Aggiungo: Chiedevi perché la gente va a Jesolo? Due aeroporti, alta velocità, infrastrutture di tutti i tipi.. Non è mica solo bravura o "cultura" locale eh.
Credo sia stato un percorso di crescita dettato da una forte determinazione complessiva, per Jesolo. L'aeroporto di Venezia, fino a vent'anni fa, era un buco, quello di Treviso pareva più una stazione ferroviaria. La stessa Jesolo ha scommesso sul risultato attraverso una politica territoriale (mantenuta ad alti livelli da più amministrazioni) tesa a favorire l'ospitalità anzichè a contrastarla. Per fare un esempio, diversi anni fa c'era un programma in cui il principe Emanuele Filiberto si prestava a svolgere lavori piuttosto umili e sporchi. Una settimana capitò a Jesolo in una ditta di spurghi e bonifiche di serbatoi. Uno dei due fratelli titolari, Otello che conosco piuttosto bene, mi disse che fu l'ufficio del turismo ad occuparsi di tutto, perchè la riteneva una forma di pubblicità per la città. Insomma, a mio modo di vedere i "servizi e le infrastrutture" vanno dove servono veramente, non sono soltanto i "servizi e le infrastrutture" a poter determinare una potenziale crescita turistica di una località.
Eh no, va bene tutto, ma che proprio tu venga a dire che da parte mia ci sia solo volontà di contrapporsi.... ti capita mai di rileggere i tuoi post? Comunque, non c'è nessun problema. Per me il Cilento o la Calabria o tutto il sud possono rimanere allo stato attuale e non mi cambia nulla. Mi spiace solo non poter godere della loro bellezza con la stessa facilità e comodità con cui posso alloggiare in qualche sperduta isola del resto del mondo, ma ho ancora mezzo pianeta da visitare in attesa che Draghi costruisca degli enormi aeroporti in mezzo al nulla e poi finanzi la costruzione di tante strutture turistiche fintanto che qualche tour operator internazionale deciderà di organizzare trasferte di massa. Sperando che gli abitanti del luogo non decidano di stendersi in mezzo alla pista per boicottare l'invasione. Ok, allora confermi che non hai capito come funziona il business. Negli anni '60 e '70, quelli in cui le spiagge del litorale veneziano si sono sviluppate, il 99,99% dei turisti arrivava in automobile (l'aeroporto era un capannone con una sola pista lunga appena per far atterrare un DC9). E nessuno di questi veniva quaggiù per la vicinanza a Venezia. La maggior parte degli alberghi, dei residence e delle varie strutture destinate ad ospitare i turisti sono stati costruiti a mano da famiglie locali che fino ad allora campavano con l'agricoltura e altre attività di tipo primario. Non sono stati finanziati da nessuno, non hanno avuto incentivi, non c'era nessun aeroporto od operatore che portasse i turisti in massa. Anzi, posso dirti che furono alcuni albergatori/imprenditori più lungimiranti che iniziarono a muoversi autonomamente verso il nord europa per promuovere le spiagge locali presso i popoli nordici, che d'estate scendevano in massa verso l'Adriatico per venire a fare il bagno nell'acqua torbida.
Caro Max a volte ci si specchia inconsapevolmente (o meno) nelle nostre stesse parole. La cosa non la considero negativa: l'importante è prenderne coscienza
Esatta dinamica di ciò che è avvenuto; i servizi e le infrastrutture sono il contorno ma non l'ingrediente principale. Senza il "sudore della fronte" non c'è servizio e infrastruttura che tenga alla faccia del "business plan" (ma poi......perchè mai non parliamo secondo l'insegnamento della nostra madre terra? La cosa ci rende più fighi?)
Hai ragione. Attenzione, la mia non è sufficienza. È che non riesco a scadere nel personale. Per 2 volte mi hai qualificato come non competente. Evidentemente lo sarai te. Non mi azzardo a dare epiteti.
Non penso che Max lo dicesse in senso spregiativo considerato il suo equilibrio nello scrivere e nel pensare: trattasi di dato di fatto che vale per chiunque in un settore che non è di nostra competenza. L'importante è ammetterlo senza troppi giri di parole o "esterofilia lessicale"
Allora ti ripeto che forse dovresti rileggere i tuoi post, perché qualche giorno fa di fronte alla mia semplice pubblicazione di un trafiletto in cui qualcuno criticava l'associazione tra i Sacharov ed in Ferragnez mi hai accusato di essere insofferente verso questi ultimi ed indirettamente verso il DDL Zan, fino al punto di dare del coglione a chiunque ascolti Salvini e condivida il suo pensiero su tale decreto. Premettendo, ancora una volta, che non me ne frega un piffero dei Ferragnez, del DDL Zan e tanto meno di Salvini, t'è andata bene che sono uno che sorvola felicemente su certi atteggiamenti e che non viene certo qui a sfogare le proprie frustrazioni, siano esse professionali o personali, ma non credo di essere l'unico a ravvisare frequentemente nelle tue risposte un atteggiamento poco costruttivo. Detto questo, riprendo dal punto in cui eravamo rimasti. Molto probabilmente so poco o nulla della reale situazione del sud Italia, nè di quali siano le principali cause ostative allo sviluppo di tali regioni, ma se mi vieni a dire che i turisti vengono a Jesolo (o nelle spiagge limitrofe) perchè ci sono due aeroporti, l'alta velocità ed infrastrutture varie, allora permettimi di dire senza tanti giri di parole che non hai la minima idea di come funzionino certe cose. E forse, una volta tanto, dovresti anche accettare di non sapere invece di pensare di essere l'unico illuminato del pianeta.
Per questo mi sono preso un richiamo, peraltro giusto. Questo chiaramente non può modificare il mio pensiero, altrettanto ovviamente. Ma mica ho dato del coglione a te, non mi pare che tu abbia espresso le posizioni di Salvini visto che hai detto che non te ne frega niente. E sticazzi? Non ho detto questo. E di nuovo giungi a conclusioni.
Si potrebbe continuare all'infinito...ciascuno con le proprie questioni o ragioni. E peraltro avremmo il sacrosanto diritto di continuare a farlo, visto che paghiamo tutti le nostre tasse. La cosa che maggiormente preoccupa è che chi dovrebbe agire e decidere si comporta esattamente come noi. A che servono allora?
A niente, Claudio, non servono a nulla. A parte i politici locali che giustamente si spendono in un certo modo per agevolare il sistema turistico. Ma manca la visione d'insieme, anzi è tutti contro tutti. E ritorniamo a bomba, è uno Stato quello in cui viviamo o una penisola di staterelli in guerra fra loro?
.....e alla faccia che non si azzarda a dare epiteti il caro Giovanni Ciò non rende il tuo giudizio migliore visto soprattutto l'epiteto diretto a qualsivoglia persona fosse rivolto Ma questo vale sempre o solo quando si parla di te su questo forum? Mi piacerebbe ci fosse equità di opinione e giudizio. Ma, chissà mai perchè quando riguarda alcuni e non altri, ci si astiene. Vero? Ricordate sempre che.....prima o poi tutto ritorna. Ma....tornando a tema: https://www.corriere.it/esteri/21_m...to-ac7c4eae-b88e-11eb-86a2-256e95d23aef.shtml e ancora: https://milano.corriere.it/notizie/...ne-c65597ba-b87d-11eb-86a2-256e95d23aef.shtml
Ma se dovesse passare il DDL Zan e io decidessi, così, astrattamente di autodeterminarmi "donna", ancorchè mantenendo inalterato il mio genere sessuale (genere o identità?), potrei chiedere all'INPS di andare in pensione a 62 anni? E se l'INPS non dovesse accettare, potrei eventualmente denunciarli per discriminazione di genere?
Non è una novità che l'Italia sia un paese frammentato. Ma non siamo nemmeno l'unica nazione al mondo ad avere una simile caratteristica: gli USA sono, appunto, una federazione di stati, idem la Svizzera, la Germania è divisa in Land con relativi governatori... insomma, nulla di nuovo. Quello che non va, però, è che qui troppo spesso si frutta questo dualismo di visione (accentrato vs regionalizzato) per creare una zona intermedia in cui i progetti naufragano, consentendo a tutti di essere sollevati da ogni responsabilità. Ad esempio la sanità non funziona (o funziona a macchie di leopardo), ma non è colpa nè di chi sta a Roma, nè di chi sta in regione. Sentivo ieri per radio che nelle scuole laziali vorrebbero fare i bagni separati per ragazzini transessuali così da non renderli oggetto di discriminazione e consentire loro di apprendere meglio...... per me qualcuno s'è bruciato il cervello ed è perfino riuscito a fare proseliti.... ma per come la vedo io, dall'alto della mia non più giovanissima età, se questo dovesse far star meglio qualcuno facciano pure anche i cessi differenziati per lunghezza del pisello e per fede religiosa, basta che lo facciano in fretta senza tanto rompere le balle sui giornali ed in tv. Le scuole pubbliche non hanno nemmeno i soldi per acquistare la carta igienica e questi discutono ininterrottamente su dove debbano andare a pisciare i ragazzini sessualmente confusi. Mah.
A questo proposito ... ero bambino e mio nonno mi parlava del benedetto ponte sullo stretto di Messina che da decenni promettevano e non facevano. Sono diventato adulto e finalmente si era arrivati all'inizio delle attivita' per la costruzione del ponte e che succede? Improvvisamente i Messinesi, che per oltre 50 anni avevano imprecato contro lo stato perché il ponte non era mai stato costruito, si accorgono che il ponte non serve, deturpa il paesaggio, rovina flora e fauna ittica, sarebbe gestito dalla mafia, sarebbe crollato al primo terremoto ... e iniziano a manifestare pesantemente supportati dalla politica di sinistra (solo perché la destra era al governo in quel momento). Citando Tomasi di Lampedusa, al sud vige la regola "cambiare tutto per non cambiare niente" e se c'e' il rischio di veri cambiamenti e' un problema. E citando un detto meridionale che recita "lamentati se vuoi stare bene" ... e' pericoloso privarsi anche di un solo motivo di lamentela, e' cambiamento. E' dura risollevare le sorti dell'economia in contesti del genere.
IMHO, però, non dobbiamo dare per scontato che a tutti interessino le stesse cose (ad esempio far soldi con i turisti) o che le regioni del sud debbano diventare per forza come quelle del nord. Come dicevo esistono dei fattori culturali locali che variano da zona a zona, per cui non è affatto detto che le ambizioni siano le medesime ovunque. Ad un Milanese potrebbe interessare avere tanti soldi, una bella casa ed una bella macchina anche a costo di dover lavorare 18 ore al giorno, mentre ad un Catanese potrebbe bastare avere un tetto sopra alla testa ed un buon piatto in tavola, privilegiando il tempo trascorso con i propri figli invece di quello per attività lavorative. E non per questo si dovrebbe fargliene una colpa.
La colpa e' di chi fa questo tipo di scelta ma si lamenta di tutto quello che gli manca ... e sono veramente tanti.
Su questo non c'è dubbio, così come non dovrebbero essere quelli che lavorano 18 ore al giorno a pagare il reddito di cittadinanza a quelli che non hanno alcuna voglia di trovarsi un lavoro, ma siamo in Italia....
