività da pista. La modifica più evidente è costituita comunque dallo spoiler posteriore: la coda quindi acquista una pinna in più, apparentemente per sfruttare ancor di più il carico aerodinamico, ma forse semplicemente per aumentare l’appeal corsaiolo, tanto caro a molti automobilisti. L’altro elemento visibile sono i cerchi da 20 pollici della Hamann (Edition Race), neri e cattivi a rappresentare bene gli artigli del drago. Nell’insieme quindi poche modifiche, una saggia decisione che approviamo all’unanimità e che mette in risalto come il preparatore tedesco non sia di certo uno sprovveduto nel suo campo e sappia decidere quando è il momento di fermarsi per non uccidere il drago. Il cuore di un drago Palpita furioso un cuore metallico dentro il corpo corazzato, anima potente della creatura Lamborghini, un 12 cilindri a V con una cilindrata di 6.496 cc, per una potenza erogata di 640 cavalli ed una coppia massima di 660 Nm disponibile a 6.000 giri/min: una scodata ed ogni nemico è distrutto! Come si può notare, praticamente nessun tipo di modifica è stata apportata al propulsore, anche perché sfondare i 100 km/h partendo da fermi in poco più di 3 secondi e toccare il picco di 340 km/h (tutti valori dichiarati dalla Casa per la versione coupé), ci sembrano performance di per sé già soddisfacenti… Nessun San Giorgio Nessun San Giorgio dunque per questo drago marchiato Lamborghini, solo un tentativo di Hamann di personalizzare ancor di più una vettura che di certo, a nostro modesto avviso, non ha bisogno di ritocchi.