se non lo sai il processo sportivo avvenuto quando scoppiò il caso calciopoli è andato in prescrizione...esattamente come successe a voi per i campionati antecedenti ai due che vi han tolto..o quando c'è stato lo scandalo doping... i nostri rimangono quelli che sono...i vostri idem...anche se si scopre che moratti ha preso una multa per divieto di sosta sotto casa di bergamo aggiungo anche se si accertasse che anche moratti faceva il furbo con gli arbitri bisognerebbe punire anche l'inter, mica ridare a voi gli scudetti, cioè non è che la difesa di un ladro può essere "visto che lo fa anche quell'altro bisogna assolvere entrambi" oppure "abbiamo rubato meglio noi di loro quindi ridateci gli scudetti" personalmente io al massimo vi darei un sacco di mangime per l'uccellino di del piero
ah...il Forte,casa mia! TORINO, 2 aprile - Paolo Bergamo non parlava solamente con Luciano Moggi. L’ex designatore arbitrale, fulcro dello scandalo di calciopoli, non intratteneva rapporti telefonici solamente con l’ex direttore generale della Juventus, considerato a capo di un’organizzazione (una «cupola») tesa a modificare l’andamento del campionato di calcio di serie A. Anche Massimo Moratti parlava con Bergamo. Anzi lo voleva anche incontrare di persona, come dimostra un’intercettazione telefonica del dicembre 2004, nella quale i due si mettono d’accordo per vedersi a Forte dei Marmi, dove l’allora patron dell’Inter possiede una villa, rifugio per i week-end e le vacanze estive. Una delle tante intercettazioni "sfuggite" alle indagini condotte dal tenente colonnello Auricchio, ma rinvenute dal paziente lavoro della difesa di Luciano Moggi che sta vagliano l’immane corpus di 171.000 telefonate registrate a caccia delle tante omissioni. ESCLUSIONI - Perché le intercettazioni sulle quali si è basato il processo sportivo (e lampo) dell’estate 2006 e sul quale si appoggia il processo della giustizia ordinaria che si sta celebrando a Napoli, sono solo una piccola parte delle 171.000 e sembrano essere state selezionate solo per dimostrare la colpevolezza di Luciano Moggi e Antonio Giraudo, secondo l’accusa i vertici della cupola. Insomma, chi ha giudicato nel 2006 non ha mai ascoltato, né letto la telefonata nella quale Moratti dice a Bergamo: «Senta, ci tenevo a incontrarla». E Bergamo risponde: «Anche io ci tenevo per farle una confidenza».
TORINO, 2 aprile - Ma ora cosa succede? Le notizie, che da tre giorni tengono banco fra il popolo juventino, innescano immediatamente la domanda. Le nuove intercettazioni, che emergeranno in modo completo nella prossima udienza del processo di Napoli (il 13 aprile), come e cosa potranno cambiare nello scenario sportivo? Si può riaprire il processo che dopo tre gradi di giudizio ha sancito la retrocessione della Juventus con penalizzazione di 9 punti e la revoca di due scudetti (di cui uno riassegnato all’Inter)? PARLA L’ESPERTO - L’avvocato Paco D’Onofrio, esperto di diritto sportivo, dice di sì. Anche se tutto dipende dalla volontà della Juventus di chiedere la revisione di quel procedimento. Secondo D’Onofrio ne avrebbe le possibilità alla luce di quanto sta emergendo da Napoli e qualcosa potrebbe ottenere. Per esempio la restituzione degli scudetti, invocata anche dal capitano bianconero Alessandro Del Piero ieri pomeriggio in diretta su Juventus Channel. L’ARTIFICIO - Spiega D’Onofrio: «Uno dei presupposti per i quali la Juventus è stata condannata nel 2006 è stato che Luciano Moggi aveva creato un sistema per controllare gli arbitri ed era l’unico ad utilizzarlo. Un artificio per riuscire a sommare tanti articoli 1 (violazione dei principi di lealtà sportiva) e ottenere un articolo 6 (illecito sportivo), l’unico che consentiva la durezza delle sanzioni applicate dai giudici. Nell’analisi delle intercettazioni, infatti, non si riuscì mai a provare che Moggi aveva tecnicamente e direttamente alterato il risultato di una partita, ma si dimostrò che l’allora dg juventino esercitava il potere attraverso la rete da lui creata e utilizzata».
Avrei un aneddoto raccontato da un ex-calciatore juve (ex-bologna) di una decina di anni fa sui risultati accomodati delle ultime giornate.. alla Juve serviva un pareggio per la matematica vittoria del campionato, quindi Moggi entra nello spogliatoio e dichiara, questo pomeriggio si pareggia, credo con l'Atalanta. Un giocatore sudamericano( non ricordo il nome) con il suo tipico accento..dice:"Direttore, per me non est giustus..io gioco sempre per ganar, non me la sento"..Moggi:" Lo so caro ragazzo(manuel), infatti tu oggi sei in tribuna oggi.."
io ho un aneddoto su moratti...da 4 anni a questa parte entra nello spogliatoio degli arbitri e dice:"Uè testina questa la vinco io eh"
in effetti forse il mio non è esatto...prima delle partite si sapeva gia,moratti non ha bisogno di andare nello spogliatoio!
Non solo Crippa. Francini, Corradini, etc. Moggi depredò letteralmente il Toro per costruire il Napoli che vinse lo scudetto.
Daje Bobo Daje! MILANO, 2 aprile - L'ex giocatore dell'Inter Christian Vieri ha chiesto alla Procura federale della Figc la revoca dello scudetto 2005-2006 della società nerazzurra e l'interdizione dalle cariche societarie per il presidente Massimo Moratti e del vicepresidente Rinaldo Ghelfi. Questo sulla scorta degli atti dell'inchiesta penale milanese sui dossier illeciti in cui Vieri figura parte lesa per una presunta attività di spionaggio ai suoi danni. L'ACCUSA - Per la vicenda è in corso anche una causa civile nella quale Vieri chiede un maxi-risarcimento a Inter e Telecom. È nell'ambito di questa causa che sono stati acquisiti gli atti dell'inchiesta penale per la quale è in corso a Milano l'udienza preliminare. La richiesta di revoca dello scudetto presentata da Vieri, assistito dall'avvocato Danilo Buongiorno, è basata, a quanto si è saputo, sulla presunta violazione dell'art.18 del Codice di giustizia sportiva che prevede, in caso di «violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabili» da parte delle società, anche «la non assegnazione o revoca del titolo di campione d'Italia». La richiesta di interdizione di Moratti e Ghelfi è stata presentata in base all'articolo 19 del Codice sportivo che stabilisce le sanzioni per gli stessi casi a carico dei dirigenti. LA CAUSA - Bobo Vieri, nei mesi scorsi, ha avviato una causa civile chiedendo un risarcimento di 12 milioni di euro a Telecom e 9 milioni e 250 mila euro all'Inter perchè sarebbe stato controllato indebitamente. Cosa che gli avrebbe causato anche una forte depressione. Tra i documenti acquisiti nella causa anche dei verbali d'interrogatorio resi dall'ex numero uno della security di Telecom, Giuliano Tavaroli, coinvolto nell'inchiesta milanese sui dossier illegali per la quale è in corso l'udienza preliminare davanti al guo Mariolina Panasiti. Tavaroli, dopo il suo arresto, spiegò di aver incontrato Rinaldo Ghelfi, "credo amministratore delegato - mise a verbale - e, brevemente, Moratti". In quella occasione gli sarebbe stato chiesto di "capire quale era l'entourage e le persone che ruotavano intorno a Vieri". Alla domanda se fosse proprio necessario ottenere anche i contatti telefonici di Vieri, Tavaroli rispose: "Eh sì per farlo era necessario quanto meno capire quali erano i suoi contatti". La difesa di Vieri ha depositato, sempre nei mesi scorsi, anche un cd-rom che l'ex segretaria di Adamo Bove, già dirigente della security governance della Telecom morto suicida a Napoli, consegnò alla magistratura. Il cd documenterebbe tutti i contatti di Vieri fino al 25 giugno 2004.
MILANO, 2 aprile - Questo il testo integrale della telefonata tra l'ex designatore Paolo Bergamo e il presidente dell'Inter Massimo Moratti, trascritta insieme a molte altre, che la difesa di Luciano Moggi chiederà di acquisire dalla procura di Napoli come presunta prova di illecito. Bergamo: «Mi sono sentito con Facchetti, Presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l'Inter e uno fa il Milan...» Moratti: «Va bene...» Bergamo: «Volevamo dargli un immagine buona...» Moratti: «Sì Sì...» Bergamo: «Mi ha detto Facchetti sì sì sono d'accordo...» Moratti: «Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita...» Bergamo: «Questo gli farà piacere...». Moratti: «Vado a salutarlo...» Bergamo: «Visto che lì non c'è sorteggio ma c'è designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi...» Moratti: «No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni...» Bergamo: «Un saluto vedrà lo riempirà di gioia...» Moratti: «La ringrazio, mercoledì sono giù se c'è ne bisogno, lo vado a trovare prima della partita...»
strizzate gente,strizzate! MILANO, 2 aprile - «La cosa è semplice: qui o sono tutti innocenti o tutti colpevoli. Secondo me sono tutti innocenti». Lo ha detto all'ANSA Luciano Moggi commentando la diffusione delle intercettazioni tra Moratti e l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo. «Forse non si aspettavano queste novità. Invito tutti a riflettere. In molti forse non pensavano - ha aggiunto - che vi fossero altre cose, ma i fatti parlano da soli. Comunque aspetto sereno le valutazioni della giustizia, non voglio aggiungere altro. Rischierei di ripetermi e di dire cose già dette a proposito della cosiddetta Calciopoli». DIFESA - « A Luciano Moggi è stata contestata la violazione dell'articolo 1 ossia la violazione del dovere di lealtà: mi chiedo e chiedo alla Federcalcio, e lo chiederò al Tribunale di Napoli, perché ciò non è stato fatto per il presidente dell'Inter Massimo Moratti che parla al telefono con il designatore arbitrale che chiede al presidente il gradimento di un arbitro (Gabriele, ndr), a designazione diretta non a sorteggio, dopo aver chiesto la stessa cosa a Facchetti?». A parlare è l'avvocato Maurilio Prioreschi, che con gli avvocati Paolo Rodella e Paolo Trofino, difende Luciano Moggi nel processo Calciopoli. Il legale annuncia che chiederà al Tribunale di Napoli, dove è in corso il processo, la trascrizione e acquisizione di tutte le trascrizioni finora "ignorate". TELEFONATE - Insieme con l'ingegner Roberto Porta, uno dei periti nominati dal gup di Vigevano che ha prosciolto Alberto Stasi, sta trascrivendo una ad una, grazie ad un sistema informatico che "incrocia" i dati delle utenze cellulari, tutte le telefonate non inserite nel processo dagli investigatori, dai carabinieri e che serviranno alla difesa estrapolate dalle 171 mila intercettazioni. Quella tra Bergamo a Moratti, prima della gara del 12 gennaio 2005 Bologna-Inter (1-3), è una di quelle "scoperte" cinque anni dopo Calciopoli. «Martedì - dice Prioreschi - chiederemo che vengano trascritte tutte quelle che sono state inspiegabilmente ignorate nel corso delle indagini preliminari. Insomma in Calciopoli si sono usati due pesi e due misure. Nelle telefonate - spiega Prioreschi - tra altri dirigenti del calcio e designatore si parla di incontri riservati, incontri tra Moratti e dirigenti, di cene come quella dui Facchetti con Bergamo. A questo proposito non si capisce perché quella cena non è stata filmata dai carabinieri, mentre quella tra Della Valle e Bargamo è stata filmata, ascoltata, ci sono stati pedinamenti. Ma nel caso Facchetti-Bergamo, la telefonata che annunciava la cena non è stata nemmeno trascritta. Sa cosa hanno invece fatto i carabinieri a Moggi? Lo hanno pedinato e filmato anche quando era a pranzo con i suoi avvocati...». STRIZZATINA - Prioreschi parla poi della "strizzatina d'occhio" che Moratti fa ai due assistenti per complimentarsi per un fuorigioco fischiato alla Samp dopo Inter-Sampdoria (3-2 e 0 a 2 fino all' '88, del 10 gennaio 2005 arbitrata da Bettini). «Moratti scende negli spogliatoi per incontrare la terna arbitrale - dice il legale - e questo non viene evidenziato nelle indagini dei carabinieri: se lo avesse fatto Moggi, magari strizzare un occhio, non so cosa avrebbero fatto gli inquirenti».
è evidente...bergamo chiama moratti per dirgli che ha messo uno che rientra da una squalifica e moratti accetta senza problema moggi chiamava bergamo e ordinava arbitri assistenti custodi addetti al doping e parcheggiatori non è la stessa cosa?
Gli inquirenti della Procura di Napoli, come riporta l'Ansa, hanno garantito: "Il significato attribuito alle telefonate non trascritte, tra le 171mila intercettate nel corso dell'indagine di Calciopoli, rappresenta un'opera di disinformazione allo stato puro". "Il reato non è parlare al telefono, ma è reato quando si stipulano accordi illeciti. Le vittime non possono essere trasformate in autori del reato", fanno infine sapere delle 'fonti interne', come riporta la Gazzetta dello Sport. Ennesima buffonata, ennesima farsa che il presidente Moratti aveva ovviamente preso a ridere.