Ma vedi, se vuole fare pulizia, è meglio che sia pulito di suo e qui non pare tale. Inoltre si puo' essere titolari legali con l'1% di una società e tu lo sai benissimo, sarà mica questo il caso?
Arrampicarsi sugli specchi va bene, ma fino ad un certo punto. Nella stessa frase Fini dice che (i) dei passaggi successivi alla vendita da parte di AN non sa nulla e allo stesso tempo (ii) conosce la data del secondo rogito e (iii) il nome del notaio che ha rogato il secondo atto, diverso da quello che ha curato la vendita da AN alla Printemps. Infatti il notaio rogante la prima compravendita del 11.7.2009 , l'unico che Fini dovrebbe conoscere, è tale Paul Luis Aureglia, che non c'entra nulla col diverso notaio Aureglia Caruso che ha rogato la cessione da Printemps e Timara, della quale Fini personalmente scrive di non sapere nulla-. Per inciso Aureglia Caruso e Paul Luis Caruso hanno studio a Montecarlo, non in Italia. Non c'è da discutere, è un lapsus, ma da parte di uno che mente, sapendo di mentire. L'unica cosa in discussione qui è la tua conoscenza della vicenda, dato che confondi date, nomi e notai:wink:
Tenendo conto che il cliente non è mio, bensì di mio padre, ribatto le affermazioni ovvie, non seguo assolutamente il caso e ripeto il mio unico interesse è che non vengano rivolte ulteriori attenzioni a quell'immobile
Comunque comico che il notaio italiano abbia come nome il cognome di quello monegasco /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">
Ottimo, quanto fatto ad oggi stimola la massima curiosità, e vedrai che ce ne rimane intorno... E' l'aspetto grottesco della vita...
Tanto per vi invito a leggere questo: Come ho già avuto modo di ribadire qualche post fa, la casa a Montecarlo di Gianfranco Fini scoperta dal Giornale e sbattuta in prima pagina come lo scoop del decennio, è realmente una notizia bomba tanto che ormai tutti i giornali si ci sono fiondati sopra come avvoltoi. Non capita spesso che un quotidiano faccia un’inchiesta giornalistica e ci azzecca di brutto, del resto anche Repubblica lo scorso annolo fece col caso Noemi e poi D’Addario. Può non piacerci, a me non piace, ma è un dato di fatto che entrambe le storie sono giornalismo puro. Ce ne fossero… E’ passata una settimana da quando Gianfranco Fini rispondeva alle domande del Corriere chiarendo la sua estraneità alla vicenda dell’appartamento a Montecarlo dato in affitto al cognato Giancarlo Tulliani. Tra sabato e domenica Il Giornale ha sferrato un doppio attacco al Presidente della Camera. Venerdì è stata pubblicata un’intervista anonima ad un inquilino che raccontavano di aver visto a Natale 2009 “i Fini” in Boulevard Princesse Charlotte, ubicazione dell’appartamento incriminato: Che periodo era? «Allora, era qualche mese fa, intorno a Natale, stavano ancora facendo i lavori nell’appartamento della contessa che anche io avevo visionato in precedenza quando vennero per la prima volta quelli di An, e dallo schifo che trovammo dentro, si vedeva che non era abitata da un pezzo. E vedo lui spuntare dietro quella signora bionda. Anche i vicini poi mi diranno di aver visto Fini, e signora bionda, in quel palazzo». L’indomani, sabato 14, è stato pubblicato il contratto di acquisto per una cucina – a nome TULLIANI 04 – e l’intervista ad un dipendente del mobilificio – tale Davide Russo, il quale, stranamente, si sarebbe licenziato pur di parlare col Giornale – che dice senza tanti giri come la cucina e gli altri arredi comprati dall’On. Fini sono per la casa degli scandali. Ieri, domenica di ferragosto, lo scoop del Giornale è un’intervista a Luciano Care, imprenditore italiano a Monaco, che giura di aver stretto la mano e parlato con Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani nel novembre del 2009: Frequentando Palais Milton, le è capitato di incrociare il presidente della Camera? «L’ultima volta è stato agli inizi del novembre 2009 e in quell’occasione non mi pareva che l’onorevole Fini fosse così meravigliato, anzi era molto rilassato e disponibile». Ricorda la data precisa? «Era durante il ponte dei morti, quando Monaco è piena di italiani in vacanza». Fini era solo? «No, con la signora Elisabetta e il cognato. Stavo accompagnando a casa il mio amico quando li abbiamo visti uscire. Ci siamo stretti la mano, un contatto che ricordo molto bene». Il mistero s’infittisce ulteriormente perché, a fronte delle secche risposte dello stesso Presidente della Camera e del vicepresidente di Fli Della Vedova, il Giornale ha continuato ad attaccare Fini per le risposte al Corriere dell’8 agosto, soprattutto l’ultima: «La vendita dell’appartamento è avvenuta il 15 ottobre 2008 dinanzi al Notaio Aureglia Caruso e sulla natura giuridica della società acquirente e sui successivi trasferimenti non so assolutamente nulla – scrive Fini – Qualche tempo dopo la vendita ho appreso da Elisabetta Tulliani che il fratello Giancarlo aveva in locazione l’appartamento. La mia sorpresa ed il mio disappunto possono essere facilmente intuibili». Il quotidiano della famiglia Berlusconi, ieri faceva notare che nell’ultimo controverso punto degli otto elencati, Fini ha mentito: “Il presidente della Camera ci spieghi. Ci spieghi anche, se può, quel che lui stesso ha scritto nella celeberrima nota difensiva in 8 punti di domenica scorsa e che suona come un’in volontaria confessione. Afferma, nero su bianco, la terza carica dello Stato: «La vendita dell’appartamento è avvenuta il 15 ottobre 2008 dinanzi al notaio Aureglia Caruso e sulla natura giuridica della società acquirente e sui successivi trasferimenti non so assolutamente nulla». Bene, questo è semplicemente falso. L’appartamento di Boulevard Princesse Charlotte fu ceduto da An alla società Printemps l’11 luglio 2008 nello studio del notaio Paul-Louis Aureglia. Il 15 ottobre 2008 la casa dell’eredità Colleoni passò, davanti a un altro notaio (Aureglia Caruso, per l’appunto), dalla Printemps alla società «gemella», con sede nello stesso edificio dello stesso paradiso fiscale, che poi l’affitterà al «cognatino». Fini, secondo le sue parole, non poteva saperlo. Eppure lo scrive.” Dunque Fini avrebbe mentito e si sarebbe fatto beccare per un errore di date. Bisogna saperlo fare, il baro… Tanto per non annoiarci con gli scoop e le contromosse dell’uno e dell’altro, nella serata di ieri Fare Futuro ha seccamente smentito, con tanto di prove “anagrafiche”, l’ipotesi che Fini stia barando accusando a sua volta Luciano Care, il super-testimone che avrebbe stretto la mano a Fini e consorte, di non dire la verità: “Consigliamo al Giornale di impegnarsi di più perché per costruire false testimonianze bisogna saperci fare ed essere pignoli nei controlli. A parte il fatto che gli spostamenti della terza carica dello Stato restano scritti nero su bianco presso le autorità competenti per la sicurezza, il 10 ottobre 2009 è nata la piccola Martina e venti giorni dopo la mamma era a Roma ad allattare e papà Fini a cambiare i pannolini. Di fronte a questa smentita documentale ci aspettiamo che il testimone smemorato indichi altre date o altre versioni, giusto per proseguire la diffamazione e aumentare la confusione. In attesa di conoscere le altre “bufale” del delirio diffamatorio siamo certi che la magistratura e l’ordine dei giornalisti saranno severissimi nel sanzionare questo pseudogiornalismo.” Ripeto che non mi interessa assolutamente proteggere o accusare alcun politico italiano, ma non vi pare che dalla parte di chi accusa ci siano tante stranezze? Dipendenti di mobilifici che si licenziano pur di rilasciare dichiarazioni (ma voi vi licenziereste?) supertestimoni che vedono Fini a monaco quando invece non c'è ... roba strana eh ... E fatalità tutti scoop tirati fuori, nientepopodimenoche ... da "Il Giornale"
Il cliente è di tuo padre ma tu telefoni al Sen. Avv. che ritieni aver offeso tuo padre. Il caso non lo segui ma sono pagine e pagine che ne parli, indicando anche informazioni sbagliate. Non vuoi che si parli dell'immobile ma in un forum pubblico esponi questioni abbastanza riservate e delicate che lo riguardano, che nessuno avrebbe ricordato se tu non avessi spiegato l'articolo linkato, mi pare, da makepalle2002. Insomma: parliamone, ma se uno sbaglia una data basta dire "ok, ho letto male", non c'è bisogno di far quello che dopo averci scritto la divina commedia, ora dice che non gli interessa... E ridai: sono entrambi notai di Monaco
Si può sapere la fonte del testo? Comunque non ci sono prove della falsità delle dichiarazioni, perchè ancora una volta mancano i documenti.
Innanzitutto non ho telefonato ma scritto e non in qualità di legale ma di figlio sentendomi profondamente offeso dal fatto che una persona desse del falso a mio padre. Ritengo che chiunque l'avrebbe fatto. Secondo, le informazioni riservate sarebbero? Terzo, il massimo appiglio è un lapsus? Due firme di sconosciuti? Le dichiarazioni ufficiose di un ministro caraibico inquisito per corruzione? Almeno non ci fosse stata una tempistica perfetta! Sarebbe forse apparsa più credibile la vicenda. Invece è oltre l'evidenza il costrutto denigratorio. Poi chi avrà detto falsità ne pagherà le conseguenze credo, fin'ora posso dire che nessuna falsità provata possa essere ascritta all'On Fini (se tralasciate il lapsus sulla data che poi, fatto trascurato da Il giornale, è stata corretta a pochi secondi di distanza dallo stesso Fini che non andava certo a braccio, ma con i fogli delle sue rilevanze sotto agli occhi) nè alle dichiarazioni dell'Avv Sen Ellero. Se poi avete prove, e non illazioni o stralci dal giornale di Berlusconi, allora ne parliamo
http://www.openworldblog.org/2010/08/16/chi-mente-tra-il-giornale-e-gianfranco-fini/ Non so che blog sia, premetto che è un risultato di google. Comunque degno della stessa credibilità de Il Giornale, o sbaglio?
Inoltre: Gianfranco Fini non ha grandi ragioni per mentire. Se la Timara è di Tulliani, allora non lo è la Primtemps a cui AN ha venduto. tutt'al più ha fatto un affare chi ha comprato e AN ha venduto al di sotto del prezzo. Altrimenti affermiamo che anche la prima società è di Tulliani. Questa cosa nessuno l'ha sottolineata nè spiegata. L'Avv Ellero non ha ragioni per mentire, non è in politica, non è vicino di certo a Fini o ai suoi movimenti, gli unici contatti ricevuti sono stati dall'On Conte che si è recato da lui dopo il comunicato stampa (non prima). Non ha bisogno di farsi pubblicità nè, a 66 anni soffre della sindrome del tronista. Non ha ragione di mentire il cliente, il quale si è visto alzare i riflettori contro da una miriade di faccendieri che cercavano notizie sulle sue attività e proprietà. Ha detto che l'immobile è suo sperando che il polverone si spostasse su altro, se così non fosse agirà contro chi il polverone l'ha sollevato. Ma allora, tutta questa bagarre, ribadisco sollevata da "il giornale" cui prodest?
Ti rispondo con ordine: (i) non è normale fare appunti deontologici a colleghi quando non direttamente coinvolti; sono questioni che si svolgono tra i diretti interessati, al limite a colpi di esposti. Poi ognuno si regola come crede, ma è inusuale; (ii) le informazioni riservate sarebbero quelle realative al cliente. Non saranno dati sensibili, ma io ben mi guardo dal distribuire indizi sui miei clienti in giro, men che meno in un forum. Anche qui, ognuno fa come crede; (iii) il massimo appiglio non è un lapsus: ci sono rogiti, contratti e testimonianze, oltre, si intende, alla confessione di Fini (perchè tanto vale lo scritto di suo pugno) laddove dichiara di conoscere la data del secondo rogito; (iiii) le firme su di un modulo ufficiale non sono di sconosciuti, ma di locatore e conduttore (che è Tulliani...); (iiiii) le dichiarazioni di un Ministro tali restano; (iiiiii) la tempistica mi pare normale; certo, la cosa è stata portata a galla non per caso, ma da lì in poi l'effetto "palla di neve" è regolare; imho.
Rispondo in ordine: I i miei appunti all'Avv Bucciero sono semplici richieste di scuse fatte da un figlio che si ritiene profondamente offeso, il richiamo alla deontologia è ovvio e dovuto in quanto mio padre e l'avv Bucciero sono entrambi avvocati, mio padre, per eleganza, non ha depositato esposti in quanto considera le dichiarazioni dell'Avv bucciero mere facezie di fine estate, in caso le avesse riconfermate e asseverate ovviamente le conseguenze sarebbero diverse. Potrei avere a che ridire sui toni dell'Avv. Bucciero nei miei confronti, nel caso, solo questi sarebbero orgomento deontologico tra me e lui e pertanto non verrebbero divulgati. II) non ho divulgato alcun indizio, ripeto solo già parti di dichiarazioni già fatte, se poi qualcuno si prende la briga di leggere i forum e non le dichiarazioni ufficiali, beh, nè trarrà sicuramente minor vantaggio. III) Non mi risulta che uno scritto di proprio pugno equivalga ad una confessione, tanto più che non ho mai visto alcuna dichiarazione scritta in tal senso. C'è una intervista trascritta da Il Giornale, ma ripeto, do più credito a Novella 2000. Le testimonianze IV) Le firme sono di Tulliani quando verrà dimostrato. Dato che di firme del Sig tulliani in giro ce ne saranno un'enormità, perchè Il Giornale non ha ancora fatto il confronto? E se il locatore o il conduttore fossero meri procuratori? V) Le dichiarazioni di un ministro quando non date ufficialmente (e fin'ora un documento ufficiale non l'ho ancora visto) rimangono le dichiarazioni di un comune cittadino. Il fatto che tali dichiarazioni siano state date in violazione della legge di St Lucia, del fatto che tale personaggio ha la pessima abitudine di intascare mazzette e che qui tutti siano pronti a tutto pur di dichiarare qualcosa mi fa essere molto perplesso VI) Portata a galla non a caso ... con questo mi vuoi dire che già prima si sapeva? Che c'è stato un costrutto apposito?
Ma sopratutto, aspetto ancora una spiegazione sul fatto che, per chi ritiene che la Timara sia di Tulliani, se AN non ha venduto la casa a tale società ma ad un altra, dove si porrebbe il problema?
Spettro, forse ti è sfuggito il mio messaggio di prima, dove riportavo la nota scritta da Fini al Corriere della Sera. L'ha scritta Gianfranco, non Feltri, e l'ha pubblicata il Corriere, non il Giornale... Ripeto: mi pare che tu faccia -o voglia fare- molta confusione in questa vicenda che già è ingarbugliata di suo...
Mah, mi sembra elusiva come risposta. Tutto il polverone è nato dal fatto che il Giornale accusa Fini di aver fatto vendere un immobile di proprietà di AN ad una Off Shore di proprietà del fratello della sua compagna. Ora è oltre ogni modo evidente che questo non sia avvenuto dato che la società incriminata sarebbe la Timara e AN ha venduto alla Printemps, giusto?
Spettro, non me ne volere, ma mi sembra che tu abbia molta poca dimestichezza con la vicenda, pur scrivendo parecchio al riguardo. Il "polverone" non è infondato, il polverone non è portato avanti solo dal Giornale (basta andare in edicola per sincerarsene) e le dichiarazioni di Fini non spiegano nulla, ma aggiungono carne al fuoco. Ora, quanto alle società, guarda caso che hanno la stessa sede e la stessa data di costituzione. Che siano collegate è più di un ragionevole dubbio e mi fa specie che un professionista che si diletta in questioni transfrontaliere non veda un problema evidente. Il doppio passaggio può avere mille ragioni -nessuna della quali molto "nobile" o "morale"-, dall'aggirare o rendere più difficoltoso l'esercizio del diritto di prelazione che il Principato ha sull'immobile, passando per il fungere da doppio filtro nei confronti di curiosi del fisco italiano, al far sembrare casuale quel che casuale non è. Perchè la favoletta del passaggio da AN alla Printemps e solo poi alla Timara regge solo finchè non ci si accorge che il prezzo è stracciato, che non solo AN, ma anche la Printemps ha un pessimo senso degli affari -pur essendo una immobiliare con sede estera- e rivende a Timara con un guadagno di appena 30 mila Euro, forse per mascherare l'operazione come compravendita non simulata. Se ci aggiungi che ci abita Tulliani, il quadro è bello che completo. Ora, io non so come tu occupi la giornata, ma se come ho capito fai l'avvocato e hai i clienti che sostieni, credo che siamo tutti abbastanza grandi per capire che maneggi del genere sono la regola quando si vuole "eludere" il fisco:wink: