In Italia manca una vera opposizione, l'unico programma è l'antiberlusconismo. Le tue repliche sono l'esatto quadro della triste opposizione italiana, solo chiacchiere e la sindrome del perdente, che cerca di scaricare sul comportamento di pochi altri i propri insuccessi e la propria mancanza di un controprogramma reale. Fa ridere sentire il leader del pd chiedere programmi per il lavoro, la sicurezza e la famiglia. Basta parole, che ci dica come vuole fare! Lo stesso qui fai tu
Fino a che ci sarà la devozione religiosa e acritica verso una persona, è naturale che ci sia anche l'opposto. L'anomalia è tutta li. Per il bene del paese sarebbe bene rinnovare in toto la classe politica, da entrambe le parti.
Vita privata imho, troppo privata. Secondo te cosa dovrebbe fare? Dire a tutti che va a puxxane? Se ragioniamo cosi, a fare politica chi ci mettiamo? Hai idea di cosa salterebbe fuori se indagassimo su quello che combinano? Per un politico l'immagine ormai è tutto, i programmi elettorali tanto non li rispetta nessuno, puntano tutto su quello ormai...stiamo raschiando il fondo! Ma fa tutto parte dello spettacolo politico, gli attori ci sono, il set anche, e di pubblico non ne manca mai.
Vita privata sino a un certo punto, quando il sistema prevede prestazioni sessuali come merce di scambio per appalti. E comunque il problema non è la vita privata, su questo siamo daccordo, il problema è quando fai diventare un paese e la sua politica una questione privata.
Poichè il caso è scoppiato in seguito al dissenso verso alcune linee del PDL, partito che nel nome ha la parola libertà (ma non di dissentire), diciamo che è tutto correlato.
possiamo quindi anche parlare dell'affitto agevolato di cui godeva il leader occulto del Pd massimo d'alema, dell'appartamento a new york della figlia di Veltroni, degli inciuci di Prodi, delle cooperative rosse, del figlio di Di Pietro e del fatto che Rosy bindi non ha mai concluso nulla nella vita.
Non mi pare abbiano attinenza con lo scoppio del caso Montecarlo, mentre lo strappo nel PDL e il conseguente ingaggio dei propri giornali nel dossieraggio si. In ogni caso, l'inchiesta della magistratura non sta indagando su chi ha comprato l'immobile, ma sul perchè sia stato venduto a soli 300.000 euro.
Parliamo un po' di dossieraggio allora: Se il tuo migliore amico o socio, decidi tu dopo anni di fedeltà, amicizia, fondazione di un partito insieme, vacanze, baci e abbracci ti tradisse ed iniziasse a contestarti infangando la tua immagine per sue mire personali. Tu cosa faresti? Di certo cercheresti di mettere in luce il suo opportunismo e la sua falsità. Avresti bisogno di dossier per farlo? O anni di vicinanza ti consentirebbero di avere comunque info sul tuo ex amico.
Io non penserei mai che un amico che manifesta la propria posizione, diversa dalla mia, mi stia tradendo. Forse perchè non fondo la mia identità sul comando e sull'assolutismo.
Sai Alex, io sono dell'idea che fino ad un certo punto si può discutere, purchè si portino argomenti -nemmeno per forza validi- e purchè si segua un filo logico. Le testimonianze dirette di cui parli, le intercettazioni che citi, sono esattamente equivalenti alle testimonianze della vicenda Fini e, tutte queste, sono al vaglio degli inquirenti. Non c'è la differenza che ti ostini a proclamare, e questo da un punto di vista meramente logico, prima che processuale. Infatti, al momento, ci sono prove -come le intendi tu, eh- sia di quà che di là, e non lo puoi contestare. Insomma: una penna blu, è sempre blu. Poi si può discutere sul tono del colore, ma non sarà mai rossa. Sul neretto, prendo atto della parziale "virata".
Dimostralo. Le procure, anche le più ostili a Berlusconi, non hanno materiale nemmeno per un avviso di garanzia.
qua non si parla di un idea sola...quello è già accaduto, fini e berlusconi hanno già avuto dei dissensi. Fini rivuole ciò che ha perso con la fusione di an, si è reso conto di aver fatto una boiata, di non avere più nessuno con lui se non un manipolo di parlamentari opportunisti e si è messo contro il capo del governo, liberamente eletto dal popolo, che lo ha messo a capo della camera. Fini si sta dimostrando sempre + sprovveduto e dimostra pure come tu abbia la memoria corta e ti faccia comodo vedere le situazioni solo dal tuo punto di vista. Fini ha speso gli ultimi 15 anni con berlusconi. si accorge solo ora che è un fanfarone despota tiranno assolutista? Se è così, oltre a non sapere che combina suo cognato, sua suocera, i tesorieri del suo ex partito, la sua seconda moglie, i venditori di mobili, avvocati e notai, è davvero un ritardato! Continui comunque a non rispondere alle domande
ROMA - Si è appena conclusa l'audizione in procura del senatore ed ex tesorirere di An Francesco Pontone; convocato per l'oramai stranota indagine collegata all'appartamento di Montecarlo acquistato in Boulevard Princesse Charlotte. Pontone, infatti, è la personalità che, delegato dall'allore presidente di An Gianfranco Fini, si preoccupò di vendere il prestigioso locale donato al partito dalla contessa Anna Maria Colleoni. Secondo i magistrati l'appartamento, sarebbe poi stato passato a due società off-shore con sede nelle Antille e, in ultimo, si sarebbe trasformato nella residenza di Giancarlo Tulliani; fratello della più nota Elisabetta, compagna dell'attuale presidente della Camera. L'ex tesoriere ha dunque confermato di aver trattato la vendita del bene immobiliare (fissata a 300.000 euro) per conto di Fini nel vicino 2008. Il procuratore Giovanni Ferrara e l'aggiunto Pierfilippo Laviani, a seguito di una denuncia contro ignoti per truffa aggravata presentata da due esponenti de "La Destra", ha così deciso di sentire il senatore come persona informata sui fatti. Pontone, interrogato dagli inquirenti, ha raccontato di aver visto Giancarlo Tulliani in una sola occasione e, in ogni caso, solo dopo la vendita dell'appartamento monegasco. Per il resto, però, Pontone ha precisato di non conoscere il motivo della cessione dell'immobile donato al proprio partito:"Io ho avuto solo mandato a vendere l'immobile alla Printemps Ltd". Il senatore, quindi, avrebbe agito da semplice braccio del partito; senza conoscere motivazioni e successivi impieghi del bene venduto. Riguardo il valore conferito all'abitazione, invece, i pm capitolini, hanno deciso di ascoltare la testimonianza del deputato del Pdl, Donato Lamorte, e quello di Rita Marino; ex segretaria particolare di Fini. I due, difatti, furono i primi ad effettuare un sopralluogo subito dopo la concretizzazione della donazione effettuata dalla contessa Colleoni. Come riportato anche da "Il Tempo", l'intento dei magistrati, è quello di comprendere il valore reale dell'appartamento al momento della donazione; stabilendo eventuali ulteriori speculazioni nella successiva vendita dello stesso.