io faro un applauso grande come una casa quando un governo (uno qualsiasi) avrà il coraggio di toccare GAS, LUCE, ACQUA, TRASPORTI ecc ecc ovvero quando ci sarà un governo che parlando di liberalizzazioni avrà il coraggio di toccare gli "intoccabili" invece di prendersela sempre con i più piccoli per fare elemosine ai cittadini....e badate non è politica non c'è stato un governo di nessuno colore che ad oggi abbia avuto il coraggio di toccare i GRANDI GIGANTI SACRI.....ci spero....tutti lo dicono ma poi...
Ok che le compagnie petrolifere ci marciano su su sta cosa ma chi ci smena davvero è chi ci sta in mezzo i benzinai, un governo serio chesicuramente non lo è stata la destra e non lo è la sinistra, avrebbe imposto una regolamentazione sui prezzi.. Non il taglio alla gola a chi fa da tramite! Almeno io la penso cosi!
ti faccio una proposta... tutte le volte che fai una ricarica i 5 € che avresti dato alla compagnia telefonica li dai a me ok? nn vorrei che quei 5 € che risparmi ti pesassero troppo in tasca col rischio di perdere le brache in pubblico ...
Sono andato sul sito della tim per verificare il costo di ricarica....non è cambiato ancora niente....ci sono sempre i soliti 5 € da sborsare
con tre li hanno "aggirati"...ti danno 15 di ricarica e 5 di "servizi da portale" mai usati e inutiliiiiii
Il decreto Bersani sulle liberalizzazioni ha abolito i costi di ricarica dando alle aziende - Tim, Vodafone, Wind, Tre - tempo fino al 3 marzo. Secondo alcune indiscrezioni, alcuni parlamentari della Commissione Attività Produttive della Camera, sembra che vogliano far slittare la data in questione, addirittura di 4 mesi. Il motivo del rinvio sarebbe dovuto a non meglio precisate difficoltà tecniche degli operatori mobili. La Stampa afferma che le le carte prepagate tarate col vecchio meccanismo, potrebbero essere ancora in circolazione. In un comunicato l'Anti Digital Divide esprime la sua idea sulla vicenda: "Anti Digital Divide ritiene che questa sia solo una scusa, inventata per rimandare la fine dei costi di ricarica. E' infatti impensabile che compagnie che offrono servizi integrati di ultima generazione, come connessioni a banda larga dal cellulare, TV sul telefonino e addirittura, nel caso Telecom-Tim, riescono a schedare decine di migliaia di persone tra cui politici, autorità garanti e giudici, non riescano ad aggiornare un database. Sulle schede per la ricarica sono presenti sia un codice a barre sia il numero da inserire per effettuare la ricarica, che rendono le schede uniche e identificabili. Quando si inserisce il numero segreto per la ricarica, nel database, nel caso di una scheda da 5 euro, si avrà un operazione del tipo: identificazione ricarica da 5 euro sottrazione costo di ricarica 1 euro credito assegnato 4 euro Quindi basterebbe inserire nel programma un paio di righe di codice per eliminare la sottrazione del costo di ricarica, oppure creare una iterazione (if-then), se la ricarica è 5 euro, allora assegna un credito di 5 euro. Non sembra un'operazione tanto complicata, tuttavia gli utenti in segno di "riconoscenza" alle compagnie, per avergli fatto pagare per 10 anni dei costi ingiustificati, potrebbero aiutare gli operatori mobili a creare il codice per eliminare i costi di ricarica. Andrea D'ambra, promotore della petizione sui costi di ricarica, si dice assolutamente contrario ad uno slittamento del termine ed invita a scrivere ai membri della Commissione Attività Produttive per scongiurarne il possibile intervento e impedire questo ulteriore tentativo di ostacolare l'abolizione dei costi di ricarica".
Siamo alle solite. Son tutti ladri uguali! Dovrebbero beccarsi una megamulta x tutte le ruberie che han sempre fatto sti strunz! Che fallissero tutti!
Scampato pericolo, i costi di ricarica saranno aboliti a partire dal 5 marzo. Il relatore del decreto sulle liberalizzazioni, Andrea Lulli, lo ha confermato all'Ansa: "La data di entrata in vigore della norma non si sposta e resta fissata al 5 marzo". Ma non solo. Un altro emendamento, sempre a firma del relatore, chiarisce che il termine di "60 giorni" per l'entrata in vigore del comma 3 all'articolo 1 relativo alla possibilità di recesso dei contratti esistenti o al trasferimento dei contratti di adesione con operatori di telefonia, di reti televisive internet, "non si applica" al comma 1 che disciplina le novità sulle ricariche della carte prepagate. "Siamo un paese un po' malato. Avevo chiesto di valutare le controdeduzioni delle aziende - spiega Lulli - ma le osservazioni che sono arrivate sono irricevibili: non mi hanno convinto". Al contrario, "dopo averle valutate, mi hanno convinto che l'applicazione della norma nei tempi previsti è possibile oltre che giusta". Con un emendamento di Andrea Lulli, relatore del decreto sulle liberalizzazioni, il divieto di costi di ricarica per le schede prepagate per i telefoni cellulari verra' esteso a tutte le tipologie di carte prepagate, comprese quelle per la tv digitale terrestre e i servizi internet.