Considerazioni sulle politiche impositive...tasse, manovre ed affini

Esatto ma mancano uomini come lui http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/borghese.htm

per prendere in mano la situazione.:wink:

 

con Valerio Borghese al potere, IMHO saremmo finiti molto peggio...

per conoscenze archivistiche dirette, la politica economica durante il fascismo (intendo dal 1923 al 1938) e' stata quanto di peggio si possa immaginare (in primis la "quota 90", cioè il tasso di cambio che secondo Mussolini si sarebbe dovuto raggiungere rispetto alla sterlina inglese, con conseguenti effetti deflazionistici e recessivi)

 

E di quella zoccolaccia di Venezia Tridentina che mi dici?

@labrie:

 

Il mio intento non era vedere Borghese come esponente politico, ma come un patriota, un combattente che crede in quello che fa fino in fondo, l'ultimo degli Italiani che sarebbe stato capace di organizzare con la forza una sovversione di questo stato corrotto, esattamente quello che ci vorrebbe per liberarsi di tutti i nostri politici.

 

in tal caso l'esempio da prendere è Garibaldi, che -concluse le operazioni militari- ha dato prova di non desiderare il potere e soprattutto di non essere attaccato alla poltrona

 

Se andiamo indietro nella storia di esempi ce ne sono, ma preferisco fermarmi a quello che è stato l'ultimo, oltretutto lo preferisco a Garibaldi in quanto convinto anticomunista.

 

non ricordo esattamente, ma mi pare che Valerio Borghese avesse aderito alla RSI;

e la RSI, quanto a politica economica -pur comprendendo che si era in tempo di guerra- ha avuto comportamenti molto...leninisti

 

complimenti per la precisazione /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

concordo.

lascia che ti piglio... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Vero,aderì alla RSI ( ma in ogni caso avrebbe continuato comunque ) per spirito ed onore patriottico, per tenere fede all'impegno che l'Italia nel bene o nel male aveva preso con la Germania, era pur sempre un militare, un ufficiale della Regia Marina, che dopo l'armistizio volle rimanere al fianco del proprio alleato.Purtroppo l'8 settembre è una data che nessuno dimentica, specialmente i Tedeschi e noi non ci abbiamo fatto sicuramente una bella figura tant'è che ne abbiamo pagato il prezzo fino ad oggi.

Comunque è nella nostra indole (di Italiani) essere opportunisti quindi non c'è da meravigliarsi tanto, basta guardare la classe politica che ci ha governato dalla fine del fascismo ad oggi.

 

è ancora troppo presto per giudicare quei fatti, imho. il comunismo è finito da pochissimi anni, il fascismo pure. tra 30 anni ne riparliamo /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

però mio nonno diceva sempre: solo gli stupidi non cambiano mai idea.

la Francia, ieri, l'ha cambiata radicalmente. e non posso che dare ragione ai cugini d'oltralpe. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Il nonno aveva ragione, ma per quello che riguarda noi Italiani la cosa è un po diversa, alla fine siamo stati dei vili traditori e questa macchia ci seguirà per sempre.

 

su questo punto, concordo...

Per il resto, le poche scelte di Berlusconi che ho apprezzato sono state la presa per il c..o di Gheddafi (per avere il petrolio), non molto diversa dall'atteggiamento assunto nei confronti di Putin (per avere il gas; nel momento in cui il caro leader verrà defenestrato -in Siberia- mai visto nè conosciuto);

gli stati sovrani, IMHO, non sono obbligati a mantenere gli impegni (formalmente) assunti, quando ciò va contro i loro interessi.

Quanto all'8 settembre, la figuraccia -e la faccia tosta- dei Savoia non ha eguali; IMHO la posizione dell'Italia si salva grazie al comportamento dei partigiani (ovvio, ci sono state eccezioni negative, però mediamente le formazioni partigiane hanno fatto il nostro interesse)

 

concordo, occorre stampare euro (e dopo aver svalutato i debiti di carta, emettere un nuovo-euro)

 

dal punto di vista militare hai pienamente ragione. il fatto, però, che il "tradimento" sia stato in larghissima parte accettato di buon grado e in molti casi con ampia soddisfazione da larghe schiere dell'esercito, lascia facilmente immaginare come l'Asse non godesse di profonda stima /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

non sarebbe una cosa molto stupida /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Corretto quello che scrivi,la cosa ridicola è il fatto che Badoglio prima dell'8 settembre mandò un emissario del governo in Portogallo a trattare con gli Americani e un'altro (mi pare in germania) a dire ai Tedeschi che saremmo usciti dal conflitto.Ebbene quello che doveva trattare con i Tedeschi non ebbe il coraggio di portare avanti le scelte del governo e tornò a casa con la promessa ai Tedeschi che saremmo rimasti al loro fianco.

I tedeschi che non sono cretini non si sono fidati e hanno mandato immediatamente 5 divisioni in Italia, noi successivamente abbiamo fatto l'accordo con gli Americani mentre i tedeschi avevano rafforzato i contingenti sul nostro territorio, ovviamente dopo l'8 settembre si sono scatenati facendone pagare le conseguenze anche alla popolazione civile, a me sinceramente non è sembrata una mossa strategica,più che altro una mossa degna dell'incompetenza dei nostri politici che già allora ci dava un segno di quello che sarebbero poi stati in futuro.

Siamo andati un po OT ma abbiamo fatto un po' di storia.

 

i tedeschi non erano ...cretini, semplicemente erano guidati da un caporale boemo affetto da paranoia (disturbo bipolare)...

non che adesso con Anghela Mer.el (professoressa universitaria di chimica) siano poi messi molto meno peggio (intendo, sotto il profilo della politica economica).

Non credo che i tedeschi dichiareranno guerra alla Grecia. Peraltro già sono riusciti a vendere i loro carri armati di seconda mano alla repubblica ellenica...

 

2012 visto come primo vero anno di "demotorizzazione"

 


La riduzione della mobilità, il probabile aumento delle alienazioni di vetture e la conseguente diminuzione del parco circolante, secondo l'Unrae potrebbero portare il 2012 ad essere ricordato come il primo anno, dopo l’inizio della diffusione di massa dell’auto, in cui si assisterà ad un "processo di demotorizzazione”.

"La previsione della domanda è condizionata dall’accresciuta imposizione diretta (IVA, IPT, imposte sulla RC Auto e Superbollo) e dall’aumento del prezzo dei carburanti con il conseguente aumento dei costi di gestione dell’auto", ha commentato Romano Valente, direttore generale dell’UNRAE. "Inoltre - ha aggiunto Valente - le annunciate disposizioni in materia fiscale e lo scenario economico di recessione per il 2012 continueranno a tenere depressa la propensione all’acquisto di auto nuove".

 

prima o poi sarebbe successo

 

Immagino bene che si parli d'Italia e non di mondo, per quanto non specificato, giusto?