Ferrari classiche: Mito e Leggenda | Pagina 116 | BMWpassion forum e blog

Ferrari classiche: Mito e Leggenda

Discussione in 'Auto Europee' iniziata da andreas_ba, 5 Febbraio 2011.

Status Discussione:
Chiusa ad ulteriori risposte.
  1. Pizzodrift

    Pizzodrift Presidente Onorario BMW

    8.175
    268
    7 Aprile 2008
    Reputazione:
    25.866
    X5 e70, Santa Fe, 320 e36
  2. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    All'epoca preferivo i Power Ranger:mrgreen:.

    Comunque è di una bellezza sconvolgente=D>. In galleria c'è fissa una una 641 o 642 (non ricordo) ed ogni volta che vado mi fermo per ammirarla con devozione.

    Poterci fare un giretto come li, Franzelli, facendo magari una figura più dignitosa.:lol:
     
    Ultima modifica di un moderatore: 3 Febbraio 2012
  3. AleArturo

    AleArturo Amministratore Delegato BMW

    4.222
    347
    15 Novembre 2010
    Reputazione:
    534.827
    Mini Cooper D
    E' l'orrida one-off autoprodotta dal pilota belga Jean Blatan (terzo a Le Mans nel '67 su una 330 P4) smantellando un'F40 IMSA dopo un incidente.

    Ci sono svariati pareri su quest'orrore, generati dal fatto che - contestualmente - Blatan possedeva anche la F40 LM s/n 88520. Pareri smentiti, tuttavia, dalla presenza di entrambe le vetture durante i Ferrari Days a Spa nel 1994. Le origini sono avvolte nell'ombra, non essendo pervenutaci alcuna placchetta dell'F40 d'origine che ne riporti lo chassis o il VIN intero.

    [​IMG][​IMG][​IMG][​IMG]

    La carrozzeria dell'F40 IMSA originale, prima dell'atrocità

    [​IMG][​IMG]

    Durante l'oltraggio, avvenuto presumibilmente dalla Gillet in Belgio.

    [​IMG][​IMG]

    Dopo il vergognoso stupro.

    [​IMG][​IMG]

    La finta placchetta identificativa, certamente non riconducibile a Ferrari.

    [​IMG]

    A Spa nel '94, dove la si sarebbe vista per l'unica volta insieme alla s/n 88520 di Blatan.

    [​IMG]

    L's/n 88520 di Blatan, proprio lì a Spa durante lo stesso evento.

    :vamp:
     
    Ultima modifica di un moderatore: 3 Febbraio 2012
  4. AleArturo

    AleArturo Amministratore Delegato BMW

    4.222
    347
    15 Novembre 2010
    Reputazione:
    534.827
    Mini Cooper D
    Io all'epoca non facevo nemmeno le elementari. Ma il mio modellino della 641 ce l'avevo! >:>

    Quella in possesso della Galleria è la 641/2 chassis 117, di Prost.

    [​IMG]
     
  5. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    Hanno anche una splendida 640 messa vicina:

    [​IMG]
     
  6. Ubriacone

    Ubriacone

    10.855
    1.916
    16 Dicembre 2009
    Reputazione:
    114.774.402
    Un trattore, una moto.
    Due Ferrari qualunque... :wink:

    [​IMG][​IMG]

    [​IMG]
     
  7. Ubriacone

    Ubriacone

    10.855
    1.916
    16 Dicembre 2009
    Reputazione:
    114.774.402
    Un trattore, una moto.
    Non sono io, è il mio fratellone qualche anno fa! :wink:
     
  8. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    Non riesco a localizzare il luogo delle foto?:-k
     
  9. Ubriacone

    Ubriacone

    10.855
    1.916
    16 Dicembre 2009
    Reputazione:
    114.774.402
    Un trattore, una moto.
    Are you kidding me?? :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  10. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    No, no. Quel pavimento a scacchi in questo momento non mi dice nulla almeno nei miei ricordi più recenti:-k#-o.
     
  11. Ubriacone

    Ubriacone

    10.855
    1.916
    16 Dicembre 2009
    Reputazione:
    114.774.402
    Un trattore, una moto.
    Gilles-Villeneuve Museum


    Berthierville, Québec, Canada.

    :wink:
     
  12. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    Era sinceramente una opzione che avevo valutato, però non essendoci mai stato, non potevo esserne certo:biggrin:.
     
  13. AleArturo

    AleArturo Amministratore Delegato BMW

    4.222
    347
    15 Novembre 2010
    Reputazione:
    534.827
    Mini Cooper D
    Paolo, mi sarebbe piaciuto parlare della meravigliosa 640 F1 di Mansell, la "papera" di Barnard, ma...

    ...ma quando vedo Villeneuve m'innamoro!

    Che uomo! Che pilota!

    Vado a guardarmi un po' di video suoi e a leggere brani ed interviste su di lui, lei cerchi di riscattarsi dall'indicibile colpa del GP di Monza con una bella monografia sul mito, GV 27. :vamp:

    PS: grazie Lore!

     


    Anzi và, vi offro il link della splendida puntata di Sfide dedicatagli, :vamp: :


    http://www.youtube.com/watch?v=fIf2AmqbSA4&feature=related

    Gilles Villeneuve - Sfide/2;

    Gilles Villeneuve - Sfide/3;

    Gilles Villeneuve - Sfide/4;

    Gilles Villeneuve - Sfide/5;

    Gilles Villeneuve - Sfide/6;

    Gilles Villeneuve - Sfide/7;

    Gilles Villeneuve - Sfide/8;

    Gilles Villeneuve - Sfide/9;

    Gilles Villeneuve - Sfide/10;

    Gilles Villeneuve - Sfide/11;

    Gilles Villeneuve - Sfide/12
     
    Ultima modifica di un moderatore: 3 Febbraio 2012
  14. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    Ne parlerò e (dopo i fatti di Monza) potrei essere a tratti anche dissacrante:eek:.

    Si smonterò un pochino il mito (sotto alcuni aspetti), o meglio, io non ne avrei il diritto perchè sono un signor nessuno, citerò però alcune opinioni di chi ci lavorava insieme.

    Ne parlerò con calma domani che ora non posso però potrei riassumere ora con una domanda: era veramente un talento cristallino o un soggetto semplicemente e totalmente privo del senso del limite?

    Intanto parlatene, io domani dico la mia.
     
  15. Ubriacone

    Ubriacone

    10.855
    1.916
    16 Dicembre 2009
    Reputazione:
    114.774.402
    Un trattore, una moto.
    Forse basterebbe riportare le testimonianze di come tritasse i cambi massacrandone la meccanica, oppure dei danni che fece alle sospensioni per voler rientrare con una gomma a terra oppure alle manovre da primo giro capaci di compromettere la gara alla prima curva.

    Ma se non fosse stato tutto questo, non sarebbe stato il Mito!

    Un consiglio: vacci piano Paolo, il 27 richiama tanta gente ed un numero spaventoso di fans! :wink:
     
  16. AleArturo

    AleArturo Amministratore Delegato BMW

    4.222
    347
    15 Novembre 2010
    Reputazione:
    534.827
    Mini Cooper D
    Era ESATTAMENTE un soggetto semplicemente e totalmente privo del senso del limite.

    I suoi piedi, le sue mani, gli occhi, non ce li aveva collegati al cervello; ce li aveva direttamente connessi al cuore.

    Un pazzo, un folle, uno senza limite.

    Uno che - semplicemente - il limite concreto e fisico che ferma tutti gli altri non ce l'aveva. E il limite della mortalità, pure quello, non sapeva manco cosa fosse.

    Ecco perchè Gilles Villeneuve, quel pazzo che da Montecarlo arrivava in pocopiù di due ore a Maranello con la sua 308GTB come se, anche li, stesse facendo un GP, quel pazzo che s'infilava a destra e a sinistra di Arnoux innescando il più bel duello della storia della F1, quel pazzo che derapava su tre ruote e mezza come se la 312T fosse una macchinetta da guidare per vezzo, quel pazzo che nella sua carriera ha collezionato solo 6 vittorie, è diventato un assoluto, inarrivabile, incommensurabile ed autentico mito.

    "Datemi qualsiasi cosa a motore e io ve lo porterò a limite."

    "Se cerchi il limite intanto devi passarlo.”

     


    "In Formula 1 quelli col casco si dividono in due categorie: ci sono i piloti e quelli che semplicemente guidano le macchine da corsa.”


     


    diceva Gilles Villeneuve.

     
    Ultima modifica di un moderatore: 3 Febbraio 2012
  17. Paolo-CS

    Paolo-CS Amministratore Delegato BMW

    3.457
    150
    12 Ottobre 2009
    Reputazione:
    15.126
    -
    Bene dico la mia, visto che son tornato a casa.

    Il mito Villeneuve non si tocca, è un dato di fatto. Come non si può toccare, sconsacrare nessun mito, da Marily Monrore a John Lennon; però ritengo altrettanto lecito cercare di leggere, interpretare queste figure nel modo più corretto possibile.

    Ma come dicevo, Villeneuve è un mito? E' un mito per due motivi fondamentali.

    L'uno, l'assoluta personalità di un uomo che con le sue gesta folli si faceva amare dalla gente. Perchè in fondo il pubblico, l'uomo come essere vivente si esalta dinnanzi allo straordinario, nella sua accezione non necessariamente positiva, al colpo di scena, al gesto istrionico, più in generale davanti all'irrazionalità; l'altro è la morte che cogliendolo così giovane la regalato all'eternità nell'immaginario collettivo.

    A seguito di questa dovuta premessa, ci si deve porre una domanda per me fondamentale: ma il mito (che diamo per assodato) va di pari passo con il campione? C'è una connessione quasi fisiologica fra questi due elementi?

    Bene vi rispondo subito, togliendovi il dubbio, per me no.

    Prendiamo cinquepiloti di epoche diverse: Clark, Lauda, (il più grande) Senna, Prost e Schumacher. Questi cinque uomini con usi, costumi, epoche e personalità differenti, talvolta opposte, hanno avuto tutti un unico comune denominatore, che poi è la ricetta per essere dei campioni veri e riconosciuti ovvero il talento assoluto mixato perfettamente con una lucidità, una razionalità quasi imbarazzante.

    Sono stati tutti e cinque tecnici spaventosi, che curavano maniacalmente e con competenza la loro vettura, che una volta antrati nell'abitacolo utilizzavano il loro talento come strumento a loro servizio, con una freddezza di calcolo quasi disumana. Ayrton nelle prove sapeva esattamente quando uscire, gli ultimi 5 minuti, faceva il tempo che sapeva d'aver in tasca e ritornava in pit lane con la pole nelle mani. Lauda stressava letteralmente gli ingegneri, quasi pensando di saperne di più, per avere in modo quasi patologico la vettura perfetta al proprio servizio. E potrei andare avanti con gli esempi. Insomma la quasi totalità dei grandi campioni è stata caratterizzata da tecnici di assoluta caratura, basandosi sull'assunto, che la preparazione e la razionalità ti garantiscono la costanza nei risultati, la fiammata, il lampo di genio è qualcosa di saltuario, che capita, ma non si può ripetere quando si vuole.

    Bene per me Villeneuve non rientra nell'olimpo grandi campioni della storia dell'automobilismo a ruote scoperte. Capiva poco e niente di messa a punto (riporto ci tengo a sottolinearlo informazioni dai suoi meccanici e da chi ci lavorava come superiore), non aveva una visione calcolata di ciò che faceva. Si tirava nell'abitacolo e come andava, andava, una sorta di cavallo imbizzarrito, totalmente privo di acume tattico e visione calcolata di gara. E' stato il più grande distruttore di monoposto Ferrari della storia. Faceva inc.azzare di brutto la sua squadra, soprattutto i direttori sportivi dell'epoca, perchè con testardaggine sembrava godesse quasi nel fare estrosità con la vettura. I meccanici talvolta gli chiedevano di rientrare ai box, perchè magari aveva qualcosa che non andava sulla vettura, per prevenire determinati ed eventuali danni e lui continuava, spesso portando serie conseguenze al mezzo.

    Chicca storica. Pensate che i meccanici stufi delle continue e periodiche rotture delle sue vetture gli regalarono in modo goliardico (ma anche come simpatico rimprovero) una barchetta lunga circa 15 centimetri con tutti pezzi presi dalle verie sue vetture distrutte.

    Insomma, la faccio breve, Villeneuve aveva sicuramente un grande potenziale, rimasto però del tutto inespresso e non sfruttatto, proprio per l'assoluta mancanza di quell'altra faccia della medaglia che un pilota DEVE avere per diventare un campione, la razionalità, lasciandolo alla storia come un uomo, se guardiamo i numeri (che poi alla fine contato), che è stato puntualmente sconfitto dai suoi compagni di squadra.

    Rimane un mito, per le sue gesta folli, per l'assoluto spettacolo, unico che ha regalato al mondo del motorsport, per i suoi duelli e per quella genuina capacità di correre col cuore e non con la testa.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 3 Febbraio 2012
  18. AleArturo

    AleArturo Amministratore Delegato BMW

    4.222
    347
    15 Novembre 2010
    Reputazione:
    534.827
    Mini Cooper D
    Condivido dalla prima all'ultima parola.

    Ma campione non significa niente, se dietro al campione non c'è l'uomo. Campione significa qualcosa su un albo, uomo è tutto il resto.

    Se il campione del mondo, magari anche uno che il titolo l'ha messo sette volte in bacheca, al di fuori del risultato è un uomo come, se non peggio degli altri, è solo un risultato.

    Per me Villeneuve era un uomo inimitabile, Senna era insieme uomo e campione, Schumacher è solo una sequenza di numeri.

    E i numeri, si sa, prima o poi qualcuno li cancella e ci riscrive sopra i suoi (e Vettel ha già la penna in mano).

    Ma quando un uomo è così grande, quando il suo genio è così immenso, il suo cuore così sterminato e il suo essere così straordinario, è così che anche uno che campione non c'è mai stato e di risultati non ne ha mai scritti, diventa un mito incontrastato.

    Ed è per questo che lo si ricorda con le lacrime agli occhi, oggi, a distanza di qualche mese dal trentennio dalla scomparsa. Perchè i risultati restano sugli annali e le coppe sulle bacheche; ma quando un uomo è così grande, l'essere campione di "punti" o di "coppe" gli può stare molto stretto. E li, il ricordo dell'uomo, resta nelle persone.

    E' il caso in cui la passione travalica la professione, è il caso in cui si parla di un vero pilota e non di uno che guida macchine da corsa.

    E' proprio il caso di un mito, il caso di Gilles Villeneuve.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 3 Febbraio 2012
  19. Masamune

    Masamune Presidente Onorario BMW

    10.396
    615
    13 Maggio 2007
    Reputazione:
    159.238
    Volkswagen Santana 3000
    ...l'uomo devi conoscerlo personalmente però

     

     


    condivido anche io e aggiungo che in gilles ci vedo tanto di hamilton: veloce ma razionale proprio per un *****


    ps: w james hunt :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  20. AleArturo

    AleArturo Amministratore Delegato BMW

    4.222
    347
    15 Novembre 2010
    Reputazione:
    534.827
    Mini Cooper D
    No. Un uomo medio lo devi conoscere, per capire in che genere di mediocrità annaspa.

    Quando la personalità è così forte, nemmeno lui la riesce a contenere. Ed è questo che lo fa correre con una F1 su tre ruote.

    Un uomo così grande non riesce a stare dentro un albo, non riesce a stare dentro i limiti. Ed è per questo che anch'io, che quand'è morto i miei manco si conoscevano, mi commuovo quando ne vedo filmati, leggo testimonianze, ne parlo. Perchè percepisco l'uomo. Sono per la qualità, non per la quantità. Di gente che stabilisce record n'è pieno il mondo.

    Di Gilles Villeneuve no.

    Di tutte le considerazioni, le interviste, le parole su Villeneuve esistenti su carta e in rete, mi erano venute in mente queste, che riporto, e forse fanno al caso nostro:

    "Gilles alla Ferrari ha dato tutto, anche la sua vita, perché la Ferrari a Gilles ha sempre dato tutto: la macchina che era ed è il mito era la massima aspirazione, era la felicità totale per Gilles.




    Anche se è morto a soli 32 anni, Gilles Villeneuve è stato un uomo felice. Questo lo possono dire in pochissimi. E’ un mito perché dentro una Ferrari lui era felice.

    Da allora, col passare degli anni, ho sempre atteso di riprovare le stesse emozioni. Ma solo raramente ho avuto la sensazione che stessero per arrivare.




    Nemmeno quando Schumacher ha vinto il mondiale nel 2000, dopo 21 anni di astinenza con la Ferrari. Ero contento sì, ho gioito, non mi sembrava vero, ma quando correva Gilles mi si ribaltava lo stomaco, era una tensione continua, lo si poteva tifare solo vivendo con lui dentro l’abitacolo.




    Gilles era solo piede e cuore, era troppo occupato a correre al massimo per pensare.

    Quando io salgo su un kart, penso a Gilles. Anche se non riesco a guidare come lui. Nel senso che un po’ ragiono.


    Nelle qualifiche aspetto che si scaldino le gomme. In gara non vado al limite, perché per un errore stupido rischio di perdere la gara.



    Solo in qualifica spingo al massimo del massimo. Guido come Gilles solo quando andiamo a fare dei giri liberi senza gara.



    Spesso ci diciamo: aspettiamoci così ci superiamo e risuperiamo e così ci divertiamo. Io non aspetto mai nessuno. Non mi diverto così.





    Mi diverto a essere come Gilles: andare forte al massimo oltre il limite in ogni millimetro della pista e in ogni istante della vita."

    Villeneuve non era un campione, era un mito.

    http://www.youtube.com/watch?v=9CsUp456gX4

    Questo è automobilismo, febbre, competizione, la follia di uno che aveva due palle così e il piede sempre a tavoletta.

    E il video lo conosciamo tutti.

    Video della freddezza di calcolo di Schumacher che fanno aggrovigliare le budella, io, non me ne ricordo.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 4 Febbraio 2012
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