questo è comune a tutte le centrali mondiali, forse all'estero impiegano un pò meno di 20 anni ma comunque non 20 giorni. diciamo che il problema principale del nucleare italiano è questo.
Paesi seri e responsabili, stimati da tutto il mondo, capitalizzano così l'esperienza del Giappone: http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_14/nucleare-allarme-mondo_b53ae46e-4e23-11e0-992a-dbfddd704513.shtml Da noi, dove tutto è strumentalizzato con un fine e dove la salute conta zero al cospetto del giro di denaro che si può tirare su, la Prestigiacomo dichiara che si va avanti come nulla fosse accaduto.
Premesso che di centrali la germania ne ha un fottio, alcune vecchiotte, inoltre l'articolo parla fondamentalmente dell'accresciuta richiesta per controlli, e la germania vorrebbe fermare solo l più vecchie! capisco che (magari) alcuni di voi fra 20-30 anni penserà alla pensione, ma io sarò nel fiore degli anni ergo di continuare a pagare così vorrei fare a meno! se no devo attuare il piano b: farmi assumere in svizzera/inghilterra!
Pagherai di più in realtà, perchè il carburante delle centrali nucleari è in esaurimento sul pianeta e si prevedono grandi rialzi di prezzo nei prossimi anni.
eccomi anchio, che avevo rilanciato la cosa nel 3d sul disastro in giappone Che dire al momento la spinta emotiva sicuramente porta molti anche ex favorevoli a dire no. Ma per certe cose di importanza vitale nel futuro di un paese non ci si puo' lasciar guidare dalle emozioni del momento. Sicuramente in giappone al momento ci sono dei seri problemi e si potrebbe considerare la cosa come un banco di prova. Se le cose non peggiorano e finisce cosi sinceramente io la vedo proprio come dice questo articolo del tgcom (probabilmente un po di parte /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ) http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/1003101/articolo.shtml Un terremoto del 9 grado della ritcher roba che in italia raderebbe al suolo mezza penisola e in tutto qualche decina di contaminati, con le centrali fuori uso sicuramente ma anche senza perdite di rilievo. Se abbiamo tutta questa paura allora ricordiamoci che in giappone per il sisma e' venuta giu una diga e ha cancellato un intero paese. Immaginiamo un terremoto simile in italia, mi vengono i brividi con la quantita di dighe presenti. E le centrali giapponesi guaste hanno preso oltre al terremoto anche lo tsunami e sono centrali vecchie di 50 anni. Per quanto riguarda la gestione, in italia ci vorrebbe una commissione mista stato-privato ma con una supervisione da parte dell'agenzia internazionale per l'energia atomica, e si dovrebbe essere abbastanza tranquilli su di una gestione corretta. Gestione agli stranieri, manco a parlarne, cosa glie ne fregherebbe della nostra salute? gli basterebbe mettere in tasca i soldi. PS. l'uranio nonostante quel che gridano alcuni ambientalisti non e' in esaurimento, a differenza del petrolio e ne abbiamo anche in italia.
riporto integralmente questo interessante articolo , dal corriere di oggi è equilibrato a sufficienza, secondo me. il Nucleare e Noi Sarebbe sbagliato sottovalutare quello che sta accadendo alle centrali atomiche in Giappone, Paese che 65 anni fa ha già visto in faccia lo spettro dell'olocausto nucleare. Quello di Fukushima è uno dei più gravi incidenti che si ricordino. E non ne attenua la gravità il fatto che non sia stato causato dall'imprudenza umana, come a Chernobyl, né da un'avaria, come a Three Mile Island, ma da un terremoto devastante. Una prova ancora più tremenda di quante questa orgogliosa nazione ha dovuto affrontare nella sua storia, rialzandosi sempre. C'è stato chi, magari confortato dai 10 mila chilometri di distanza, ha detto che alle nostre future sicurissime centrali non potrà succedere. L'impianto di Fukushima è vecchio. E poi in Italia ci sono siti sicuri al riparo dai terremoti. Tutto vero. Resta il fatto che l'opinione pubblica ha il diritto di sapere che cosa si sta davvero rischiando. Senza reticenze. Al tempo stesso siamo convinti che non possa essere la comprensibile emotività suscitata da quella tragedia a determinare scelte fondamentali di politica energetica. L'abbiamo già fatto e ne siamo rimasti scottati. Il referendum antinucleare del 1987 passò con una maggioranza schiacciante per l'impressione suscitata da Chernobyl. Nessun partito, eccetto il repubblicano, osò sfidare l'impopolarità. Promisero che mettendo al bando l'atomo avremmo imboccato la via dell'energia pulita: siamo invece diventati il Paese europeo più inquinante, più dipendente dagli sceicchi e con le bollette più care. Finché, dopo aver riempito le tasche dei petrolieri, ci si è accorti che la Germania produceva 70 volte più energia solare dell'Italia, rimasta penosamente al palo nel campo delle rinnovabili. E per recuperare terreno abbiamo concesso incentivi fin troppo generosi a chi le produceva. Salvo poi chiudere i rubinetti dalla sera alla mattina. Così la stessa maggioranza che per cinque anni al governo si era ben guardata dall'avviare la pratica (ricordate il ministro Marzano? «Da noi non ci sono le condizioni per riaprire il discorso del nucleare», disse nel maggio 2001) l'ha scoperta priorità nel 2008. Giusto in tempo per le elezioni. Eppure oggi l'Agenzia per la sicurezza non ha ancora una sede e i suoi componenti, ha confessato il presidente Umberto Veronesi, s'incontrano al bar. Come stupirsi se da vent'anni aspettiamo inutilmente un piano energetico nazionale che dica come alimenteremo fabbriche, treni e frigoriferi nel futuro? Siamo il Paese dei controsensi, del tutto e del niente. Dove ogni decisione importante non viene presa in base a disegni strategici. Bensì sull'onda di un'emozione, di polemiche o interessi particolari. Anche se si tratta di scelte destinate a cambiare la vita dei nostri figli e nipoti. Sergio Rizzo 14 marzo 2011 aggiungo una osservazione non sono un retrogrado anti-tecnologico, anzi ! ci fosse il modo (ed un giorno spero ci sarà) di produrre tutta l'energia che ci serve, in modo indolore per l'uomo e per l'ambiente, sarei in prima fila. L'energia nucleare,però, è ancora oggi un grandissimo rischio, che non solo corriamo noi... lo faremo correre a tutti i nostri posteri. sono pienamente d'accordo con chi disse: "noi non riceviamo questo mondo in eredità dai nostri padri...lo riceviamo in eredità dai nostri figli !"
ho un collega, molto esperto sul tema, che è letteralmente terrorizzato, si è sentito coi colleghi dell'ENSREG, mi ha solo detto che le cosa stanno molto peggio di quel che dicono. ed è saltato fuori che negli ultimi anni in giappone hanno avuto un discreto numero di incidenti con fughe di copiose quantità di materiale radioattivo, il tutto tenuto non nascosto ma ben sottotono tanto è vero che ci sono da anni numerose navi statunitensi che gironzolano attorno al giappone pronte ad intervenire in caso di incidente... /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" />
bell'articolo, ma come dici giustamente "ci fosse un modo pulito e sicuro...." solo che a quanto pare non c'e'. E il nucleare se fatto con cognizione di causa e uno dei sistemi piu' sicuri. Certo se succede il fattaccio sono dolori MA e' difficile che succeda. Un po' come con gli aerei, se viene giu un aereo e' quasi morte certa, eppure statisticamente l'aereo e' il mezzo piu' sicuro perche' e' difficile venga giu. Per il momento ricordo anche in giappone sono morte molte piu' persone per l'apparentemente piu' innocua e sicura diga. E sarei pronto a scommettere che nel mondo sono molto maggiori i morti e feriti causati dalle dighe (non dimenticando quelli morti per costruirle) che quelli per tutte le centrali atomiche. Il problema e' che l'atomico fa molta piu' paura dell'acqua.
anche secondo me temo le cose stiano peggio di quello che dicono, ma con i casini che ci sono gia in giappone capisco non vogliano aggiungere anche ondate di panico collettivo
un link ad una visione "ravvicinata" di ciò che sta succedendo http://www.nytimes.com/interactive/2011/03/12/world/asia/the-explosion-at-the-japanese-reactor.html?hp
E' il problema minore.... Comunque come dico spesso ai sostenitori del nucleare .. Se la costruiscono a 500km da dove vivo e a 500mt da dove abiti tu ... Io non mi oppongo... Almeno i problemi legati al punto se va tutto bene me li scampo , e tu sei contento in quanto favorevole....
Che è come dire che è una marionetta, oltrettutto stiamo parlando del ministro dell'ambiente e non dello sviluppo economico o simili. L'intelligenza e il buon senso suggerirebbero di tacere in questi giorni con quello che sta succedendo in Giappone. Non si tratta di essere contro o di essere pro, si tratta di trattare con rispetto l'argomento, che è piuttosto delicato, e dal quale dipendono le vite di tante persone, e di sfruttare le esperienze di altri paesi che hanno seguito quella strada prima di noi. Quello che non va bene è trattare la collettività come un branco di pecore da ignorare e da escludere in decisioni che coinvolgono il futuro di tutti. C'è un problema di metodo grande come una casa. Svizzera e Germania, che oggettivamente sono paesi più civili e avanzati del nostro, stanno meditando sulla dismissione accellerata delle vecchie centrali e sullo stop alla costruzione di nuove. L'esperienza insegna che le loro scelte sono più lungimiranti delle nostre. All'estero ci considerano insieme agli stati africani, possiamo dargli torto?
specie considerando che anche su temi tipo il nucleare , molti sono favorevoli o contrari secondo le i loro orientamenti politici.... è una cosa assurda....
aldilà del fatto che fra 20anni l'uranio cresca di prezzo o no, c'è qualcuno che sa quanto andremmo a risparmiare, avendo centrali nostrane? c'è stato qualche studioso o scienziato che ha fatto dei conti?
piacerebbe anche a me saperlo...ma penso che tra il tempo di costruzione delle centrali,il tempo per renderle operative e il tempo per ammortizzare le spese prima che i cittadini traggono qualche vantaggio economico non so quanti anni ci vogliono...
Ecco perchè sono pro: a. ho qualche centrale estera a poche centinaia di km e una nostrana (dismessa ma chissà come e quanto) a Caorso a 150-180 km da casa. b. paghiamo cara l'elettricità prodotta col petrolio degli sceicchi, carissima quella derivante dal nucleare di francia, svizzera e germania, e forse ancora più cara (grazie ad incentivi vari) quella poca eolica e solare che produciamo internamente; c. abbiamo un territorio privo di risorse petrolifere, non così sismico com'e il Giappone (per fortuna ci sogniamo gli 8 gradi della scala Richter) e se una centrale vecchia di 40 anni, per carità gestita dai giapponesi, resiste a un terremoto di 8.9 e ad un maremoto, dovremmo dormire sonni abbastanza tranquilli in un paese che se mai dovesse esserci un terremoto di tali dimensioni, della centrale nucleare non ci sarebbe anima viva a preoccuparsene. E' poi chiaro come il sole che una ipotetica centrale nucleare e relative scorie non vanno messe sugli appennini marchigiani-abruzzesi-molisani-irpini o nel triveneto o sui vulcani. d. quale forma di energia è conveniente? quella petrolifera o a carbone che costa un occhio della testa perchè dobbiamo importare il carburante da bruciare? l'idroelettrica che sarà meno cara ma devasta ambiente (flora e fauna) e paesaggio con le dighe o le tubazioni di forzatura in montagna (qui apro parentesi: lo sapete che i gestori delle piccole centrali elettriche delle Alpi occidentali producono energia e la vendono di giorno -più cara perchè c'è più domanda- grazie all'acqua che cade a valle in maniera forzata dalle tubazioni verso le turbine e poi rimpompano l'acqua a monte di notte comprando energia elettrica dalla francia -meno cara perchè c'è meno domanda? siamo sicuri che quell'energia sia così meno cara o conveniente?); oppure l'energia eolica o solare che senza a) un prestito per costruire l'impianto solare/eolico b) senza gli incentivi statali (n €cent/kW), comporta più costi che ricavi; e che andando avanti la materia prima per costruire i pannelli solari (il silicio) costerà sempre di più e quindi sarà sempre più costoso (e non meno conveniente perchè ora non conviene alla società ma solo ai gestori/costruttori degli impianti) produrre energia eolica? E cosa ne dicono gli ambientalisti o i verdi che vedono scomparire campi coltivati o magari boschi per fare spazio a mega impianti solari o mega piloni e pale eoliche? Questi non deturpano il paesaggio?? Non creano inquinamento atmosferico (per estrarre il silicio, lavorarlo, trasportarlo, ecc.) o acustico (le pale che si muovono)? e. l'energia gratis da produrre devono ancora inventarla. Neanche quella geotermica è economica. f. se stiamo sempre qua a discutere e non ad agire, saremo sempre il paese che "fra 20 anni le centrali costruite adesso saranno obsolete" come se nel frattempo a costruire una centrale idroelettrica/a carbone/petrolio/gas ci vogliono pochi giorni. Un cane che si rincorre la coda...