La Costituzione non considera reato cantare Inni del Ventennio...

comunque gli ideali col quale è cresciuto mio padre erano quelli del regime fascista.

Iddio, la Patria, la Famiglia.

oggi il laicismo pare l'unica cosa sensata,


la patria non esiste ("qui nessuno è straniero"; tipico adesivo che si trova sulle auto dei milanesi "benpensanti)

 


la famiglia è ormai composta da "dico", donne che convivono con donne, e ricchioni vari.

 


tutto ciò viene spacciato come una conquista in nome delle libertà

 


in realtà sono tutte scuse per non avere doveri e poter fare quel caxxo che si vuole

 

 


quindi esser nostalgico di valori millenari non mi sembra un peccato

 

 

 

Si fa giá peccato a pensarle certe cose

Era una semplice battuta

Tutta l'Italia è sul mare, il nostro destino è sul mare

 

già, come il Titanic...

 

Ma quello che hai scritto è vero

Il peccato era nel pensare e che io abbia pensato che fosse riferito a me.

Se dovessi stilare una classifica di quelli che ho conosciuto sul forum tu occuperesti le prime posizioni

 

La Costituzione non considera reato cantare Inni del Ventennio...

 

eh, per fortuna questa imbarazzante situazione si verifica abbastanza raramente..

Quando non si ha proprio nessun'altra sponda cui riferirsi, ( così come argomenti, teorie, o semplicemente parole...) ecco che salta fuori il solito conato...

...immaginatelo pure emesso a forte volume, con il tipico suono gutturale : degno più dei nostri amici animali, che della nobile razza umana cui tutti apparteniamo...bianchi, neri, gialli...!

.

il paragone che fa l'utente ddfny ( il "che" /"la nonna"/"velina" /"striscialanotizia") fornisce la misura sufficiente del livello, cui non ci abbassiamo di certo : rischio di "infognarsi" !

perdendo anche il senso del ridicolo, essi pensano di impaurire, alzando il tono della voce ( il maiuscolo...), ma non comprendono che invece suscitano grande pena .

la cosa più deprimente è proprio questa : costoro non si rendono conto che sono relitti della Storia.

 

io non corro però nessun rischio di infognarmi, Bettino.

se non corressi il rischio di risultare logorroico nonchè pedante ,attirando così le ire di mezzo forum, di argomentazioni da portare ne avrei da qui a fine anno.

in altre discussioni simili ad ogni sproloquio o considerazione erronea replicavo con esempi reali ed inconfutabili. (sempre)

ma, come dicevo qualche post addietro, ciò finirebbe per tramutare questa discussione in un dibattito prettamente politico esulando dall'argomento principe qui in oggetto.

quindi mi astengo (o mi modero) nel partecipare ad un tale infinito dibattito.

semmai per correttezza potremmo valutare se e quanto sia importante vietare inni fascisti.

(argomento inutile, ma comunque oggetto di questa discussione)

 

eh, già, caro amico ; questo per me è molto importante : oltre essere il tema della presente discussione, è il fondamento della Repubblica Italiana, cha nasce dalle ceneri di un Regno andato allo sfascio, dopo una rovinosa guerra voluta da un "condottiero" ridicolo quanto penoso.

Che ci sia ancora in giro qualche tifoso di quell'esaltato romagnolo non mi stupisce affatto : nel bel Paese è anche successo che per paura dei "cumunisti"... un bel pò di connazionali abbia deposto il voto nell'urna, destinandolo ad un miserabile satrapo, degno solo di figurare come protagonosta in un b-movie del genere soft porno trash...perciò nessuna meraviglia : siamo -in un certo senso- specialisti nel genere ...

comunque :

l'esecuzione di inni fascisti, e fare il saluto romano , checchè se ne dica, continua ad essere vietato ( e nonostante il titolo di questa discussione affermi il contrario) ed è ribadito dalla Cassazione con le sentenze sopracitate.

 

noto che non ti interessa molto discutere se tale veto sia o meno opportuno; o almeno non quanto ti interessi denigrare o insultare il fascismo e/o i fascisti.

dunque ti lascio da solo in quello che alla fine pare essere un monologo..

e visto che è ora di andare in branda ti porgo il mio saluto.

(romano ovviamente)



della cassazione "ME NE FREGO"

 

eh, complimenti per il livello della discussione !

l'opportunità del divieto mi sembra di averla ampiamente discussa con argomentazioni di ogni tipo; se non ti è risultato sufficientemente chiaro , poichè discutiamo da almeno una ventina di pagine, non so cosa pensare...

o forse sì ! /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

anche se non strettamente in tema, ma visto che è stata materia di discussione, invito all'ascolto di questo interessante documento,

sulle frequenze radiofoniche in F.M. di RAI radio 3,

in live streaming a questo link http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/ContentItem-5e934b7c-91ba-4f71-95a6-1d9064be7f1d.html,

e se qualcuno non potesse ascoltarlo quest'oggi, c'e il podcast :http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/ContentItem-5e934b7c-91ba-4f71-95a6-1d9064be7f1d.html

ricorre proprio oggi l'anniversario della cattura di Enesto "Che" Guevara

 

Bettino, l'alleato nazista, per esiti guerreschi, armamenti bellici e potere economico, era un alleato-padrone. Non è una favola che l'antisemitismo ci sia stato imposto: molti quadri del partito erano ebrei (ricordo la cronaca di uno di essi che si suicidò all'approvazione delle leggi razziali, incredulo di quanto stava accadendo.

Ancora sulle nenie: non devi sottovalutarle. Con lo stato dell'alfabetizzazione, la radio (molto diffusa in quegli anni proprio dal Regime) e quindi la musica erano lo strumento principale della Propaganda.

Propaganda significa ciò che è da propagare al popolo, id est l'ideologia imperante.

Ne segue inevitabilmente che l'ideologia imperante era non razzista (ascolta faccetta nera, o se la cosa ti schifa, leggi il testo, capirai cosa intendo).

Concludo sottolineando che l'opera, liberticida e violenta, dell'italianizzazione, era forse l'unica scelta per unire uno stato composto da regioni e culture diverse.

L'episodio precedente che ha unito davvero gli italiani è stata la Grande Guerra....

 

non sono riuscito ad ascoltare quanto proposto dalla radio rai3.

riguardo all'intervista non credo valga nemmeno la pena d'ascoltarla.

se intervisti un prigioniero tenderà a discolparsi, mentre i vincitori ad addossargli colpe che magari nemmeno ha.

bisognerebbe semmai intervistare la povera gente che ci ebbe a che fare.

per il saluto o simili ho già chiarito che a mio avviso è l'ultima delle preoccupazioni in quest'italia che muore. (per chi se ne preoccupa)

per quelli come me invece forse potrebbe significare che ancora qualcuno non lobotomizzato dalla globalizzazione esiste ancora.

 

non sono riuscito ad ascoltare quanto proposto dalla radio rai3.

riguardo all'intervista non credo valga nemmeno la pena d'ascoltarla.

se intervisti un prigioniero tenderà a discolparsi, mentre i vincitori ad addossargli colpe che magari nemmeno ha.

bisognerebbe semmai intervistare la povera gente che ci ebbe a che fare.

per il saluto o simili ho già chiarito che a mio avviso è l'ultima delle preoccupazioni in quest'italia che muore. (per chi se ne preoccupa)

per quelli come me invece forse potrebbe significare che ancora qualcuno non lobotomizzato dalla globalizzazione esiste ancora.

 

lil programma che ho consigliato sarà emesso sulle frequenze di radio 3 rai alle ore 14 di oggi 8 ottobre e ascoltabile ancora in podcast, successivamente.

la considerazione che fai a proposito della "lobotomizzazione" è francamente sconcertante : forse non ti rendi conto che durante il ventennio sciagurato le persone "normali" erano fortemete dissuase dal pensare con il loro cervello :

il "pensiero unico" non è un'invenzione mia...

io credo che se tu ti ritrovassi di colpo -per un gioco tipo "ritorno al futuro" - nel clima di quegli anni disgraziati, saresti forse uno dei primi a pretendere gli elementari diritti di libertà di parola e di pensiero...

diritti, che ti ricordo, sono un frutto prezioso che ora stiamo buttando nel cesso

 

ehm... "dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei" , dice un vecchio adagio...

per quanto riguarda la mefitica nenia:

"quando saremo insieme a te,

noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.

La legge nostra è schiavitù d'amore,

il nostro motto è LIBERTÀ e DOVERE"

solo alcune osservazioni :

perchè dare "un'atra legge ed un altro Re" ad un popolo che non aveva richiesto nulla del genere ?

perchè darsi come legge una "schiavitù d'amore" ? mi ricorda immediatamente il temutissimo "ministero dell'Amore" di Orwelliana memoria ...

il motto "libertà e dovere" è francamente un ossimoro : nella realtà , in quegli anni, i gerarchi facevano il bello ed il cattivo tempo ( la loro libertà) ed il popolo stava sotto regole ferree e senza discussione ( dovere : assenza totale di diritti dei lavoratori, per esempio...)

ma si sa è una canzoncina...propaganda...

solo che qualche esaltato ci crede !