Ciao a tutti, oggi vi sottopongo ad un'altro mio messaggio, tra l'altro noioso, nel quale devo far confluire un insieme di pensieri che non so trattenere nella mente e mi torturano, mi stritolano, e mi lasciano senza concentrazione, senza forze: e sono solo le 4 e mezzo del pomeriggio: avrei bisogno di altre ore, perchè devo studiare, ed invece mi trovo confinato in questi pensieri che mi assaliscono. Che cos'è la vita? Che cos'è la mia vita? Che farò dopo, e se pure dovessi lauerarmi, se pure dovessi veramente fare successo, se dovessi diventare qualcuno, se insomma dovessi coronare un sogno (ma è veramente un sogno, il mio sogno?), poi, cosa avrei in mano? Io non so spiegarmi davvero questo dubbio, questa catastrofe psicologica che sta assalendo la mia anima, e con essa sta lottando duramente, tanto che io, pensando alla mattina ad una frase, mi capacito sempre di più che probabilmente nella vita non farò nulla, non sarò nulla: non so che cosa fare. Insomma, io dovrei lottare, adesso, per laurearmi, studiando, insomma vivendo, non intendo solo studiare, per raggiungere quale scopo? Quale pensiero ? Mi accorgo sempre di più che la scuola, la casa, la famiglia e pochi amici mi hanno fatto vivere in una specie di grotta chiusa da un cordone sanitario, ed ora che ho intravisto la luce dell'entrata/uscita della grotta, i miei occhi non ce la fanno nemmeno ad aprirsi tanto è il buio al quale mi sono abituato. Perchè, insomma, si dovrebbe andare avanti ? Per formarsi individualmente, creando insomma il proprio superEgo, la propria superpersonalità, svilupparsi secondo i canoni della nostra società, acquistando potere e ricchezza, OK, ma poi ? Insomma, io è come se vedessi una finestra dove c'è un balcone, ma affacciato al balcone non vedo più nulla, solo un nero infinito ed indeterminato, senza futuro. Allora si potrebbe vivere per una famiglia, per creare una famiglia: vorrei farlo, ma mi sento, come parlai già con beck in una discussione, estremamente vuoto e chiuso rispetto alle relazioni con gli altri, le relazioni vere, intendo, quelle tra anime umane, e non tra uomini costruiti dalla società che si comportano per adeguarsi a questa. Io davvero mi scuso per aver buttato giù qualche riga, ma mi sento estremamente pieno di concetti, pensieri, filosofie e teorie tutte mie, che non riesco a buttare giù e, fiducioso dell'anonimato nel quale riverso io in Internet, ma anzi più specificamente della possibilità di parlare e di lasciare delle memorie, dovevo scrivere qualcosina, almeno prima di iniziare a fare altre materie. Grazie per l'attenzione, Alessandro.
hai scritto delle cose che purtroppo hanno abbastanza cose realistiche infatti è sempre più comune ascoltare delle fabbriche che si chiudono continuamente e sempre più gente rimane a casa. infatti guardando un articolo su un giornale ho visto uno schema e si vedeva che la popolazione invecchiava sempre di più; anche se non sembra molto intuitivo si potrebbe pensare che questo invecchiamento sia dovuto alla situazione sempre più difficile, chi vorrebbe essere una madre o un padre quando non sa a chi e a cosa affidare il futuro dei propri figli? è un pensiero bello il tuo ma troppo negativo, guarda avanti e a cosa potresti riuscire a diventare. Enrico Cagnazzo
Ciao Enrico, grazie del pensiero. Il problema è che cerco di guardare in avanti, cerco di guardare al presente, adesso, e mi affido un poco solo al presente come giorno per rispettare gli impegni presi, per cercare di aiutare qualcun altro, per insomma, vivere. Al mattino mi sento preso da un'energia interna estremamente grande, la luce mi dà conforto e mi porta a pensare con lucidità a ciò che devo fare, che dovrei e che vorrei fare in quella giornata; arrivato alla sera, mi spengo, e si spengono molte speranze che proprio alla sera si rivelano futili, sciocche. A volte dico: arrivare ad una Ferrari, arrivare insomma al successo, arrivare a cosa ? La famiglia: come ? E allora capisco che non SO cosa voglio diventare e soprattutto non mi sento spinto da una locomotiva. Alessandro
non devi guardar al presente, allarga i tuoi orizzonti, falli arrivare al futuro e capisci che felicità è anche avere un figlio che ti dice che ti vuole bene, una donna accanto a te che ti ama. felicità non è solo aver conti plurimiliardari (neanche vivere per strada), felicità è essere in pace con se stessi e con gli altri, essere realizzati è riuscire a fare il lavoro che ci piace più di tutti gli altri, avere una famiglia. cerca di trovare in queste parole uno stimolo per continuare :wink: Enrico
Oddio che domande, mi mandi in paranoia! Bhe, a volte anche io mi faccio certe domande, poi cerco di trovare conforto nelle piccole cose di tutti i giorni. Io ti consiglio vivamente di laurearti e di crearti una posizione, poi sono d'accordo che non è avere una ferrari che ti fa sentire realizzato! Fermati un attimo e guardati in torno, a volte essere gentile o aiutare qualcuno che ha bisogno a me fa stare meglio. Non pretendere di conoscere il futuro, perchè è già quello che stai per fare tra un minuto. Anche sbagliando si impara e l'importante è cercare di non ripetere gli stessi errori. Prendi la vita con più leggerezza e ti chiedo scusa se non ti sono stato tanto di aiuto, ma faccio un po' fatica a esprimermi... Ciao!
Già, in queste cose trovo sicuramente conforto. Non riesco ad essere più leggero, anzi più vado avanti in questo pensiero che è nato qualche anno fa e sempre più si crea una roccia.
mi terrorizza leggere queste righe scritte da un ragazzo che ancora non ha 18 anni... il mal di vivere è una vipera subdola, che si insinua lentamente e silenziosamente in una persona crescendo dentro. dennybask ha scritto, giustamente, di cercare di prendere la vita con più leggerezza e di aiutare chi ha bisogno. gli stimoli verranno con il tempo, ma non sottovalutare questi tuoi pensieri, non chiuderti in te stesso... relazionarsi con gli altri, ed in particolare con persone estroverse e piene di interessi, ti aiuterà moltissimo. anche far parte di una comunità virtuale come bmwpassion, che, se e quando puoi, potrai far diventare reale nei vari incontri e raduni, ti aiuterà tantissimo. forza, forza, forza... giù dalle brande !!! :wink:
Voglio prendere spunto da queste parole per scrivere un'altra verità mia che sicuramente mai avrei rivelato in pubblico, a voce, per mancanza di coraggio e soprattutto perchè provo anche del timore esponendo me stesso: Due, tre anni fa frequentavo lo Yahoo Answers, che, per chi non lo conoscesse, è una specie di forum "semplificato" dove si possono fare delle domande, su vari argomenti e tematiche (ma poi alla fine vi sono quasi sempre le solite sul sesso, sull'amore, sulla vita e sui rapporti amici/amici figli/genitori) ed insomma rispondevo anche con successo ad alcune domande del tipo che, pur non direttamente, ho fatto io adesso un pò a chi ha letto il messaggio che ho postato. E, rispondendo in Yahoo Answers, decisi che mai avrei messo per iscritto le cose che sentivo nell'anima, insomma i miei pensieri o fratture o dubbi oppure le incertezze. Invece oggi, anzi da qualche mese, sono andato completamente oltre il limite fisico e psicofisico col mio pensiero e ho dovuto per forza esplodere. E però, almeno da questi primi post (e non solo, grazie rostam) ho visto che parlare un pò fa bene, e soprattutto grazie ad internet riesco a riflettere prima di scrivere, riesco anzi a fare un discorso, che, almeno dal mio mediocre punto di vista in italiano, che appare fluido e non troppo vittimista o comunque troppo disperato che alla fine non serve a nulla: il titolo stesso fa capire che avevo l'intenzione di creare un piccolo discorso, niente di più. Io spero che gli stimoli verranno, perchè mi sembra di far girare una ruota dalla quale non ricaverò nulla, che non mi appartiene, che non so nemmeno che cosa rappresenta. E soprattutto, se dovessi allontanarmi da questa ruota, non saprei più che cosa fare. Alessandro Un grazie ad Enrico, a Dennybask74, a t.a.g. e, come detto, a rostam.
studiare, lavorare, diventare qualcuno, avere successo... occhio a non guardare in una sola direzione. troverai le tue affermazioni ed i tuoi successi personali anche fuori dal mondo del lavoro, triste persona (IMHO), chi non ci riesce. essere un bravo sciatore, un buon padre di famiglia, una cintura nera di karate, un abile guidatore, un bravo sassofonista (e mille altri inutili esempi), sono tutte cose che si possono raggiungere con una maturità intellettuale che tu (almeno su carta) dimostri di avere già, ed un impegno abbordabilissimo, e sono cose che alla fine, quando ti metti a fare i conti con te stesso, ti rendono "realizzato", "di successo", un INDIVIDUO e non uno nella massa. detto questo, studiare e trovare un buon posto di lavoro aiuta, certo, dato per assodato che tutti i lavori sono ugualmente dignitosi, e che i soldi una volta incassati non portano il timbro della provenienza, ma è innegabile cil fatto che una cosa è presentarsi come "sono addetto alle pulizie" ed un'altra è "sono il responsabile di questo e quello e mi occupo di etc. etc.". l'appagamento c'è ed è inutile negarlo, e ti aiuta a vivere meglio. ma non per questo dev'essere l'unica "via" da seguire per il successo. ad es. un grande manager, che non ha mai giocato coi figli, non ha coltivato hobbies, non ha imparato a suonare uno strumento o a dipingere, non segue cinema o teatro, non legge, il tutto perchè "il mio lavoro non me lo permette", concedetemelo ma per me è una chiavica d'uomo, inutile alla società.
... non è obbligatorio :wink: diversifica i tuoi interessi, e tutto quello che inizierai a farlo impegnati a farlo bene, non per apparire il migliore, ma perchè ti assicuro che fare bene una cosa è decisamente + appagante di dire "la so fare". l'esempio + banale del mondo: un piatto di spaghetti aglio e olio... c'è chi li sa fare (tutti + o -) e chi li sa far diventare una prelibatezza. è questo quello che intendo, magari quel piatto lo mangerai solo tu, non devi dimostrare nulla a nessuno, ma fai in modo di trovare appagamento in tutto quello che fai.
In questi pochi anni di scuola che ho fatto, e che sto facendo, ho sempre cercato di comportarmi per fare una cosa fatta bene, insomma come dici tu, cercando di dare il massimo, ma non per mostrare il mio voto a qualcuno, non per accontentare i miei Grandi genitori, no: solo perchè volevo appunto e voglio saper fare quella cosa nel modo migliore possibile: senza apparenza e senza una qualche forma di "pensare che sono superiore" ... solo semplice soddisfazione personale. Ma, in pochi mesi, mi sono reso conto che anche farlo benissimo, anche migliorarsi, alla fine poi si risolve tutto in ... cosa ? Qui sta il nocciolo di questo fastidiosissimo problema (e pensare che qualche anno fa pensavo che questi non fossero veri problemi, questi dell'anima. Penso di aver sbagliato grossolanamente ...) che ho. Io però ti ringrazio perchè stai cercando davvero di togliermi da sopra questo peso: grazie.
di nulla, ma non sto cercando di toglierti problemi, sto semplicemente proponendo un punto di vista, un modo di approcciare la vita, che a mio avviso può convivere con quei "problemi". :wink:
beh ti posso dire che questa cosa la stiamo passando tutti o che cmq a questa età la passano in molto me compreso , e ti assicuro che dopo , quando finirà il liceo e ti ritroverai a scegliere concretamente cosa fare del tuo futuro , sarà anche peggio , questo non lo dico per scoraggiarti ma per farti arrivare in quel momento consapevole di ciò . Per quanto riguarda invece quello che ho evidenziato del tuo messaggio , beh ti posso dire che di sicuro raggiungere l'obiettivo , quindi "aver fatto una cosa al meglio" ecc..., non porta assolutamente a niente in quanto ormai quello che dovevi fare lo hai fatto, ma è proprio qui il bello , cosa hai provato nel periodo in cui stavi cercando di raggiungerlo , immagino che avrai fatto sacrifici , che ti sarai tolto soddisfazioni , avrai occupato il tuo tempo (che pensi di non sapere piu come occupare) ecc..., a questo punto quindi fissati un altro obiettivo e riparti da zero , e rifai di nuovo tutto! C'è un aforisma che meglio di tutti riassume quello che cerco di dirti ! Appena lo trovo lo scrivo, intanto spero di essermi spiegato ! ciao !!:wink:
Viaggiare è l'unica cosa che rende questa meta desiderabile.... Di te mi sono fatto l'idea, non da oggi, che sei una persona sensibile, impegnata intellettualmente e che pretendi molto da te stesso. Molti ragazzi hanno passato quello che stai vivendo tu. Alla tua età chiusi il mondo fuori dalla mia camera nella vana pretesa che esso fosse inadeguato ai miei pensieri. Non esiste un mondo solo fatto di traguardi sociali e professionali, per fortuna ne esistono molti e possiamo scoprirli nelle piccole azioni quotidiane: nel sorriso di un amico, nella carezza di una donna, nell'ebbrezza che si prova ascoltando il vento che soffia.... Il tempo ti darà l'occasione di apprezzare questi mondi. Porsi le domande, come tu stai facendo, è un buon inizio. Un abbraccio
Come m'è dolce il tuo pensiero ragazzo, permetti che io ti chiami così ... perchè esso mi sospinge indietro, fino a riconoscere come miei, di tanti anni fa, gli stessi tuoi pensieri. Non sto a raccontare quello che ho fatto dopo, ma vorrei solo dirti che questa tua meravigliosa sensibilità non ti lascerà mai vivere con le certezze e la pace che cerchi. Per quante cose meravigliose tu potrai fare nella vita , essa ti accompagnerà con i suoi interrogativi; dovrai imparare a conviverci :wink:, imparerai ad accettare l'umana imperfezione tua, di chi incontrerai ed amerai e delle cose delle vita Vivere è anche camminare sospesi sull'abisso della propria coscienza...dandoci uno sguardo curioso ogni tanto , come stai facendo ora tu, ma senza mai caderci dentro