Probabilmente Max, oppure trattasi di un architetto che ha solo dei gusti del c@zzo (cosa che avviene in molti settori professionali): un titolo non è sempre e automaticamente sinonimo di "risultato" apprezzabile
Non vorrei fomentare la battaglia politica, ma qualcuno mi spiega quale sia l'oggetto del contendere nella sentenza della procura di Padova sul doppio cognome dei figli di coppie omogenitoriali (di sesso femminile)? Se ho capito bene, nel caso di figli di coppie di donne, di cui una è la madre biologica, la procura ha deciso che l'unico cognome attribuibile sia quello della madre biologica. A questo punto la mia domanda per gli esperti di diritto civile è: cosa accade nel caso di figli adottivi di coppie eterosessuali? Possono assumere il doppio cognome dei genitori adottivi? P.S. Ho letto qualche notizia un più ed appreso che il problema sta nel fatto che entrambe le madri hanno contribuito. In pratica, la fecondazione è avvenuta grazie al seme di un donatore e ad un ovulo della Mamma 1, ma poi l'ovulo è stato inserito nella pancia della Mamma 2, che ha portato a termine la gestazione. Per la legge Italiana la mamma è quella che partorisce e non quella che ha donato l'ovulo.
Non entro nella questione giuridica anche perché non mi pare esistano norme precise e di certo non sono un esperto del diritto di famiglia. Ritengo però che stiamo raggiungendo livelli abbastanza infimi a livello di società. Partendo dal presupposto che qualsiasi coppia sposata o convivente può dare ai figli entrambi i cognomi, al di là dell'aspetto giuridico, come viene in mente a un organo dello Stato di farne una questione diversa nel caso di un bambino cresciuto da 2 donne? È evidente che una delle 2 non può essere la madre (e manco il padre) ma il bimbo esiste, non è un nome su un foglio di carta.
Da quanto leggo, però, l'errore l'avrebbe commesso il comune di Padova nel consentire l'attribuzione del doppio cognome e non la procura nel correggere. Sembra essere un limite normativo, non interpretativo. E la procedura di fecondazione utilizzata dalle donne non è praticata in Italia, tant'è che sono andate in Spagna per farvi ricorso e poi a Padova per partorire poiché sapevano che lì si riusciva a fare la registrazione di nascita col doppio cognome, diversamente da altre località italiane.
Si ma, ripeto, personalmente non ne faccio una questione giuridica ma di opportunità, anche se il sindaco di Padova sostiene di farlo costantemente dal 2017, cioè da 6 anni. Di opportunità perché moralmente non ci vedo nulla di male. Io non sono manco sposato eppure a mia figlia avrei potuto serenamente attribuire il doppio cognome. Che poi se vogliamo, come ci insegnano i romani, di certo i nostri figli sono figli delle madri. Sui padri non c'è mai certezza quindi anche a noi potrebbero dire "chi sei tu per dare il cognome al bimbo? Nel dubbio mettiamo solo quello della madre"
Ma infatti anch'io sto dalla parte delle madri (mia figlia ha il doppio cognome ed oltre a non essere sposati, non siamo nemmeno residenti nella stessa abitazione: potrebbe tranquillamente esser figlia biologica di qualunque altro padre ). Quello che non avevo compreso era se fosse un problema di diversa interpretazione emerso improvvisamente dalla procura di Padova (così come la stampa induce a credere) o se invece ci fosse un problema giuridico di fondo, che perdura da sempre. In sintesi, è un problema che va corretto. Semmai, ci si potrebbe chiedere come mai la procura di Padova stia intervenendo solo ora dato che il comune della stessa città opera in questo modo dal 2017 e sostiene di aver sempre comunicato gli atti senza ricevere obiezioni. Potrebbe semplicemente essere cambiato il procuratore ed essere questo nuovo più attento ai dettagli, oppure 6 anni sono i tempi medi di reazione del nostro sistema giuridico. Di sicuro, però, non è colpa del governo Meloni e chiunque lo sostenga o induca a pensarlo è fazioso o volutamente superficiale. Al governo attuale, semmai, potrebbe spettare il compito di provare a mettere una pezza dove tutti i governi precedenti mai sono intervenuti.
E niente... Ma neanche Totò, era arrivato a questi livelli... https://video.twimg.com/ext_tw_video/1671147421622054913/pu/vid/1080x616/3X8OE5FEXNYagFuk.mp4?tag=12
Da una parte mi fa ridere un sacco la storia e mi fa ghignare soprattutto la grassa figura demmerda del sig. Santanchè. Dall'altro penso "ma davvero c'è tutta questa voglia di millantare l'appartenenza a queste casate nobiliari i cui membri, nel migliore dei casi, si sono macchiati delle peggiori nefandezze della storia dell'umanità?" Questa cosa non la capirò mai. Altra riflessione: San Marino, che si fregia di essere "l'antica terra delle libertà" perché vi è Repubblica dal 300 dopo Cristo (300, non 1300), consente a un imbecille di registrare la nascita di un bambino come principe ecc ecc? Si dimostrano ancora una volta l'antica terra del falso, non delle libertà.
Ma questo figuro non doveva essere l'esempio per la società e il cittadino di "illibatezza" professionale e giustizia? Vedremo in appello https://www.ilgiornale.it/news/cron...icio-anno-e-tre-mesi-piercamillo-2170066.html
giusto. per troppo tempo la sinistra ha difeso labominio dell'utero in affitto, incline a mercificareil corpo delle donne, mettendo al mondo bimbi oggetto diropagamda. loro non sono per la procreazione tra maschio è femmina, sono per il triangolo.
Si, bloccheranno i traghetti per la Sardegna e per le Eolie Eletti con elezioni democratiche, cosa ti sfugge? Non siamo in URSS, ma magari a qualcuno piacerebbe. A me l’unica cosa che è chiara (da sempre) è che i stellati siano come il cocomero (rossi dentro). Era anche quello che sosteneva che non esistono innocenti, ma solo colpevoli che l’hanno fatta franca. L’unica cosa che mi spiace, è che non farà mai un soggiorno nelle patrie galere con qualche delinquente comune, penso che per lui potrebbe essere istruttivo.
Mai detto il contrario. Ma i tempi sono maturi e gli italiani che hanno votato vogliono risposte che per ora tardano ad arrivare…. Si sa mai che il piatto della bilancia giochi qualche scherzo . Non sarebbe la prima volta