su questa vicenda si è creata tanta confusione. il processo sportivo è finito ed ha emesso le sue sentenze. Questo è il processo penale dove in ballo non ci sono scudetti ma anni di galera, e la difesa di moggi per far cadere le colpe di associazione a dilenquere, sta portando queste telefonate come prove che non era un associazione, ma anche altri facevano uguale.
scusami blue ma mi pare che apparte ibra vieira ed emerson di quei 9/11 avete ancora tutti... ti faccio anche notare una cosa... di tre o quattro di quei famosi grandi giocatori ricordi il modo con cui moggi ne acquistò il cartellino? il processo sportivo non può essere riaperto perchè andato in prescrizione...
riaprire il processo sportivo implica di diritto una squalifica dalle coppe europee delle squadre italiane come minimo.... il milan quando ci fu lo scandalo calciopoli venne ammesso alla champions solo grazie a una delega dell'uefa per meriti sportivi... secondo te rischiano una perdita economica del genere per fare cosa? tanto sicuro a te non li rendono....
Dimentichi Cannavaro ( quello di 4 anni fa', non quello di adesso) , Thuram, Zambrotta. Mutu dovemmo venderlo. Certo... erano giocatori sul viale del tramonto ma la mancata partecipazione alla Champions, i dietrofront degli sponsor e tutto il resto, crearono una carenza di fondi che, unita alla "incompetenza" della dirigenza subentrante alla triade, impedì il rinnovamento necessario. Il risultato lo hai sotto gli occhi. Se quel che faceva Moggi era più o meno quel che facevano tutti ( e quel che si è sempre fatto nel calcio) mi sembra ingiusto che a pagare sia stata solo la Juve. Oggi c'è chi vuole mandare Inter e Milan in serie B... Bah....sarebbe un disastro aggiunto al disastro. Il calcio italiano ne uscirebbe ancora più affossato. Se il processo finisse come penso finirà la Juve dovrebbe solo intentare una causa civile alla Federazione per danni, per una condanna in sede di giustizia sportiva affrettata e sommaria nella quale è stato impossibile difendersi e con una sentenza già scritta. Nel caso dovessero restituirci i due scudetti, a voi ne rimangono altri due + un altro che vincerete quest'anno ( Roma permettendo) ed al Milan una bella Champions, vinta mentre noi vincevamo il campionato di B...
non so che te lo ha detto ma sbagliava. :wink: a proposito di sbagli: ti ricordi la storia che tirate fuori voi juventini sul 2000/01 che furono cambiate le regole in corsa per gli extracomunitari avvantaggiando (ricordiamo che quella regola la vollero inter e lazio) anche noi romanisti con nakata? bene. ieri un mio amico meno smemorato mi ha ricordato che, sempre nello stesso campionato, ad ottobre, furono considerati comunitari i giocatori dei paesi dell'est europeo e voi avevate nedved e tudor che da quel momento potero essere considerati comunitari. :wink:
In quella stagione il ceco giocava con la Lazio. Nedved arrivò alla Juventus nel campionato successivo, 2001/2002...Il tuo amico si è confuso :wink:
3 novembre 2000 http://archiviostorico.corriere.it/2000/novembre/03/Calcio_porte_aperte_agli_extracomunitari_co_0_0011031637.shtml 4 maggio 2001 http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200105/04/3af2efac05892/ 8 maggio 2001 http://www.sport.it/articolo/la-corte-federale-liberalizza-l-utilizzo-degli-extracomunitari-nel-calcio/106992 seconde me è stata semplicemente una rosicata di chiusano (gran bella persona) fine OT
ROMA, 7 aprile - Di fronte a elementi nuovi la commissione di «saggi» dovrebbe riunirsi e bisognerebbe aprire un altro procedimento perché il vecchio sarebbe superato, anche perché fra l'altro non ci sono ancora i termini di prescrizione. A dirlo è il professor Roberto Pardolesi, uno dei tre componenti della commissione presieduta dall'ex segretario dell'Uefa Gerhard Aigner che con un parere giuridico diede il via libera alla riassegnazione dello scudetto 2006 dopo la revoca alla Juventus a causa delle vicende di Calciopoli. «Se ci fossero elementi nuovi - afferma Pardolesi ai microfoni dell'Agenzia GRT -, evidentemente il procedimento andrebbe reistruito». LA MOTIVAZIONE - «È ovvio che se si configurassero elementi nuovi rispetto a quelli che sono stati offerti alla nostra valutazione, questa - spiega - dovrebbe essere fatta ex novo o quanto meno reintegrata. Se il materiale che abbiamo avuto a disposizione fosse stato incompleto, la nostra valutazione - continua - sarebbe superata dai fatti, ma questo io non lo so. Se emergessero fatti nuovi, questi potrebbero essere esaminati; bisognerebbe aprire un nuovo procedimento e dunque sotto questo profilo - conclude - non ci sono ancora i termini per la prescrizione».
TORINO, 7 aprile - Le nuove intercettazioni di calciopoli, quelle ignorate dagli inquirenti ed emerse in questi giorni grazie al lavoro della difesa di Luciano Moggi, hanno ricordato a Silvia Morescanti un’altra vicenda in cui degli atti processuali vennero ignorati da chi doveva indagare per la giustizia sportiva. Avvocato romano, difensore, fra gli altri, dell’ex arbitro Massimo De Santis, la Morescanti ha una storia da (ri)raccontare in questi giorni di nuova luce su vecchie vicende. «Il fatto che molte intercettazioni siano state escluse dall’inchiesta fa indubbiamente pensare. Più o meno come pensai quando mi accorsi che l’ufficio indagini della Figc era in possesso di atti processuali nei quali si diceva che molti arbitri furono pedinati per ordine di Moratti e da quegli atti non nacque nulla». Ci spieghi meglio. «Si tratta di documenti che arrivarono a Francesco Saverio Borrelli nell’aprile del 2007 quando il pm era a capo dell’ufficio indagini della Figc. Erano atti del processo Telecom che la Procura di Milano aveva trasmesso a Borrelli. Lo venni a sapere quando, quegli stessi documenti, li richiesi e in seguito li acquisii io stessa, che in quel processo rappresentavo molti degli ex arbitri pedinati ». Pedinati da chi? «Secondo quanto deposto dagli allora indagati ora imputati Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani fu lo stesso Massimo Moratti a ordinare il pedinamento di una serie di arbitri, assistenti e dirigenti fra cui De Santis e Ceniccola, l’ex designatore Bergamo, l’ex dg del Messina Fabiani. Secondo quanto riportato negli atti, il patron interista chiese di verificare i movimenti degli arbitri, sospettando che ci fosse qualcuno o qualcosa che poteva controllarli o che, in qualche modo, potesse danneggiare l’Inter». E questi controlli come avvennero? «Attraverso pedinamenti, controlli dei conti bancari e dei tabulati telefonici. In pratica venivano verificate tutte le telefonate partite o arrivate alle utenze dei “pedinati” per capire con chi parlavano. E chi pedinava, per evitare di essere intercettato a sua volta, faceva uso di schede telefoniche svizzere». Chi pagò quelle indagini? «Secondo quanto affermato da Tavaroli e da Cipriani le fatture furono saldate dalla Pirelli, perché Moratti e l’Inter non dovevano assolutamente comparire