RICUSAZIONE INAMMISSIBILE - Teresa Casoria e l'attuale collegio giudicante rimarrano al loro posto nel presiedere il processo in aula a Napoli: la richiesta di ricusazione formulata dai magistrati e dalle parti civili è stata infatti rigettata dalla settima sezione della Corte d'Appello di Napoli .IN SVIZZERA SENZA ROGATORIA? - Importanti aggiornamenti in arrivo dall'udienza di oggi al Processo "Calciopoli" che si sta svolgendo a Napoli. In mattinata, tra gli altri, è stato ascoltato il maresciallo Nardone, il quale ha confermato di essere andato in Svizzera dal commerciante De Cillis a recuperare informazioni sulle schede svizzere, contraddicendo quanto dichiarato da Di Laroni e dallo stesso De Cillis nelle rispettive deposizioni. Sembra sia emersa anche la circostanza che tale attività investigativa sia stata effettuata senza alcuna rogatoria internazionale. Se così fosse alcuni dei testimoni rischiano l'incriminazione per falsa testimonianza. Ulteriori ragguagli saranno forniti al più presto.Luciano Moggi, in una dichiarazione spontanea ha ha messo in rilievo che "Cellino ha detto che Fabiani era stato un dirigente della Juve prima di andare al Messina. Ebbene, Fabiani non è mai stato dirigente della Juve a nessun livello.Questo è il processo dei «si dice» e io mi ritrovo imputato per i «si dice»". CELLINO: SOSPETTI E SENSAZIONI - Il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, ha oggi finalmente deposto davanti al Tribunale di Napoli, nell'ambito del processo di Calciopoli. Particolarmente attese erano le sue dichiarazioni riguardo a De Santis e l'inizio dell'inchiesta napoletana. Era stato infatti Cellino a telefonare a Dal Cin, prima del famoso Venezia-Messina, che originò l'indagine, per avvertirlo di un arbitraggio sicuramente contrario da parte del Palanca, arbitro della sezione di Roma 1 ritenuto un "protetto" di De Santis, e facente parte di un gruppo legato alla GEA, e che dunque favoriva Messina e Juventus. Come già Dal Cin, Cellino ha testimoniato essere queste sensazioni senza alcun riscontro fattuale. Moltissimi i "si dice" e le "voci raccolte dal mondo del calcio", ma nessuna prova a motivare le sue affermazioni. Anche riguardo alle modalità di sorteggio, ha espresso la sua personale opinione: "Sì c'era il sorteggio arbitrale e si è visto che sorteggio era: per me era pilotato".
«Da juventino avrei voluto vedere la Juventus in serie C. Il processo di primo grado di Calciopoli avrebbe potuto costituire un momento cardine, fondamentale, per l’intero sistema calcio, malato e avvelenato da personaggi di dubbio gusto, dai furbetti del quartierino e da gente come Moggi. Poi ci fu quell’incredibile e vergognoso condono che fece diventare tutto una farsa. Ma non lo fecero per salvare la Juve, non ci cascate. I bianconeri erano in quel momento il capro espiatorio, un fuscello nelle mani di chi avrebbe dovuto imprimere la pena severa e simbolica. Quell’assurdo “condono” fu fatto per salvare il Milan: Berlusconi e Galliani si misero di traverso con tutte le loro forze per scongiurare la B e, soprattutto, per fare in modo di ritrovarsi anche nelle coppe europee. Fu uno scandalo nello scandalo». A Marco Travaglio si può imputare una certa spocchiosità, un’aria da primo della classe e da “so tutto io”. Con quell’accento torinese che, da Prato in giù, può anche essere mal digerito. Ma al momento rappresenta quella categoria di giornalisti che cercano di non allinearsi con il potere, rintanati in una riserva. E da ieri sera, fino a domenica, sarà il teatro Olimpico ad ospitarne i monologhi. Lezioni di storia politica italiana che ripercorrono gli ultimi 15 anni di vita del nostro paese. «Quindici anni ai confini della realtà», dice con una battuta poco prima di entrare a teatro per il debutto. Lo spettacolo s’intitola “Promemoria” e arriva a Roma dopo una serie di repliche da tutto esaurito per l’Italia. Lui spiega: «La prima Repubblica muore affogata nelle tangenti, la seconda esce dal sangue delle stragi, ma nessuno ricorda più nulla. Si dice che la storia è maestra, ma nessuno impara mai niente. In tutti i settori, calcio compreso ovviamente. Fu io tra i primi a denunciare Calciopoli sulle colonne di Repubblica con le prime telefonate bollenti. Non mi sorprendo che, nel calcio come nella politica, chi sbaglia non paga. O se paga lo fa con una pena illusoria, simbolica, e poi si ritrova come se nulla fosse successo al posto di prima». Come vede il rientro di Bettega nello staff dirigenziale juventino? «Non mi sorprende il suo ritorno. Ma una spiegazione c’è: della triade lui era quello che non contava nulla. Da ex calciatore non ha mai avuto la malizia per combinare quel casino di favori arbitrali e partite truccate che c’è stato e che ancora non è venuto del tutto a galla a mio avviso. Da juventino sarei felice dell’arrivo di Zoff: la sua presenza, oltre a dare una garanzia dal punto di vista del gioco, servirebbe a tenere lontano certi personaggi loschi dall’ambiente. Zoff è sinonimo di pulizia e serietà. È uno che parla poco, come Zeman, e che non si allinea con i più furbi». Lo spettacolo si avvale del contributo musicale di Valentino Corvino, che insieme a Fabrizio Puglisi dà vita sul palco ad una sorta di dj set alternando la musica a documenti audio, con le voci di grandi personaggi come Martin Luther King, Ghandi, Paolo Borsellino. La regia teatrale è curata da Ruggero Cara. “Promemoria” è anche un libro+dvd che propone il testo di Travaglio con le riprese dello spettacolo. fonte: romanews.eu
Nulla di nuovo sotto il sole, almeno per me. Che fosse un complotto ordito da tempo, con indagini indirizzate "solo" in una certa direzione, con intercettazioni pubblicate o riferite in modo incompleto, con altre intercettazioni occultate o "secretate", con certa stampa pronta a soffiare sul fuoco pur di vendere, era chiaro. Ciononostante "calciopoli" viene tirata in ballo ancora oggi ad ogni mezzo favore che fanno ancora alla juve, mentre diventano sempre più nitidi i contorni dello schifoso complotto che ci ha rovinati. Il "ribaltone". Lasciamo pure che a Napoli il processo vada avanti, con un PM sempre più in difficoltà ed i suoi stessi testi che si contraddicono. Le bugie hanno le gambe corte...
certo,mi sentivo solo in dovere di riportare queste cose sul forum dato che se ti aspetti qualcosa dai giornalisti al massimo puoi sentire ancora qualcosa sul rigore di del piero....
Certo, come dei favori arbitrali fatti all'Inter, salvo poi scoprire che in Italia si soffre un po' tutti di manie di persecuzione .
se approfondissero come succedeva alla juve gli errori pro inter degli ultimi anni doveva sempre finire la prima puntata di controcampo!
Si, però queste "manie di persecuzione" sono costate alla Juve due scudetti, una squadra demolita e non so quanti milioni di euro per mancata partecipazione alla Champions. L'intercettazione in oggetto è citata in un'informativa ( informativa ?) dei CC nella quale però si evita accuratamente di approfondire l'argomento "ribaltone". Nella trasmissione televisiva durante la quale viene ascoltata la registrazione qualcuno si affanna ad attribuire al "ribaltone" il significato di futuro licenziamento di Moggi & C da parte dei vertici Juve. Guarda caso, però, si parla anche di Carraro, Galliani etc. La Juve avrebbe licenziato anche loro ??? Ma mi facciano il piacere.... Sarà interessante scoprire chi e quanti ne erano a conoscenza o vi abbiano preso parte attiva.
Leggo sul sito : http://www.ju29ro.com/farsopoli.html Anzitutto, vi troverete a chiedervi: ma perché questa intercettazione non è tra quelle conosciute, tra quelle che tutti abbiamo letto sui giornali? La risposta è piuttosto semplice, e in parte l'avevamo già data, descrivendo, nel silenzio generale, il singolare modus operandi degli inquirenti nei confronti di Franco Baldini, in questo articolo del 2008. Quasi due anni fa, insomma, partiva la nostra denuncia per un metodo ritenuto quantomeno strano, una denuncia caduta nel vuoto e non ripresa dagli organi di informazione, che oggi riproponiamo, forti di questo ulteriore e, ci sembra, decisivo elemento di accusa nei confronti del metodo inquirente. A pagina 414 dell'informativa di Novembre 2005, consultabile sul nostro sito, nell'area download, potete trovare la trascrizione di questa telefonata, effettuata dai carabinieri. Ebbene, ancora una volta , come potete vedere, c'è molta distanza e omissioni a nostro modo di vedere ingiustificate. Secondo gli inquirenti, leggiamo, questa telefonata è utile per comprendere lo strapotere di Moggi nel calcio (!), e vengono riportate solamente le parti in cui Baldini chiede a Mazzini di interessarsi per far lavorare l'amico Renzo Castagnini. Ascoltiamo l'intercettazione dall'inizio, e andiamo a snocciolare tutti gli argomenti che noi riteniamo pertinenti e degni di figurare nella trascrizione della telefonata nell'informativa. Quegli elementi che, se fossero stati trascritti, avrebbero sicuramente cambiato la percezione del "sistema" da parte del lettore. Quegli elementi omessi nella trascrizione. E' NORMALE - La telefonata si apre con la promessa da parte del Baldini di un "discorso molto molto serio", ed effettivamente comincia a perorare la causa dell'amico Renzo Castagnini, che vorrebbe vedere impiegato come direttore sportivo all'Arezzo. Ricordiamo per i più disattenti che il signor Castagnini, dopo una mediocre carriera trascorsa tra squadre di mezza classifica di serie B, ha compiuto un decisivo salto di qualità nel dopo Calciopoli venendo assunto, tu pensa, niente meno che dalla Newventus. Se non lo avete già fatto, potete leggere la sua storia in relazione a questa vicenda, in questo articolo, sempre del 2008. Baldini immagina che Moggi possa avere influenza nella decisione e, tutto di un pezzo, chiede a Mazzini di inoltrargli la richiesta, ripetendo fino allo sfinimento la stessa battuta: "Tu digli che io e Renzo si è litigato da piccini", in riferimento al noto astio che intercorre tra lui e Moggi. E fin qui ci siamo. Ci sono anche i carabinieri. E' NORMALE? - Quello che i carabinieri non scrivono però è che Baldini promette a Mazzini: "Forse se tu ti comporti bene, quando farò il ribaltone, tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone, buttare tutti giù sotto dalla poltrona, io ti salverò forse...". Quindi Baldini prefigura un ribaltone che gli consentirà addirittura potere di vita e di morte su un vicepresidente federale. Decisamente interessante, una notizia decisamente interessante, e meritevole di stare agli atti. C'è un competitore di Luciano Moggi che sta lavorando per scalzarlo dalla sua posizione e, come risultato del suo lavoro, prefigura un enorme potere. Un potere certo non proprio di un semplice cittadino. Si fa per ridere, dite, è vuota millanteria? Andiamo alla fine della telefonata. Mazzini a un certo punto se ne esce: "Tra un anno e mezzo quando cambieranno un po' di cose...", e giù una risata grassissima. E Baldini lo conforta: "Mi son sempre guardato bene dal fare il tuo nome, ho parlato di Carraro, di Galliani, Giraudo... non t'ho mai nominato, ho avuto persino il timore che fossi geloso..." e giù altre grasse risate. Boom. Decisamente troppo interessante. E' la prova che Baldini, acerrimo competitore di Moggi, stesse collaborando con gli inquirenti? Parrebbe. Con chi avrebbe fatto nomi, altrimenti, che avranno come effetto il cambiare un po' di cose nell'estate del 2006, un anno e mezzo dopo? Beh, sarebbe interessante saperlo. Ma andava trascritto. C'è un concorrente di Moggi che nella fase inquirente rappresenta a un alto dirigente un suo futuro potere. Il dirigente è ben conscio del cambiamento che verrà, e Baldini lo gratifica dicendo che sta omettendo di fare il suo nome, e che lo salverà in cambio di un favore. Tutto questo non viene trascritto. Vi sembra normale? Vi sembra normale che Mazzini e Baldini parlino di un cambiamento che sicuramente avverrà tra un anno e mezzo, data grosso modo coincidente con lo scoppio di Calciopoli nel 2006? Ritorna la nostra grande domanda: ma come sono state condotte le indagini? A senso unico nei confronti di un imputato o a 360 gradi considerando anche i suoi competitori? Non è normale che questa telefonata sia stata trascritta con queste pesanti amputazioni. E' NORMALE? - Il punto chiave riguarda, forse ancor più di Franco Baldini, Innocenzo Mazzini, il vicepresidente federale. Ancora più di Bergamo e Pairetto, gli inquirenti lo avevano indicato come ingranaggio imprescindibile del sistema Moggi, graniticamente dalla parte della Cupola, il suo lavoro sempre ispirato dalla longa manus del ds della Juve. Un fedelissimo al sistema, insomma. E invece cosa scopriamo? Che addirittura sghignazzava al telefono con il più grande nemico di Moggi, immaginandone la caduta, e non riferendo al suo presunto sodale i bellicosissimi propositi del Baldini. Eccoci, finalmente. Un elemento importantissimo: Mazzini, come abbiamo visto per i designatori, ha un orecchio per tutti. E non si finge amico per poi fare il delatore, offre davvero una sponda. Quando parla di Moggi, Mazzini lo descrive persino come un millantatore: "Con tutti i benefici d'inventario di Luciano Moggi", riferendosi alle sue rassicurazioni rispetto all'intercessione per Castagnini. Incidentalmente nega qualsiasi liaison dangereuse tra lui e Moggi: "Io so' pure amico di Luciano Moggi... per fortuna mia io scheletri nell'armadio con Luciano Moggi non ne ho...". Che dire... non era utile sapere tutto questo? I GIP, i GUP non avrebbero forse dovuto prendere in considerazione questo elemento, sicuramente difforme rispetto alla vulgata dell'informativa? Crediamo di sì, ma non hanno potuto. Pretendiamo spiegazioni. Mazzini è talmente subalterno a Moggi, che si interessa che il suo peggior nemico trovi lavoro, indicandogli come vacanti alcune posizioni alla Fiorentina dei Della Valle. A proposito, è il 4 di aprile, e secondo i PM la Cupola sarebbe in piena fase punitiva nei confronti dei viola, mentre le parole di Mazzini non descrivono affatto astio, anzi la conoscenza approfondita di ciò che avviene (si sa già che dal prossimo anno Corvino sarà il nuovo ds), sintomo di una certa contiguità. Baldini, per tutta risposta, gli rappresenta che Carraro (attenzione: Carraro, il prosciolto, e non Moggi, il mostro) ha chiamato i Della Valle per sconsigliarli rispetto a un suo eventuale ingaggio. Quanta ciccia! Niente di tutto questo trascritto. E' NORMALE? - Infine, nota di colore, ma neanche poi tanto, in apertura di telefonata scopriamo che Mazzini, per far piazzare Castagnini ad Arezzo, aveva consigliato a Baldini di chiamare Walter Veltroni. Ebbene sì, l'ex candidato premier del PD, che la scorsa settimana abbiamo letto moraleggiare, dalle colonne sulla Gazzetta dello Sport, sulla validità del progetto e i valori etici di John Elkann. Nel gergo di Mazzini e Baldini, scopriamo che il presidente dell'Arezzo sarebbe passato dal "giro Veltroni" al "giro Moggi". Ma che, anche Veltroni aveva una cupola, allora? Non scherziamo. Evidentemente i "giri" erano lobbies, e qui, troviamo ulteriormente certificato da un alto dirigente federale, ce n'era più di una, in mutua concorrenza. Anche questo, naturalmente, non è stato trascritto. Chiediamo ancora: è normale? 1+1+1+1+1... - Ricapitolando qualche puntata precedente: Sandreani dice a Zavaglia che un amico di Baldini in quel di Arezzo gli avrebbe detto che Moggi&Giraudo dovranno fare le valigie, perché Montezemolo li vuole sostituire con Baldini. Dalle telefonate, sappiamo questa essere una convinzione che gira nell'ambiente, da Mazzini a Bergamo, dalla Fazi a Preziosi, sono in molti a considerarla vera e assai probabile. Ora ascoltiamo questa telefonata. Nell'estate di Calciopoli John Elkann aveva offerto il ruolo di direttore sportivo a Franco Baldini, che ha rifiutato, preferendo accodarsi ai milionari contratti di Capello all'estero. Di tanto in tanto, questa voce ritorna: Elkann che offre il ruolo di ds a Baldini. Ecco, non dimentichiamoci. Certo è che.. se per caso....
Un conto è essere a conoscenza che qualcuno è spiato e un altro è minacciare gli arbitri, sceglierseli, dargli delle tessere per poter parlarci liberamente, chiuderli in uno spogliatoio. Ripeto, i dirigenti della juve hanno sbagliato e la squadra e i suoi tifosi hanno pagato per questo. Sarebbe tutto finito. Ma adesso che la juve è pulita e una volta riceve e una volta subisce errori, riprendere gli stessi dirigenti è diabolico!
Se ti riferisci a Bettega, aveva un ruolo estremamente marginale rispetto a Moggi e Giraudo. Per gli altri episodi di cui parli farà luce il processo di Napoli, nel quale ad esempio è saltato fuori che non erano solo quelli della Juve a comprare le tessere in Svizzera. Adesso come tu dici la Juve è "pulita", ma era solo la Juve da ripulire ? A me Calciopoli ricorda molto Tangentopoli, dove tutti facevano le stesse cose ma a pagare furono solo la DC ed il PSI.