E niente.. Problemi in Paradiso? https://www.globalist.it/politics/2...vare-altri-tra-i-camerati-volano-gli-stracci/
Buonasera a tutti dalla nebbiosa Lomellina! Soffro un po' di claustrofobia chiuso tra gli Appennini e le Alpi, ho un jet lag che riassorbirò a Pasqua, ma sono sopravvissuto!!! Ora credo di capire cosa prova un tasso quando si rotola nella sua tana...
Sono passato dalle tue parti la sera dell'1. C'era una nebbia in autostrada che se avessi avuto la famiglia in macchina mi sarei fermato al primo motel a dormire. Da solo ho rischiato un po' di più
Che vuoi che sia un po' di nebbia? A noi lomellini le giornate "foggy" in stile scozzese ci fanno un baffo.. Grazie, anche se ammetto che sono in pieno "shock culturale" da rientro... Più o meno come quando sono arrivato la, e non ero proprio "a mio agio", ora mi trovo un po' spaesato qui.. Tutto sommato, 9 mesi non sono per nulla un "breve periodo"...
La prossima volta ti chiamo, ti mollo le chiavi e mi porti a casa Certo. Che dice il vicino leghista?
Non l'ho ancora visto.. Lo vedrò domani, credo, sino a lunedi sono in vacanza, comunque sono tornato in mattinata, oggi sono andato in studio per vedere se c'era ancora, e a riportare un bancale di documenti, e sono venuto a casa, francamente sono uscito solo per vedere il prato, io soffro il passaggio dall'ora legale a quella solare... 9 mesi a 7 ore di sfasamento orario, mi provocano persino le visioni mistiche..
Capisco perfettamente perché anch'io fatico a digerire il cambio di un ora. Visto che sei in ferie Consiglio soluzione drastica, 2 sistemi uno più duro e l'altro poco salutare. 1 non andare a dormire per un giorno e poi crolli ad orario consono e resetti. 2 ciucca colossale dormi per 16 ore e resetti ugualmente. Io andrei per la 2 senza pensarci un attimo.
Concordo infatti soprattutto in ferie opterei per il secondo sistema, magari non funziona meglio ma è più divertente
Dormire? Attualmente il mio bioritmo mi sta dicendo che è primo pomeriggio.. Ma per non andare sempre off topic, vedo che al rientro le cose sono finalmente cambiate, e il sistema previdenziale italiano ha "superato" la fornero... Son soddisfazioni, ma mi vien voglia di ripartire domani..
Quindi vai per la seconda, domani mattina inizia l'assalto alla tua scorta di birra homebrewed e vedi che per le 20:00 dormi come un angioletto e non ti frega manco più un caz.. di Meloni & co. Purtroppo non sono in ferie e anzi in periodo da tour de force altrimenti venivo volentieri a darti una mano, tanto la nebbia non mi fa paura, mi ricordo ancora quando un anno tornando da vigevano a valenza son finito nel cortile di una casa seguendo le luci di quello davanti a me
Capisco le tue sensazioni, avendo vissuto quasi 3 anni negli stati uniti.. poi io avevo 25 anni all'epoca, il rientro fu traumatico. Ancora oggi a oltre 10 anni di distanza ripenso a quel periodo con nostalgia.
Io invece faccio così quando vado ad ovest: cerco di rimanere sveglio fino alla sera (dello stesso giorno) del luogo di arrivo (USA o quello che è), così poi la stanchezza prende il sopravvento sui bioritmi. Questo aiuta a dormire un po' di più la prima notte, ma per le successive c'è poco da fare: l'organismo riesce a modificare i propri cicli circadiani di circa un'ora ogni 24, il che significa che serve più o meno una settimana per allinearsi al nuovo fuso orario. Al ritorno (verso est), invece, poiché la maggior parte dei voli si svolgono di notte, cerco di dormire qualche ora (per quanto ciò sia possibile in economy), per poi affrontare il giorno successivo con poche ore di sonno alle spalle ed una gran confusione in testa, ma se tengo duro fino a sera poi crollo e mi allineo molto più velocemente al fuso orario rispetto all'andata (verso ovest). So di essere in controtendenza, ma se parliamo di recupero da jet lag per me è molto più semplice spostarmi ad est che a ovest. Qui non cambia mai nulla. E se proprio deve cambiare, può solo peggiorare. Andare a vivere negli States a 25 anni deve essere stata un'avventura pazzesca. Ho qualche anno più di te, ma sono cresciuto (negli anni '70 e '80) con il mito ed il sogno dell'America. Avrei dato un braccio ed una gamba per vivere in California in quegli anni. Oggi, che li conosco meglio e anche loro, come il sottoscritto, sono un po' cambiati, non sarei altrettanto sicuro di voler vivere lì, ma indubbiamente le opportunità che puoi avere laggiù sono incomparabili rispetto a quelle di questo (vecchio e testardo) paese.
Concordo, infatti da single a quell'età è stata un'esperienza incredibile, mentre con i figli non credo andrei ad abitarci.. Invidio però le loro case. Con quello che si spende da noi li si vive in case da sogno (anche se fatte di cartapesta )
Buongiorno, o buonanotte, lo deciderò tra un pò.. Pensa che oggi non si forma nemmeno più la nebbia che avevamo 30 anni fa, quella che non vedevi dove finiva il cofano.. Una volta, siamo partiti con gli amici dalla piazza di Vigevano per andare a una festa in una casa di campagna, e non riuscimmo a trovare la strada.. E ci andavamo 3 o 4 volte alla settimana in quella casa.. Ormai quella che si forma è "nebbia da dilettanti"..
Oddio, dipende molto dalla zona. In California la casa (di cartapesta) più piccola e malandata può tranquillamente costare un milione di dollari. Ovvio che si ti accontenti di vivere in mezzo ai boschi del Nebraska puoi trovare delle occasioni pazzesche, ma se vuoi stare anche solo nei pressi delle principali città devi avere le tasche belle piene o comunque un reddito importante. Non parliamo, poi, degli appartamenti a New York, Boston, Miami Beach, Chicago, ecc ecc
Comunque, per far capire quali sono le cose importanti per chi decide il destino del mondo: https://www.ilfattoquotidiano.it/20...otati-da-mesi-clienti-molto-esigenti/7412082/
Francamente questa cosa mi era sfuggita.. A parte il fatto che a quanto mi hanno detto a Houston alcuni militare tedeschi, la wehrmacht si sta preparando alla guerra sul fronte orientale, che succede in Germania? Credo che sia molto più "Merito" degli entourage dei partecipanti, se non ci sono escort libere in zona, che non dei vecchietti, anche se arzilli, che partecipano alle conferenze..