Oggi parlavo con un mio conoscente che dopo 20 anni che fa l'agente di commercio ha deciso di mollare tutto e trasferirsi in brasile per cercare fortuna; a suo dire là sono in continuo e pieno sviluppo, mentre noi arretriamo, dunque preferisce cercare di meglio. L'italia è il bel paese e forse in nessun altro posto starei bene come qui, ma effettivamente non lo è più come una volta, almeno dal punto di vista delle prospettive economiche. Gli anni buoni sono passati da un pezzo, forse sono davvero poche le attività che ancora permettono di spiccare il volo e non sono pochi coloro che si trasferiscono altrove. Che ne pensate? Ci credete? E, indipendentemente dal fattore economico, avete un luogo dove sognate di vivere?
L'italia va benissimo così com'è. Vanno cambiati gli italiani, molti italiani. Personalmente ho sviluppato un'allergia al potere amministrativo che mi sta gonfiando a dismisura i testicoli. In ogni caso sto consigliando ai miei figli di studiare, forte e guardarsi intorno.
Per far fortuna puo andar bene l'Albania, poche tasse poca burocrazia e basso costo del lavoro, ma cosi si contribuisce alla delocalizzazione e dunque alla morte dell'Italia. Per il luogo in cui si puo sognare di vivere inteso come bella vita, senza ombra di dubbio l'Italia :wink:
Liceo in Italia. Laurea all'estero (o triennale in italia e specialistica all'estero) Erasmus. Ossa all'estero e poi, FORSE, li prendi in studio da te :wink:
Mah io non la vedo andare così benissimo. Conosco dei ragazzi che sono freschi di laurea presa come si deve e sono a fare gli schiavi per "nulla al mese" o un tozzo di pane. Non parliamo poi delle imprese che delocalizzano sempre più all'estero per risparmiare sulla manodopera, di conseguenza anche la classe operaia o impiegatizia ne risente.
Ben detto La possibilità di prenderli in studio è un'ipotesi ma solo se realmente lo vorranno. Nel loro interesse aggiungo a condizione di avere "il pelo" che il padre non ha.
Conosco dei giovani laureati che non hanno idea di cosa sia l'umiltà, la gavetta, il lavoro, e non sono pochi!
Questo è vero, ma è anche vero che oggi sono/siamo praticamente tutti laureati, un tempo molti meno, ergo le prospettive sono anche diverse per i giovani :wink: Quanti commercialisti, avvocati, geometri, ingegneri conti al tuo paese oggi rispetto a 20 anni fa? Comunque stiamo andando off, io volevo parlare dei lidi stranieri, molti ci credono.
In Brasile non ci sono mai stato. Probabilmente ci sono margini per farsi una posizione. Dovessi dare un parere personale della cosa dico che, generalizzando, chi è capace lo è anche in Italia, chi riesce solo all'estero lo vedo come quelli che trombano solo in vacanza quando non li vede nessuno. Chissà perchè poi nel loro habitat non battono un chiodo. In Brasile ci andrei solo da mega latifondista, conosco persone con cui ho rapporti di lavoro e ho sentito storie squallidine. Ad esempio è tutto un celare redditi e patrimoni altrimenti hai finito di vivere. Ma allora, a che mi serve farmi i il cu lo e guadagnare se poi devo vivere da misero per non ritrovarmi una pistola puntata? Il terzo mondo è l'esame di riparazione dei falliti.
dipende che "fortuna" intendi fare.. se vuoi aprire un chioschetto in riva al mare in una zona turistica e stare al caldo tutto l'anno, penso che possa andare bene.. viceversa il rovescio della medaglia potrebbe essere troppo importante.. conosco molta gente che è andata per un pò di tempo in brasile ma poi è scappata via per la troppa delinquenza.. poi ripeto dipende tutto dalla "felicità" che si cerca.. per alcuni è avere il parco auto di jay Leno, per altri stare con il sole in fronte con una brasiliana al fianco e un piccolo baretto sulla spiaggia come fonte di sostentamento..
dipende se hai un buon budget prima di partire e in alcuni posti dove la vita costa meno puo' diventare un immenso budget o se vuoi partire con 5€ in tasca
Il punto è un po' questo, oltre ad altri aspetti insiti nella località in via di sviluppo. Ho rapporti professionali con una persona da 1 milione di € all'anno che vive quasi sempre in Brasile. Lui europeo (tedesco) vive laggù in un casa decente si, ma peggio della mia e di cui io non mi accontenterei se avessi un reddito tale. Deve girare con un Berlingo altrimenti al semaforo ti sparano, niente orologio, niente gioielli. Se sei puttaniere di serie D e godi della sola visione del saldo del conto corrente può andar bene, se invece sei una persona che si vuol godere i frutti del proprio lavoro (bella casa, parco auto notevole, frequentazione di tuoi simili, ecc ecc) è da sfigati. Diverso è andare a lavorare all'estero ma in un Paese ricco ed evoluto tipo USA, Canada, UK, ecc. Magari non col chiosco sulla spiaggia, ma importando grano o Brunello (una cosa a caso).
Se si vuole far fortuna,in Australia o Nuova Zelanda. Sono due paesi in piena via di sviluppo economico.
Dietro l'angolo, vero? Ammiro in un certo senso chi non è vincolato al luogo in cui è nato, anche se poi la cosa ha tanti risvolti negativi, ma l'Australia è veramente fuori dal mondo. Anche tornare due volte l'anno a casa diventa improponibile.
Io me ne andrei in Giappone o in UK. Forse lì la fortuna la farei dal punto di vista sociale, piuttosto che economico.
In Giappone è dura. L'Australia è lontana ma è la nostra cultura, il nostro alfabeto, si parla inglese. Il Giappone è per chi si vuole mettere in gioco non solo professionalmente. Poi attenzione, nei Paesi con un'economia di un certo livello o sei specializzato o offri una professione e delle conoscenze che hai solo tu e pochi altri, oppure finisci a fare il lavapiatti. Si diceva "far fortuna": io lo intendo come partire da casa con poco e realizzarsi all'estero. Ecco prova a studiare all'estero senza un reddito di un certo livello: o sponsorizzano i genitori o fai un prestito d'onore da 100.000€. Non è propriamente il far fortuna classicamente inteso, anche se da laureato puoi avere opportunità maggiori che in Italia. Oppure mettere su un business (io sono portato a ragionare più come imprenditore che come impiegato): ci vogliono delle basi di partenza, sia professionali che finanziarie. Più in generale, ci sono due condizioni a mio avviso che ti possono consentire di avere più successo che in Italia: forte richiesta di una certa figura professionale (muratore, operaio, medico, ingegnere, ecc), oppure l'assenza di concorrenza per cui quello che fai tu non lo fa nessun'altro (o quasi).