E che mi dite di un cieco che improvvisamente inizia a vedere o di un invalido che riprende a camminare tutto in un colpo,sono anch'esse suggestioni?
In un certo senso era quello che volevo dire: un mal di testa che va via mi sembra un po' poco come prova dell'esistenza dei miracoli.
io capisco che da persona esterna può sembrare poco la mia testimonianza, specie scritta su un Forum e via... io ho riportato pari-pari quanto successo e se avete bisogno di ulteriori chiarimenti in merito ai dettagli o particolari, chiedete pure. però ti/vi dico: non sono uno sprovveduto che crede alle favole e so anch'io l'effetto placebo o l'autosuggestione a cosa può portare; ma ti dico: non ho più alcun dubbio, non c'è dubbio.
Credere risponde ad un bisogno primario dell'essere umano. Sono lieto che tu abbia trovato questo dono /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
ragazzi, io oggi ho fatto smettere di piovere a forza di bestemmie, come la mettiamo? scherzi a parte, se uno crede ad un'entità superiore, ed ai miracoli ad essa connessi, buon per lui, anzi, ci sono momenti in cui potrei invidiarlo perché la forza che trae dalla sua fede a me spesso vien meno, ho molti momenti di buio profondo che -sono convinto- chi crede veramente non ha ritengo comunque una forzatura dichiarare come evidenti le connessioni tra fatti effettivamente accaduti (fidandosi di chi li espone, ma facilmente verificabili), e presunte apparizioni/richieste a figure particolari di cui non rimane traccia tangibile e percebile da tutti se si preferisce bollare certi eventi come miracoli senza provare ad immaginare soluzioni prive di interventi divini, d'accordo, è lecito e legittimo. ma "l'evidenza dei fatti" è un'altra cosa :wink:
L'uomo ha paura dell'ignoto. Ha bisogno di credere in qualcosa, sperare nella redenzione e nella continuità della vita. Pensiamo agli dei, anche per loro gli scettici erano pochi. La mente umana spesso crede ciò che vuole, si comporta di conseguenza. L'anoressica che si vede grassa anche se sottopeso. Il fumatore nervoso che dopo una sigaretta si calma (dovrebbe agitarlo) L'alcoolizzato che dopo un dito di birra è già ubriaco Il ragazzino che crede di fumare una canna, invece è una sigaretta La donna che vuole rimanere incinta e il ciclo che non torna La donna che ha paura di essere rimasta incinta e all'improvviso ha tutti i sintomi. ecc ecc potrei continuare all'infinito. Ricordo qualche anno fa quando mi tagliai con un chiudo arrugginito. Non avendo la copertura contro il tetano avrei dovuto iniettarmi l'antidoto (non so se si chiami cosi) prelevato dal siero di un altro sangue...avrei rischiato di prendere malattie se fosse stato infetto. Mia madre nn volle e io mi lessi i sintomi di infezione da tetano. Il giorno seguente sentivo il braccio intorpidito e teso non potevo muoverlo. Mi prese un senso d'angoscia pazzesco, basto distrarmi e tutto passò. La suggestione è incontrollabile, la mente troppo potente. La fede è importante, ma troppo personale, la cosa più sbagliata cercare di convincere gli altri. Come il fedele non si fa capace della miscredenza, così l'ateo non si spiega come si possa credere in Dio. Io credo nell'amore dei miei cari, vivi e non. Credo vi siano tante cose che non sappiamo e mai sapremo. Credo che la Chiesa sia la più grossa potenza al Mondo, raccoglie i capitali dai credenti e li tiene tutti ben stretti. Ricordo un discorso forse di nietchze. Parlava di Gesù come un grande oratore e spiegava la nascita del maligno proprio per contrastare un Dio troppo misericordioso che avrebbe spinto gli uomini a peccare e convertirsi solo in punto di morte. Gianni ho grande rispetto per te e la tua fede, io ripeto credo nell'amore. Che vi siano cose inspiegabili è un dato di fatto, anche migliaia di anni fa l'alba e il tramonto erano attribuiti agli dei.
Io ci credo per due avvenimenti che ho provato sulla mia pelle, uno non proprio sulla mia, ma siamo lì... A dieci anni sono stato investito da un automobile che viaggiava tra i 60-70 km/h, mi ricordo solo di aver visto un miscuglio di colori e poi il grigio dell'asfalto. Sono corso a casa e prima di entrare ho controllato cosa avessi dove mi faceva male: un graffio. Sono salito e mi sono messo a mangiare, se non che alcuni miei compagni di scuola sono venuti preoccupati a suonare al campanello, chiedendo come stessi. Si è presentato anche l'autista dell'automobile, che è dovuto uscire dalla parte del passeggero perché dal suo lato non si riusciva più ad aprire lo sportello. Corsa in ospedale con io che non capivo cosa c'era da preoccuparsi tanto, proprio perché non stavo male e non sentivo alcun dolore, se non un bernoccolo in testa e un graffio sul fianco, fatto tutti i test del caso non è risultato nulla di anomalo. I compagni hanno raccontato di avermi visto roteare in aria e atterrare non di testa ma quasi... Il secondo episodio è avvenuto un paio d'anni dopo... eravamo in gita famigliare in una località sciistica, ma visto che non sapevamo sciare ci limitavamo a giocare tra la neve, io, mio cugino, mio cugina e mia sorella più piccola. Fatto sta che ci siamo ritrovati su un tetto, che da una parte era raggiungibile semplicemente salendo quello che sembrava un pendio, per poi ritrovarsi sul colmo e vedere la discesa dall'altro lato e il buco sottostante, dove passava una stradina di piode. Mia sorella non avendo notato il particolare si è fatta scivolare giù ed ha fatto un volo di sei metri, per poi atterrare sulle piode. Se l'è cavata con una commozione cerebrale. Chiaramente non si può negare che possa essere stata semplice fortuna, ma io credo che in questi due casi quacuno stesse "guardando giù".
... sei in una situazione di grazia e per questo posso solo essere felice per te. ma se malauguratamente dovessero riprendere i dolori? cosa faresti? rinnegheresti la tua fede? un malore che raggiunge l'apice e poi scompare improvvisamente (per poi a volte riproporsi, anche mezzo secolo dopo), non è un miracolo, è cosa abbastanza comune. il miracolo semmai è stato che pur sottovalutando per mesi dei sintomi tanto preoccupanti, non ti abbiano diagnosticato nulla di serio /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ma cmq ripeto, lo vedi come un miracolo, vivi meglio la tua vita, per cui cosa c'è di sbagliato?
L'unica cosa che non mi piace è che mi vogliate far passare per "pirla" o credulone o tipo che si autosuggestiona, facendomi credere che un fortissimo, ripeto FORTISSIMO, mal di testa che si ANNULLA TOTALMENTE IN UN ISTANTE e non lascia TRACCIA (son rimasto sveglio 2-3 ore dall'emozione!) alla mia richiesta di aiuto (tra l'altro buttata la... nenche convinto mi ascoltasse!) sia un fatto normale e non un miracolo. Questo, sinceramente, un pò di fastidio me lo provoca.
Alexis Carrel (medico, scienziato premio Nobel per la medicina nel 1912 Alexis Carrel - Wikipedia) ateo materialista, vide l'inspiegabile coi suoi occhi a Lourdes, quando gli capitò, ad inizio Novecento, di andare di persona a studiare gli eventi che là si ripetevano: ""Mentre il treno procedeva la sua corsa verso Lourdes, Carrel volle esaminare gli ammalati presenti e fece una classifica. Di tutte quelle persone, secondo il suo parere, soltanto quattro avevano malattie organiche la cui guarigione era assolutamente i¬nammissibile. «Ecco», dichiarò agli altri medici che viaggiavano con lui, «se una i queste quattro persone guarisse, saremmo di fronte a un fatto veramente strepitoso, tale da far crollare tutte le mie convinzioni scientifiche. In particolare questa ragazza», disse, indicando una giovane di cui si pren¬deva cura personal¬mente. «Si chiama Ma¬ria Bailly, ha vent'anni e viene da Bordeaux. E’ affetta da una peritonite tubercolare all'ultimo stadio. Tutti i suoi parenti sono morti di tubercolosi. Non so nep¬pure se arriverà viva a Lourdes. Ho già dovuto far¬le delle iniezioni di caffeina. Temo che mi muoia tra le mani. Ecco, se guarisse questa disgraziata, sarebbe veramente un miracolo. Ma è un fatto che non potrà mai avvenire». Maria Bailly viaggiava in una specie di bara in legno. I medici avevano accolto il suo ultimo desiderio, fare quel viaggio, ma erano convinti che non sarebbe arrivata viva alla meta e per questo avevano già provveduto in modo che ci fosse l'occorrente necessario per rinviare il cadavere a Bordeaux. Mentre il treno procedeva verso Lourdes, le condizioni di Maria si deterioravano. Carrel era continuamente chiamato al suo capezzale per praticarle iniezioni di morfina. Egli teneva un diario. Dopo la prima visita fatta a Maria, aveva scritto in quel quaderno: < Si posso¬no contare le costole sotto la pelle tesa. II ventre è gonfio. La tumefazione è quasi uniforme, ma un poco più voluminosa a sinistra. Esaminando il ventre con la mano, si sente che è disteso da tumescenze solide e, in mezzo, sotto l'ombelico, una parte più trattabile è piena di liquido: il quadro tipico della peritonite tubercolare. Le gambe sono gonfie fino al ginocchio. Le mani e il naso freddi. Le orecchie e le unghie sono coperte di una leggera colorazione olivastra. Si avvertono anche nei fianchi delle masse dure. Il cuore è impazzito. Non può durare più di un giorno ancora». Arrivati a Lourdes, i malati furono portati in albergo. Il giorno dopo, Carrel si informò se Maria fosse ancora viva. «Sì», gli rispose la suora che assisteva la ragazza. «Ma sta peggio. Ha espresso però il desiderio di essere portata alla piscina». «E se muore per strada?», disse Carrel. «Sarebbe crudele rifiutarle la grazia di andare nella piscina>>, rispose la suora. <>. Carrel volle visitare ancora l’ammalata. Lo fece insieme con altri colleghi. « È in agonia», disse alla fine. «Può morire da un momento all'altro». La suora accompagnò egualmente Maria alla piscina, ma non fu possibile immergerla. Le bagnarono il ventre con un panno inzuppato nell'acqua. Poi la ragazza, con un filo di voce, disse che voleva essere accompagnata alla grotta. La suora la accontentò ancora. Lungo il tragitto, incontrarono Carrel che volle seguire la barella. Maria venne sistemata in prima fila, davanti alla statua della Madonna nella grotta. Nel suo diario Carrel annotò che forse non sapeva neppure dove si trovava perché era più morta che viva. La folla stava pregando. Il medico sentiva una potente tensione, che sfuggiva a ogni analisi. Ogni tanto controllava la sua assistita. Improvvisamente gli parve che il respiro non fosse più affannoso. Le prese il polso: era ancora disordinato, ma meno di prima. Chiese a un suo collega: «Vede un miglioramento?». «No, non mi sembra», rispose il collega. La cerimonia religiosa procedeva. Le preghiere, le invocazioni, i canti continuavano a levarsi nell'aria. Carrel ascoltava, distaccato, freddo, ma il suo sguardo non perdeva un attimo la paziente. Continuava a sentirne il polso, a toccarne il ventre, la fronte. L'impressione di un lieve miglio¬ramento si consolidava. Con incredibile stupore, Carrel aveva notato che il grosso ventre di Maria, ansimante sotto la coperta marrone, si stava sgonfiando. Era un fatto inspiegabile, inammissibile, che si stava verificando proprio sotto i suoi occhi, sotto il suo controllo. «Qui sta accadendo qualcosa», disse Carrel al collega medico. Dopo qualche minuto, ebbe un brivido. Il polso della ragazza era diventato normale. Il grosso ventre gonfio era sparito. II viso di Maria aveva perduto il pallore. Non c'erano più dubbi, tutti i sintomi del¬la malattia se ne erano andati, come foglie inutili portate via dal vento. Carrel continuava a tastare quel corpo che non era più sformato. I suoi occhi luccicavano di sconcerto e di commozione. La ragazza, non più assente, ma in piena conoscenza, lo guardava e sorrideva. «Sto bene», disse ad un certo momento e chiese a Carrel che la aiutasse ad alzarsi. Era guarita. Il medico, il futuro premio Nobel, era frastornato. Come egli stesso scrisse nel suo diario, una terribile emozione gli attanagliava la gola. Sentiva il bisogno di piangere, ma non lo fece. Continuò il suo lavoro di medico, cercando di mantenersi freddo. Accontentò la ragazza. La aiutò a sedersi sulla barella. Maria stava dritta senza sforzo, cosa che non riusciva a fare da mesi. Poi la accompagnò in albergo. La visitò meticolosamente. Nel suo corpo non c'era più alcuna traccia della malattia. Il ventre, prima gonfio come un pallone, era diventato piccolo e morbido come quello di una ragazzina. Finito il meticoloso controllo, Alexis Carrel uscì dall'albergo. Era agitato. Impossibile restare chiuso in camera. Continuò a camminare per la città, fino all'alba, in preda a un turbinio di pensieri e di emozioni. Che cosa sia accaduto nel suo cuore in quelle ore, non si sa. Al mattino, Carrel era cambiato. A Lourdes, quella notte, erano accaduti due miracoli: la guarigione di Maria Bailly e l'apertura dell'ateo Carrel al soprannaturale . http://it.wikipedia.org/wiki/Viaggio_a_Lourdes Guarigione improvvisa istantanea e duratura, le tre condizioni perchè ci sia il "miracolo", e sotto agli occhi di un medico al momento ateo: Qualche certezza, assistervi, te la mette in crisi.
nessuno vuole farti passare per pirla perchè credi in un miracolo... io soffrivo di sinusite, malattia cronica, dolori da impazzire, montavano fino ad un massimo, poi sentivo una sorta di bzzz in una narice e spariva all'istante per giorni. (quando un mio amico si appizzo con la testa in uno scoglio /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" />, smisi di tuffarmi da altezze considerevoli... la sinusite è sparita) poi se vuoi sapere cosa ne penso di chi per mesi sottovaluta dei sintomi per lo meno preoccupanti... beh detto in amicizia... quello è un pirla (solo per usare le stesse tue parole), ma non per le sue credenze religiose, ma per la sua fiducia nelle conoscenze scientifiche che ritiene di avere... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
nessuno ti vuole far passare come un pirla... considera che però tu hai la stessa considerazione verso chi non crede... eri in una situazione di difficoltà, hai pregato, sei guarito e secondo te questo è sufficiente per gridare al miracolo.. Ci sono spiegazioni scientifiche, ma è più bello e comodo credere che ci sia qualcuno lassù che ci protegge.
Io credo nei miracoli, nelle apparizioni mistiche e nelle guarigioni impossibili. A queste 3 cose ho appena citato, io ho personalmente assistito.
...io ho letto fino ad ora in silenzio...rispetto chi non crede ma anche io voglio portare una mia piccola testimonianza. Il fatto risale quando avevo 19 anni fresco di patente...mi trovavo in villeggiatura e stavo ritornando da una serata in discoteca con amici e ragazza. Premetto che la discoteca si trovava in cima ad una collina con una strada bruttissima piena di tornanti e soprattutto senza alcuna protezione se non qualche paracarro. Ovviamente a 19 anni i miei mi avevano imposto un orario di rientro che erano massimo le 2 di notte. Bene all'epoca guidavo la 500 di mia madre, fatto sta' che quella sera feci tardi prima per accompagnare il mio amico a casa poi con la ragazza che mi fece tra un ciao e un bacio perdere ulteriore tempo Per farla breve per guadagnare quella mezzoretta in piu sull'orario di ritiro comincoia a farmi la strada di corsa ma comunque non eccessivamente considerata la macchina...(ma a 19 anni non si pensa a tante cose...e si e' a volte immaturi) fino a che in un tornante sbagliai a curvare e mi sono trovato in un nanosecondo ad andare dritto nel burrone...credetemi e' stato il secondo piu lungo della mia vita ho pensato a 1000 cose pur restando immobile e conscio di cio che a poco poteva capitarmi cioe' precipitare giu' nello strapiombo...ma ecco che non so come sento una forza sullo sterzo che corregge la sterzata e mi fa completare la curva non so come riportandomi sulla giusta traettoria. La sensazione e' stata molto simile a quella che si prova quando si va a fare lezioni di guida e l'istruttore con la mano ti corregge lo sterzo. Mi sono posto subito cosa mi fosse successo...anche perche' ripeto ero lucidissimo e non avevo fatto alcunche' di istintivo per salvarmi...ma ero immobilizzato dalla paura come pietrificato. Quindi io non posso che dire che lassu ci fu Qualcuno che mi aiuto'.
Allora lascia stare la mia guarigione e vieniamo alla notte del fortissimo mal di testa. Siccome ci sono spiegazioni scientifiche, dammela tu a quanto ho raccontato per filo e per segno su questo secondo fatto straordinario... perchè io la spiegazione naturale proprio non ce la trovo, ma proprio per niente. Poi, siccome ho anche postato riguardo ciò che è accaduto ad Alexis Carrel a Lourdes, mi piacerebbe sapere anche la tua spiegazione scientifica riguardo a quell'episodio lì.
A me lascia solo un po' perplesso che tutti questi fenomeni "sovrannaturali/divini" riguardino sempre le due paure piu' temute dall'uomo, paure che prescindono dalla connotazione politica, eta', sesso o religione e quindi -per definizione- condivisibili: la paura della malattia/sofferenza e quella della morte. Io spero vivamente che il miracolo, inteso come atto straordinario della provvidenza divina - e non come atto inspiegabile secondo i canoni comuni (e son due cose ben diverse), non sia limitato a queste due paure. D'altro canto, nel caso in cui non lo fosse, non capisco perche' non se ne gridi l'evidenza. Se miracolo e' la guarigione improvvisa di una malattia non capisco perche' miracolo non possa esserlo un cerchio nel grano. In entrambi i casi, le argomentazioni scientifiche per supportarlo sono -quantomeno- deboli, non univoche. Se per il primo e' sicuramente per mano di Dio perche' per il secondo si devono tirare in ballo buffi omini verdi? Da qui a dire che non esistano eventi non spiegati esaustivamente dalla scienza "classica", ce ne passa. Ergo, credo che non tutto possa essere spiegato dalla comunita' scientifica, ma ho la pretesa di credere che Dio altri compiti che non siano quelli di selezionare le suppliche piu' meritevoli. O le meno meritevoli. O che comunque ci sia selezione come al Plastic di Sabato (sono certo che Giuliano non sia San Pietro, iihihih) Insomma, credo che l'amore di Dio verso di noi non sia misurabile/misurato/giudicato con le presunte attenzioni che lo steso ci dedica. Chiudo la chiosa con un ricordo di L.Dalla: ...e se tra gli uomini nascesse ancora un altro Dio gli ubbidirei amandolo ma a modo mio, a modo mio...
Molto interessante l'intervento di Ale. Un pò meno il riferimento a Dalla, ma tant'è... Il concepimento? La nascita? Questi non possono esser miracoli? A parte il fatto che a mio avviso lo sono sempre, a prescindere dalle condizioni favorevoli o meno in cui avvengono, anche un titubante pò vedere in questi due momenti dei miracoli, se gli stessi avvengono in situazioni difficili o impossibili...
Altrimenti non sarei io Ma anche il concepimento e la nascita sono fatti ogni volta straordinari ed eccezionali (su questo non ho dubbi), ma non -secondo me- miracolosi nel senso piu' stretto del termine.