Si, ma all'epoca dei fatti era dirigente juve. Chi a quei tempi piangeva, dicendo che nel calcio c'era del marcio, non aveva tutti i torti.
giovannino elkann è il principale creatore della farsa...è + roba sua che di moratti provera e rossi!
Si è conclusa da pochi minuti l'udienza di fronte alla nona sezione del tribunale di Napoli per il processo Calcipoli. La giornata era attesissima per la deposizione di Franco Carraro, ex presidente della Figc, che non si è sottratto alle domande dei Pm e degli avvocati anche di fronte al suo accerrimo nemico (processualmente parlando) Luciano Moggi. A Carraro è stato chiesto conto della telefonata al designatore Paolo Bergamo in cui si raccomandava nell'inverno 2004 di non favorire assolutamente la Juve («per carità che non si sbagli a favore della Juve») per il big match Juve-Inter. Carraro ha spiegato che dopo le polemiche suscitate in seguito al rigore negato a Ronaldo nel '98 c'era una tensione storica e che i media avrebbero accettato un errore a favore dell'Inter e non a favore della Juve: «In quella telefonata spiegavo a Bergamo che se l'arbitro invece che Rodomonti fosse stato Collina anche di fronte ad un errore nessuno avrebbe detto niente. Un errore a favore della Juve avrebbe determinato nel novembre del 2004 un putiferio, non altrettanto se fosse capitato se fosse capitato a favore dei nerazzurri». Successivamente Carraro si è dilungato sulle pressioni a favore della Lazio negando che Lotito gli abbia mai chiesto «interventi stravaganti». «Lotito si lamentava con me come facevano quasi tutti i presidenti». IL RAPPORTO CON LA TRIADE - Poi l'ex capo di Via Allegri ha parlato dei suoi rapporti con Giraudo e Moggi e di come per il loro tramite fosse arrivato alla scelta di Lippi come ct: «Durante il fallimento dell'Europeo del 2004 del Trap in Portogallo volevo Lippi alla guida della Nazionale. Chiesi a Giraudo, col quale Lippi aveva lavorato e vinto tutto in due cicli tecnici, che cosa ne pensasse. Lo potevo fare, perché Giraudo era uno dei miei consiglieri federali. Volevo sapere se i suoi successi alla Juve, dopo il fallimento all'Inter, fossero dovuti alla bravura di Marcello Lippi o alla bravura del supporto dato da Giraudo, Moggi e Bettega al tecnico. Una volta assunto parlavo spesso con Moggi, al quale proposi di lavorare, con uno stipendio molto basso, al fianco di Lippi in Federazione. Ci parlavo perché Moggi non l'ho mai considerato per le questioni di politica sportiva o arbitrale. Moggi era uno che capisce di calcio, mi faceva piacere che collaborasse anche senza un ruolo con Lippi anche perché quella Nazionale di cui ero presidente aveva una maggioranza di calciatori della Juventus. Credo che per la Figc sia stato un vantaggio e un tipo di contatto tra me e moggi positivo visto come quella squadra si è qualifica al Mondiale e come poi l'ha vinto». ASSENTE CELLINO - A fine dell'udineza la giudice Casoria avrebbe dovuto ascoltare, dopo la testimonianza di Ermanno Pieroni, anche il presidernte del Cagliari Massimo Cellino, che però per la terza volta consecutiva ha dato buca al processo. Pm e presidente della Giuria si sono inalberati e la giudce Casoria ha disposto che per l'udienza del 22 prossimo ci sarà l'accompagnamento coatto dei carabinieri del presidente del Cagliari. Lo stesso è stato multato di 250 euro. Nell'Udienza del 22 oltre al capo dei carabinieri che indagarono, il tenente colonnello Auricchio, è attesissima soprattutto la deposizione di Carlo Ancelotti, ex allenatore della Juve e attuale tecnico del Chelsea. Alla faccia che cupola pro Juve!