Fini-Tulliani

Discussione in 'Politica' iniziata da 5amuel, 25 Agosto 2010.

  1. Teokappatiemme

    Teokappatiemme Direttore Corse

    2.055
    104
    14 Gennaio 2006
    Reputazione:
    4.174
    scout
    sta per arrivare la bomba, Feltri lo ha già detto, ma non vogliono fare passi falsi, hanno in mano qualcosa di scottante sull'affare monegasco.

    Intanto riporto gli articoli di ieri e di oggi sul giornale, a mio avviso già parecchio interessanti visto i personaggi che sono chiamati in causa.

    Vedremo fino a quando avrà il coraggio di starsene zitto a dire che lui NON SAPEVA e apprende ora. Tanti i conti li farai dopo caro Gianfranco.:mrgreen:

    Primo articolo:

    di Stefano Lorenzetto

     


    Ho trascorso un paio d’ore con Paul-Louis Aureglia, in questo momento il suddito più blindato del Principato di Monaco.



    È il notaio nel cui studio, al nu*mero 4 di boulevard des Moulins, l’11 luglio e il 15 ottobre 2008 avvennero i due passaggi di proprietà dell’apparta*mento di boulevard Princesse Charlotte 14 lasciato in eredità da Anna Maria Col*leoni, la contessa nostalgica del fasci*smo che nel testamento aveva nomina*to erede universale dei beni mobili e im*mobili «il partito Alleanza nazionale nel*la persona del suo attuale presidente onorevole Gianfranco Fini come contri*buto per la buona battaglia».


     


    Il notaio Aureglia è tenuto al segreto professionale. Non può e non vuole né farsi intervistare né rilasciare dichiara*zioni sull’intricata vicenda. Tuttavia nel corso del nostro incontro informale ha pronunciato un icastico giudizio circa il fatto che l’abitazione rogitata nel suo stu*dio sia attualmente affittata a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, compa*gna di Fini: «È stata fatta una stronzata».



    E s’è anche lasciato andare a un’afferma*zione che mi sento in obbligo di riferire: «C’è stata una - comme on dit? - truffa in questa storia».



    Forse non era il termine più appropria*to che voleva dire. Ma rende l’idea.


     


    L’incontro con Aureglia, a conoscenza della mia profes*sione, è avvenuto domenica sera fra le 21 e le 23, alla pre*senza di otto testimoni, in una villa fra Romagnano e Az*zago, frazioni del Comune di Grezzana (Verona), dove il professionista monegasco ha poi trascorso la notte con la moglie. Considerato che ero stato invitato in una casa privata, per riservatezza non dovrei darne conto.



    Però la Carta dei doveri del giornali*sta sancisce che il cronista «ri*cerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse» e che «la responsabilità del giorna*lista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qual*siasi altra».



    Per cui derogo al*le regole del bon ton privato e mi attengo alla priorità del*l’interesse pubblico.


     


    Il dottor Aureglia non è un professionista qualsiasi. Su designazione del Consiglio della Corona, fa parte dell’Al*to Consiglio della Magistratu*ra presieduto dal ministro della Giustizia, Philippe Nar*mino.



    È una persona dai mo*di molto gioviali, di bassa sta*tura, lo sguardo guizzante, una mimica facciale che ri*corda quella dell’attore Louis de Funès e una vaga so*miglianza col generale Ro*berto Speciale, ex comandan*te della Guardia di finanza.



    Nato nel 1941, è sposato con una milanese di padre trenti*no e di madre friulana.



    Ha fat*to il notaio per 40 anni.



    Nel 2008, praticamente subito dopo aver registrato il primo passaggio di proprietà del*l’immobile ereditato da An, s’è ritirato e ha lasciato le redi*ni dello studio alla figlia, Na*thalie Aureglia Caruso.


     


    Il pubblico ufficiale finito involontariamente al centro del caso Fini è figlio di Louis Aureglia (1892-1965), insi*gne giurista studioso di dirit*to costituzionale, che fu sin*daco di Monaco dal 1933 al 1944, presidente del Consi*glio nazionale, membro del Consiglio della Corona e pre*sid*ente dell’Union démocra*tique nationale.



    Il Principato ha intitolato alla memoria del padre una strada che, iro*nia della sorte, dista 250 me*tri dalla casa dove abita Gian*carlo Tulliani.



    La nonna pa*terna proveniva dalla Valle di Blenio, precisamente da Aquila, minuscola località in Comune di Dangio, dove il notaio ha una casa di vacan*za, 70 chilometri a nord di Lu*gano.


     


    «Oggi sembra impossi*bile, ma agli inizi del Nove*cento nel Canton Ticino si moriva di fame», racconta Aureglia.



    «Mia nonna emi*grò giovanissima, con altri parenti, per andare a lavora*re negli alberghi in Francia. Di cognome faceva Cima. Un giorno è venuta da me con due bottiglie di grappa una si*gnora Cima, legata a una di*stilleria veneta, reduce da in**fruttuose ricerche in quella sperduta vallata, dove s’era spinta sulle tracce dei propri antenati».


     


    Per i suoi natali, per i suoi incarichi nell’ordinamento giudiziario e anche per i 37 anni passati al vertice della Federazione monegasca del*la scherma, della quale è oggi presidente onorario, Paul-Louis Aureglia vanta una lun*ga consuetudine con Casa Grimaldi e ha intrattenuto cordiali rapporti sia col prin*cipe Ranieri III che col figlio Alberto II, sul trono dal 2005.



    Il notaio si riferisce all’al*loggio occupato dal giovane Tulliani chiamandolo «que*sto famoso appartamento», il che un po’ contrasta con l’asserito disinteresse per lo scandalo:



    «Non ho seguito, non leggo i giornali italiani, me ne hanno riferito gli ami*ci ». Aureglia specifica d’aver conosciuto il senatore Fran*cesco Pontone, né potrebbe dichiarare diversamente, vi*sto che nel primo rogito, quel*lo dell’ 11 luglio 2008, egli stes*so certifica che il parlamenta*re italiano «agisce in nome e per conto dell’Associazione di diritto italiano denomina*ta “Alleanza nazionale”, par*tito politico sotto il codice fi*scale numero 80204110581, in virtù dei poteri generali che gli sono stati conferiti, in particolare allo scopo di di*sporre dei beni sociali, dal si*gnor Gianfranco Fini nella sua qualità di presidente del*la detta associazione».


     


    Circa i compratori, il nota*io si limita a raccontare d’es*sere stato contattato «dagli uf*fici che rappresentano le so*cietà » nel Principato, dove per società debbono inten*dersi Jaman directors Ldt, al*la quale fa capo Printemps Ltd, e Janom partners Ltd, al*la quale fa capo Timara Ldt, tutte con sede in una mode*sta palazzina verde al nume*ro 10 di Manoel street, a Ca*stries, capitale di Saint Lucia, nelle Piccole Antille, paradi*so fiscale caraibico.



    Tutte so*cietà manovrate dagli stessi personaggi e tutte costituite in coppia nel medesimo gior*no: Jaman e Janom il 2 no*vembre 2005, PrintempseTi*mara il 30 maggio 2008.



    E tut*te con lo stesso capitale socia*le: 1.000 dollari statunitensi.


     


    Ma chi sono i soci occulti di Jaman directors, Printemps, Janom partners e Timara?



    Inutile chiederlo ad Aure*glia: «Il notaio non può sape*re chi c’è dietro. Si limita a controllare che le società sia*no state regolarmente costi*tuite e dispongano di coordi*nate bancarie ».



    Come ampia*m*ente documentato dal Gior*nale , Alleanza nazionale ven*de a Printemps per 300.000 euro l’11 luglio 2008 e Prin*temps rivende a Timara per 330.000 euro il 15 ottobre suc*cessivo.



    Spiega il notaio: «Pri*ma mi hanno mandato i do*cumenti dell’eredità Colleo*ni, indispensabili per la devo*luzione ( il passaggio dalla de*fun*ta ad An stabilito nel testa*mento, ndr) .



    Poi il partito ha deciso di vendere il bene a una società».


     


    È così che l’11 luglio 2008 si presentano nel suo studio il senatore Pontone in rappre*sentanza di An e, per l’acqui*rente Printemps, «il signor Bastiaan, Anthonie Izelaar, amministratore delegato del*la società, residente a Mona*co, avenue des Guelfes, 4; e il signor James Walfenzao, am*ministratore della società, re*sidente a Monaco, avenue Sa*int Roman, 7, nelle loro quali*tà d*i direttori della società de*nominata “Jaman directors Ltd”», si legge nell’atto di compravendita.


     


    Il secondo rogito, quello che il 15 ottobre attesta la ven*dita da parte di Printemps a Timara, vede presenti nello studio del notaio Nathalie Au*reglia Caruso, figlia di Paul-Louis, il già citato Izelaar, che agiva in nome e per conto del*la società Printemps, e Susan Elizabeth Beach, residente in avenue Princesse Grace 31, Monaco, in rappresentan*za dell’acquirente Timara.


     


    Nell’unica nota ufficiale in otto punti diramata da Fini a sua difesa lo scorso 7 agosto, nel tentativo di rintuzzare l’inchiesta del Giornale , il presidente della Camera ha commesso l’errore di scrive*re al punto 7:



    «La vendita del*l’appartamento è avvenuta il 15 ottobre 2008 dinanzi al no*taio Aureglia Caruso e sulla natura giuridica della società acquirente e sui successivi trasferimenti non so assoluta*mente nulla ».



    Clamoroso au*togol, perché a rigor di logica Fini non avrebbe dovuto sa*pere nulla di questo secondo passaggio di proprietà: è in*fatti l’11 luglio e non il 15 otto*bre, nello studio del padre Paul-Louis e non della figlia, che Alleanza nazionale sven*de a un quinto del suo reale valore di mercato l’apparta*mento ereditato dalla contes*sa Colleoni.


     


    «È un affare italiano, ades*so », commenta laconico Au*reglia.



    Ma poi si lascia sfuggi*re un dettaglio tutt’altro che trascurabile riguardante «l’ufficio che controlla i soldi sporchi», testuale, ovviamen*te a Monaco.



    «C’è stata una *comme on dit?- truffa in que*sta storia. Il Principato aveva il diritto di prelazione».



    E cita due leggi in base alle quali i servizi finanziari del Princi*pato possono esercitare «il di*ritto di comperare al posto di chiunque altro un immobile o un fondo di commercio, a seconda della qualità del be*ne posto in vendita, pagando un 10 per cento in più».



    Per*ché al 14 di boulevard Prin*cesse Charlotte non fu fatto valere questo diritto di prela*zione*e si lasciò che l’apparta*mento venisse affittato al gio*vane «cognato» del presiden*te della Camera?



    Tanto più che il condominio in questio*ne ri*entra per legge nella cate*goria «protégé» in quanto co*struito prima del settembre 1947:«Un tempo era sede del**l’hotel Windsor, quindi si tratta di un immobile di pre*gio ».


     


    Al momento del congedo, Paul-Louis Aureglia mi confi*da il suo rammarico per gli in*giusti sospetti che si sono ad*densati anche sulla sua per*sona: «Io non so niente di questa storia. Eppure un gio*vane italiano residente a Montecarlo mi ha criticato su Internet, sostenendo che io sarei complice. Avrei volu*to replicare. Ma poi mi sono ricordato che mio padre fu oggetto di un’analoga insi*nuazione quand’era in politi*ca. Scrissi un articolo in sua difesa e lo sottoposi al princi*p*e Ranieri per una lettura pre*ventiva. Dopo qualche gior*no Sua Altezza mi fece sapere che sarebbe stato meglio so*prassedere. Se tu rispondi, l’altro rincara la dose.Se inve*ce tu non rispondi, la cosa si ferma».



    Più che la regola Grimaldi, si direbbe il metodo Fini.


     


    Stefano Lorenzetto.
     
  2. Teokappatiemme

    Teokappatiemme Direttore Corse

    2.055
    104
    14 Gennaio 2006
    Reputazione:
    4.174
    scout
    Secondo articolo presente sul quotidiano di oggi.

     


    Prima le presentazioni, poi le rivelazioni choc.



    Luciano Garzelli è l’italiano più noto a Montecarlo. Avrà una sessantina d’anni ed è uno che conta tanto, ma tanto, nel Principato di Monaco.



    Gode dell’amicizia personale di sua altezza serenissima Alberto e dell’intera Casa Grimaldi, ed è «il» costruttore monegasco per antonomasia in quanto amministratore delegato del colosso immobiliare Engeco fondato nel 1974 da Stefano Casiraghi. In materia di case e compravendite, da queste parti, nessuno ne sa più di lui.



    «È la Cassazione del mattone», scherza uno dei testimoni dell’affaire Tulliani.


     


    E testimone prezioso dello scandalo dell’estate è proprio lui, il vulcanico Luciano, al pari del figlio Stefano che il 30 luglio raccontò al Giornale di aver presenziato ai lavori nell’appartamento di rue Princesse Charlotte 14 – quale rappresentante della società di ristrutturazione Tecabat - dove il cognato di Fini (affittuario) controllava e dirigeva direttamente in loco le operazioni di restauro (pagate dalla società off shore Timara Ltd, proprietaria dell’immobile):



    «Insomma, c’era un rapporto diretto tra Tulliani e Timara»



    disse il giovane Garzelli, poi redarguito pesantemente dai superiori per le dichiarazioni incautamente rilasciate a questo quotidiano.


     


    Se il figlio ha ricoperto un ruolo marginale, seppur attivo, nella vicenda, il padre è il dominus dell’intera operazione.



    A lui s’è rivolto l’ambasciatore italiano nel Principato per aiutare l’«esperto immobiliarista» (sono parole di Gianfranco Fini) a trovare società di ristrutturazione a lui gradite per rimettere a posto la casetta monegasca donata dalla contessa Anna Maria Colleoni ad Alleanza nazionale.


     


    Incontriamo Luciano Garzelli al termine di una riunione di lavoro, di fronte al porto, a duecento metri dal pulpito da cui sventola la bandiera a scacchi della Formula uno.



    Si vede subito che ha molte cose da dire anche perché sovrappone concetti e precisazioni.



    Ecco il botta e risposta. Integrale.


     


    Intanto una premessa, signor Garzelli. Se per l’intervista del 30 luglio suo figlio Stefano ha avuto problemi sul lavoro ce ne scusiamo ma...



    «Niente, non fa niente. Ormai è tutto passato. Non ne parliamo più».


     


    Senta oggi (ieri, ndr) il Giornale ha riportato le parole del notaio Paul-Louis Aureglia (che ratificò i due passaggi di proprietà dell’apparta*mento oggi abitato da Tulliani e che ha ipotizzato una sorta di truffa al Principato per la violazione di una legge sul diritto di prelazione sull’acquisto degli immobili «protetti» da parte del governo locale, ndr). Parla di «stronzate» fatte, di presunte truffe orchestrate intorno all’appartamento...



    «(Luciano Garzelli legge il Giornale e scuote la testa).



    Ma lo dico pure io. Con 300mila euro a Monaco si compra un parcheggio e la cosa incredibile è che le autorità monegasche non hanno fatto alcuna operazione (di controllo, ndr)».


     


    La potevano fare?



    «E certo. 300mila euro è un prezzo sottostimato».


     


    Scusi, ma quanto vale quell’immobile?



    «Tra un milione e un milione e mezzo».


     


    Abbiamo parlato con la Tecabat che ha ristrutturato...



    «Senta, io con la mia Engeco non c’entro niente. Mi ha chiamato l’ambasciatore (Franco Mistretta, ndr) che aveva ricevuto una telefonata... - se me lo chiederà il giudice dirò da chi –



    ...Luciano c’è questa cosa da fare. Sono andato là personalmente, ho detto sono della Engeco, facciamo grattacieli, case, ponti... e mi han detto, sai siccome c’è un certo personaggio... Allora lì ho sentiti, hanno detto sono una sessantina di metri quadrati però i materiali li portiamo noi. Allora ho detto, grazie arrivederci. E me ne sono andato. E poi mi hanno richiamato».


     


    Scusi Garzelli, ma le hanno detto che i materiali li avrebbero portati loro?



    «Non “li avrebbero”, li hanno portati loro. Qui hanno messo solo in opera i materiali che hanno portato loro. La cucina, le maioiliche, il parquet, i rubinetti».


     


    Ci perdoni, torniamo all’ambasciatore. Esattamente cosa le ha detto?



    «Mi hanno chiamato per fare un lavoro qui a Montecarlo. Poi mi ha dato un telefono del signor Tulliani».


     


    Con la signora Tulliani lei ha avuto rapporti?



    «Certo. Mi ha chiamato».


     


    Perché c’erano problemi nell’appartamento?



    «Modifiche da fare, i lavori nella stanza, il muro da rompere. Il problema, insisto, è a monte. A quando è stata fatta questa vendita a trecentomila euro».


     


    Ci perdoni l’ignoranza. Ma è normale, qui a Monaco, che un semplice affittuario scelga lui i materiali della ristrutturazione e se li faccia arrivare dall’Italia?



    «Non è normale. Loro hanno fatto così. C’era anche un architetto romano che mi contattava via e-mail. Si chiama (...)».


     


    A parte le telefonate con i Tulliani lei ha avuto anche contatti via e-mail, per lettera, via posta, diciamo così, normale?



    «Scusi, ma che sta facendo il giudice lei?



    Io su questo punto rispondo solo al giudice.



    Se me lo chiede lui, glielo dico a lui. Arrivederci».
     
  3. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    Ma no: tutto normale, tutto a posto...:lol::lol::lol:
     
  4. Teokappatiemme

    Teokappatiemme Direttore Corse

    2.055
    104
    14 Gennaio 2006
    Reputazione:
    4.174
    scout
    io mi chiedo, ma quanto durerà ancora questa telenovela?

    Seconda cosa, il cognato che dove spiegare come stanno le cose, dove capperi è??? :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
     
  5. 5amuel

    5amuel Amministratore Delegato BMW

    4.542
    338
    11 Giugno 2007
    Reputazione:
    151.731
    una scatola qualunque
    lo ha beccato repubblica ma non ha risposto come al solito, è scappato via in auto.
     
  6. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Quando riesci a comprare i parlamentari, non dovrebbe essere un grande problema comprare false testimonianze.
     
  7. 5amuel

    5amuel Amministratore Delegato BMW

    4.542
    338
    11 Giugno 2007
    Reputazione:
    151.731
    una scatola qualunque
    quando ti rifiuti di rispondere e scappi è normale che la fantasia si scateni. "Chi tacce acconsente" mi pare sia uno dei proverbi più vecchi.
     
  8. Teokappatiemme

    Teokappatiemme Direttore Corse

    2.055
    104
    14 Gennaio 2006
    Reputazione:
    4.174
    scout
    scusa Alex ma sei davvero sicuro che un notaio di quella caratura si voglia spu.ttanare a quel livello solo per fare un favore (anche ben remunerato ok, come se ne avesse bisogno....) a Mr. B.? a me la cosa sembra ridicola, anche perchè, come vi dicevo....la bomba arriva.....
     
  9. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    Per la prima domanda, la risposta è: tanto, durerà tanto perchè fa comodo a Fini, che così cerca di risalire la china nella separazione in casa con il Cav. ed alla inesistente opposizione che vede in Gianfranco l'unica "arma" per cercare di destabilizzare il Governo (son messi bene...)

    Sulla seconda, beh, tu al posto suo risponderesti? E' residente nel Principato, verosimilmente non riusciranno nemmeno a sentirlo i giudici, che interesse ha a far chiarezza in questa (perdona il gioco di parole) oscura vicenda?

    Già mi aspetto i soliti noti che avranno la solita cura di ridimensionare la faccenda, sostenendo distinguo dei più vari e predicando l'immacolata purezza del Gianfrancone nazionale...:lol:
     
  10. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    Sì, certo, la falsa testimonianza di un ex pubblico ufficiale che ha rogato i due atti di vendita...:lol::lol::lol:

    ri:lol::lol::lol:

    ri ri :lol::lol::lol:

    Non credo esista al mondo persona non prevenuta che non valuterebbe con spirito critico le dichiarazioni di cui agli articoli indicati.
     
  11. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    E ci credo che non lo hanno beccato: quelli di Repubblica sono "komunisti" e girano con la Lada... e contro la Ferrari di Tulliani c'è poco da fare...:lol::lol::lol:
     
  12. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Verissimo, ma le pecore si indignano solo a comando e solo in una direzione, è questa la miseria del nostro paese.
     
  13. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Va be, la tua ingenuità non si scopre oggi
     
  14. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    ...oltre al fatto che altri sono cronicamente accecati dalla voglia di disfarsi di Ilvio che, pur di difendere l'indifendibile, si girano dall'altra parte...:wink:
     
  15. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    meno male che ci sei tu che dispensi saggezza...:lol:
     
  16. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Rimango convinto che i suoi avversari lo temono a morte, ed essendo politicamente infeirori, cercano in tutti i modi di screditarlo, indipendentemente dai fatti.

    E i forcaioli con la bava alla bocca di oggi fanno scompisciare dal ridere, pensando alla moralità inesistente dietro il loro partito.
     
  17. 325Ci

    325Ci Amministratore Delegato BMW

    2.952
    223
    3 Febbraio 2009
    Reputazione:
    14.091
    bmw e46 325 ci cabrio
    Come di consueto confondi le carte in tavola nella speranza di sviare il discorso. Visto e rivisto.

    Il tema della discussione, caso mai ti fosse sfuggito, è la vicenda che vede coinvolti Fini e i Tulliani.

    Addentrarsi in discorsi del tipo "lui è meno peggio", "gli altri son cattivi e più condannati", "lui ha rubato meno degli altri o nulla" rivela due cose: (i) andare OT e (ii) essere a corto di argomenti.

    I "fatti", caro mio, sono che, a quanto risulta oggi, la vendita dell'immobile sia stata quanto meno sospetta, se si considera chi ci abita ora (il cognato di Fini), chi ha seguito i restauri (Fini e Sig.ra), chi ha verosimilmente pagato gli arredi (idem), chi ha fatto pressioni su funzionari per far lavorare il cognato con la Rai (Fini).

    Per una volta, se ne sei capace, rispondi con un sì o con un no: quanto sopra è normale?

    Ti prego di omettere messaggi chilometrici in cui, come di consueto, ti spertichi per sostenere le tue tesi: meglio un "illuminante" silenzio.:wink:
     
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  18. 5amuel

    5amuel Amministratore Delegato BMW

    4.542
    338
    11 Giugno 2007
    Reputazione:
    151.731
    una scatola qualunque
    L'informazione e la trasparenza fanno comodo solo quando vanno a colpire il tuo nemico? Bell'atteggiamento di liberalità!

    Il regime c'è è vero, ma è sempre il bue che da del cornuto all'asino!
     
  19. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Sino a prova contraria i messaggi chilometrici li scrivi tu, non io, basta scorrere le pagine, non è difficile.

    La vendita dell'immobile IMHO è sospetta, attendiamo di avere più elementi per valutarne la gravità. Rimane il fatto che i pensieri e le atteznioni di molte persone sono guidati da altri, la vera astuzia è costruire burattini che non si rendono conto di esserlo.

    :wink:
     
  20. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    La trasparenza e l'informazione si fanno facendo le pulci a tutti, non solo a chi non si allinea al padrone.
     

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