qui il conetto è sbagliato. non è detto che se sei bravo fai carriera..potrei essere il più bravo ingegnere del mondo e lavorare in un'azienda dove il figlio del boss, magari diplomato all'itis, risulta essere il mio capo.. ... potrebbe anche essere vero, ma il tuo "capo" figlio del boss un domani dovrà fare i conti con il mercato senza il papi e sarà allora che dimostrerà quanto vale.... se vale poco, non preoccuparti, il mercato è feroce e se lo pappano... Altra considerazione: trovo che sia il mondo scolastico sbagliato.. non so se è capitato anche a Voi, ma alla fine della terza media, quelli che andavano a fare il liceo erano considerati "studenti di serie A", quelli che andavano a fare il professionale "erano quasi al pari delle nullità"... ho la morosa che insegna italiano in un istituto professionale... Non vi dico cosa salta fuori: solo per fare un esempio, lei ai consigli di classe neanche viene considerata perchè "tanto ad un meccanico l'italiano serve a zero".. è così che si creano operai di serie B, automi senza coscienza....
PuccioE39 ha scritto: preferisco fare un lavoro di poche responsabilità se guadagno poco meno di un lavoro che potrebbe non farmi dormire la notte, dopo aver investito minimo 5 anni della mia vita per praticarlo, e dove se mi radiano dall'albo resto in mutande concordo pienamente infatti io avevo fatto l'esempio di un ingegnere che lavora in nero e quindi non avrebbe nessunissima responsabilità. Io in questo case intendo per lavoro nero un ingengere che guadagna poco ma alla fine non firma niente. ------------------------------------------------------------- Puccio E39 ha scritto: qui il conetto è sbagliato. non è detto che se sei bravo fai carriera..potrei essere il più bravo ingegnere del mondo e lavorare in un'azienda dove il figlio del boss, magari diplomato all'itis, risulta essere il mio capo..... ....non ci sono laureati di serie A e di serie B..chi si è fatto il culo negli anni della sua giovinezza è giusto che venga ricompensato. ma non dopo 20 anni. altrimenti che kazzo hai studiato a fare? ---------------------------------------------------------- condivido escluso il concetto dei laureati di serie A e B che ti spiego perchè sono convinto del contrario. Forse i laureati sono uguali tra laureati della stessa facoltà. Ma le competenze dei laureati non sono uguali al 100% dipende dove si sono laureati (purtroppo). Io un po' il mondo universitario l'ho conosciuto personalmente e ho anche diverse esperienze indirette (amici e parenti che hanno frequentato e si sono laureati in diverse regioni) Purtroppo le cose cambiano da città a città, da regione a regione. Ai miei tempi e credo anche adesso (10 anni fa e più) laurearsi in ingengeria al politecnico di Bari era difficilissimo, e per questo motivo gli ingegneri di Bari sono tra i più ricercati dalle aziende (questa non è una mia opinione ma è un dato di fatto). Non sto qui a raccontare tutti i casi di angherie/incompetenze/assenteismo/ecc. di certi docenti (scriverei un papiro e penso che lo scriveresti sulla base delle tue esperienze) Per spiegarti che in certe università bisogna studiare il triplo per passare un esame mentre in altre basta studiare la metà e quindi esistono laureati di serie A e B (come per i diplomati) ti racconto due cose che mi capitarono direttamente: professori assenteisti che svolgevano solo 2-3 lezioni all'anno e poi ti facevano passare l'esame. e poi invece l'opposto: professore che strappa di nascosto il tuo esame scritto perfetto svolto in 4 ore, e poi ti chiedo di rifarglielo in mezz'ora davanti a lui con il fiato sul collo, risultato: esame quasi impossibile da superare ma passato ugualmente con voto basso purtroppo. Per fortuna però (o per sfortuna) la laurea è solo un punto di partenza, e ci si può riscattare nel mondo del lavoro. E' qui che una persona deve mettere a frutto le proprie capacità (lascia stare il caso del capo figlio del boss o del titolare.... uno è libero di andarsene se ritiene di meritare di più) bisogna osare, provare, rischiare (poi c'è anche chi è impossibilitato per diverse ragioni ma questo è un caso a parte) Ci vuole carattere, determinazione, non basta solo la laurea. E in generale molti laureati non riescono, anche perchè stanno troppo comodi a casa della mamma. Ripeto come ho detto prima che questo non è giusto (ovvero non è giusto dopo tanti anni di studio preoccuparsi di trovare un lavoro adatto a quello che si è studiato) ma se in Italia il lavoro bisogna andarselo a cercare, c'è poco da fare. E' così, non lamentiamoci e diamoci da fare. Un mio amico da Ferrara è emigrato in Finlandia lo stipendio gli aumenta di anno in anno senza limiti e in base agli obiettivi raggiunti (se li raggiunge), quindi sei ricompensato sulla base non della quantità dei titoli di studio ma sulla qualità del tuo lavoro! Ci vuole anche fortuna ma la fortuna bisogna andarsela anche a cercare. Credo di aver detto delle cose ovvie ma non lo so se tutto questo è ovvio anche per voi. PuccioE39 ha scritto: e ricorda che se ho un lavoro con responsabilità 10 volte superiori a quelle del becchino, la mia remunerazione dovrebbe essere quantomeno 5 volte la sua e non 1,5 volte la sua. concordo anche su questo ovviamente.
Si infatti. Se adesso pensi anche tu che le università non sono tutte uguali e di conseguenza una stessa laurea può avere una valenza diversa, la pensiamo allo stesso modo su tutti i punti. :wink: ciao
operai da due mila e.al mese?beati loro,qui nel bolognese operi meccanici generlamente non superano le 1500 e al mese.bo...
qua nel varesotto,ti assicuro,che gli operai meccanici bravi e capaci li sorpassano agevolmente le 2000 al mese.......
visto che son vicino e sono perito meccanico passerò in qualche ditta a chiedere.. da me non c'è gran richiesta di specializzati..e le paghe sono nella media..infatti ho finito per fare tutt'altro lavoro.. gli stipendi variano parecchio da zona a zona.. dipende anche dal tipo di lavorazioni che si fanno principalmente..